Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Dolce Mony    29/06/2008    0 recensioni
Un incontro casuale, in una notte calda d'estate, avvicina due persone completamente diverse: cristian e gabriella... La loro storia è raccontata in presenza di una psicologa parecchio ficcanaso, ed andrà avanti tra risate, amore e sfrenata passione! N.B. Storia scritta a due mani!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
cri e gaby 2 Livorno 22 Luglio... sempre più caldo... davvero, credo che impazzirò... ogni anno mi riprometto di chiudere con i primi caldi... ma poi finisce sempre che i miei pazienti prevalgono su tutto... e allora mi arrendo, ed infatti... eccomi qui... ore 10 e 55 del mattino. Sono alla mia poltrona con il taccuino nelle mani. Ascolto i problemi del signor Torraciani... è da più di quaranta minuti che in realtà non lo ascoltò più. Ogni tanto faccio segno di sì con la testa, oppure esagero con frasi tipo... "Certamente è una situazione insostenibile..." oppure semplicemente "La capisco!" e lui è felice così! Ed anch'io lo sono... Guardo l'orologio Guzzini appeso alla parete di fronte a me. Bene, le 11 in punto! L'ora è terminata
"Mi scusi, signor Torraciani... vorrei tanto ascoltare ancora i suoi problemi, ma l'ora è finita, purtroppo" Sia ringraziato il cielo
"Oh... che peccato... beh, tanto ci vediamo domani, vero? Oppure no? Vuole dire che adesso non ci vediamo più? O cavolo... allora io..."
"Si clami signor Torraciani, per favore... può tornare quando vuole... questo lei lo sa.... a domani!"
"A d-domani!" ed esce tremando. Che tipo! Sarebbe capace di suicidarsi se casomai gli dessi buca un giorno... ed è anche per tipi come lui che non chiudo nel periodo estivo... non voglio dei suicidi sulla coscienza. Greta entra sorridente nella stanza. Dove la trova tutta quella vitalità...
"Dottoressa..."
"Dimmi cara!"
"Ci sarebbero quei due ragazzi di ieri... ehm..." guarda sulla cartelletta "Trevisi e D'Amato... li faccio passare?"
"Ma certamente..." ed esce soddisfatta. Bene, adesso la storia si fa interessante. Mi hanno appassionato ieri quei due ragazzi... ed adesso voglio proprio sentire cosa succederà dopo nel loro racconto... sento bussare
"Avanti!"
"Salve..." il ragazzo, Cristian, con lo stesso bel sorriso di ieri, entra mantiene la porta... lascia passare la ragazza, Gabriella. Anche lei mi sorride. Si accomodano, dopo avermi stretto la mano.
"Ci rincontraimo... ne sono felice!"
"Anche noi... tutto sommato... ci siamo trovati molto bene!" e sorridono di nuovo... cosa avranno mai combinato questi due bei ragazzi da arrivare addirittura ad aver bisogno di una psicologa?

DAI RICORDI DI CRISTIAN - "Cazzo... mi ha snobbato... ma vedi un pò sta str..."
"Ehi Cri... ma che cosa fai lì in piedi? Dai, vieni a sederti qui con noi!" mi incitò Daniela. Mi girai a guardarla. Sorrideva. Aveva le guance un pò più rosse del solito.
"Si dev'essere fatta un bicchiere!" e sorrisi. Diedi un ultimo sguardo alla ragazza del tavolo di fronte. Niente...
"D'accordo... arrivo!" e mi girai di nuovo verso di lei.
"E adesso da dove cazzo è uscito questo?" pensai... Davide, quello stramaledetto cornuto, si era fottuto il mio posto accanto a Dany... Cioè, non aveva capito proprio un cazzo... prima regola di sopravvivenza con il sottoscritto... Daniela è mia, e non si tocca, per nessun motivo al mondo!
"Ehi Davide dì un pò... sono nuovi quei Levis?" gli domandai facendo segno con la testa verso i suoi jeans
"Sì, ti piacciono... mi sono costati un botto di soldi... ma ne valeva la pena... le ragazze li adorano..." e si avvicinò di più a Dany.
"Beh, non credo però, che le ragazze adorino tanto quella cicca che ti si è attaccata sul sedere..." Davide si alzò di scatto imprecando. Io sorrisi, e con uno scatto felino gli rubai il posto
"E sì... devono esserti costati proprio parecchio quei jeans..." certe volte mi odio da solo per quanto sono stronzo! Lui mi fece una smorfia seccata... Daniela scoppiò a ridere. Adoro farla ridere...
"Allora?" mi domandò mentre il povero Davide prendeva posto di fronte a noi "Ti sei pentito di avermi dato retta?" le sorrido, non mi va di dargliela vinta. Anche se devo ammettere che aveva ragione...
"Ma... guarda... ho visto feste migliori... ma d'altronde... ovunque ci sei tu si può definire una festa... anche quella che stavamo facendo a casa tua... io l'avrei considerata tale!" e le misi il braccio attorno alle spalle "Se solo non ci avessero interrotto!" alzai la voce giusto nel pronunciare quell'ultima frase. Davide, recepito il messaggio mi lanciò un'occhiataccia alla quale non diedi molto peso. Avrebbe potuto anche rompermi l'osso del collo... io non mi sarei mai spostato da lì per far mettere lui!
"Ehi Dany, senti che bell'idea che mi è venuta!" intervenne ad un tratto Davide "Se domani non hai impegni possiamo andare al mare... che ne dici?"
"Mo si sta allargando..." pensai
"Sarebbe una bell'idea... ci vorrebbe un pò di mare dopo nove estenuanti mesi di scuola... che ne dici Cri?"
"No, dai Dany... devo ripetere latino... ti ricordi? Il debito? I corsi di recupero? La mia bocciatura se non lo passo?"
"Ma dai... cosa cambia un giorno in più? Non hai studiato tutto l'anno e adesso ti permetti il lusso di andare di fretta?" odio il suo sarcasmo...
"Vabbé, Cristian, se tu non vuoi non fa nulla... Vorrà dire che io e Daniela ci andremo da soli al mare..." esclamò soddisfatto Davide...
"Ma tu guarda un pò questo grandissimo figlio di put..."
"Sai cosa ti dico Dany..." feci ad un tratto sorridendo "Che hai ragione... un pò di mare non può farmi altro che bene... dopo tutti quei mesi di estenuante scuola..."
"Grandioso!"
"Ma sei sicuro? Non vorrei che ti bocciassero per un giorno perso al mare!"
"Ma sentilo..." pensai "Si permette anche il lusso di scherzare adesso! Lurido che non sei altro..."
"Non preoccuparti... grazie alle amorevoli spiegazioni di Daniela... non posso essere bocciato!" e per provocazione diedi un bacio sulla guancia della mia amica, lo ammetto, forse un pò troppo vicino alle labbra.
"Attento... non si sa mai!" esclamò pungente.
"Grazie per l'interessamento... ma puoi anche smettere di fingere... sottospecie di..."
"Che bella canzone..." intervenne Dany bloccando la mia frase. "Andiamo a ballare?"
"Certamente angelo!" esclamò Davide sorridendole
"Angelo?" feci io inorridito. Tutta quella dolcezza mi avrebbe fatto venire il diabete, me lo sentivo!
"Vieni anche tu, Cri?"
"Ma non lo vedi? E' stanco poveretto... lascialo riposare un pò!" scherzò quello scarafaggio
"Fatti i cazzi tuoi tu... non sono mai stato tanto riposato e pimpante in vita mia!" e mi alzai. Ci dirigemmo verso la pista. Già tantissima gente si era fatta avanti, ed aveva iniziato a scatenarsi nelle danze. Ma d'altronde come si faceva a rimanere seduti con una musica del genere? Era il classico ritmo che ti entra nelle vene nonappena senti le prime note... e la canticchi per tutta la sera, magari facendo lo scemo in camera tua. Iniziò una sorta di sfida personale tra me e Davide. A chi ballava più vicino a Daniela. La abbracciava, le portava le braccia attorno alla vita, le sorrideva... mi faceva imbestialire... Allora, la afferrai per un braccio e la portai verso di me. Iniziammo a ballare, sempre più vicini... il mio corpo che si abbandonava alle note di quella canzone, accarezzando a tratti il suo... Ed il suo sorriso, dolce... ingenuo... e lo sguardo assassino di quel pirla di Davide... portai le mie mani sulla sua vita... per poi scendere man mano più giù... fino al...
"Le mani!" mi disse Dany in tono divertito e portandole più sopra. Io sorrisi malizioso e dissi
"Scusa... mi scivolano... non lo faccio apposta... davvero!" le bugie non le so proprio dire... e Dany questo lo sa... eccome se lo sa! Davide, intanto, per nulla rassegnato, la riprese dalla mia stretta e l'abbracciò di nuovo... sempre più vicino a lei... sempre più vicino al suo corpo... sempre più vicino al farmi imbestialire sul serio. Ad un tratto però, il mio sguardo fu catturato da qualcosa a pochi metri di distanza da me. Era quella ragazza... quella meravigliosa visione che poco prima, inspiegabilmente mi aveva fatto battere il cuore a tremila. E anche in quel momento stava succedendo la stessa cosa.
"Ma che mi succede? Perché quella ragazza mi fa quest'effetto?" mi domandai portandomi una mano sul cuore che batteva ancora all'impazzata.

DAI RICORDI DI GABRIELLA - "Chissa che cosa aveva tanto da guardare quel ragazzino..." pensai continuando a sorseggiare il mio drink, mentre accanto a me comincaiva a scatenarsi il secondo round tra Isa e Katia. Non capisco come facciano ad essere amiche, litigano da quando erano piccole. Secondo loro quelle urla sono solo scambi di idee.
"Se fossi in Gabriella ci starei... in fondo... non è ancora sposata, no?" esclamò Isa, dando un morso sensuale all'oliva del cocktail.
"E' comunque un tradimento!" rispose acida Katia, fulminandola con gli occhi.
"No, se domani non ricorderanno nulla!" rispose lei tranquillamente
"Ma come fai a non ricordare una cosa del genere, scusa?"
"Sai quante volte mi è capitato. L'alcool in questi casi diventa il tuo migliore amico!" rispose Isa
"L'amore bisognerebbe farlo con la persona che ami!" esclamò ingenuamente Dalila.
Isa e Katia si guardarono per un istante, e scoppiarono a ridere. La prima, tra le risate:
"Noi non stavamo parlando di amore... ma di sesso... sono due cose completamente diverse!" esclamò, togliendo a Dalila ogni possibilità di replicare.
Il dibattito andò avanti ancora per parecchio tempo. Fino a che, seccata, non presi la parola e risposi con molta discrezione:
"Scusate.. stiamo parlando della mia vita... non dovrei essere io a scegliere? E poi non sarei capace di farlo due volte in un giorno!"
Tutte e quattro mi guardarono sgranando gli occhi. E a quel punto Isa mi si fece più vicina, e con la sua solita aria maliziosa mi disse:
"No? Lorenzo si è dato da fare oggi? Finalmente ha capito come si sbottona un reggiseno!"
"Dai, ma quello saprebbe farlo anche un bambino!" esclamò Marina
"E tu cosa ne sai?" chiese Katia
"Il figlio del mio capo ha diciotto anni... l'ho chiesto anche al mio avvocato, a quell'età è legale!" rispose senza un briciolo di pudore.
Dalila rimase senza parole. A momenti non respirava più. Katia per prenderla in giro le fece aria con il fazzoletto, mentre Isabella le disse:
"Svegliati! La verginità è passata di moda negli anni '50!"
E mantre loro continuavano a scannarsi, io mi girai a guardare quel ragazzo. Troppo giovane per me, ma molto affascianante. E poi Marina aveva ragione: a diciott'anni è tutto legale! Sempre che lui li abbia! Il mio drink era quasi finito, mentre decisi di volermi scatenare. Se mi avesse vista Lorenzo! Sicuramente non mi avrebbe più sposata!
Mille dubbi mi invasero. Non sapevo proprio cosa fare. Quel ragazzo mi attraeva molto o era semplicemente l'alcool, che cominciava a fare effetto. Poi guardai le mie amiche. Loro non si sarebbero mai fatte tanti scrupoli, ci avrebbero provato e basta. In fondo si trattava solo di una botta e via come diceva sempre Isa. E infatti lo aveva appena ribadito.
Basta con questi pensieri.
"Andiamo a ballare!" propose Dalila, cercando di sviare quei discorsi, forse troppo lontani dal suo modo di essere.
"Si così metterò in pratica la mia concezione sul sesso!" rispose Isa, alzandosi di scatto e perdendosi tra i ragazzi che ballavano lì vicino.
Poi seguimmo Isa in questo ordine: Katia, Marina, Dalila e l'ultima ad alzarsi fui proprio io.
Mi sentii molto a disagio in quell'ambiente. Troppi ragazzi. Erano tutti troppo giovani. Mi sentivo strana. Non entravo più in un night club da ormai sei anni credo. Il mio unico interesse fino a quel giorno fu Lorenzo e il mio lavoro. E in fondo ero felice così. Ad Isa invece bastava una notte e via e l'ho sempre invidiata. Lei sapeva vivere. Assaporare ogni attimo della vita senza preoccuparsi troppo del futuro.
Ballavo lentamente, stando attenta a non urtare gli altri. Guardai quel ragazzo così sicuro di sè. Troppo geloso, troppo legato alla sua amica o forse era la sua ragazza. Si vedeva che stava facwendo di tutto per allontanare l'altro ragazzo. E poi sembrava così dolce, delicato, mentre le sue mani accarezzavano il corpo giovanile di quella ragazza, che chiamavano Dany. Per un istante avrei voluto essere al suo posto. Sentirmi di nuovo così spensierata, senza troppe preoccupazioni. Avrei voluto essere di nuovo capace di lasciarmi andare alle sensazioni, abbandonando la razionalità.
Ma ormai non ero più quella ragazza e vedevo la mia vita sotto una diversa prospettiva. Avrei dovuto passare la mia vita con un solo uomo, e lui solo mi avrebbe fatto compagnia la notte, in quel letto troppo grande per una sola persona.
Ad un tratto mi sentii vuota. E forse solo quel ragazzo, del quale avevo sentito il nome di sfuggita, mentre la sua amica divertita dalle sue carezze continuava a pronunciare il suo nome: "Cristian..Cri..."; avrebbe potuto farmi rivivere momenti dimenticati dell'adolescenza.
Cosa mi stava succedendo, non saprei dirlo. So solo che quel ragazzo mi piaceva.

Mai nella mia carriera mi era capitata una cosa del genere. Non sono mai stata troppo interessata ai racconti dei miei clienti. Mi sono sempre limitata a fare sì con la testa e a dare qualche sporadico consiglio. Che la maggior parte delle volte si rivelava preso dai Baci Perugina! Finisce l'ora ed io li mando via. Ma con quei due ragazzi è diverso. I loro racconti sono così... travolgenti... veri... sentiti... ed io... per una volta tanto ringrazio mio padre, che mi ha costretta a prendere psicologia.


Eccoci di nuovo qui con questo secondo capitolo! Speriamo che vi piaccia tantissimo, mi raccomando, fateci sapere se vale la pena di continuarlo attraverso tantissime recensioni! A presto By Dolce Mony e Piccola_Stella_Senza_Cielo
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Dolce Mony