Inazuma Eleven, 'Our Silence' di Lurilala su EFP Fanfiction

Our Silence

A volte la mia esagerata voglia di parlare s’interrompe. Succede quando incontro qualcuno con cui mi piace condividere l’esperienza speciale del silenzio. Non vi succede mai? E’ così prezioso e irripetibile quel momento che mi sembra che se schiudessi le labbra rovinerei tutto.
E’ da lì che capisco se una persona m’interessa o meno, dall’irresistibile voglia di tacere e di vedere cosa accade agli animi. Non mi va, vi giuro, di proferir parola,mi parrebbe di spezzare l’incanto di un momento che non tornerà. Perchè istanti di quel genere non tornano, si sa.

[cit. Miluna]

La notte si estendeva nera e brillante nel suo oscuro splendore, vellutando il cielo di tonalità cupe iradiate da piccoli diamanti luccicanti.
Sottili strisce di vento portavano con sè i fievoli canti di grilli solitari, che riempivano il buio della notte con dolci sfrigolii acuti.
Il prato in cui erano seduti i due giovani era ricoperto da scintillanti goccioline di rugiada, che riflettevano la debole luce delle stelle fra le loro pareti trasparenti.
Ogni tanto, una cascava a terra, piegando il filo d'erba chiara su cui era adagiata, e lasciava nell'aria un debole suono ovattato che si propagava ubbidiente in tutta la radura.
Quel piccolo prato circondato dai boschi era bellissimo nella sua cupa solitudine e i due ragazzi si erano ritrovati lì senza sapere davvero il perchè.
Era strano, si ritrovò a pensare la giovane Kinako, come fosse naturale il fatto di stare insieme in quel piccolo angolo di mondo senza dire una parola, tutto già scritto fra le costellazioni che brillavano fiere nel firmamento.
Eppure, la piccola non si stava trattenendo.
Davvero, lei che era sempre stata una ragazza chiaccherona, spiritosa e sempre pronta a dire qualcosa, in ogni situazione, adesso godeva del silenzio tenero che sostava fra loro.
Non le era mai successo, ora che ci pensava, di provare questa sensazione.
Era serena. Semplicemente.
Senza alcuna preoccupazione, nessun pensiero che potesse distrarla dal morbido silenzio in cui era affondata.
Posò lo sguardo sul ragazzo che se ne stava sdraiato a terra, gli occhi dorati sul cielo che catturavano ogni piccolo bagliore.
Bellissimi, quegli occhi.
La ragazza arrossì senza rendersene conto, per poi sorridere teneramente.
Kyosuke era immobile, forse non si era accorto che lei lo stava fissando; chissà cosa stava pensando.
A volte lei avrebbe voluto entrare nella sua testa e scoprire cosa si nascondeva in quegli occhi ambrati che balenavano di luci semitrasparenti, che sembravano false, capire le esplosioni di sentimenti abilmente celati nelle sue iridi feline.
Normalmente, avrebbe parlato.
Avrebbe detto qualcosa, qualunque cosa, seppur banale; qualcosa che spezzasse quel silenzio denso.
Ma restò semplicemente zitta, come fosse ovvio, giusto, naturale.
Tremendamente semplice.
Come se fosse l'unica scelta possibile, come se nient'altro fosse consentito.
Lui si alzò sui gomiti, catturando lo sguardo della castana.
Un lampo scivolò dagli occhi lui a quelli di lei senza fare rumore.
Niente l'avrebbe fatto.
Quel silenzio perfetto non sarebbe stato spezzato mai, per nessuna ragione.
Perchè era così che doveva andare.

{400 parole}

Uccidetemi. Ora. O.O
Non posso averlo fatto davvero.
Non posso.
Sono andata contro i miei principi.
Ho... Ho scritto... Una fic... Su... Su... KINAKO!!! +O+
Io odio Kinako, la odio con tutto il mio cuore ma allora... perchè? ç.ç
Non recensite. Chiudete all'istante questa fic.
Così sarà vero che Kinako non merita niente!!!
E io sarò libera di cancellare questa fic. c:
Sarebbe tutto più semplice, un piccolo clic e tutto sarebbe finito... Invece no, la posto pure!!
Mi sta plagiando, altrochè. >.<
E' una ragazza diabolica, non fidatevi!! O-O
Beh, che dire, non recensite. XD
E spero che sia una fic orrenda, degna della bruttezza di Nanobana (nome orrido, tra l'altro).
Ciaooo!!
Lucchan