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Autore: MissCumberbatch    11/03/2014    0 recensioni
Nel primo capitolo della mia ff racconto quello che è accaduto nella puntata di "Sherlock" intitolata "The Reichenbach Fall".Guardando quella puntata non ho mai pianto cosi tanto,comunque..spero che la mia fanfiction vi piaccia :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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John arrivò di corsa in casa urlando il nome di Sherlock.
"Sherlock!Dove sei?"
Nessun rumore,nulla..tutto taceva nella casa di 221 B di Baker Street.
John,imperterrito,continuò ad urlare il suo nome invano fino al momento in cui sentì una porta aprirsi.
"Sherlock?Sei tu?" Non era Sherlock,era Mrs Hudson.
Come la vide si gettò fra le sue braccia trattenendo a stento le lacrime.."Oh John..cos'è successo?Calmati e dimmi tutto.."
John a quel punto respirò profondamente e si sedette sulla poltrona,la preferita di Sherlock.
"Sono preoccupato per Sherlock..doveva rientrare presto stasera e invece non è ancora qua..."
Mrs Hudson prese le mani di John fra le sue."Stai tranquillo..magari ha un caso molto difficile da portare a termine ma vedrai che tra poco arriverà...ne sono sicura...".
La preoccupazione della signora Hudson si poteva percepire dai suoi occhi,quella preoccupazione che,inutilmente,con uno sforzo immenso tentava di celare.
John nel frattempo camminava avanti e indietro per la stanza senza fermarsi un attimo,i suoi movimenti tradivano la crescente agitazione.
In quel momento il telefono di John vibrò...un messaggio...era da parte di Sherlock Holmes.Diceva:"qualunque cosa accada non cercarmi,starò bene".
Una lacrima scese lungo il volto di John...era il suo migliore amico..come poteva non cercarlo?
Cosi senza pensarci due volte prese la giacca e decise di uscire."Mrs Hudson torno per l'ora di cena!" Disse,sbattendo dietro di sè la porta.
Prese il primo taxi che vide.
Dopo qualche minuto il taxi si fermò davanti un palazzo grigio,insignificante per chiunque ma per John no.
John pagò l'autista e,dopo averlo ringraziato,scese dall'auto.
Non vedeva niente di particolarmente strano,era tutto tranquillo eppure quella giornata non sarebbe stata cosi tanto tranquilla..era solo questione di qualche minuto.
Il telefono squillò una seconda volta.Era Sherlock,di nuovo…”John…ascoltami..rimani esattamente dove sei..non ti muovere”
John fece un passo ”Tieni gli occhi fissi su di me”.
Trattenendo le lacrime Sherlock disse:”Questa telefonata è la mia nota…lasciare un segno..non è quello che fanno le persone prima di morire?”
“Si Sherlock ma tu un segno l’hai gia lasciato anche se non te ne sei accorto..hai lasciato un segno indelebile nel mio cuore..non puoi buttarti..pensa a tutto quello che abbiamo passato insieme,pensa alla nostra amicizia e a tutti i casi che abbiamo risolto..voglio risolverne molti altri assieme a te.In fondo cos’è un blogger senza il suo detective?Non farlo Sherlock,per favore."
Le lacrime non si fermavano,Sherlock abbassò lo sguardo per non farsi vedere da John e respirò più forte che potè.
Dopo aver riempito i polmoni d’aria,pronunciò un’ultima frase:”John devo farlo…ricordati solo questo:non ho mai avuto amici,ne ho avuto uno soltanto...”
Prese un ultimo respiro e disse:“Goodbye John…”
Dopodichè si lasciò cadere nel vuoto.
John continuò a piangere ed ad urlare il suo nome ma sapeva che non poteva far nulla per evitare lo schianto.
Sherlock si schiantò a terra con un tonfo sordo.La fronte era completamente coperta di sangue ed i suoi bei riccioli erano di color rosso sangue ormai.
Mentre John aveva perso conoscenza una folla di persone accerchiò il corpo del famoso detective.
Quando John riprese i sensi,si alzò e corse verso la folla.Urlò “lasciatemi passare!Sono un medico ed è un mio amico!”
Si prese qualche secondo per riflettere,dopodichè si sedette a terra esausto e disperato.
Decise di tornare a casa,per l'intero tragitto provò un senso di vuoto incolmabile,nessuno poteva capire come si stesse sentendo ma soprattutto nessuno avrebbe potuto prendere il posto di Sherlock.
Entrò in casa,girando lentamente la chiave nella toppa.
Fece qualche passo,appoggiandosi alla parete,ma le gambe non ressero cosi cadde a terra.
Mrs Hudson lo vide seduto sul pavimento con la testa tra le mani,si sedette accanto a lui e lo abbracciò ”Oh John”
Alzò lo sguardo,le guance ancora intrise di lacrime,e per un breve istante la fissò negli occhi.
Con la voce rotta dal pianto sussurrò una frase che mai avrebbe pensato di pronunciare:“Sherlock…è morto…”
John aiutò Mrs Hudson a sdraiarsi sul divano
.La notizia l’aveva sconvolta,una notizia difficile da digerire per chiunque.
Londra non aveva più il suo grande detective.
“Vado a prendere una boccata d’aria…ceni senza di me Mrs Hudson…cenare è l’ultima delle mie necessità al momento..”
Uscì e si diresse verso il cimitero.
Arrivò al cancello,prese tempo ma poi trovò la forza di entrare.
Camminò fin quando non raggiunse la lapide con incisa la scritta “Sherlock Holmes”.
”Eccoci qua..” pensò.
”Una volta mi hai detto che eri un eroe..c’erano momenti in cui pensavo che non fossi nemmeno umano ma lasciami dire una cosa,una soltanto.Tu eri il miglior uomo,il miglior essere vivente che abbia mai conosciuto e nessuno riuscirà a convincermi del fatto che mi hai raccontato una bugia..un’altra cosa..solo un’altra cosa…un solo miracolo...Sherlock…non essere morto,fallo per me..ferma tutto questo..ti prego…”
Lui non era morto,aveva ascoltato attentamente ogni singola parola pronunciata da John,quelle parole che probabilmente John non avrebbe mai pronunciato davanti a lui.
Una lacrima cadde a terra e Sherlock se ne andò.
  
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