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Autore: Triz    12/03/2014    1 recensioni
Come andò veramente lo scontro tra il Kaioshin del Sud e Majin Bu raccontata nel flashback di Kibitoshin? La one shot parlerà di Minami, il dio dalla cresta rossa, e dell'amore che cercò di salvare dal demone rosa.
Dal testo:
«Domani combatteremo insieme, vero?» domandò Higashi speranzoso e il sorriso si incrinò sul viso della divinità dai capelli rossi.
Minami gli passò triste una mano tra i capelli e lo baciò sulle labbra.

Storia partecipante al contest Angst come se non ci fosse un domani indetto da Valvonauta_. Buona lettura!
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Kaiohshin dell'Est
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Kaioshin del Sud aveva fatto un bel volo dritto in acqua.
Mentre Nishi, la Kaioshin dell'Ovest, rideva a più non posso, il giovane Kaioshin dell'Est sgranava gli occhi sorpreso.
«Tranquillo, Higashi, il tuo fidanzato non annegherà!».
A quella frase, Higashi sobbalzò e il sorriso sul volto di Nishi divenne ancora più largo: «M-ma tu...» balbettò il ragazzo e lei rise ancora di più.
«Andiamo, siamo in sei su questo pianeta, credi davvero che nessuno si sia accorto che tu e Minami avete una storia? E poi» aggiunse gonfiando il petto: «Vi ho visti mentre vi baciavate dentro casa, quando voi credevate che eravamo tutti fuori a meditare».
Alla faccia imbarazzata di Higashi, Nishi rise ancora di più.


Fu dentro casa che Minami corse per sfuggire a Majin Bu.
Sbatté la porta alle proprie spalle, appoggiò la schiena ad essa e, mentre si sedeva a terra, cercò di riprendere fiato e di percepire l'aura del mostro rosa ancora lontana. Stretto forte al petto, là dove la sua divisa da divinità era strappata, Higashi emise un gemito di dolore e svenne di nuovo, mollando la presa sulla manica del fidanzato.
«Higashi, ehi, Higashi, svegliati!» esclamò Minami nel panico più totale.
«Lascialo, Minami» disse tranquillo il Dai Kaioshin.
«Lasciarlo? No, lui non è...».
«So che non è morto, ma morirà se non lo lasci curare da Kibith».
La divinità con la cresta rossa vide l'assistente del suo superiore e capì. Riluttante, affidò il ragazzo a Kibith e si lascò guidare da lui e dal Dai Kaioshin nel seminterrato, l'unico luogo sicuro di tutta la casa. Quando Kibith mise le sue mani su Higashi, Minami si rese conto di essersi comportato come un pauroso idiota e chinò il capo.
«Hai avuto paura per una persona a te cara, non hai motivo di vergognartene» lo ammonì il Dai Kaioshin, ma Minami lo ignorò. Fece un sospiro di sollievo quando Higashi aprì finalmente gli occhi.

«Minami, sei sveglio?».
«Adesso sì, Higashi, grazie tante».
Il tono gelido del fidanzato sorprese il Kaioshin dell'Est e Minami lo osservò attentamente, almeno per quanto glielo consentisse l'oscurità. Lo sentì stringersi a sé, ma non riuscì a far smettere Minami di essere ancora arrabbiato con lui.
«Ringrazia il cielo che Kibith ha i suoi poteri, quel mostro poteva ucciderti» disse senza addolcirsi e stava per aggiungere "come ha fatto con Kita e Nishi", ma non ci riuscì. Non voleva riaprire quella ferita dolorosa.
Incrociò le dita dietro la nuca e continuò a ignorare la stretta dell'abbraccio di Higashi, poi udì un breve singhiozzo e il Kaioshin dell'Est tirò su con il naso: «Non cominciare a piagnucolare» borbottò Minami e Higashi sciolse l'abbraccio voltandosi dall'altra parte.

Passò un giorno intero prima che la rabbia di Minami svanisse.
Dopo un'altra battaglia conclusasi con un nulla di fatto, Bibidi e Majin Bu erano tornati sulla loro navicella ed erano partiti chissà dove. A devastare altri pianeti, forse.
«Higashi, mi dispiace per essermi arrabbiato, ieri» mormorò il Kaioshin del Sud.
Il più giovane lo fissò senza parlare, poi sul volto si aprì un sorriso che Minami ricambiò in automatico. Era la prima volta che si sorridevano da quando era arrivato Majin Bu.
«Domani combatteremo insieme, vero?» domandò Higashi speranzoso e il sorriso si incrinò sul viso della divinità dai capelli rossi.
Minami gli passò triste una mano tra i capelli e lo baciò sulle labbra.

«Ho intenzione di combattere da solo contro Majin Bu, Dai Kaioshin» sussurrò il Kaioshin del Sud quella sera. Higashi dormiva rannicchiato su di lui, mentre Minami gli accarezzava la schiena.
Kibith corrugò lo sguardo e lo posò sul capo degli dei, il quale annuì: «D'accordo».
«E un'altra cosa» aggiunse Minami smettendo di accarezzare il fidanzato e sussurrò: «Faccia in modo che Higashi non mi segua e che non corra alcun pericolo».
Sul viso rotondo del Dai Kaioshin si aprì un sorriso mesto: «Sarà al sicuro, te lo prometto» disse.
Appena spuntò il sole, il Kaioshin del Sud uscì per affrontare Majin Bu.

Di fronte a Minami, Majin Bu sorrise malvagio.
Entambi spiccarono un salto e si scontrarono provocando un'onda d'urto, mentre in disparte Bibidi osservava la sua creatura. Quel pel di carota credeva davvero di poter battere il suo Bu? Che illuso!
Trattenne il fiato quando vide Minami strappare il braccio a Majin Bu e gettarlo con disprezzo ai suoi piedi. Sul viso si aprì un sorriso di sfida e scomparve.
Majin Bu si stava arrabbiando.
Con un grido infantile rigenerò il braccio e scagliò una sfera di energia rosa contro la divinità meridionale, ma venne annientata quando Minami attaccò il mostro con un globo bianco.
«Minami!».
Il Kaioshin del Sud sgranò gli occhi terrorizzato mentre cercava di acciuffare Majin Bu e il demone riuscì a sfuggirgli. Con un nuovo sorriso crudele, Majin Bu diede a Minami una gomitata sul collo e lo atterrò. Saltò alle spalle della divinità, poi si chinò in avanti ed evitò un raggio energetico viola che distrusse una roccia lontana.
Minami alzò lo sguardo e vide Higashi che accorreva preoccupato verso di lui: «Non dovevi seguirmi, idiota!» gli gridò massaggiandosi il collo dolorante.
Si voltò un momento verso Majin Bu e respinse un altro attacco, poi il suo sguardo si posò nuovamente su Higashi, che lo fissava affranto e senza capire. Ai piedi del Kaioshin del Sud, il braccio di Majin Bu si muoveva trasformandosi in una palla rosa.
«Perdonami per quello che sto per farti» sussurrò puntando un palmo della mano contro il fidanzato.
La sfera di energia che colpì Higashi fu abbastanza forte da scagliarlo lontano, senza però ferirlo gravemente. Udì le grida di Minami lasciare il posto alla risata di Majin Bu.

Quella cosa rosa che era di fronte a lui era solo un'ombra di Minami.
Higashi si arrese all'idea che il suo Minami non ci sarebbe stato più proprio mentre Majin Bu stava per dargli il colpo di grazia.
Un'ombra e un grido, però, decisero che per lui non era ancora giunta l'ora.
«Cosa fa? Si sposti, la prego!» gridò il Kaioshin dell'Est.
«Ho fatto una promessa a Minami e la manterrò!» tuonò il Dai Kaioshin senza voltarsi.

Kibitoshin si svegliò di soprassalto e si mise a sedere.
Con il dorso della mano si asciugò il sudore dalla fronte e ansimò come dopo una lunga corsa. Chiuse gli occhi e se li stropicciò, cercando di trattenere le lacrime quando rivide vivida l'immagine di Minami davanti a se.
Lo vide mentre gli sorrideva, mentre lo baciava, mentre lo attaccava poco prima di essere assorbito per colpa sua.
«Ehi...» sussurrò la voce assonnata di Vegeku, ma Kibitoshin non si voltò verso di lui. Lo sentì muoversi nel letto e le sue braccia forti gli circondarono la vita.
«È stato solo un brutto sogno» disse piano la fusione baciandolo sul collo e sulla guancia: «E qualunque cosa fosse, non è stata colpa tua».
Kibitoshin voltò la testa verso Vegeku e cercò di accennare un sorriso prima che il Saiyan lo baciasse sulla bocca.

Vegeku era geloso di Minami.
Non aveva il coraggio di affrontare questa cosa con Kibitoshin perché, innanzitutto, si vergognava di provare gelosia verso qualcuno che non c'era più. Inoltre, Kibitoshin avrebbe potuto negare che provasse ancora qualcosa per il Kaioshin del Sud oppure avrebbe potuto arrabbiarsi sul serio: sinceramente, Vegeku non sapeva dire quale delle due reazioni lo avrebbe infastidito di più.
Vegeku sbuffò fissando il soffitto della camera da letto.
«Mh».
La fusione abbassò gli occhi sul compagno che dormiva: Kibitoshin aveva la testa sulla sua spalla e gli circondava il petto con un braccio violaceo. Un sorriso timido gli stava illuminando il volto e, per un momento, Vegeku si illuse che fosse per lui.
Ma si sbagliava.
«Minami...».






Note dell'Autrice
Se siete giunti fino a qui senza chiudere tutto ed emigrare, allora vi devo fornire delle piccole spiegazioni.
La storia sarebbe una mia rivistazione del flashback sui Kaioshin, che nelle fanfiction su Dragon Ball è ingiustamente poco trattato. Ho cercato di concentrarmi di più su Minami, ossia il Kaioshin del Sud, e per farlo ho usato un pairing praticamente inesistente, Kaioshin dell'Est/Kaioshin del Sud.
I nomi dei Kaioshin sono i punti cardinali che essi rappresentano (Kita, Minami, Nishi e Higashi sono, rispettivamente, Nord, Sud, Ovest ed Est), così non dovevo stare lì a ripetermi per scrivere "Il Kaioshin del qua e là" ogni volta. È una trovata che ho preso da un'altra fanfiction. Per chi non lo ricordasse, il Dai Kaioshin sarebbe il tizio grasso che dà a Majin Bu la sua "forma finale" e lo rende buono.
L'avvertimento what if? è dovuto al fatto che Goku e Vegeta non hanno mai sciolto la fusione, Vegeku, che appare nell'ultima parte con Kibitoshin, la fusione tra Kaioshin dell'Est e il suo assistente Kibith. Visto che non mi piacciono le storie in cui Chichi e Bulma si scannano per lui, ho optato per un altro crack pairing creato da me, Kibitoshin/Vegeku.
E sì, non mi vergogno ad ammettere che amo le coppie strane.
Scherzi a parte, avevo in mente già da un po' questa storia e ne ho approfittato appena ho letto il bando del contest Angst come se non ci fosse un domani, a cui la storia partecipa. Ringrazio Valvonauta_ per avermi permesso di scriverla e condividerla qui con voi.
Mi piacerebbe molto se nell'opzione Aggiungi personaggi votaste Kaioshin del Sud e Vegeth, in modo da poterli aggiungere nell'introduzione della storia dalla lista dei personaggi. Approvateli e amateli!
Il banner in alto è stato realizzato da me.
Spero che la storia sia stata di vostro gradimento.
Un bacio,
Triz
  
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