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Autore: mirkossmile    12/03/2014    12 recensioni
Davide ha sempre insultato Chiara, per farsi notare, perchè è innamorato di lei.
Chiara ha sempre creduto a quegli insulti, rassegnandosi all'idea che Davide non la guarderà mai.
La storia ha come protagonisti i personaggi della serie "Braccialetti Rossi", nonostante non si svolgerà in ospedale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cris, Davide, Leo, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Chiara!-

La voce di mia sorella tuona nella mia stanza come il rimbombo delle campane a mezzogiorno.


-Ancora cinque minuti, Cris, ti prego-

Sussurro con un verso strozzato a causa del sonno.

-No!-

Si limita a pronunciare quelle fredde parole per poi tirare via la coperta, facendomi cadere a schiena sul pavimento.

Mi alzo svogliatamente da terra, buttando un occhio sui vestiti preparati la sera precedente: a quella visuale, sbarro gli occhi.

Io non posso andare a scuola vestita così” penso.

-Criiiiis!-

Urlo con tutto il fiato che ho in gola per farmi sentire, e quando la vedo sulla soglia della porta mi limito a gesticolare balbettando.

-Io….ehm..-

Mi squadra dalla testa ai piedi, chiedendomi seccata:

-Allora? Devo ancora piastrarmi i capelli, se ti sbrigassi magari farei più in fretta.-

La guardo velocemente e noto che anche lei è ancora in pigiama, e dato che non voglio farle perdere tempo, scrollo le spalle e sorrido sbadatamente, per indicarle che non mi serve più il suo aiuto.

Prendo dall’armadio un paio di shorts, una felpa rossa e le converse, non mi va di essere troppo appariscente, preferisco non essere notata dalla gente.

Appena entro in bagno sono spaventata da ciò che vedo riflesso nello specchio: un metro e mezzo di occhiaie, capelli arruffati e residui di matita del giorno prima.

Arrivo ad una conclusione affrettata e decido di legarmi i capelli in una semplice coda e sistemare le imperfezioni con un po’ di trucco.

Quando entro in cucina, scopro che Cris ha deciso di sfogare tutta la sua rabbia repressa contro di me, prendendomi in giro per il mio aspetto mattutino.

Chiara, lasciatelo dire: sei femminile come un camionista. Comunque muoviti, che facciamo tardi e non ti porto più se mi fai arrivare dopo”

Mi piace il fatto che Cris sia all’ultimo anno, perché ha la patente, e così non sono costretta a venire a scuola con mia madre, che mi rinfaccia ogni volta il fatto di essere lenta nel vestirmi.

-Ciao Cris, ci vediamo a mezzogiorno e dieci-

Le faccio un cenno di saluto con la mano e mi avvio verso l’entrata principale. Tutto tace, quando un fischio mi fa drizzare le orecchie.

-Hey coda di cavallo!-

Non mi ci vuole nemmeno un millisecondo per realizzare chi è:

Davide Di Salvo.

Ho una cotta per lui dalla seconda media, e non lo sa nessuno.

Il problema è che lo odio.

-Cammini da sola come una sfigata, Chiara?-

La sua voce mi buca i timpani, e in questo momento vorrei poter diventare invisibile, così che possa smettere di infastidirmi.

Ma, al posto di forze sovrannaturali, arriva Leo.

-No, era con me-

Dice con la sua voce calda e profonda, rivolgendo uno sguardo dispregiativo a Davide.

Leo è il ragazzo di mia sorella, ed è dell’ultimo anno, perciò è comprensibile la reazione di Davide, che è stupito dal vederci insieme, nonostante io sia solo al primo superiore come lui.

“E lasciala stare, se mi viene a riferire che le dai fastidio te la vedi brutta”

Mi piace che Leo voglia proteggermi, ma potrebbe cercare di sembrare meno inquietante e serioso mentre lo fa.

Prima che io possa ringraziarlo, controlla che Davide sia abbastanza lontano e mi sussurra:

-Come va con lui?-

A quella domanda divento rossa come un peperone.

Forse prima mi sono sbagliata, a qualcuno, che sono innamorata di Davide, l’ho detto. Ma solo a Leo, perché ormai è come un fratello, e so che dà ottimi consigli riguardo l’argomento.

-Mmh… normale… credo.- sussurro con un filo di voce tenendo lo sguardo basso.

Mi guarda e scoppia in una fragorosa risata.

-Non vi rivolgete la parola se non per insultarvi, vero?-

Annuisco imbarazzata continuando a tenere lo sguardo fisso verso le scarpe, quando Leo mi gira verso di sé e mi abbraccia.

Davide è lì, in disparte con i suoi amici a sghignazzare, pronto a giudicare tutti, e il suo sguardo si posa su di me, avvolta dalle braccia di qualcun altro.

DAVIDE’S POV.

“Se non la prendessi sempre in giro, magari lei non ti odierebbe, e ora ci saresti tu tra le sue braccia, idiota”

Quel pensiero mi inonda la mente e non pronuncio parola fin quando il suono assordante della campanella mi risveglia dai miei pensieri.

CHIARA’S POV.

Appena suona la campanella mi stacco dalle braccia di Leo e gli sorrido.

-Ti voglio bene Leo. Ah, e cerca di spaccare i culi a tutti in quest’esame!-

Annuisce ridendo e si avvia verso l’entrata, per poi ritornare da me e stamparmi un bacio sulla guancia.

Lo guardo confusa.

-E’ per fare ingelosire Davide, ecco il piano.-

Mi giro e cerco lo sguardo di Davide, ed è lì, fisso sul mio, serio e dispiaciuto.

“Gli sta solo bene. Per tutti questi anni non ha fatto che insultarmi e prendermi in giro.”

Alzo i tacchi ed entro in quel cupo edificio sbiadito, aspettandomi cinque ore di tortura.

DAVIDE’S POV.

Sento gli occhi inumidirsi a quella vista.

“Non qui Davide, non qui.”

Abbasso la testa, per evitare gli sguardi dei miei amici ed entro in quell’edificio sbiadito, che è diventato il posto migliore del mondo quando ho scoperto che saremmo stati in classe insieme.
  
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