Fanfic su artisti musicali > Beatles
Ricorda la storia  |      
Autore: Kia85    12/03/2014    4 recensioni
La prima giornata di primavera è come l’inizio di una vita.
La prima giornata di primavera è speranza.
La prima giornata di primavera è avere voglia di qualunque cosa faccia sussultare il tuo cuore.
E il cuore di John, ora, sussulta.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La mia dedica speciale per John e Paul che non mi bastano mai. J

 

Tu non mi basti mai

 

 

 

La prima giornata di primavera è come l’inizio di una vita.

La prima giornata di primavera è speranza.

La prima giornata di primavera è avere voglia di qualunque cosa faccia sussultare il tuo cuore.

E il cuore di John, ora, sussulta.

Il motivo?

Il motivo è semplice ed è sempre lui, Paul: dorme beato accanto a John, entrambi sono sdraiati sul prato di erba dolcemente profumata di buono e di nuovo dietro Strawberry Field.

Era una giornata troppo bella per restare chiusi a casa; per questo motivo quella mattina sono usciti, con le loro chitarre, e hanno trovato riparo nel piccolo rifugio di John.

John sospira, osservando il ragazzo profondamente addormentato, e il suo cuore fa una piccola capriola all’indietro, giusto per ricordargli una volta, ancora, che così, si sta davvero bene. Ha la testa leggermente china verso di lui, come se volesse cercarlo anche nel sonno, l’espressione del viso è rilassata, le dita sfiorano il petto di John... John… John che lo guarderebbe per ore, in questo modo, vicino a lui. Oh, sì. Quanto si sta bene così.   

La sua mano si sposta con un movimento lento verso il viso di Paul, scostandogli prima i capelli dalla fronte e andando poi a intrecciarsi con le sue ciocche color ebano. Le sue dita fremono al tocco, alla dolce sensazione di toccare Paul. John toccherebbe Paul dovunque, lo toccherebbe per sempre, senza mai fermarsi.

Il respiro di Paul sembra mozzarsi per le sue carezze. È profondo, nel sonno, e regolare. Una melodia che John ascolterebbe volentieri per tutta la vita, prima di dormire alla sera, o subito dopo il risveglio alla mattina. E lo ascolterebbe anche e soprattutto quando il tocco di John lo rende irregolare, irregolare e così unico. Quasi fosse il leitmotiv di John, in questo film meraviglioso su lui e Paul.

Poi le labbra di Paul si incurvano lentamente in un sorriso accennato, mentre lui si stiracchia. Il sorriso di Paul, quello che rivolge a John, solo a lui, è sempre un po’ speciale. È quello che John non si stancherebbe mai di ammirare, solo perché è il suo. Anzi, potrebbe interrompere quella visione solo per baciarlo. Dio, John lo bacerebbe ogni giorno, ogni ora, ogni minuto di quella sua inutile vita, che solo Paul e la loro musica riescono a rendere degna di essere vissuta.

Mmm… John?” mormora Paul, senza alcuna intenzione di aprire gli occhi.

“Sì, Paul?”

“Che stai facendo?”

“Stavo cercando di svegliarti.”

La risposta costringe, finalmente, Paul ad aprire gli occhi, “Beh, missione compiuta.”

John ride, sotto lo sguardo contrariato di Paul: “Ops.”

“E dimmi, John, ora che sono sveglio, cosa vorresti fare?” domanda lui con un gran sospiro, “Suonare?”

John riflette un istante, prima di rispondere, “No.”

“Scrivere una nuova canzone?” continua Paul.

“Ehm, no.”

 “Allora… vorresti baciarmi, John?” domanda Paul e si lascia scappare una risata, prima di rotolare sopra John.

Anche John non può fare a meno di ridere, mentre le sue braccia circondano la vita del ragazzo.

“Piccolo sfacciato, ti piacerebbe, vero?” esclama, toccandogli la punta del naso, “Ma no, neanche questo.”

Paul, piuttosto accigliato, punta le mani accanto alla testa di John e si solleva un po’, per guardarlo in volto.

“E sentiamo, cosa vorresti, John?”

John sorride fra sé, pensando a tutto ciò che vorrebbe. Guardarlo, abbracciarlo, baciarlo, son tutte cose meravigliose, se riguardano Paul. Ma John vuole di più, molto di più.

Vorrei essere il vestito che porterai. Vorrei sognarti come non ti ho sognato mai. Vorrei essere l'acqua della doccia che fai, le lenzuola del letto dove dormirai. Vorrei essere il motore della tua macchina così di colpo mi accenderai. Vorrei essere l'anello che porterai, la spiaggia dove camminerai, lo specchio che ti guarda se lo guarderai...”

La dolce risata di Paul lo interrompe e John lo osserva, mentre si china su di lui per far incontrare la sua fronte con quella dell’altro ragazzo.

“Ehi, non sono un po’ troppe cose?”

“No.” risponde John, seriamente, scuotendo appena il capo, “Anzi, sono ancora poche.”

“Oh.” mormora Paul, mordendosi il labbro, compiaciuto, “Davvero?”

“Sì, perché tu, Paul, tu non mi basti mai.”

 

 

Note dell’autrice: con tremila storie a cui pensare, ne scrivo sempre altre. Ma questa ci voleva, un po’ di fluff. Mi è venuta in mente sabato sera, mentre ascoltavo la canzone di Lucio Dalla, “Tu non mi basti mai”. E questo è il risultato. I versi in corsivo ovviamente sono presi dalla canzone.

Grazie a kiki che ha corretto la storia e mi ha incoraggiato. J

Spero che sia piaciuta e ci sentiamo domani con Two of us.

A presto

Kia85

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: Kia85