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Autore: Sognatrice_2000    11/03/2014    1 recensioni
Cosa è accaduto veramente tra Shiho e Gin,prima che la scienziata abbandonasse l'organizzazione?
Un giorno,dopo un inaspettato incontro per le vie del centro,entrambi rievocheranno i loro ricordi,accorgendosi che dentro di loro continuano a palpitare leforti emozioni del passato.
Ai dovrà affrontare una scelta difficile,che metterà in discussione il suo futuro,ma che sarà resa più piacevole dall'amore di una persona speciale.
(GinxSherry)
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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La città di Tokyo era avvolta nel buio,le strade ormai quasi deserte,mentre uno spicchio bianco di luna faceva timidamente capolino in mezzo alle tenebre.
Nella cucina di casa Agasa,la luce era accesa,illuminando di giallognolo una tavola apparecchiata con una tovaglia bianca e una bambina castana,dal corpo esile e minuto,fasciato da un lungo grembiule a fiori ,che lavorava ai fornelli.
 
L’espressione era seria come sempre,ma vi si poteva intravedere una grande gioia,una gioia che raramente ricordava di aver provato.
Il volto pallido era incorniciato da ciocche di capelli ribelli che le cadevano continuamente davanti agli occhi,offuscandole la visuale.
Ai li scostò con uno sbuffo,controllando l’ora attraverso il piccolo orologio azzurro posto in un angolo, vicino al piano cottura. Le otto precise.
Infilò un guantone rosso da cucina,estraendo un’enorme torta ricoperta di panna e cioccolata,e nello stesso momento controllò attentamente che la minestra non traboccasse dal pentolone.
La fiammella azzurra scoppiettava sotto la pentola grigia,provocando uno strano rumore. Ai posò l’enorme torta sul piano del tavolo,assaggiando un piccolo pezzetto con la punta del cucchiaino,e pensando che non era affatto male.
Subito dopo sfilò i guanti e si affrettò a mescolare la minestra sul fuoco con un mestolo di legno. Entro una decina di minuti la cena sarebbe stata pronta lei aveva un aspetto davvero orribile :      le guance accaldate,cosparse di un rossore affannato e i capelli tutti spettinati.
Non appena vide la sua immagine riflessa nel vetro del forno,si lasciò scappare un risolino divertito. Anche se in un corpo da bambina,il suo aspetto era più o meno identico a quello di quel giorno … il giorno della prima cena insieme,tra lei e Gin.
E anche il profumo che si respirava all’interno della stanza era lo stesso di quel giorno,era tutto identico. Ai aveva cucinato apposta lo stesso piatto di quella volta … chissà se lui se ne sarebbe ricordato.
Era così immersa nei suoi ricordi che sobbalzò quando sentì due mani forti stringerle i fianchi da dietro e delle labbra morbide schiudersi sul suo collo. Ciuffi di capelli biondi le solleticavano la pelle,sentiva il respiro lento e caldo di un uomo sul suo orecchio.
“Hai bisogno di aiuto, cara Sherry?”sussurrò una voce che ben conosceva al suo orecchio.
“No,grazie,Gin … “rispose,voltandosi lievemente e sorridendogli.
“Cosa stai preparando?”chiese lui,incuriosito,sporgendosi per sbirciare oltre la sua spalla.
Ai appoggiò le mani sul petto,premendo lievemente per allontanarlo.
“Ah,no,ormai ti ho detto che è una sorpresa … “disse con tono scherzoso e carico di dolcezza, spegnendo il fornello e parandosi davanti ad esso.
Gin si fermò qualche istante,osservandola in silenzio. Il suo aspetto gli ricordava molto il giorno della loro prima cena insieme. Era così bella con i capelli leggermente in disordine,il rosso  che risaltava sulle sue guance pallide,e quel grembiule che le avvolgeva il corpo evidenziando le sue curve …
“Che cosa c’è?”chiese Ai,imbarazzata da quello sguardo rapito che la analizzava meticolosamente.
In un rapido istante si vide sollevata da terra e stretta tra le possenti braccia dell’uomo.
”Sei bellissima, esattamente come quel giorno in cui hai cucinato per me …”mormorò, stampandole un bacio sulle labbra.
Ai arrossì inevitabilmente,cercando di liberarsi da quella posizione imbarazzante. Ma non ci riuscì, avvertì le braccia di Gin aumentare la pressione intorno al suo corpo e avvolgersi intorno alla sua schiena. Un brivido si impadronì di lei,mentre il rossore sulle sue guance si era fatto più intenso.
“Gin … cosa stai facendo? Dai,mettimi giù … “disse,un po’ spaventata.
Sentì la mano di lui che le accarezzava il fianco,facendola sussultare. La ferita che aveva in quel punto non era ancora guarita del tutto,vi portava ancora una fasciatura molto vistosa e proprio per questo motivo faceva fatica a camminare.
“Scusami … è  stata tutta colpa mia”aggiunse Gin,continuando ad accarezzarla sul fianco, mentre i battiti del cuore di Ai aumentavano. Lui le sollevò il lembo della maglietta,posando la mano sulla sua pelle e tastando la fasciatura che aveva in quel punto.
“Non preoccuparti,non è niente”riuscì soltanto a dire,con un filo di voce. Il respiro le mancava quasi nel sentire le sue mani che le sfioravano la pelle.
“Non so come ho potuto farti del male. Perdonami,Sherry … “bisbigliò,abbandonando il viso sul collo della bambina e godendosi il suo profumo.
Ai percepì le sue mani che procedevano più decise verso la schiena.
“Ma adesso ho capito che averti fatto del male  è come averlo fatto a me stesso … perdonami,ho sbagliato. Quando ti ho vista in quel letto d’ospedale,ho compreso quanto tu fossi importante per me,e come la mia vita avrebbe perso ogni significato senza averti al mio fianco … “le braccia di Gin si strinsero ancora di più attorno al suo corpo,facendole mancare il respiro.
Quelle parole erano così sincere,così piene di sentimento.
Ai sentì il cuore in gola,una strana ansia la avvolse. Posò le mani sulle sue spalle,fissandolo negli occhi.
“Ti ho perdonato,ormai. Perché ti amo … “disse in un sussurro,con l’espressione tesa. Le lacrime minacciavano di traboccarle dagli occhi da un momento all’altro,ma voleva costringersi a non farlo. Non doveva piangere,doveva essere forte.
“ Anch’io provo gli stessi sentimenti”continuò lei “anche per me tu sei importantissimo. E l’ho capito proprio dopo aver avuto quell’orribile incubo,in cui tu mi proteggevi con il tuo corpo purchè non venissi ferita,e poi … “non riuscì a continuare la frase,solo pensare una simile eventualità le faceva male come mille lame acuminate nel suo cuore.
Gin la attirò verso di sé,scrutandole il volto. In quegli occhi azzurri che volevano sempre mostrarsi determinati vi percepì la paura,la tristezza e l’angoscia.
All’improvviso vide delle lacrime leggere sgorgare fuori dagli occhi della bambina,che divennero via via più intense.
“Sherry,non piangere,ci sono io qui,accanto a te … “avvolse entrambe le mani le guance di Ai, sentendole bagnate.
“Sono una sciocca … ”disse piano lei tra i singhiozzi “non posso più permettere che qualcun altro rischi la vita per causa mia.”
Tra di loro calò un improvviso silenzio.
“Forse sarebbe meglio che io non fossi mai esistita,ho causato troppa sofferenza e troppo dolore …”il tono era colmo di tristezza, sull’orlo della disperazione.
Subito dopo,sussultò,accorgendosi che la presa delle mani dell’uomo intorno al suo volto si era fatta improvvisamente più forte.
Quasi automaticamente le lacrime si fermarono
Spalancò la bocca e gli occhi,sollevando il viso per guardarlo negli occhi.  Erano severi,quasi arrabbiati per le parole che aveva pronunciato.
“Non dirlo mai più … “Gin avvicinò ancora di più il viso di Ai al suo,erano talmente vicini che le loro labbra si sfioravano.
Ai chiuse gli occhi,abbandonandosi completamente tra le sue braccia. Lui premette le labbra sulle sue con passione, per un tempo che parve interminabile.
Nessuno dei due aveva voglia di allontanarsi dall’altro. Ai si sentiva rassicurata da quell’abbraccio,da quelle labbra così dolci che le facevano dimenticare tutti i pericoli ai quali era esposta e tutti i dolori del passato. Gin,invece,voleva sentire che la sua Sherry era accanto a lui,voleva stringerla, baciarla,accarezzarla,per assicurarsi che non sarebbe mai più potuta andare via.
Era certo che la sua bontà e il suo desiderio di proteggerlo l’avrebbero spinta a fare qualcosa di avventato, anche farsi scoprire e lasciarsi uccidere volontariamente pur di evitare che gli succedesse qualcosa, ma lui lo avrebbe impedito con tutte le sue forze.
Quando le loro labbra si staccarono,si abbracciarono forte.
“Gin … ”sussurrò ad un tratto Ai,timorosa di rompere quell’armonia “promettimi che non ti esporrai per proteggermi,qualora gli altri membri dell’organizzazione dovessero scoprire la mia identità. Non voglio perderti in questo modo … ”aggiunse,mentre le lacrime riprendevano a scendere. Non riusciva proprio a controllarsi,era più forte di lei.
Lui la staccò da sé per un istante,asciugandole le lacrime con l’indice.
“Non posso dirtelo. Sarei il primo a rischiare la vita per difendere la tua”fu quella risposta di Gin.
Una risposta che Ai non avrebbe mai voluto sentire. Una risposta che le faceva male,che le mozzava il respiro.
”Non ti permetterò mai di farlo,scordatelo … “la voce era risoluta e decisa,con una punta di durezza “sapevo che per noi era impossibile amarci. Allontanati da me,vai via … “voltò il viso dall’altra parte,sperando che lui accettasse il suo consiglio. Non voleva arrivare a tanto,ma dimenticarsi e lasciarsi forse era l’unico modo per non correre pericoli inutili.
Ma forse sperare di dimenticarlo era troppo. Non avrebbe mai potuto cancellare quell’amore e quel sentimento così forti neanche volendo. Era assolutamente impossibile.
Qualche secondo dopo,si sentì afferrare le spalle e girare con violenza.
”No,Sherry,io non mi allontanerò mai più da te … perché ti amo. Perché tengo a te più di me stesso,sei la mia ragione di vita,e non potrei mai vivere in un mondo in cui tu non ci sei … “rispose Gin.
“Devi dimenticarmi. Così non è possibile amarci,lo vuoi capire?”Ai non riuscì a dire altro,la sua bocca venne tappata da un bacio improvviso,che durò per pochi secondi.
“Ti sbagli. E sai perché? Perché io non sarei mai capace di dimenticarti come se niente fosse. Sono capace di amarti in qualsiasi situazione. Anzi,adesso sono innamorato di te ancor più di prima. Tu non andrai più via da me,resterai sempre tra le mie braccia. Nemmeno la morte riuscirà a dividerci.”Gin la avvicinò a sé,regalandole un abbraccio carico di passione e accarezzandole dolcemente la nuca.
Ai si sentì sopraffatta dall’amore e dall’affetto che provava nei suoi confronti,e perciò non trovò la forza di muoversi né di dire niente. Quel contatto era così piacevole,avvertiva una sensazione di calore e dei brividi in ogni parte del corpo.
Lui era l’unico che non la faceva sentire sola,che le faceva sentire di essere veramente importante per qualcuno. Lui era tutto. Era sempre stato tutto.
 
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Conan si fermò davanti alla casa del dottor Agasa,con il fiato corto. Aveva corso come un matto,e adesso il respiro si era fatto più affannato. Nel tentativo di riprendersi,si appoggiò al cancelletto di ferro,mentre continuava ad ansimare.
Attraverso i vetri si intravedeva una luce accesa. Ai c’era,questo era sicuro. E certamente ci sarebbe stato anche Gin.
Le dita del piccolo detective tremarono leggermente. Aveva preso una decisione avventata, probabilmente non era la cosa giusta da fare,ma ormai sentiva di dover affrontare faccia a faccia il suo nemico,senza fuggire dal suo destino. Non doveva avere paura.
Il suo palmo si posò senza indugi sul tasto del campanello. Chiuse gli occhi,cercando inutilmente di calmare i battiti del suo cuore più veloci del solito.
Avrebbe provato in tutti i modi a difendersi,addosso aveva ancora la sua cintura spara – palloni, l’orologio anestetico e le super potenti scarpe da calcio.
Ma sentiva che non gli sarebbero serviti a molto. Lui non voleva fare del male,voleva solo la giustizia. Avrebbe lottato per la giustizia,quella sera,in una battaglia tra il bene e il male,ma soprattutto tra i sentimenti giusti e sbagliati.
 
 
 
Pochi secondi dopo il trillo del campanello vibrò nell’aria,facendo fare un piccolo salto spaventato ad Ai.
“Chi può essere a quest’ora?”si chiese, stupita e preoccupata al tempo stesso.
Gin si scostò da lei,poggiandola delicatamente a terra per farle vedere chi aveva suonato. Ai, imbarazzata,evitò di guardarlo negli occhi e si affrettò a ricomporsi,asciugandosi le lacrime con il dorso della mano.
Scostò leggermente le tende,rimanendo completamente basita nel vedere Conan davanti al cancello. Che cosa voleva? Non ne sapeva il motivo,ma aveva un brutto presentimento.
Non poteva negare di esserci,sicuramente lui aveva visto la luce accesa. Che cosa doveva fare?
Un altro trillo la scosse da quello stato di incertezza.
Istintivamente afferrò la mano di Gin,trascinandolo verso il ripostiglio che c’era in cucina.
“Sherry,cosa fai?”domandò lui stupito.
“Non farmi domande e nasconditi qui,presto. Non fare il minimo rumore,hai capito?”Ai gli disse soltanto questo,prima di chiudere la porta alle spalle dell’uomo.
Cercò di non farsi prendere dal panico,riaccendendo i fornelli e sistemandosi il viso,per non far vedere che aveva pianto.
Corse ad aprire la porta,aspettando che il suo amico entrasse.
Conan indugiò qualche secondo,ma alla fine si decise. Non appena varcò la soglia e incrociò lo sguardo di Ai,capì. Capì che lei aveva intuito tutto. Aveva intuito che lui era a conoscenza della verità.
“Shinichi,mi spieghi che cosa ci fai qui a quest’ora?”lo guardò piuttosto stupita,ma anche un po’ infastidita, andando a spegnere la fiamma in cucina e fingendo di essere molto occupata.
Conan non rispose,limitandosi a lanciare un’occhiata in giro. Non vide Gin da nessuna parte,ma probabilmente era nascosto.
“Che cosa faccio qui? Posso solo dirti che intanto manca qualcuno … “proferì in tono enigmatico, mentre un sorriso di sfida si delineava sulle sue labbra.
“Senti,non ho tempo per i tuoi indovinelli,ho molto da fare” lo apostrofò Ai seccata,ma anche turbata. “Mi hai interrotto mentre preparavo la cena … “
Conan si sporse,sbirciando in cucina.
“Non credi che questa roba sia un po’ troppa per una persona sola?”domandò,spavaldo e sicuro di sé come sempre.
“Perché non mi dici chiaro e tondo che cosa vuoi?”Ai finse la massima indifferenza,ma avvertì un fuoco che le corrodeva le vene. E se lui avesse capito tutto?
“Non l’hai ancora capito,Ai? Dov’è nascosto Gin?”
Dopo quelle parole,Ai sbiancò totalmente. Il silenzio calò su di loro,carico di tensione,di parole e di pensieri non detti.
Shinichi la fissava deciso negli occhi,come se attraverso lo sguardo Ai avesse potuto rispondergli.
La bambina,dal canto suo,sentiva di non poter sostenere quello sguardo ed evitò di incrociarlo. Era paralizzata,non riusciva dire nulla.
Ma dopo poco si riscosse,riacquistando la sua abituale freddezza.
”Ma cosa stai dicendo?! Hai la febbre,per caso?”esclamò,fingendo il massimo stupore.
“Non credere di potermi prendere in giro,ormai questa farsa non sta più in piedi”replicò duramente Conan,non accennando a distogliere lo sguardo.
Ai ebbe un tuffo al cuore. Doveva mettere la parola fine a quella storia. Ormai negare era inutile.
Abbassò lo sguardo,lasciando che la frangia castana le coprisse gli occhi.
“Come l’hai scoperto?”domandò,con un filo di voce.
Conan si limitò a muovere qualche passo in direzione del divano,inginocchiandosi e togliendo dal retro una gomma da masticare nella quale era avvolto un trasmettitore.
Le pupille cerulee di Ai si spalancarono,incredule.
”Ai,adesso dovrai spiegarmi tutto,dall’inizio alla fine”disse deciso Conan,alzandosi in piedi,davanti a lei.
Che senso aveva mentire,giunti a questo punto? Che senso aveva continuare a nascondersi? Ormai era giunto il momento della verità.
“Quando all’ospedale stavo per morire è stato Gin a svegliarmi. Da cui ho cominciato a sviluppare per lui una gratitudine sempre più profonda,e quando ha confessato di amarmi ancora,ho capito che anche il mio amore non era mai scomparso,si era solo sopito dentro di me. Ogni sera ci siamo visti di nascosto,e abbiamo continuato anche adesso che sono tornata a casa. Non ti ho mai detto niente,perché immaginavo quale sarebbe stata la tua reazione. Ero certa che non avresti capito” disse tutto d’un fiato.
I suoi occhi continuavano a fissare il pavimento. Si sentiva molto imbarazzata,ma soprattutto non sapeva quale sarebbe stata la reazione di Conan. Ma,in fondo,non era dispiaciuta. Era stanca di continuare a soffocare i suoi sentimenti,era stanca di fingere. Voleva dirli,voleva gridarli,per far capire a tutti quanto fosse felice.
Conan la fissava,troppo sconvolto per ciò che aveva sentito,nonostante sapesse ogni cosa. Ma non avrebbe mai immaginato che effetto avrebbe avuto sentirsi dire la verità dalle labbra di Ai.
Glielo aveva rivelato tranquillamente,con voce ferma e pacata,ma che a tratti tentava inutilmente di nascondere un tremolio. Non poteva vedere il suo sguardo,ma era certo che in quel momento si sentiva pentita,in qualche modo. O forse era solo un’illusione che la sua mente voleva creare, perché non sopportava l’idea che lei gli avesse mentito e tenuta nascosta una cosa tanto importante?
Sta di fatto che l’immagine di loro due insieme gli faceva venire il voltastomaco. Stentava a pensare che Ai si lasciasse baciare dalle sue labbra,si lasciasse accarezzare, toccare, spogliare dalle sue mani. Immaginava gli occhi di quell’uomo,intrisi di perverso piacere e di desiderio,mentre incontravano quelli di lei,così puri. Sì,perché i suoi erano puri,così come il suo animo,nonostante la terribile realtà che era stata costretta ad affrontare fin da bambina. Era quella la principale differenza tra loro. Da una parte l’anima del bene,dall’altra quella del male. Il bianco e nero che si mescolavano,divenendo una cosa sola.
Immaginava i loro corpi nudi, vicini in un letto,e una sensazione fortissima di nausea gli saliva su per la gola. Una morsa attanagliava il suo stomaco. C’era una cosa che non riusciva a capire,nonostante si sforzasse. Non riusciva a capire cosa potesse trovare Ai in quel pazzo maniaco,che gli aveva rovinato la vita e aveva addirittura abusato di lei in passato.
Non c’era niente di logico,ma d’altronde definire l’amore come un sentimento logico era quanto di più assurdo si potesse pensare.
Forse,però,ci stava lentamente arrivando. Lei era davvero innamorata di lui,e questo sentimento era talmente forte da non poter essere cancellato,neppure con la forza di volontà.
 
Dopo attimi di silenzio interminabili,finalmente Conan si decise ad aprire bocca.
“Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Io ormai ti conosco bene,Ai,ma non riesco ad immaginare che tu sia stata così ingenua. Hai tradito la mia fiducia,mi hai mentito innumerevoli volte! Non capisci che il suo non è amore? Vuole solo divertirsi con te,sicuramente non prova niente di serio nei tuoi confronti. In passato hai capito che il suo non era amore,era solo una strana ossessione. Ti ha violentata,ti ha fatto del male,e tu ancora continui a credere in lui?!” Ogni parola suonava come un’accusa,piena di incredulità,di rabbia e di rancore represso.
Conan non si riconosceva più,non le aveva mai parlato in quel modo. Evidentemente quella situazione era così paradossale da spingerlo a mettere da parte la razionalità.
Ma non era solo quello,no. Non era solo lo stupore e la rabbia nei confronti di Ai. Era anche il bene che le voleva che lo spingeva a non volere che soffrisse. Non voleva che credesse in un’effimera illusione, in un amore inesistente,che rovinasse la sua vita ancora una volta.
 
Ai non rispondeva,continuava a tenere lo sguardo basso,come se avesse paura delle sue parole.
Non si rese conto che della piccola lacrima che scendeva sulla guancia della bambina. Era orribile,era troppo spiacevole essere costantemente costretta a ricordare quei momenti che tentava di dimenticare con tutte le sue forze.
“ E’ uno scherzo,vero? Dove trovi la forza per credere alle sue parole,ai suoi gesti,alle sue promesse? È solo una bugia,non devi lasciarti ingannare ed essere usata in questo modo”continuò,imperterrito.
“Ti sbagli,lui è cambiato,non è più quello che credi ”intervenne Ai,con voce roca e spezzata. Ogni cosa che Shinichi le diceva era come una pugnalata al cuore,una tortura che sembrava non voler cessare.
Adesso lo difendeva anche. Era troppo. Troppo assurdo per Shinichi.
“Ai,apri gli occhi! Sei una sciocca se credi in questo e continui ad amarlo … ”disse ancora Conan. Il tono di voce era sempre più alto e concitato,urlava quasi.
“Sono una sciocca,lo so,ma lo amo … nonostante tutto quello che mi ha fatto”proferì Ai subito dopo. Le sue parole esprimevano un sottile dolore e pentimento,quasi come se volessi scusarsi con Conan.
“Tu sei pazza … come puoi amare un uomo così crudele?! Nel caso tu l’avessi dimenticato,è stato lui ad uccidere Akemi … e nonostante questo non puoi fare a meno di lui? Non riesci a fare a meno di chi ti ha privato di uno degli affetti più cari della tua vita?”aggiunse il bambino,in preda alla collera.
Ai avvertì una fitta al cuore. Una lama appuntita che lo trafiggeva e lo disintegrava in tanti microscopici pezzettini. Era vero,Gin aveva ucciso sua sorella Akemi,l’unica che le fosse rimasta della sua famiglia. Bruciava. Bruciava da morire sentirsi dire quelle parole. Nonostante tutto,la ferita per la morte di Akemi era ancora aperta. Viva e palpitante. E faceva male. Un dolore insopportabile.
Alla visione del viso angelico e del dolce sorriso della sorella,non riuscì più a trattenersi e scoppiò in un pianto disperato.
Vedendo il suo corpo scosso dai singhiozzi,Conan si rese conto di essere stato troppo diretto.
 Forse aveva esagerato,doveva dire quello che pensava con più calma e meno brutalità.
Avanzò di qualche passo,appoggiandole le mani sulle spalle con un tocco lieve.
“Non voglio che tu soffra inutilmente. Sto solo cercando di farti capire che Gin non è l’uomo adatto a te. Ai,ascoltami,non commettere lo stesso errore del passato … “le disse,stavolta più serenamente”mi dispiace molto dovertelo dire,ma il tuo è un sentimento sbagliato … “
Dopo quell’ultima frase,Ai sollevò lo sguardo,senza un attimo di esitazione. Il piccolo detective rimase sbalordito nel vedere il suo viso inondato dalle lacrime,ma che nonostante questo trasmetteva una forza e una determinazione unica. Gli occhi erano intrisi di tristezza e al tempo stesso di decisione.
“Chi decide se i sentimenti sono giusti o sbagliati? Ognuno,nel proprio cuore,li ritiene tali”la voce di Ai era stranamente calma,quasi un sussurro. Non c’era rabbia o dolore. Era davvero una ragazza forte.
 Effettuò una breve pausa prima di continuare.
“Ma l’amore non potrà mai essere un sentimento sbagliato,indipendentemente per chi lo si prova. Non c’è nessuno che non racchiuda un po’ di amore dentro di sé : ognuno ama a modo suo,ma ne è capace. Ricordati : non esiste persona al mondo che non sia capace di amare,tutti hanno il loro lato,visibile o più nascosto,dei sentimenti profondi.”
Le sue parole spiazzarono del tutto il detective,che sgranò gli occhi sciolse la presa sulle spalle dell’amica,lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.
Si sentì maledettamente incerto,non riuscì a trovare una risposta per quelle parole così vere,così toccanti. Ma comunque voleva farle capire che stava prendendo la decisione che,secondo lui, era sbagliata.
Ai continuava a fissarlo,le pupille azzurre che lasciavano trasparire la sua grande maturità e la sua convinzione. Era convinta di ciò che aveva detto,ci credeva davvero. E non era affatto pentita dei suoi sentimenti. Non più,non come in passato.
“E’ così,anche se a te può sembrare assurdo. So bene che tu non riesci ad immaginare che i criminali a cui hai dato la caccia per tutta la tua vita abbiano dei sentimenti profondi e sinceri come l’amore,ma devi sapere che tutto non può essere spiegato con la ragione”sulle labbra di Ai si delineò un sorriso triste,ma convinto “nemmeno ciò che sto facendo io può essere spiegato con la ragione. Anche se tu mi considererai una traditrice,non mi importa. Io amo Gin e continuerò a proteggerlo”alle ultime parole,il tono della bambina si indurì,facendo capire a Conan che non ammetteva repliche.
Subito dopo si vide afferrata per le spalle e strattonata con rabbia.
“Ti rendi conto che stai proteggendo un criminale che ha rovinato la vita a moltissime persone? Ero convinto che tu fossi buona,che volessi la giustizia,ma evidentemente mi sbagliavo … sei solo una traditrice”sibilò,guardandola con occhi di fuoco.
Era dunque così che appariva ai suoi occhi? Come una traditrice egoista,senza sentimenti e senza valori? Non capiva che anche lei era una persona in carne ed ossa? Non capiva che era stanca di essere sola, che aveva un disperato bisogno di affetto vero e incondizionato?
“Dimmi dove è nascosto Gin!”aggiunse Conan, scuotendola ancora più forte.
“Mi dispiace,non lo saprai mai … “Ai continuò a fissarlo,imperturbabile e decisa.
Il piccolo detective strinse i denti e ritirò le mani. Gli dava ai nervi che lei apparisse così sicura di sé,  doveva riconoscere che non aveva più senso insistere.
“Pazienza. Vorrà dire che controllerò personalmente ogni stanza della casa”ribattè sprezzante il detective.
Ai stava per impedirglielo,ma una voce alle sue spalle la paralizzò completamente,impedendole di compiere qualsiasi movimento.
“Non serve … “
Entrambi sobbalzarono e si voltarono,Conan con uno scatto veloce,mentre Ai più lentamente.
Aveva riconosciuto quella voce. Si morse il labbro,seccata. Accidenti,ma perché Gin non aveva dato retta al suo consiglio e non era rimasto nascosto? Adesso la faccenda si complicava ulteriormente.
“A quanto pare sembra che tu sappia molte cose su di noi … si può sapere chi diavolo sei?”domandò sarcasticamente Gin,fissando quel bambino che appariva molto più adulto della sua età.
Ci siamo,pensò Conan. Sapeva già cosa avrebbe risposto.
”Shinichi Kudo … e sono un detective”un sorrisino di sfida comparì sulle sue labbra. Non era intimorito,sembrava assolutamente padrone della situazione.
Ai spalancò gli occhi,incredula. Per quale motivo Shinichi aveva rivelato così tranquillamente la sua vera identità? Cosa l’aveva spinto a farlo? Che incosciente,si disse subito dopo.
Nella mente dell’uomo non comparve alcun collegamento con quel nome,ma in qualche modo gli suonava familiare.
Poi un improvviso ricordo si fece vivo …
 
INIZIO FLASHBACK :
 
Era in una grande villa a due piani costruita in stile europeo,attorniata da un bel giardino che ruotava intorno a tutta la struttura.
Più precisamente, era nel soggiorno,dove gli oggetti erano cosparsi di una patina di polvere e tutto sembrava abbandonato da molto tempo.
La sua Sherry,bellissima come sempre,era avvolta in un camice bianco da laboratorio e stava consultando una scheda,scrivendo di tanto in tanto qualche appunto con una matita.
 Gin le si avvicinò,cingendole la vita con entrambe le mani e schioccandole un bacio sul collo,che profumava intensamente di rosa.
Shiho si voltò di scatto,fingendo di essere irritata.
“Gin,la smetti di spaventarmi?! Adesso sto lavorando,non ho tempo per queste smancerie”ribattè freddamente,lanciandogli un’occhiataccia.
”Vuoi dire che per te il lavoro è più importante di me?”sussurrò al suo orecchio con voce suadente. La afferrò per le spalle,girandola e costringendola a guardarlo.
Shiho avvertì le sue mani posarsi sul seno e con un gesto secco lo scansò.
“Non fare lo stupido”borbottò,tornando con lo sguardo al foglio che stringeva tra le mani “adesso mi sto occupando di una faccenda delicata,devo accertare il decesso del ragazzo che viveva in questa casa,e non posso farlo se tu continui a starmi tra i piedi” Shiho si allontanò,ticchettando i suoi tacchi neri fino alla grande cassettiera in legno,aprendo i vari scomparti e frugandovi dentro.
Era già stata in quella casa un mese prima,e aveva visto che i vestiti di questo ragazzo,Shinichi Kudo,erano ancora tutti lì dentro. Adesso però erano misteriosamente spariti … che strano. E solo i suoi vestiti da bambino,un fatto davvero curioso.
La giovane ragazza si ricordò che,durante gli esperimenti,una cavia da laboratorio,ingerendo l’APTX, si era rimpicciolita invece di morire.
Possibile che anche quel ragazzo … ? No,era un’ipotesi troppo assurda. Eppure doveva riconoscere che pareva essere proprio così,le cose coincidevano.
In quel caso,se l’organizzazione avesse saputo che era ancora vivo,l’avrebbe ucciso all’istante, mentre lei aveva intenzione di esaminare a fondo quella strana reazione.
Fu per quel motivo che,accanto alla casella del nome del detective,scrisse che era deceduto.
 La scienziata si voltò verso Gin,che nel frattempo le era arrivato silenziosamente alle spalle.
“Possiamo andare. La casa sembra abbandonata da tempo,non c’è traccia del ragazzo,quindi la morte è la cosa più ovvia da pensare”mentì.
“Allora tu sostieni che Shinichi Kudo è morto davvero?”domandò retoricamente Gin.
Shiho annuì lievemente.
“A giudicare da quello che ho visto,direi proprio di sì”chiuse con un gesto secco il cassetto”quindi a questo punto restare qui è inutile. Torniamo alla base,forza” Shiho si apprestò ad uscire,ma si accorse che Gin era rimasto immobile,con lo sguardo pensieroso.
“Che c’è,dubiti delle mie capacità?”gli chiese in tono cinico.
Non ottenne risposta,e perciò gli si avvicinò ancora di più prendendogli il viso tra le mani. Sorrise.
“D’accordo,so io come farti passare ogni dubbio”gli disse,prima di regalargli un bacio appassionato.
Quando si staccarono,Gin la fissò per qualche istante,poi sorrise a sua volta.
“Adesso ti credo,Sherry”
 
FINE FLASHBACK
 
Ora se lo ricordava … Sherry aveva confermato la morte del giovane detective,ma c’erano sempre stati alcuni punti oscuri in quella faccenda.
Ma adesso era tutto chiaro. Ingerendo lo stesso farmaco di Ai,anche il corpo di Shinichi si era rimpicciolito.
In quel momento una rabbia fortissima si impadronì di lui. Aveva sentito benissimo tutta la conversazione di prima,ed era stato tentato più di volte di intervenire dopo che aveva sentito i singhiozzi di Ai.
Come si era permesso di trattarla così,nonostante lei gli avesse risparmiato la vita? L’aveva addirittura fatta piangere,e tutto perché lei aveva voluto difenderlo … non poteva accettarlo.
Non voleva uccidere quel bambino,per il momento voleva solo torturarlo lentamente e fargli quanto più male possibile.
Gli si avvicinò minacciosamente.
“Tu … ”sibilò infuriato “tu sei quel moccioso che ha fatto piangere la mia donna …”gli rifilò una sberla violentissima,tanto che Conan si portò una mano al viso,avvertendo un dolore lancinante.
“Lo sai,vero? Lo sai che tu non saresti più qui se Sherry non avesse detto che eri morto?”urlò Gin, stavolta colpendo con un calcio nello stomaco così potente da farlo cadere a terra.
Conan si ritrovò a sputare sangue per qualche istante,rendendosi conto che contro di lui non ce l’avrebbe mai fatta. Era troppo forte,in quel momento non riusciva neppure a difendersi, da tanto  male gli facevano il viso e il petto.
Ai osservò quella scena,sconvolta e terrorizzata. Le faceva male vedere il suo amico in quello stato, ma la paura le bloccava la gola,impedendole di pronunciare qualsiasi parola.
“Non osare mai più trattare così la mia Sherry!”urlò ancora l’uomo,stavolta sferrandogli un pugno.
Nel giro di poco tempo,Conan aveva il corpo e il volto completamente coperto di graffi e ferite. Il dolore lo paralizzava totalmente,era impossibile pensare di compiere anche il minimo movimento. Ansimava,il respiro era debole e affannato,e dopo qualche secondo svenne.
 Alla vista del corpo inerme del bambino, Ai scoppiò in lacrime.
“Gin,che cosa hai fatto?!”singhiozzò disperata.
Lui le si avvicinò,sollevandola da terra e stringendola tra le sue braccia.
“Sei una sciocca a preoccuparti per lui dopo tutto quello che ti ha detto … “mormorò,per poi tappare la sua bocca con un bacio.
“Lo so,ma nonostante tutto è mio amico … non posso abbandonarlo in questo stato”farfugliò lei, ancora scossa dai singhiozzi.
Ma subito dopo si vide premuta contro il suo petto,quella presa salda la bloccava completamente. Sentì le mani di Gin che le accarezzavano dolcemente i capelli,nel tentativo di tranquillizzarla.
“Sherry,andiamocene da qui … tu ed io,insieme ”mormorò,stringendola più forte.
“Non posso andarmene così … anche se ti amo ”disse Ai debolmente. Si sentiva spossata per lo shock dovuto agli avvenimenti appena accaduti. Era successo tutto troppo in fretta,troppo dolorosamente. Quello scontro tra bene e male,tra bianco e nero,si era consumato troppo rapidamente. Ma qual’era il bene e quale il male? Ai non lo sapeva più con certezza.
Esistevano infinite sfumature di entrambe le parti,che non potevano essere del tutto comprensibili per l’uomo. Esistevano sfumature del male anche nel bene,così come il male poteva racchiudere alcune sfumature del bene,sebbene sembrasse totalmente assurdo. Certo,erano sfumature minime,ma si doveva tener conto anche di quelle.
 
Ai sentì le forze abbandonarla e perse i sensi,sfinita.
Gin avvertì il corpo della bambina crollare tra le sue braccia e fu costretto a stringerla più forte del dovuto per non farla cadere.
Scostò una ciocca di capelli ramati dietro al suo orecchio,accarezzandole la guancia con un movimento lento.
 
Sherry,oggi ho avuto la prova di quanto tu tenga a me,di quanta bontà si racchiuda nel tuo animo e ti amo più di prima … non ti permetterò mai di lasciarmi,sarai sempre la mia rosa. Voglio continuare ad abbracciarti,a baciarti,a sentire il tuo splendido profumo. E ti posso assicurare che, finchè sarai al mio fianco,nessuno oserà farti del male.
 
Gin pensò tutto questo,mentre tra le sue braccia possenti stringeva quella piccola creatura. Una piccola grande donna,che pareva sempre forte,ma dentro di sé era fragile come un bicchiere di cristallo.
Continuando a tenerla in braccio,mentre si apprestava ad uscire dalla porta. Chiuse anche il cancello alle sue spalle.
Quello era veramente un nuovo inizio. Il loro inizio,insieme. E stavolta per sempre,qualsiasi cosa fosse successa in futuro.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo :
 
“Ai … dov’è finita Ai? Che cosa le è successo?”
“Adesso finalmente potremo vivere insieme,e saremo felici come prima ,.. anzi,lo saremo di più”
“Come quella volta,ricordi? Il giorno del nostro primo appuntamento … “

















 
  
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