Uniti nel futuro...




Mi sentivo solo,perso, da quando Kagome è entrata nella mia vita, sono cambiate tante cose, io stesso sono cambiato, prima ero chiuso in me stesso, odiavo tutto e tutti, ma ora ho degli amici su cui posso contare, lei me l’ha fatto capire.
Quando eravamo dentro la sfera dei quattro spiriti eravamo lontani, non sapevo come raggiungerla, ero in preda all’ansia, i demoni mi impedivano di raggiungerla, lei avrebbe espresso il desiderio di tornare a casa e sarebbe rimasta per sempre all’interno della sfera, secondo i demoni il suo destino  era quello di combattere per l’eternità i demoni, come la sacerdotessa Midoriko, colei che creò la sfera.
Ma non era così, non era quella verità, la verità, che per troppo tempo ho tenuto nascosta, che ho sempre fatto finta di non conoscere era che Kagome era nata non per combattere i demoni, ma per incontrare me, era questa la vera ragione della nascita di Kagome, come io del resto, ero nato per incontrare lei.

Continuo a pensare quanto stupido sono stato, per averla fatta soffrire così tante volte a causa di Kikyo, stavo per perderla a causa della donna che ho amato nel passato, stavo per perdere lei, lei che è stata la causa del mio cambiamento, solo grazie a lei ora sono una persona migliore.
E quando finalmente sono riuscito a raggiungerla nella sfera mi sentivo bene, felice, sollevato ma soprattutto completo.
La sensazione che provai nel sentire il calore del suo corpo rimane vivida in me.
Quando ci scambiammo quel bacio, tanto atteso, capii che noi ci appartenevamo, non potevamo separarci e non lo volevo, da quando l’ho conosciuta ho provato diversi sentimenti, a volte contrastanti tra di loro, ho provato gioia quando lei tornava da me, rabbia quando era in pericolo, anche la gelosia a causa di quel dannato lupastro di Koga.
Quando il pozzo sparì e pensai che mai più l’avrei vista mi sentii precipitare nello sconforto, ricordo ancora la sensazione di vuoto che provai, sapevo che Kagome era al sicuro, perché era tornata nella sua epoca ed era amata da molte persone, ricordo ancora le lacrime della madre, del nonno e del fratellino Sota e quella…fu l’ultima volta che la vidi.

Passarono  tre anni, tre anni senza Kagome, tre anni senza di lei.
La sua immagine non voleva abbandonare la mia mente, ricordavo tutto, il profumo, la voce, il suo essere infantile ma allo stesso tempo essere coraggiosa come al suo solito, mi mancava persino la frustrazione ed il dolore che provavo quando mi urlava “Accuccia!”, mi mancava terribilmente, ma sapevo anche che io e lei appartenevamo a due epoche completamente diverse, non saremmo mai potuti stare insieme, anche se quel giorno all’interno della sfera,  pensai il contrario.
Mi ero rassegnato ormai all’assenza di Kagome, vedere Sango e Miroku così felici mi faceva sentire ancora più solo, rimanevo sempre per conto mio, volevo poter essere felice pure io, ma senza Kagome al mio fianco mi sembrava una cosa assurda da pensare, ma forse me l’ero meritato, troppe volte l’ho ferita, troppe volte l’ho lasciata indifesa per correre dietro a Kikyo, troppe volte l’ho messa in pericolo, troppe volte l’ho data per scontata, ed ora me ne pento, se potessi tornare indietro troppe cose cambierei.



Quando nell’aria trovai il suo profumo, fui travolto da una miriade di sensazioni, felicità, senso di appartenenza, corsi più veloce che potei,  quando il pozzo era riapparso, tre giorni dopo la scomparsa della sfera, sperai che ci fosse anche  lei, ma lei non c’era, quindi quando percepii il suo profumo temevo  che fosse frutto della mia immaginazione, lo desideravo così tanto.
Abbassai il braccio e immediatamente una mano dal tocco delicato l’afferrò sicura, era tornata, vederla dopo così tanto tempo mi fece male, ma ero più che contento di provare quel dolore, perché era la prova che ero vivo.
Era ancora più bella di come la ricordavo.
La posai delicatamente per terra davanti a me…
“Inuyasha…scusami se ci ho messo così tanto!” sussurrò mentre le lacrime le rigavano il suo bellissimo viso.
“Scema cosa ha fatto in tutto questo tempo?” è quello che dissi
“Non puoi nemmeno immaginare quanto mi sei mancata e quanto ti abbia pensata…Kagome” è quello che pensai.
Ci baciammo, eravamo tornati ci eravamo incontrati, era come se quei tre anni non fossero mai trascorsi, restammo insieme, lei aveva deciso di rimanere nell’epoca Sengoku con me, per me!
Perché infondo noi due siamo uniti nel fututo.