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Autore: Lallywhite_Lady Norris    11/03/2014    8 recensioni
Finalmente dopo un viaggio lungo due mesi, Ranma è riuscito a cambiare molte cose di se e soprattutto a capire una cosa molto importante. Purtroppo però si troverà a combattere ancora una volta..e ancora una volta dovrà difendere con le unghie e con i denti tutto ciò che ha di più caro al mondo: Akane! Vincerà anche questa battaglia o questa volta sarà la fine di Ranma Saotome??
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ranma teneva ancora stretta la mano di Akane nella sua. Avevano tantissime cose da dirsi dopo tutto quello che era accaduto, ma nessuno dei due riusciva a proferire una sola parola. Solo gli occhi parlavano e si cercavano continuamente, così come le loro dita.
«Akane..»
Sentirsi chiamare da lui, con la sua dolcezza e il suo amore, le aveva fatto perdere un colpo al cuore. Sorridendogli come solo lei sapeva fare, aveva incatenato per l’ennesima volta le sue pozze nocciola a quelle blu cobalto di lui, facendogli capire di avere la sua completa attenzione.
«Mi dispiace tanto. Per tutto. Non dovevo trattarti così.»
«Non eri tu, Ranma. Non ho mai creduto che tu potessi dirmi quelle cose.»
«Si, ma non sono giustificato. Avrei dovuto essere più bravo nel gestire la situazione. Ira è riuscito a plagiarmi completamente. Forse è meglio che mi alleni di più in futuro, magari proprio su quanto accaduto. Potrei chiedere alla mummia e al vecchiaccio di darmi una mano.»
Non aveva fatto in tempo a finire la frase che una sonora bastonata gli era arrivata dritta dritta sulla testa. Obaba.
«Porta rispetto ragazzo. Mummia a chi?»
Tutti quanti erano scoppiati a ridere. Era incredibile..Cologne rimaneva sempre Cologne!
Mousse, come gli altri, aveva sentito le parole del giovane Saotome, ma non era convinto che l’idea pensata dall’amico potesse dare i suoi frutti.
Stava per aprire bocca, quando qualcosa di luminoso aveva accecato tutti quanti: i braccialetti di Ranma e Akane.
«Ehi, ma che succede?»
Il codinato aveva espresso quella domanda guardando i loro polsi. Non si erano accorti che tenendosi per mano, i due occhi del drago si erano uniti ed ora stavano emanando un potente fascio luminoso.
 
Haikiri ancora ansimante e sul punto di morire, aveva guardato in direzione della luce e appena si era reso conto che si stava materializzando una figura, aveva spalancato ancora di più gli occhi, provando un’emozione fortissima al suo cuore, ormai quasi privo di vita.
Ranma aveva fatto indietreggiare tutto il gruppo e tenendo sempre salda la mano della sua amata, si era messa davanti a lei così da farle da scudo.
 
Davanti a loro, in piedi, vi era una persona, una donna con lunghissimi capelli mori con ciocche bluastre e occhi nocciola, di corporatura alta e esile. Il suo sguardo sembrava ferito e triste, ma pareva anche carico d’amore.
Due persone in particolare non credevano ai loro occhi.
«Kyoko!»
Alle parole di Wang, tutto il gruppo si era voltato verso l’anziano cinese, esterrefatto nel vedersi la figlia davanti.
Kyoko aveva fatto il medesimo gesto di tutti quanti e finalmente si ritrovava faccia a faccia con il padre, oltre che con il suo grande amore che ancora stentava a credere che fosse lei.
«Ky – Kyoko.»
Come aveva sentito il suo nome dalla bocca di Haikiri, subito la bella ragazza si era diretta verso di lui, incredula nel vederlo sconfitto, dopo che per tutti quegli anni, aveva sconfitto tutti i suoi nemici.
 
Anche un’altra persona era rimasta sconcertata nel vedersi quella donna davanti. Akane. Ora capiva perché il ramato avesse puntato proprio lei. La giovane Tendo e Kyoko si assomigliavano moltissimo, ad eccezione dell’altezza.
 
La figlia di Wang, nel frattempo, si era diretta immediatamente verso l’amato, chinandosi poi su di lui e abbracciandolo stretto a sé.
«Kyoko, amore mio..»
«Sshhh…siamo di nuovo insieme, ora. Non ti lascerò mai più.»
Al suono di quelle parole, Haikiri aveva cominciato a lasciare andare qualche lacrima dai suoi occhi. Stava morendo, ma essere tra le braccia della sua amata lo ripagava di tutto.
Quest’ultima aveva alzato lo sguardo, indirizzandolo poi verso il padre.
«Padre, ti prego fa qualcosa. Se muore, morirò anche io con lui.»
Wang aveva sbarrato gli occhi. Sia per le parole e sia perché aveva capito che la figlia era viva e vegeta e non uno spirito.
«Ky – Kyoko..ma tu sei viva!»
«Si padre! Ma ti spiegherò tutto quanto dopo. Ti prego ora. Salva Haikiri. So che tu puoi farlo! Se davvero sei realmente pentito di quanto accaduto tantissimo tempo fa, ora puoi rimediare all’errore e permetterci di vivere la nostra vita insieme finché potremo!»
«Non starai parlando per caso di “quella” magia?»
«Si padre. Ti prego. Fallo per me.»
«Potrebbe non funzionare.»
«Lo so. Ma voglio rischiare. Voglio dargli quest’ultima chance. Se la merita. Con me ha funzionato.»
Wang continuava a guardare sbalordito la figlia. Ecco cos’era accaduto alla sua Kyoko.
«Ti prego papà. Lo so che in fondo al cuore sai benissimo che è la cosa più giusta da fare, perché sai quanto tutti abbiamo sofferto a causa di questa faccenda.»
Il cinese non riusciva a muovere un muscolo. Sembrava che anche la sua saggia mente si rifiutasse di dare segni di vita. Ma ecco che poi come se si fosse accesa una lampadina, sembrava avesse compreso tutto quello che la sua adorata figlia gli stesse dicendo.
Con un sorriso compiaciuto verso la sua erede, aveva alzato poi la mano destra per iniziare il rito, ma qualcuno lo aveva prontamente bloccato.
«Credo che non sia la cosa più giusta da fare.»
Alle parole del codinato tutti quanti avevano spalancato la bocca.
Poi anche Mousse e Ryoga avevano detto la loro.
«Forse Ranma non ha tutti i torti. In fondo quest’uomo ha causato troppo dolore.»
Kyoko guardava uno per uno i ragazzi, soffermandosi poi su quel giovane con uno sguardo fiero, sottolineato dal blu particolare dei suoi occhi. E che sembrava iperprotettivo con la ragazza che era dietro di sé.
«Come ti chiami?»
«Sono Ranma. Ranma Saotome. Perché?»
«Dimmi Ranma, ci tieni molto a lei vero?»
Il codinato sapendo bene a chi si riferisse la stava guardando confuso, ma le aveva risposto deciso.
«Certo che ci tengo. È l’unica ragione della mia vita. Darei tutto per lei. Anche la vita. È per quello che sono qui.»
«Allora capisci perfettamente cosa sto provando.»
«Se permetti non è la stessa cosa. Lui ha creato problemi, sofferenze a persone che erano intorno alla mia Akane e soprattutto non si sarebbe fatto il minimo scrupolo a violentarla se non fossi arrivato in tempo.»
La figlia di Wang comprendeva molto bene lo stato d’animo del moro. Durante quel lunghissimo periodo non aveva fatto altro che osservare il suo Haikiri affidarsi solamente al rancore e alla rabbia e lei stessa era rimasta delusa del comportamento del suo amato. Ma sapeva anche che l’unico sentimento che ti porta a diventare così è l’amore quando ti viene brutalmente strappato, così com’era accaduto a loro. No. Avrebbe convinto Ranma e i suoi amici a dargli un’ultima occasione. Fosse stata l’ultima cosa che avrebbe fatto in vita sua.
«Ranma io non ti chiedo di perdonare Haikiri. Forse non riusciresti mai a farlo, in fondo lui ha toccato l’unica cosa a cui tieni più di tutte. Ti chiedo però a nome mio e dell’amore che provo per quest’uomo, di darci un’ultima possibilità e di lasciarci vivere il nostro sentimento come non abbiamo potuto fare in passato, perché c’è stato negato. Haikiri non è come lo avete visto voi. Lui è un uomo di indole buona e generosa, solo che l’odio, la perdita e la solitudine lo hanno trasformato in quello che è oggi. Come ti sentiresti tu se ad un tratto ti strapperebbero via Akane?»
Il codinato aveva sbarrato gli occhi. Semplicemente pensando una cosa del genere, aveva sentito un forte dolore al petto. No. Akane non gliel’avrebbe mai portata via nessuno.
«Capisco cosa tu voglia dire, ma è proprio per questo che non posso accettare che Haikiri viva. Akane non sarebbe mai al sicuro. Avrei costantemente l’ansia che lui rifaccia tutto ciò. Per cui la mia decisione è presa.»
Kyoko aveva accusato il colpo. Sperava davvero che il giovane Saotome accettasse la sua proposta, ma non era riuscita a convincerlo. Gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime, ma cercava di trattenerle. Voltandosi poi verso l’amato, stava per ripiegarsi su di lui, quando..
«Ranma, credo che tu stia sbagliando.»
Il bel moro non poteva credere che la voce che avesse sentito fosse proprio “quella”. Si era voltato verso la proprietaria, appurando così che apparteneva alla sua Akane.
Sua moglie lo stava guardando con uno sguardo dolce e pieno d’amore, ma anche fiero e deciso. Dove voleva arrivare?
«Che cosa stai dicendo Akane? Sei forse impazzita per caso?»
«No. Non sono impazzita. Sto solo cercando di salvare la vita di due persone.»
«Pensi che Haikiri si meriti quest’opportunità dopo quanto ha combinato?»
«Penso che sia una persona molto diversa da quanto ha mostrato finora. Sa amare e ne abbiamo la prova proprio davanti.»
«No. Non posso accettare un simile accordo. Mi spiace.»
«Guardali Ranma. Sono come noi. Non ti accorgi che la loro storia, a parte per la separazione è molto simile alla nostra? Guardali negli occhi. Guarda quanto amore riescono a donarsi solamente con uno sguardo. Cosa faresti tu al loro posto se ti capitasse una nuova occasione per stare insieme a chi ami ancora una volta?»
«Lo sai che potrebbe essere pericoloso. Io non voglio rischiare.»
«E’ vero. Potrebbe essere pericoloso, ma potrebbe anche non esserlo. Io credo nelle parole di Kyoko e secondo me, nessuno meglio di lei può conoscere meglio Haikiri. Concordo con tutti che si è dimostrato un essere spregevole, ma durante la prigionia mi ha parlato di questo suo grande amore, facendomi capire che lui è in grado di amare. Penso che la miglior fonte di coraggio sia questa: dimostrargli fiducia. So che sei buono e so che la pensi come me, perciò l’unica cosa che ti chiedo è quella di lasciarti guidare dal cuore e non dal rancore.»
Come poteva Ranma non sorridere davanti alle parole di quella ragazza che giorno dopo giorno si dimostrava sempre più matura e più intelligente.
«Sei una sorpresa, piccola. Ogni giorno che passa. Sempre di più.»
Non dicendole più niente, si era limitato a lasciare sulle sue labbra un dolce bacio, che racchiudeva l’amore e la stima che provava per lei.
Una volta staccatosi dalla sua Akane, il bel moro si era poi voltato verso Wang e con sguardo deciso si era limitato a dare il suo consenso.
«Va bene. Puoi procedere Wang, ma prima voglio che Haikiri mi dia la sua parola d’onore che lascerà perdere Akane e tutte le donne della Terra. Non dovrai mai più dare alcun fastidio a nessuno e per nessun motivo. Siamo d’accordo?»
Il ramato ancora stentava a credere di essere riuscito ad ottenere la grazia da Ranma e dai suoi amici. Forse le cose si stavano mettendo a posto anche per lui e forse avrebbe avuto l’occasione di passare il resto della sua vita accanto alla donna che amava.
«Lo giuro solennemente. Ti do la mia parola che d’ora in poi non creerò più il più piccolo problema. Volevo solo vivere la mia vita con Kyoko e forse potrò averne l’occasione. Grazie di cuore a tutti voi, soprattutto a te, dolce Akane.»
Al suono di quelle parole, la giovane Tendo era leggermente arrossita, mentre Ranma aveva lanciato uno sguardo infuocato ad Haikiri. Kyoko visto l’espressione del codinato, aveva sorriso sommessamente.
«Ehi, basta anche con le smancerie rivolte a MIA moglie intesi? Se non ti è ancora chiaro, Akane è SOLO ed ESCLUSIVAMENTE MIA!!!!»
Tutti quanti erano scoppiati a ridere. Guai a toccare qualcosa che apparteneva a Ranma Saotome. Specialmente se portava il nome Akane.
 
 
L’anziano cinese nel frattempo aveva ripreso il suo sguardo serio e impassibile. Visto che tutti quanto avevano acconsentito a dare una seconda chance al suo quasi genero, ora aveva solamente bisogno di concentrazione per cercare di riuscire in quell’esperimento tanto difficile.
Guardando la figlia dritta negli occhi, l’aveva esortata ad allontanarsi dal suo amato e costretto poi quest’ultimo a sdraiarsi e a liberare la mente, così che lui avesse campo libero per impadronirsi del suo corpo.
Chiudendo le proprie palpebre, aveva issato le mani al cielo, cominciando così a recitare un’antica formula magica.
«Pulizia reddo
 Ennergo
 Cospicuum largior
 Impetum amoris renovo»
Concentrandosi su quella formula aveva richiesto che Haikiri fosse protetto dalla negatività, fosse energizzato e messo in evidenza positivamente e in un ultimo che l’amore suo e di Kyoko potesse rinascere più forte di prima.
Facendo affidamento su tutte le sue capacità e su tutte le sue conoscenze spiritiche, l’anziano Wang stava cercando con tutto sé stesso di salvare l’unica ragione di vita di sua figlia.
Intorno a lui una fortissima aurea violacea aveva circondato il suo corpo e Ranma e company si stavano proteggendo da quel violentissimo vento che il cinese aveva scatenato. Il bel moro continuava a stare davanti alla sua Akane, proteggendola con il proprio corpo. Era ossessionato dal fatto che potesse accaderle qualcosa.
Ma non era l’unico.
Ogni essere maschile del gruppo si era messo davanti alla propria compagna, persino Happosai si era messo a fare da scudo a Obaba.
 
Alzando le mani al cielo, Wang aveva ripetuto per l’ennesima volta la formula e quando aveva sentito tutta l’energia che gli serviva, aveva indirizzato l’indice destro verso Haikiri, esternando così un potente raggio violaceo in sua direzione, colpendolo in pieno e facendolo svenire.
«HAIKIRI!!»
Kyoko subito si era fiondata su di lui, abbracciandolo decisa e con tutta la forza che aveva. Era spaventata a dismisura. Forse il padre non era riuscito a salvarlo. Ma…
Una mano tremante, ma allo stesso tempo decisa si era fatta strada sulla sua guancia, raccogliendo così quelle lacrime che stavano sgorgando dagli occhi della donna.
«Kyoko non piangere. Sono qui. Sono di nuovo qui con te.»
Sentendo la sua voce carica di amore e dolcezza, gli occhi avevano fatto fuoriuscire ancora più lacrime e Kyoko aveva stretto ancora più forte il suo amato.
«S – sei di nu – nuovo con me!»
Abbracciandola stretta, il bel ramato l’aveva attirata a sé, sorridendo poi tra i suoi capelli, annusandone quel profumo che gli era mancato tanto.
 
Poco più distante, il povero Wang era piegato su sé stesso, provato dall’enorme sforzo che aveva fatto, ma estremamente soddisfatto per il risultato ottenuto.
Ranma si era immediatamente avvicinato all’uomo, aiutandolo poi a rialzarsi.
«Tutto bene Wang?»
«Si, grazie. Sono solo molto stanco. È stato veramente difficile, ma sono felice di esserci riuscito. Ora mia figlia e Haikiri potranno vivere finalmente il loro amore.»
«Già. Così come noi tutti possiamo viverci il nostro.»
E senza esitare, si era poi voltato verso Akane, raggiungendola e abbracciandola stretta.
 
 
Con un po’ di fatica tutti quanti erano riusciti ad attraversare la zona magica, ritornando così alla Cascata delle Tre Rocce.
Con un’ultima magia, questa volta aiutato da Obaba e Happosai, Wang aveva chiuso per sempre quel portale, facendolo finire in una zona sperduta, dove nessuno avrebbe più potuto riaprirlo.
Si era fatto decisamente tardi ed era meglio riposare un po’, visto che tutta la stanchezza accumulata cominciava a farsi sentire.
Con dei mezzi di fortuna, erano riusciti ad accendere un piccolo falò, grazie a della legna secca lì a fianco.
Seduti intorno al fuoco, Ranma aveva poi colto l’occasione per chiedere a Kyoko e ad Haikiri di raccontare la loro storia.
La prima a raccontare era stata proprio la donna.
«Io e Haikiri ci siamo conosciuti quando avevamo circa sedici anni. Entrambi all’inizio ci detestavamo, o almeno era quello che volevamo dar a vedere, perché i nostri genitori avevano deciso che dovevamo sposarci, ma a noi non andavano queste nozze. All’inizio ci siamo resi la vita un vero inferno, ci facevamo dispetti di ogni genere, ma sotto sotto ci amavamo. Nessuno dei due lo immaginava, ma dentro di noi sapevamo per certo di essere follemente innamorati del “nemico”.»
Ranma era sbiancato, stava guardando Akane con sguardo complice, volendo sapere se anche lei pensasse la stessa cosa, ma quello che aveva letto negli occhi della moglie l’aveva lasciato sorpreso. Era chiaro che la sua amata conosceva già quella storia.
Haikiri, notando lo sguardo del codinato, aveva deciso di intervenire, continuando così il racconto.
«Lo so a cosa pensi Ranma. Questa storia sembra proprio parlare di te e di Akane. Forse è proprio per quello che ho “puntato” lei. Evidentemente la nostra storia comune mi ha portato a voi. Comunque, Kyoko e io alla fine abbiamo ceduto ai nostri sentimenti e quando abbiamo confessato ai nostri genitori di amarci, sembrava che tutto fosse perfetto. Avevano accettato la cosa con estrema felicità e sembrava che non ci fosse cosa che li rallegrasse maggiormente. Ma..le cose belle, come sempre, sono destinate a finire.»
«Perché, cos’è accaduto?»
Ryoga, come gli altri, era molto attento a quella storia e voleva sapere cosa fosse successo a quei due innamorati.
«E’ successo che i miei genitori avevano appoggiato quest’unione, solamente per avidità, in quanto Wang e la moglie erano più benestanti di noi. Facendoci sposare, credevano che metà dei loro guadagni sarebbe andato a loro, invece era stato deciso che qualsiasi cosa sarebbe andata solamente a noi e ai nostri figli.
Fatto sta che un giorno Kyoko era uscita e non ha più fatto ritorno. L’ho cercata per tre giorni interi, fino a quando non mi è stato portato il suo cadavere al castello.»
Tutti quanti erano rimasti in silenzio. Un silenzio pesante ma, visto la storia triste e infelice che avevano avuto Haikiri e Kyoko, comprensibile.
Mancava però un pezzo del puzzle. E cioè come la donna fosse riuscita a salvarsi.
«Tesoro mio, io e tua madre credevamo che fossi morta. Chi ti ha salvato quindi?»
«Un mago di nome Ling. Dopo che mi aveva salvata, mi ha raccontato il motivo per cui lo aveva fatto. Mi aveva detto che aveva visto la sofferenza di Haikiri e che si stava lasciando andare verso la morte. Poi però con il tempo aveva visto che la rabbia e il rancore lo avevano trasformato, annullando così quella persona umana e dolce innamorato di colei che non c’era più. Avendo pena per noi, ha recitato la formula che hai citato tu prima, riportandomi poi in vita.
Purtroppo la mia riabilitazione è stata moto lunga in quanto io ero morta. E’ stato per questo che ho potuto intervenire solo ora e non prima.»
 
Tutto sembrava chiarito. Ora era tempo per tutti di tornare alla vita pacifica e tranquilla che ognuno di loro bramava, ma qualcuno voleva sapere un’ultima cosa. Akane.
«Scusate..ma questi braccialetti cosa c’entrano?»
Guardandoli con un sorriso complice, la donna mora aveva guardato prima Haikiri e poi la giovane Tendo.
«Quei bracciali erano il regalo di mio padre per le nostre nozze, come pegno d’amore.»
«Ah, ho capito! Ecco perché Wang li aveva con sé. Beh allora mi sembra doveroso restituirveli.»
«No, Akane! Teneteli pure. Hanno portato più fortuna a voi che a noi ed è giusto che li teniate voi, visto anche l’enorme aiuto che sono stati in grado di darvi! Evidentemente mio padre ha visto in te qualcosa di particolare ed è per quello che ha cercato di avvicinarvi. A quanto ho capito la vostra storia è molto simile alla nostra, per cui credo che siate le persone migliori per conservale. Vivetevi il vostro amore, senza pensieri e senza angoscia. Siate liberi di amarvi fino in fondo.»
Sia Ranma che Akane avevano sorriso e annuito a quella donna che ancora una volta aveva mostrato la sua immensa saggezza.
 
Il fuoco ormai si stava spegnendo e tutti quanti avevano deciso di andare a dormire, riposando un po’ dopo un’intera settimana passata a combattere.
 
 
 
 
Beh ed eccoci qui. Alla fine ho deciso che questo sarà il penultimo capitolo. Volevo concluderla con questo, ma poi mi è sembrato più giusto concentrarlo sulle spiegazioni che dovevano arrivare a tutto il gruppo!
Il prossimo però sarà sicuramente l’ultimo…nel frattempo..spero che questo vi piaccia e che non vi abbia deluso!!
Grazie come sempre a tutti quanti..soprattutto per il supporto enorme che mi date ogni volta!!! :D
 

 
 
   
 
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