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Autore: Rie_James    12/03/2014    1 recensioni
Beh, niente, è una storia per lo più inventata, ma con l'aggiunta di qualche evento reale. Nemmeno io so la trama precisa. Vi posso dire semplicemente che è la storia d'amore tra Duncan James ed una sua fan. Spero vi piaccia ^^
Leggete e recensite, mi raccomando!
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Duncan James, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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12. Déjà Vu.

 
Parcheggiò la macchina nel cortile, prese le sigarette e le chiavi lasciate sul cruscotto, afferrò il giubbotto ed entrò nel palazzo. Lee si era fatto prestare delle chiavi di casa da Danielle per rientrare dopo aver riaccompagnato Federica.
Già, Federica. L’aveva baciato all’angolo della bocca: a lui sarebbe bastato un piccolo, microscopico movimento per baciarla sulle labbra, eppure non si era mosso di un millimetro. Eh sì, a Lee cominciava a piacere Federica, ma voleva fare le cose con calma … In più, c’era il fatto che nemmeno Alex gli era insignificante, ma, non conoscendo bene nessuna delle due, voleva capire meglio chi fosse più adatta a lui e chi gli piacesse di più.
Ogni tanto gli capitava anche di ripensare a Julie: anche se era felicemente fidanzata e lui non aveva alcuna speranza, a lui Julie piaceva tanto e un po’ ne aveva sentito anche la mancanza in quei giorni, ancor di più in quella giornata in cui aveva visto Gab da sola, senza la sua sorellona. In ogni caso, di lì a pochi giorni, sarebbe stato il compleanno di lei, quindi probabilmente sarebbe venuta in Italia con il suo ragazzo.
Chissà, magari conoscendo anche quel ragazzo di cui a stento ricordava il nome (e che già gli stava antipatico anche senza conoscerlo)  si sarebbe arreso all’idea che Julie era totalmente irraggiungibile; non che non lo sapesse già: razionalmente ci era arrivato, ma Julie gli piaceva davvero tanto e, si sa, le persone si ritrovano spesso a dover assistere alla battaglia tra il proprio cuore ed il proprio cervello. Lee stesso, cominciava a chiedersi chi avrebbe vinto tra i due.
Arrivato al terzo piano, infilò la chiave nella serratura e richiuse lentamente la porta alle sue spalle cercando di fare il meno rumore possibile. Si levò il giubbino, lo posò sull’attaccapanni e si diresse in cucina per bere; rivolto lo sguardo verso il frigorifero, si ritrovò Alex con addosso una t-shirt nera molto larga e abbastanza lunga ed un pantaloncino azzurro corto. Molto corto. Troppo corto, soprattutto vista la battaglia cuore-cervello che era appena iniziata.
- Oh, scusa. Mi auguro di non averti svegliata! – sorrise lui un po’ imbarazzato.
- No, tranquillo. Non sono neppure andata a dormire … -sorrise di rimando, poi bevve un sorso d’acqua – Sono andata a cambiarmi, poi mi è venuta sete e sono venuta in cucina … Ci ho messo io parecchio tempo a fare tutto, o ci hai messo tu poco tempo ad accompagnarla a casa? – ridacchiò
- Probabilmente entrambe le cose – rise lui in risposta afferrando la bottiglia d’acqua per versarsene un po’ in un bicchiere e bere – L’hai visto, sono abituato a correre in macchina, per strada non c’era nessuno a quest’ora e casa di Federica è vicinissima. – sorrise.
- Vero. Dovresti rallentare qualche volta! È pericoloso, sai? – ridacchiò
- Oh, ti prego … Non dirmi che sei una di quelle apprensive e paranoiche!
- Ma no, scherzavo! – rise lei – Non corri così tanto … - ammiccò poi, facendogli la linguaccia.
 
***
 
Gab girò il volto verso il soffitto, in modo da scansare il bacio. Duncan sospirò afflitto: ci stava riuscendo, gli mancava pochissimo. Stavolta credeva davvero di avercela fatta. Gab lo guardò di nuovo:
- Mi dispiace … Non … Non me la sento ancora. Anche se mi hai aiutato adesso, se mi sei stato vicino … Non po- … - Duncan la interruppe.
- No, ok, tranquilla. Lo capisco … - disse un po’ dispiaciuto.
- Inutile che ti dica che quello che provavo per te, qualunque sentimento fosse, non è cambiato … Vorrei solo avere la certezza di potermi fidare di te … Come prima. Tutto qui.
- Tranquilla, ti ho detto. Sul serio, ti capisco. – sorrise, anche se un po’ forzato
- O- ok … - disse lei rannicchiandosi  ancora un po’ addosso a lui, come a volergli dire “Stai andando bene così: la tua capacità di farmi perdere il controllo non è cambiataDammi solo un po’ di tempo” .
Lui di tutta risposta la strinse ancora più forte accarezzandole la testa.
- Vuoi che rimanga un altro po’ qui con te? – chiese lui dandole un bacio sulla fronte.
- Non mi dispiacerebbe … Ma Alex dorme in stanza con me e credo abbia sonno. –ridacchiò lei
- Posso sempre dormire io qui … - disse con un sorrisetto stampato in faccia, chiaramente visibile anche con la sola luce rosea e fioca della lava-lamp. Gab gli rivolse un finto sguardo accigliato.
- Che c’è? – rise lui – Ho detto ‘dormire’, mica altro! – rise ancora.
Gab afferrò uno dei cuscini più piccoli accanto a lei e lo usò per colpirlo sulla testa.
- Idiota!! – rise – Ma pensi solo a quello?! – ridacchiò.
- E dai, scherzavo! – rise con lei
- Devi andare ora … - gli diede un bacio sulla guancia schioccando leggermente le labbra. – Buonanotte Duncan. – sorrise poi guardandolo e mettendosi in ginocchio sul letto, attendendo che lui si alzasse.
Duncan si mise seduto, le diede anche lui un bacio sulla guancia, si alzò dal letto e, prima di uscire dalla stanza le sorrise:
- Sogni d’oro … - sussurrò, poi uscì.
---
Uscito dalla stanza, Duncan si ritrovò a passare davanti al salotto, dove Alex e Lee si erano seduti a parlare. Alex lo vide e lo guardò accigliata:
- Oh! Finalmente ho la stanza libera e posso andare a letto! … Non vi sarete mica baciati? – Dunk scosse la testa.
- Sfortunatamente no, per la tua felicità! – ridacchiò
- Sì, ma anche se fosse, la prossima volta fatelo di mattina! Io ho sonno! Voglio dormire!!- protestò lei ironica.
- Per la serie “Lee, sei talmente noioso da farmi aumentare il sonno!” … No, ma grazie eh!! – intervenne Lee fingendosi offeso
- E dai, che lo sai che avevo sonno già da prima! – ridacchiò Alex, poi guardò Duncan – Non è che sono felice che non vi siete baciati … E’ che io sono la sua migliore amica e non ho intenzione di vederla star male … Ne ha già passate troppe. Quindi non mi fido ancora completamente di te.
- Lo so … Prima mi ha raccontato la sua storia … Sembra che io e te siamo stati fondamentali per lei, da quel che dice … - rispose Duncan facendosi serio.
- Anche io lo sono stato!! Ma cos’è oggi? La giornata del “ Offendiamo e trascuriamo tutti il povero Lee”?? – li interruppe di nuovo Lee, con lo stesso tono di prima. Alex gli accarezzò la testa.
- Aww, povero piccolo Lee … Ha bisogno di attenzioni! - rise, poi tornò a guardare Duncan – Già … A maggior ragione, adesso che sai tutto … Cerca di non deluderla di nuovo: non lo sopporterebbe.
- Non lo farò. È una promessa.
- Non promettere se non sei sicuro di poter mantenere la tua promessa … - disse Alex alzandosi dalla sedia – Sono un po’ stanca, vado a dormire. Domani vi aspetta un giro turistico, sappiatelo. – ridacchiò, poi diede un bacio sulla guancia ad entrambi e si diresse verso la camera di Gab – ‘Notte ragazzi. Se avete problemi, venite pure a svegliarci …
- Buonanotte! – risposero i due in coro.
 
***

- Cogliona, ti alzi? – disse Alex scuotendo leggermente Gab, non del tutto cosciente.
- Ma ho sonno! – mugolò lei in risposta
- Ma ci sono due simpatici ragazzi a cui abbiamo promesso di far visitare la città, per cui, alzati!!
- Sì, sì ok, va bene, mi alzo … - disse sbadigliando mentre si stiracchiava.
Erano appena le dieci del mattino, ora impensabile per svegliarsi quando si era in vacanza secondo Gab. Purtroppo però, fu costretta a farlo: probabilmente nemmeno i ragazzi avrebbero voluto svegliarsi troppo presto, ma nel dubbio decise di alzarsi. Si mise seduta sul letto stiracchiandosi nuovamente, si grattò un po’ la testa e si alzò in piedi.
- Vuoi qualcosa di particolare per la colazione stamattina?
- E se preparassimo i pancakes? – propose Alex entusiasta.
- Sì, perché no! – sorrise Gab in risposta – Tu intanto magari prepara il cappuccino: penso che farà piacere a tutti.
- Dillo che in realtà sei tu a volere il cappuccino! Ammettilo! – la prese in giro
- Tu preparalo e basta!! – rise lei ed aprì la porta di camera sua ritrovandosi una rosa con un biglietto davanti ai propri piedi. Sgranò gli occhi e raccolse la rosa per poi aprire il biglietto e leggerlo:
Good morning, princess. ♥
xo      
                            D.  
Gab sorrise e annusò la rosa: aveva un profumo stupendo.
- Ok, te lo concedo, il ragazzo ci sa fare! – ammise Alex sorridendo
- Già … Secondo te cosa dovrei fare?
- Mettila in un vaso!- rise
- Idiota!- rise anche lei – Lo sai che intendo!
- Diciamo che è sulla buona strada per farsi perdonare, ma è ancora presto: un giorno ed una rosa il mattino dopo sono troppo pochi. Vediamo fin quanto resiste!
- Tu sei sadica! – rise Gab
- Lo so! E ne vado fiera! – ridacchiò l’amica in risposta.
---
Appena finirono di preparare i pancakes, le ragazze li misero in un vassoio che poggiarono sul tavolo insieme ad una bottiglia di latte, del caffè, del tè, dei cereali, nutella, sciroppo d’acero ed infine Gab preparò il cappuccino.
- Alex, potresti andare a svegliare i ragazzi? Io nel frattempo vado a svegliare mia madre
- Perché io? Perché non li svegli tu? – protestò
- Perché per quanto ti conosca, non credo che mia madre voglia essere svegliata da te!! E se ci mettiamo troppo, la colazione si raffredda, quindi muoviti!
- Ok, ok , sissignora! – si arrese Alex dirigendosi in camera di Duncan e Lee.
Bussò piano alla porta, poi aprì: Duncan non era nel suo letto; Lee dormiva come un ghiro in una posizione assurda e per di più a torso nudo. Alex avvampò.
Si sedette vicino a lui e lo scosse un po’ sussurrando:
- Hey Lee … Svegliati … Io e Gab abbiamo preparato la colazione. Forza, su!
- Mmh? Eh? … Sì, adesso mi alzo … - disse stiracchiandosi dopo aver sbadigliato
- Dov’è Duncan? – chiese Alex
- Sarà andato a correre … Lo fa spesso, soprattutto ultimamente.
- Capisco. Beh, su, adesso alzati, telefonagli e digli di tornare a casa.
- Agli ordini, capo! – ridacchiò, si mise seduto sul letto e diede un bacio sulla guancia ad Alex per poi prendere il cellulare e telefonare all’amico: per fortuna, non si accorse dell’arrossire della ragazza.
- Perfetto, sta arrivando. Questione di minuti. – disse Lee sorridendo dopo aver posato il cellulare.
Si alzò dal letto e Alex diventò ancora più rossa nel vedere che indossava solo le mutande:
- Sai cos’è un pigiama, Lee? – disse cercando di distogliere lo sguardo.
- Eh? Oh, scusa, l’avevo dimenticato – ridacchiò infilandosi il primo pantalone e la prima t-shirt a portata di mano – Ci ho fatto talmente l’abitudine che mi ero dimenticato di essere nudo, perdonami!
- Tra- tranquillo … - balbettò lei in risposta – Però adesso andiamo da Gab, prima che cominci a lamentarsi di avere fame – continuò poi alzandosi ancora imbarazzata. Lee continuava a ridacchiare sotto i baffi.
***
Appena ebbero finito di fare colazione, si vestirono per uscire. Salirono in macchina con Lee alla guida.
- Bene, dov’è che ci portate? – chiese Duncan, sedendosi su uno dei posti dietro.
- Sorpresa! – sorrise Gab
- Hey!! Quello è il mio posto, Dunk! – protestò Alex
- Siediti accanto a Lee, dai. Deve avere qualcuno che lo guidi meglio, no? – rispose mostrando il suo solito irritantissimo sorrisetto. Gab ridacchiò sotto i baffi arrossendo: la sfacciataggine di quel ragazzo andava oltre ogni limite!
- Hey, ma Federica non viene con noi? – chiese Lee
- Ha detto che non voleva svegliarsi presto … Ci raggiungerà dopo – rispose Gab
Lee annuì, mise in moto l’auto e partì.
---
Duncan aveva messo il braccio destro intorno alle spalle di Gab, tenendola per mano con le dita intrecciate; come Lee, anche Gab stava affrontando una guerra cuore-cervello: da un lato avrebbe voluto distaccarsi un po’ da quel ragazzo che l’aveva fatta soffrire, ma dall’altro voleva riempirlo di baci e concedersi a lui senza pensarci due volte. Non sapeva cosa fare. Fissava la strada muoversi da fuori al finestrino, cercando di non pensare alla mano di Duncan che la stringeva.
- Gab, dove devo girare? – chiese Lee interrompendo i pensieri della ragazza
- Ehm … A destra. – rispose lei
- A destra? – chiese Alex – Che c’è a destra?
- Lee, non la ascoltare, vai a destra e basta! – rispose Gab.
Duncan la guardò, sorrise, poi le si avvicinò per sussurrarle all’orecchio:
- Spero che tu abbia scelto un posticino romantico da farci vedere …
Gab dovette deglutire due volte prima di metabolizzare cosa effettivamente il ragazzo avesse detto.
- E ora? Dove vado? – chiese ancora Lee
- Vai dritto. – rispose Gab cercando di sembrare naturale e di non far trasparire il suo imbarazzo
- Gab, si può sapere dove li stai portando?! – protestò Alex
- Sul lungomare! A Mergellina!
- Ma non si va per di qua!!! – urlò Alex
- Ma io non so che strade si fanno con la macchina!- si lamentò Gab
- Dio mio, Lee torna indietro … Ti guido io, prima che questa ci faccia perdere per la città.
Duncan e Lee erano scoppiati a ridere; Gab, invece, era sprofondata nel sediolino per l’imbarazzo.
***
Arrivati a destinazione, Lee parcheggiò la macchina non troppo distante dal lungomare, poi fecero una passeggiata a piedi. Circa venti minuti dopo, arrivò anche Federica.
- Ragazzi, che ne dite se affittassimo uno di quei cosi … Come si chiamano? – propose Alex
- Caspita, sei stata chiarissima! – la prese in giro Gab
- E dai, hai capito! Quelle biciclette a più posti … Come si chiamano?
- I risciò? – suggerì Federica
- Sì, quelli! Dai, ne fittiamo uno? Anzi due, visto che in uno non ci entriamo … Ne prendiamo uno per tre persone ed uno per due … Che ve ne pare?
- A me l’idea piace … - disse Duncan sorridendo
- Idem per me! – esclamò Lee entusiasta
- Allora è deciso. – sorrise Gab facendo spallucce.
***
Dopo aver passato un’ora e mezza sul risciò (rischiando peraltro di andare a sbattere contro un albero a causa dell’innata goffaggine di Federica e Alex che si erano ostinate a voler stare alla guida del mezzo), presero una pizza d’asporto in uno dei ristoranti che affacciavano sul lungomare;  sotto proposta di Lee, avevano deciso di mangiare la loro pizza sugli scogli e avevano passato la maggior parte della giornata lì, ridendo e scherzando per ore ed ore.
- Non eravate mai venuti qui, o mi sbaglio? – chiese Gab a Duncan quando furono un po’ in disparte.
- No … Qualche anno fa sono andato in vacanza con mia madre a Sorrento ed una volta Lee è venuto qui, se non ricordo male … Ma io non ero mai venuto a Napoli. – sorrise lui fissando il sole che si accingeva a tramontare all’orizzonte
- Sono contenta di essere stata la prima a fartela vedere, allora … - rispose Gab sorridendo, ma senza guardarlo
- Questa l’ho già sentita … - ridacchiò Duncan voltandosi verso di lei – Come mai? – sorrise
- E’ la stessa cosa che mi hai detto tu riguardo il cielo stellato … - rispose stendendosi completamente sullo scoglio e chiudendo gli occhi, mentre si lasciava accarezzare da quella leggera brezza che cominciava a farsi un po’ più fredda, a causa dell’approssimarsi della sera … Dunk continuava a fissarla.
- E’ bellissima, non è vero? – gli chiese Gab con gli occhi ancora chiusi
- Già … - sussurrò Duncan avvicinandosi sempre di più al viso di lei, fin quando Gab aprì gli occhi sentendosi il respiro dell’altro  sul volto.
Cominciò ad alzarsi un po’ anche lei per avvicinarsi a lui … Gab gli carezzò il viso con una mano e cominciò a chiudere gli occhi insieme a lui, che intanto inclinava un po’ la testa per avvicinarsi.
Erano l’uno a pochi millimetri dall’altro, quando Gab si bloccò:
- Ma quelli … Quelli … QUELLI SONO DUNCAN JAMES E LEE RYAN DEI BLUE!!
- Oddio, sì, sono proprio loro!!
Gab, sentendo questo coretto di oche alle sue spalle, si voltò e sospirò contemporaneamente a Duncan.
- Mi pareva troppo bello per essere vero … - sussurrò Duncan afflitto con un sorrisino sulle labbra
- Si vede che era ancora troppo presto … - ridacchiò Gab poco prima di dargli un bacetto sulla guancia. – Va’ da loro … Ci rimarranno male se non fai foto e autografo a tutte …
Duncan ridacchiò.
- Agli ordini, mia signora! … Lee, alzati!
- Arrivo! – rispose lui facendo un balzo sullo scoglio accanto a quello su cui si trovava Duncan.
- Oddio, oddio, vi prego, possiamo farci una foto assieme? – disse una delle ragazze
- Siamo vostre fan da anni ormai!! – continuò l’altra.
- Sicuro che ce la facciamo! – disse Duncan sorridente
- Che carine che siete! – continuò Lee, anche lui sorridente.
Gab fissava la scena di quelle due ochette che facevano le stupide con Duncan e Lee: la gelosia l’aveva invasa. Era talmente piena di gelosia che a momenti avrebbe preso quelle due oche giulive per i capelli per lanciarle a mare.
- Gab, calmati … Per l’amor del cielo, calmati … - disse Alex tentando di trattenere le risate e di non far notare che, in realtà, anche lei era gelosa
- Tanto lo sappiamo che Duncan è cotto di te, fidati … - continuò Federica con lo stesso identico tono e le stesse intenzioni di Alex
- Sono indecisa se uccidere lui, o loro. Guardate quelle troiette come gli si strusciano addosso! E come quel cretino ci sta!! – sbottò Gab su tutte le furie
- Fa parte del suo lavoro, dai … - cercò di calmarla Federica
- E’ un cantante e i cantanti CANTANO, non fanno i cretini con le altre!
- Tecnicamente, non state insieme … - intervenne Alex
- Ma stavamo per baciarci!! – protestò Gab  - Stasera, discoteca!! Gliela devo far pagare a quello sciupa femmine da quattro soldi!
- A me non sembra  una buona idea … - suggerì Alex con la forte approvazione di Federica.
- Dai, ci divertiremo … - disse Gab con un sorrisetto a dir poco sadico, mentre Dunk, ancora con le fan, la guardava con la coda dell’occhio.
***
Le ragazze, ovviamente, si prepararono tutte da Gab: Federica optò per un top largo blu notte con le bretelline, insieme a dei decolleté dello stesso colore ed un jeans chiaro; Alex scelse un vestitino turchese a giromaniche, a cui abbinò una cinturina e vari accessori in nero, insieme a dei decolleté open-toe, sempre neri; Gab, come al solito, preferì un outfit un po’ più casual, così decise di indossare degli shorts a vita alta di un  turchese molto chiaro, dello stesso colore degli open-toe, con un top molto aderente nero che lasciava le spalle scoperte con vari accessori in turchese chiaro e nero. 
Una volta pronte, andarono in salotto in attesa  di Duncan e Lee.
- Ragazze, ricordate: qualsiasi cosa, voi reggetemi il gioco! Deve impazzire dalla gelosia! – disse Gab sottovoce per non farsi sentire dai ragazzi
- Non credi di esagerare un po’, Gab? – chiese Federica
- No, non esagera! – intervenne Alex – Quel coglione si è messo a fare l’idiota con quelle ochette dopo tutto quello che è successo! Si merita di rosicare un po’!!
Gab e Federica si guardarono un po’ spaventate.
- Giuro, questo tuo sadismo mi terrorizza. E non poco. – disse Gab ridendo
- Aiuto, ho la pelle d’oca! – continuò poi Federica coalizzandosi con Gab.
***
Duncan non resistiva più: era più di un’ora che Gab continuava a ballargli davanti, dimenandosi come fosse da sola in mezzo alla pista. Ballava insieme alle sue amiche attirando l’attenzione di parecchi ragazzi, che ogni tanto andavano a ballare dietro di lei e le altre, nel tentativo di provarci.
- Se non ce ne andiamo subito da qui, penso che prendo a pugni qualcuno! – sbottò Duncan rabbioso
- Dai, Dunk, è chiaro come il sole che lo sta facendo apposta per farti ingelosire! – ridacchiò Lee – Si vuole vendicare per le fan di oggi, di sicuro …
- Dici?
- Cacchio, ma l’hai vista come guardava quelle ragazze? Devi ringraziare che Gab non ha lo sguardo incendiario, altrimenti sarebbero morte sul colpo … Lascia fare a me, vado a parlare col DJ … Tu chiedile di ballare!
E detto questo, Lee si dileguò verso la console.  Improvvisamente, partì una bachata: Cuando Volveras di Aventura. Duncan avanzò velocemente verso Gab, la afferrò per il polso, le fece fare un giro e l’attirò a sé tenendola stretta in vita.
- Mi concede questo ballo, princess? – sorrise, cercando di non far trasparire la gelosia che l’aveva invaso al limite.
Gab lo guardò un secondo, fece un sorrisetto, poi annuì:
- Come potrei rifiutare? – ridacchiò.
Duncan la teneva strettissima a sé, facendola volteggiare in maniera talmente sensuale ed elegante, che i due si erano ritrovati accerchiati da tutti, ormai incantati a fissarli: un po’ per la fama di lui, un po’ per la bellezza di loro due come coppia.
- Oggi è una giornata piena di  dèjà vù, non ti sembra?  - le sussurrò Duncan all’orecchio
- Hai ragione … E tu lo sai che cosa si dice riguardo i dèjà vù? Che quando ne hai uno, vuol dire che hai fatto un errore di percorso nella tua vita, che hai scelto la strada sbagliata e la vita ti sta dando l’opportunità di riprovare … - rispose lei seria
- Allora non mi farò scappare quest’occasione … - sorrise lui
***
Dopo aver richiesto la bachata al DJ, Lee si era diretto al bancone del bar:
- Un vodka lemon con ghiaccio, please . – chiese ammiccante alla barista che, dal canto suo, cercava di attirare l’attenzione, avendolo riconosciuto all’istante.
Lee adorava quella parte del suo lavoro: certo, cantare era sempre stata la cosa che più gli piaceva fare, ma contemporaneamente è sempre stato un donnaiolo e, di conseguenza, avere l’attenzione di tantissime ragazze addosso non gli era mai dispiaciuto, di sicuro.
- Sono carini eh? – disse Federica interrompendo i pensieri del ragazzo.
-  Mh? Oh, ciao. Non mi ero accorto che fossi qui … Beh, sì, lo sono. Dici che ci metteranno molto a tornare assieme?
- Mmh … Secondo me no. Non così tanto … Allora? Ti stai divertendo?
- Moltissimo – sorrise lui – E tu?
- Sì. È divertente guardare le facce di Duncan quando è geloso di Gab. – ridacchiò Federica facendo ridere anche lui.
- Già … Sai … Sei bellissima stasera. – sorrise dolce
- G- grazie … Che dolce che sei! – sorrise Federica imbarazzata
- Ho solo detto la verità … Senti … Ti va di andare un po’ fuori?
- Chi? I- io e te? – avvampò
- Sì. – sorrise lui ammiccante – Ovviamente solo se ti va!
- Certo! Sì, sì, mi va … Andiamo?
Lee prese il suo cocktail e le circondò le spalle con un braccio portandosela all’esterno del locale.
Alex, seduta su un divanetto poco distante dal bar, fissava la scena un po’ stordita … Sperava solo di non aver frainteso per la milionesima volta.
***
Quando la canzone finì, Gab tornò a ballare da sola al centro della pista, incurante degli sguardi rabbiosi di Duncan che, piuttosto che frenarla, la incitavano a continuare. Un ragazzo le si avvicinò con l’intento di provarci: Duncan  si sentì raggelare e Gab lo notò. Nonostante ciò, si allontanò dal ragazzo prima che questo potesse avvicinarsi, ma poco dopo se ne avvicinò un altro … E un altro ancora … E poi uno particolarmente insistente, un vero e proprio scocciatore.
Duncan non ci vide più dalla rabbia e, percorrendo a grandi falcate la pista da ballo, afferrò Gab per un polso trascinandola all’esterno, in un angolino completamente deserto.
La fece poggiare con la schiena al muro, si mise di fronte a lei poggiando le mani al muro, giusto poco più sopra la testa di lei.
- Che intenzioni hai? Spiegamelo! – chiese Duncan con tono deciso
- Io? Che intenzioni ho? Perché, cosa ho fatto? – esclamò facendo la finta tonta
- “Cosa ho fatto?”?! Sono due ore che fai la cretina con quegli idioti là dentro e mi chiedi anche cosa hai fatto?!
- E … Quindi? Cosa c’è, sei geloso Dunk?
- Ovvio che sono geloso, Gab!! OVVIO! – esclamò esasperato Duncan, portandola con le spalle al muro.
Duncan sospirò per calmarsi, poi riprese a parlare:
- Gab … Io ci sto provando … Ce la sto mettendo tutta … Sono solo due giorni, lo so che è poco, ma … Tu sai che quello che provo per te va oltre il semplice “piacersi” … Io provo qualcosa per te, non so di preciso cosa sia, ma è FORTE. Veramente forte. E –e … E vederti accanto ad un altro … Vederti con un altro mi fa impazzire. Io ti voglio … Solo per me.
Gab lo fissò sgranando gli occhi per qualche secondo, poi gli allacciò le braccia al collo avvicinandosi col viso a quello di Duncan; approfittando della distanza che si accorciava, Duncan l’abbracciò in vita e con un movimento repentino la baciò e l’attirò a sé.
Lei, dal canto suo, si strinse ancora di più a lui infilandogli le dita tra i capelli mentre lui le accarezzava la schiena con una mano.
Si tennero stretti a lungo,  lasciando che tutte le emozioni e le passioni provate e trattenute in quei giorni esplodessero in quell’unico bacio.
Avevano trattenuto troppo in quei due giorni che erano stati a contatto: tra di loro c’era una chimica speciale che gli impediva di stare lontani fino ad un certo limite di tempo, e quel limite era già stato ampiamente superato giorni prima.
Gab interruppe il bacio:
- Non puoi pretendere di avermi solo per te … - disse poi seria mentre Dunk la guardava allibito - … Non puoi pretendere di avere qualcosa che già hai. – continuò poi sorridendo.
Duncan sorrise, poi riprese a baciarla con passione.
***
La serata era giunta al termine ed i ragazzi stavano tornando a casa.
- E’ stata una bella serata, non trovate? – disse Federica
- ASSOLUTAMENTE SI’ – risposero Gab e Duncan in coro, subito prima di darsi un bacetto a timbro.
- Oh, bene, finalmente! Non ce la facevo più a vedervi litigare, anche se un po’ era divertente … - ridacchiò Lee, facendo ridere anche gli altri.
Alex era l’unica a non ridere; l’unica a non ridere e a restare completamente muta. La vista di Federica e Lee insieme,  non le aveva certo fatto piacere.
Dopo aver accompagnato Federica ed essere tornati a casa, parcheggiarono l’auto in cortile. Riuscirono per miracolo ad entrare tutti e quattro in ascensore, poi, saliti al terzo piano, Gab aprì la porta di casa.
- Cos’è, adesso andate in giro a divertirvi senza la sottoscritta? “Divertirvi”, poi … Senza di me, non c’è divertimento!!
Gab sgranò gli occhi e corse incontro alla ragazza per abbracciarla:
- Julie!! Sei tornata!!
 
Salve BlueFam!
Lo so, lo so che mi amate troppo per il bacio di Dunk e Gab e che non riuscirete ad odiarmi per questo finale bastardo ♥ (no, bugia, mi vorrete uccidere comunque 8D )
However … JULIE E’ TORNATA! Il triangolo è diventato un quadrato (?!) … E adesso?  Secondo voi cosa farà Lee? Eheheheh, lo sto mettendo in crisi, povero piccolo cuccioLEEno ♥ 8D
(no, ok, lo ammetto, questa era squallida. )
Spero vi abbia fatto piacere che abbia messo un chiarimento sulla zona precisa dell’Italia  in cui ci troviamo, ossia NAPOLI :3 La trovo molto romantica come città, ancor di più sul lungomare … In più, in questo modo, potrete avere un’immagine più chiara della storia :3
COOOOOOMUNQUE, spero che questo capitolo vi sia piaciuto (anche se è durato un po’ di più del previsto XD) … Se vi è piaciuto (ma pure se vi ha fatto schifo), fatemelo sapere con una recensioneeeeee! ^^
Grazie sempre a chi legge, a chi segue, a chi aggiunge a preferiti, ma soprattutto a chi RECENSISCEEEEE (in particolar modo GinevraJames e BLUEEYES88, mie fedeli :°D)
Ci si vede al prossimo capitolo …
Ciau! :3
Xoxo
Rie♥ ☺
  
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