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Autore: IMmatura    11/03/2014    2 recensioni
Disgrazia voleva che, esattamente il fatidico giorno, cadesse l'incontro organizzato da un famoso mangaka con i suoi fan. Otani non voleva rinunciarci per nulla al mondo. A sentire lui si trattava dell'evento del secolo.
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La storia inizio a dipanarsi davanti ai suoi occhi. Come aveva sospettato, non era molto originale. Lesse alla veloce come e perchè il mondo era in pericolo, saltò a pie pari la spegazione dei poteri del protagonista, e fu tentata di chiudere tutto quando in una doppia pagina apparve lei, la protagonista femminile...
[Questa one-shot partecipa al contest Scambio di citazioni, indetto da S. Elric_ sul forum di EFP]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nick Autore (forum e efp): IMmatura

Titolo: Passione da otaku

Fandom: Lovely Complex

Personaggi: Risa Koizumi e Atsushi Otani

Genere: Romantico, Slice of live

Rating: Verde

Note/Avvertimenti: lieve OOC, what if?

Pacchetto: Mangaka

Citazione: “Perdonami se sono così tarda. E tu che hai aspettato per tutto il tempo.” (Il castello errante di Howl)

NdA: Otani potrebbe risultare un po’ OOC, spero non dia fastidio. Per l’uso della citazione ho voluto giocare sull’ambiguità della parola “tarda”, che può voler dire sia “in ritardo” che “lenta a comprendere”. HOPE YOU LIKE IT!

 

 

 

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Aya Nakahara; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

PASSIONE DA OTAKU

Risa Koizumi e Atsushi Otani condividevano praticamente tutto. La vita scolastica, la compagnia di amici, le idee, i complessi (anche se per motivi diversi) ed ora anche i sentimenti reciproci. Avevano sempre avuto le stesse passioni: il karaoke e la musica di Umibozu.

C'era solo una cosa che Risa non condivideva col suo ragazzo: le preferenze in fatto di manga. Il che scatenava discussioni nel loro stile esilarante ogni qual volta si recavano in una fumetteria. Non che quello fosse un problema dato che il loro rapporto era iniziato proprio così, da quella sincronia speciale che c'era tra loro e trasformava puntualmente le loro diatribe in spettacoli comici, di cui sorridere poi, facendo pace.

Tuttavia arrivò un momento in cui Risa fu tentata di scagliare il fidanzato, nel suo fantastico metro e cinquantasei, fuori dalla finestra.

Tutto iniziò una settimana prima del loro anniversario. Otani si era comportato fin troppo bene: era stato gentile con lei tutto il giorno, sorprendendo perfino Nobu e Chiharu. Abbastanza perchè la ragazza iniziasse a sospettare un imbroglio, o comunque qualche inghippo imminente. Infatti si vide elegantemente messa da parte in nome della passione da otaku del caro fidanzatino.

Disgrazia voleva che, esattamente il fatidico giorno, cadesse l'incontro organizzato da un famoso mangaka con i suoi fan. Otani non voleva rinunciarci per nulla al mondo. A sentire lui si trattava dell'evento del secolo.

-Se è così famoso com'è che non ne ho mai sentito parlare?-

-Perchè tu leggi tutte quelle robe zuccherose da femminucce, e non sai apprezzare la vera arte!-

-Vera arte? Gli shonen sono tutti uguali: il buono che prende a calci nel sedere i cattivi.-

-Certo, perchè nei tuoi manga non ci sono sempre ragazzine che piangono e ragazzi bellissimi che si innamorano di loro e...-

-Veramente ci sono ragazzi bellissimi che si innamorano tra di lor...- si tappò la bocca, sapendo di essersi appena messa nei guai.

-Aha! Qualcuno qui legge gli yaoi...- la punzecchiò il ragazzo.

-E-e anche se fosse? Sono comunque meglio della robaccia che leggi tu!-

Lo scontro minacciava di degenerare.

-Tu, o ignorante, vergognati di non conoscere il grande Takashi Mimura, autore di...- assunse una buffa posa epica e, allargando le braccia come ad accogliere un titolo immaginario, declamò con tono epico - "Shadow Catchers".-

Risa sbadigliò. Incredibile, era davvero ossessionato da quel manga!

La prima volta che gliene aveva visto uno in mano era stato sei mesi prima, ed era stata l'unica serie che non gli aveva visto abbandonare per incostanza. Purtroppo questo rendeva se possibile ancor più remota la speranza di riuscire a trascorrere un anniversario decente.

-Dovresti essermi grata, visto che ti concedo il sommo onore di accompagnarmi di fronte al Maestro!-

-Maestro di cosa? Il suo tratto è infantile e il protagonista di quel tuo Shad...shaw...-

-"Shadow Catchers"-

-Quello...non è neppure carino. Sembra solo un idiota, nelle copertine.-

Risa sapeva di avere contro fior fior di dati di vendita, che registravano un successo clamoroso di quella seria. Si aspettava di essere travolta da una sequela di dati, notizie inutili e simili scemenze. Invece Otani tacque, quasi...ferito?

-Almeno così tu e le tue amichette amanti degli yaoi non vi potete fare filmetti perversi anche su di lui...- ribattè alla fine, ma senza la consueta enfasi. Sembrava incerto e pensieroso.

Non avendolo mai visto così, la ragazza iniziò a preoccuparsi e cercò di correre ai ripari.

-M-ma se ci tieni così tanto...se vuoi...insomma...ci vengo. Sarà divertente, credo.-

Non riuscì ad assumere un tono molto convinto, nonostante gli sforzi, e lui fu altrettanto incerto e distante, nel risponderle "Ok."

 

 

I giorni successivi passarono abbastanza normalmente. Risa però avvertiva una leggera distanza tra lei e Otani. Non voleva davvero litigare con lui, non sapeva neppure come comportarsi in una situazione simile...era sempre stata abituata a discussioni stupide, e soprattutto ad essere convinta di avere ragione. Stavolta però iniziava a pensare di aver davvero sbagliato qualcosa, e si sentiva confusa tanto da infilarsi continuamente le mani tra i capelli.

-Ahhh, non ci capisco più niente!- esclamò di colpo, lasciando basita la classe.

-Non credevo l'esercizio fosse così difficile, Koizumi.- commentò il professore.

-N-non intendevo quello, mi scusi.- disse, chinandosi in segno di scuse e rimettendosi a posto.

-Sempre a farti riconoscere, eh?-

-Ma se è tutta colpa tua!-

-Mia, e che cosa avrei fatto adesso?-

-Ah, adesso fai pure finta di non saperlo? Mi stai mandando ai pazzi, tu e la tua stupida fissa per quel fumetto!-

-Guarda che se non ti interessa passare con me la tua giornata puoi anche startene a casa!-

-Scusate.- li richiamò l'insegnante -Preferirei che risolveste le vostre questioni al di fuori dell'orario scolastico.-

-Stupido, ovvio che voglio passare quella giornata con te, a costo di sciropparmi una fila noiosa e inutile, quindi non cercare di farmi sentire in colpa...non sai nemmeno come ci si comporta ad un appuntamento con una ragazza.-

-Certo che lo so, come comportarmi.-

-Se non vi sedete immediatamente vi mando dal preside!-

-Ci scusi, professore.- Dissero entrambi, per poi sorridersi. La sincronia, in qualche modo, sembrava recuperata.

 

 

A ventiquattrore dal giorno x, Risa fu di nuovo assalita dai dubbi. Aveva accettato di andare, Otani in fondo sembrava felice di passare con lei la giornata...quindi proprio non riusciva a capire cosa diavolo non gli andasse a genio. Forse che non le piaceva quel manga?

Non l'aveva mai letto approfonditamente, ma molto spesso, grazie alla sua altezza, era riuscita a sbirciare da sopra le spalle del suo ragazzo le varie pagine, quando lo sfogliava nascosto sotto la ribalta del banco. Quel che aveva distinto erano tanti cazzotti, esplosioni e attacchi dai nomi impronunciabili scritti in caratteri giganteschi e poco più.

Le ci era voluta parecchia pratica per imparare a riconoscere vagamente i personaggi. C'era il protagonista, coi capelli blu e l'aria un po' tonta. Un po' bassino, a pensarci bene. Forse per questo si era offeso? Aveva collegato quella cosa, al complesso dell'altezza?

No, le sembrava troppo stupido perfino per lui...così si sforzò di ricordare meglio. C'erano i cattivi, ombre nere che il protagonista in qualche modo risucchiava (o qualcosa del genere) e c'era la solita ragazza con cui alla fine il ragazzo si sarebbe fidanzato. Da quel che aveva intuito combatteva anche lei, aveva i capelli rosa, e a modo suo era una tipa tosta. L'autore dedicava anche alle sue mosse vignette e nomi fighi.

Tutto qui. Una semplice storia, neanche troppo originale. Perchè era così importante che le piacesse?

Sospirò, buttandosi a peso morto sul letto. Doveva semplicemente evitare di dare peso alla cosa. Passato domani sarebbe stato tutto risolto.

Le loro discussioni sarebbero tornate normali e, magari, Otani avrebbe anche rinunciato a pontificare quel manga come l'opera definitiva e capolavoro di tutti gli shonen. Si aspettava di essere ansiosa per il loro anniversario, ma non avrebbe mai pensato di volere, semplicemente, che quella giornata arrivasse e finisse in fretta.

Era così stupido litigare per una cosa del genere...

Di colpo si diede una sberla. Non poteva semplicemente sforzarsi di apprezzare almeno un po' quel fumetto? Aveva appena pensato che si trattava di una sciocchezza, eppure era stata lei la prima ad incaponirsi e non cedere. Aveva fatto i salti mortali per conquistare Otani, non poteva certo farsi atterrare da uno stupido manga e dalle sue pagine colme di arti marziali.

Doveva compiere l'estremo sacrificio, per porre fine a quella situazione. Doveva seguire Otani e fingersi felicissima e magari, perchè no, anche documentarsi un pochino a riguardo. Non poteva essere così difficile.

Si, l'avrebbe fatto. Risa non era il genere di ragazza che si arrende così in fretta.

 

 

-Oh, cara, A-chan è all'allenamento di basket...credevo vi sareste visti direttamente dopo...-

-si, signora, è che prima devo controllare una cosa molto importante.- disse imbarazzatissima Risa, varcando la soglia di quella casa sotto lo sguardo confuso della madre di Otani. La sua futura suacera stava assistendo alla cosa più imbarazzante, assurda e senza senso che si potesse immaginare. Risa accelerò il passo, sforzandosi di celare la vergogna.

Entrando con sicurezza nella stanza del suo ragazzo, la dove si erano scambiati (involontariamente) il primo bacio, alla ragazza sembrò di rivivere quelle sensazioni. Il cuore, forse per come aveva fatto i gradini a quattro a quattro, le batteva infatti il petto in modo frenetico e quasi doloroso, mozzandole il fiato.

Scosse la testa per non farsi distrarre, e si recò sicura verso lo scaffale. Sapeva esattamente dove Otani teneva la sua collezione di manga. Sorrise notando che aveva scelto un ripiano abbastanza basso da poterli prendere con più comodità. Agguantò il primo numero di quel maledetto "Shandow catchers" con il sommo desiderio di fare in fretta e...

La storia inizio a dipanarsi davanti ai suoi occhi. Come aveva sospettato, non era molto originale. Lesse alla veloce come e perchè il mondo era in pericolo, saltò a pie pari la spegazione dei poteri del protagonista, e fu tentata di chiudere tutto quando in una doppia pagina apparve lei, la protagonista femminile.

La didascalia recitava "Zaira Todo - cacciatrice di demoni". Come ricordava aveva lunghi capelli rosa. Stranamente gli occhi non erano in tinta, come ci si aspetterebbe in questo genere di fumetti, ma erano di un gradevole color nocciola. Vedendola in una vignetta accanto al protagonista, Risa notò finalmente quanto la fanciulla fosse alta. Rimase senza fiato per un attimo.

 

 

Un'ora dopo era ancora in quella stanza, nella stessa identica posizione di fronte allo scaffale. Tutto ciò che era cambiato era il numero del manga che aveva in mano. Era il dodicesimo. La famosa Zaira si era innamorata del protagonista (un clichè, a ben pensarci) ma non glielo diceva, e si comportava come al solito, riempiendo le vignette minori di piccoli litigi, espressioni buffe e classiche martellate in testa.

Risa aveva capito che il mangaka in quella storia inseriva spesso quelle piccole parentesi per smorzare la tensione. Creava un effetto comico. O meglio, i suoi personaggi lo creavano. Agguantò il numero successivo. si sentiva strana, come se si aspettasse già qualcosa. in quel volume, infatti, lei si dichiarava lasciando lui a bocca aperta. Lui rimaneva confuso dalla cosa, e così rifiutava di continuare a combattere accanto a Zaira.

-Idiota!- sibilò Risa, pensando che ne conosceva uno uguale. sgranò gli occhi, cominciando a realizzare.

Afferrò un altro numero ancora, qui alla fine lui capiva di non riuscire a battersi senza la sua migliore amica accanto a se. Facevano pace e il ragazzo coi capelli blu sembrava arrossire appena appena, nell'ultima vignetta.

Era tutto un gioco di allusioni, trattandosi di un elemento secondario della trama, ma si capiva che tutto sarebbe finito bene. Risa si sorprese a ridacchiare di gusto di fronte ad un loro ennesimo diverbio, e si convinse di aver finalmente capito cosa provava la gente che guardava lei ed Otani litigare.

Di colpo la vista le si appannò e si rese conto che stava iniziando a piangere.

-Stupido! Stupido! Stupido! Perchè non me l'ha spegato subito, accidenti.- gridò, sfregandosi gli occhi col dorso della mano.

Il motivo per cui Otani si era offeso così tanto, quando lei aveva insultato quel fumetto, era che in  qualche modo vi si rispecchiava, e ci vedeva anche la loro storia. di colpo si sentì come se avesse sbagliato ogni cosa, e senza saper più cosa fare.

Doveva scusarsi o fare finta di niente?

-Cara, vuoi qualcosa da mangiare.-

-Oh, no grazie signora io n...un momento! C-che ore sono?-

-Le quattro e mezza.-

-O cavolo è tardissimo! Devo proprio scappare mi dispiace tanto, mi scusi per il disturbo, devo andare, addio.- disse tutto d'un fiato precipitandosi giù per le scale. Si fermò un attimo.

-E, per favore, non dica ad Otani che sono passata.-

 

 

Correva, Risa, felice come non mai di avere due gambe lunghe. si era cambiata di corsa, aveva rinunciato a truccarsi e nonostante ciò era in ritardo. Non aveva resistito alla tentazione di cercare su internet qualche altra informazione su "Shadow Catchers". In effetti le sarebbe bastato fare così fin dall'inizio.

Perchè era stata così tonta da non fare una cosa così semplice? Perchè non era stata abbastanza furba da perderci cinque minuti e non rischiare di sottovalutare tutta quella faccenda. Otani doveva essere davvero molto offeso con lei, soprattutto dopo quel ritardo.

Accidenti alle sue gambe che la rendevano alta ma non la facevano andare abbastanza veloce. Accidenti a lei che non era stata più previdente. accidenti a lei che si era commossa come una cretina e aveva perso tempo.

Ma soprattutto rimpiangeva le tante volte che avrebbe potuto chiedere qualcosa in più, anzichè dare tutto per scontato con occhiate suerficiali, e le altrettante volte che Otani le aveva proposto di leggere il nuovo numero insieme, e lei aveva rifiutato. se solo avesse capito prima quanto pèoteva essere importante. Era importante come lo era la loro storia, in un certo senso.

Era lei stavolta la stupida...

Otani la aspettava all'imbocco della strada, pochi metri prima della fumetteria. Risa lo vide appoggiato al muretto e per un attimo fu tentata di saltargli al collo e stritolarlo...allo stesso tempo, però, le stava venendo di nuovo da piangere per il nervosismo accumulato, e il modo in cui si sentiva tonta. Ci aveva messo davvero troppo tempo a capire una cosa così bella...

Il ragazzo se la vide arrivare con il fiatone e il volto stravolto, tanto da preoccuparsi.

-Ehi, ti senti bene?-

-Perdonami se sono così tarda. E tu che hai aspettato per tutto il tempo.*- rispose lei, con gli occhi lucidi.

-Ma figurati, sono appena dieci minuti...- borbottò lui, confuso.

"Non intendevo quello." pensò Risa, sforzandosi di sorridere. Era sicura che, se avesse affrontato direttamente l'argomento, Otani avrebbe negato tutto, imbarazzato. Doveva fargli capire in altro modo di essere arrivata a cogliere il messaggio tra le righe, o meglio, tra le vignette di quel manga.

-Beh, non andiamo, non vorremo mica far aspettare il mangaka?-

-No, ma...come mai di colpo sembri più ansiosa di me di incontrarlo?-

-Perchè se fa piacere a te, fa piacere anche a me. E poi...non mi avevi detto che con questo incontro inaugurava lo spin-off su Zaira. Direi che non posso proprio perdermelo!-

-Sei sicura di sentirti bene?-

Avrebbe capito più tardi, tornando a casa e trovando la sua collezione completamente a soqquadro. Avrebbe sorriso e poi si sarebbe un po' arrabbiato perchè toccava a lui mettere in ordine. Per il momento però non gli restava che meravigliarsi del cambiamento nella sua ragazza e godersi il loro anniversario.

 

 

 

 

*(Cit. Il castello errante di Howl)

 

 

  
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