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Autore: I_Cant_be_no_superman    13/03/2014    3 recensioni
Gli amici non amano in quel senso gli amici.
[Scisaac, what else?]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Scott McCall
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Sono tornata... Si, lo so non è una bella cosa ma ormai è troppo tardi (:
Buona lettura e scusate per i possibili errori.                                               

                                            

 
Pov Isaac

La musica era alta, forse troppo ma non mi importava.

Ballavo, muovevo il mio corpo senza sapere chi fosse la persona che avevo davanti in quel momento. Sapevo solo che volevo divertirmi, volevo dimenticare.

Dimenticare tutto quello che di brutto era successo nell’ultimo periodo.

Ennesima canzone, ennesimo ragazzo che mi si para davanti passandomi un altro drink che mando giù senza neanche chiedermi che cosa fosse.

Chiusi un attimo gli occhi mentre sentivo le sue mani toccarmi i fianchi mentre la musica non accennava a fermarsi.

Riapri gli occhi guardando per un attimo lo sconosciuto. Aveva due occhi verdi e i capelli leggermente ricci lasciati cadere morbidi sulle spalle.

Sarebbe stato un bellissimo ragazzo se non fosse che per me la bellezza era una sola persona.

In un attimo quello stesso ragazzo divenne nella mia mente l’unico che avrei voluto dimenticare. Gli occhi verdi furono sostituiti da uno splendido ed espressivo paio di occhi marroni in grado di esprimere mille e più emozioni.

Il suo viso divenne quello di Scott, per fino il tocco delle sue mani mi ricordava il suo.

Cercai di scacciare quel pensiero dalla mia mentre quel ragazzo cominciava a muoversi con me seguendo la musica.

Scott sapeva. Scott sapeva che lo amavo e tutto era stato rovinato. Ogni cosa del nostro rapporto era andata a puttane.

Quando quella mattina Scott mi aveva affrontato dicendomi che sapeva tutto mi ero sentito morire.

Avevo perso l’unica persona che mai mi avesse aiutato sul serio, avevo perso quello che prima avevo il mio migliore amico e poi avevo capito di
amare.

Lo amavo, lo amavo come non amavo niente al mondo.

Lo amavo nonostante non mi ritenessi capace di amare. Nessuno mi aveva mai insegnato ad amare o a sentirmi amati e quando poi Scott
aveva sconvolto la mia vita, avevo capito che era la cosa più semplice del mondo.

Amare era semplice, ma il difficile era convivere con la consapevolezza di aver perso tutto quello che necessitava per stare bene.

Ed era stato cosi bello scoprire che amare era cosi facile, che mi ero lasciato andare. Una mattina mi ero svegliato e Scott era lì, che dormiva
tranquillo accanto a me.

Lo avevo guardato per tanto di quel  tempo che credevo che tutto si fosse fermato.

Era come se lo vedessi per la prima volta quella mattina e mi ero ritrovato ad amarlo.

Altro bicchiere di non so cosa mandato giù. Sentivo la gola bruciarmi e la testa diventare sempre più leggera dopo ogni bicchiere.

Presto tutto divenne solo una macchia indistinta mentre sentivo le mani del ragazzo di fronte a me farsi sempre più audaci sul mio corpo.

“Tu non puoi amarmi, capisci? È una cosa impossibile tu sei uno dei miei migliori amici. Gli amici non amano in quel senso gli amici.”

Le parole di Scott arrivarono a svegliarmi da quella pace che credevo di aver trovato.

A quel punto tutto mi sembrava sbagliato.

La bocca mi sapeva di alcool e avevo l’assurda voglia di vomitare anche l’anima. Le mani di quello sconosciuto non faceva che sporcare il mio
corpo e non erano le mani giuste che volevo su di me.

Lo staccai con forza da me cominciando a camminare verso l’uscita di quel locale. Non sapevo neanche perché ci ero entrato ma tutto quello che volevo in quel momento era uscire, respirare arriva pulita.

Quando finalmente fui libero di respirare fui nuovamente assalito dal senso di vomito.

Uscii dal vicolo dove si trovare il locale cercando di controllarmi, ma era più forte di me. Mi piegai in due vomitando tutto quello che avevo bevuto fino a quel momento.

Gli amici non amano in quel senso gli amici.

Altro conato mentre il viso sconvolto di Scott non mi si toglieva dal cervello.

Gli amici non amano in quel senso gli amici.

Gli occhi cominciarono ad inumidirsi mentre il senso di vomito si era finalmente alleggerito.

Provai ad alzarmi ma sentii le gambe venirmi meno.

“Isaac..”

La sua voce, sembrava quasi spaventato quasi distorta da qualcosa ma sapevo che era lui.

Gli occhi si erano fatti pesanti e avevo cosi tanta voglia di dormire.

“Isaac, piccolo.. per favore”

Sembrava quasi una preghiera la sua voce. Mi aveva chiamato piccolo però, mi sentivo cosi leggero adesso.

Avrei voluto dirgli che stavo bene, che ora passava ma la mia voce faticava ad uscire.

Sorrisi appena prima di crollare tra le sue braccia.


                                                                                ******************************

Mi svegliai dopo quelli che mi parvero pochi minuti.

Ero al caldo e sentivo l’odore di Scott avvolgermi completamente. Provai ad alzarmi ma fui costretto a stendermi nuovamente a causa di un forte
fitta alla testa.

“Sta fermo Isaac” disse Scott avvicinandosi a me e risistemandomi addosso le coperte.

Lo guardai sorridendo, era con me. Nonostante tutto forse non lo avevo perso del tutto.

Era pur sempre il mio migliore amico.

Lo vidi allungare la mano verso il mio viso per darmi uno dei soliti schiaffetti affettuosi ma quando le sue dita erano a poca distanza dalla mia
guancia la sua mano si fermo.

Fu peggio di tutto. Se non era neanche in grado di scherzare con me allora che senso aveva stare ancora li? E soprattutto perché era venuto a cercarmi?

Provai ancora una volta ad alzarmi cercando di ignorare il dolore alla testa e quello che avevo al centro del petto.

Vidi Scott spalancare gli occhi sorpreso.

“Che stai facendo?” chiese rimanendo fermo con la mano sospesa nel vuoto.

“Credo sia il caso che vada da Stiles. Posso rimanere lì per un po’” risposi alzando le spalle.

Solo quando fui in piedi notai di indossare il mio pigiama. Mi guardai intorno cercando i miei vestiti e chiedendomi come mi fossi messo il
pigiama.

Doveva essere stato Scott.

“Io non voglio che vai da lui. Dopo tutto quello che è..”

Non gli lascia terminare la frase bloccandolo con un gesto della mano. Non potevo sopportare che dicesse altre cose su quello che provavo.

Avevo mentito e lo avevo fatto per non dover mai arrivare a quella situazione.

Faceva cosi male amare ma allo stesso tempo era stata la sensazione più bella che avessi mai provato.

“Non dire niente, va bene cosi ok? Non te lo avevo detto per non arrivare a tutto questo ma a quanto pare non è bastato. Lo hai scoperto, ed
eccoci qui “ conclusi cominciando a vestirmi.

Tra noi scese il silenzio, come se le mie parole fossero davvero la fine di tutto.

Perché mi faceva sempre più male il petto? Era quello che si provava per un cuore spezzato?

“Quando ti sei accorto di amarmi?”

La domanda di Scott arrivò rompendo il silenzio che si era creato attorno a noi.

Chiusi gli occhi. Bella domanda McCall, davvero una bella domanda.

“In realtà non lo so, mi sono svegliato una mattina e ti ho guardando come se ti vedessi per la prima volta, come se tutto fosse annullato e io ti avessi conosciuto in quel momento” cominciai a parlare mentre iniziavo a vestirmi.

“Era come se tutto il mondo si fosse fermato, come se l’unica cosa di cui mi importasse fosse lì davanti a me, che riposava tranquilla. Non so se ho iniziato ad amarti in quel momento o nell’istante successivo che ho incrociato i tuoi occhi, so solo che è successo e non sono riuscito a fermarmi”

Cominciai a sistemare alcune delle mie cose nella borsa che usavo per gli allenamenti di lacrosse.

“All’inizio non credo neanche di essermi accorto di amarti sul serio, sai? Mi credevo incapace di amare. Dopo tutto quello che avevo vissuto
come potevo amare qualcun altro? Ma poi tu sei diventato un esigenza e ho capito che ormai era troppo tardi che io ti amavo, in realtà ti amo
ancora adesso” conclusi sorridendo triste.

Ormai avevo sistemato la maggior parte delle cose essenziali nel mio borsone. Stavo per girarmi e guardare Scott per l’ultima volta quando senti le sue braccia stringermi da dietro mentre il suo viso si poggiava sulla mia schiena.

“Perché non me lo hai detto?”

Sentivo il suo fiato attraverso la maglietta e le sue braccia stringermi con decisione.

Sospirai prima di rispondere.

“Per evitare tutto questo, per non farti affrontare tutti i sentimenti che io ero disposto a mettere in gioco per te. Non te lo ho detto per non costringerti a scegliere tra uno dei tuoi migliori amici e il ragazzino spaventato che in realtà sono. Non te lo ho detto perché non mi sentivo pronto, perché per quanto quei sentimenti fossero reali, ammettere ad alta voce che ti amo era come rendere tutto ancora più reale. Non te lo ho detto perché mentire era più facile, per un attimo potevo credere che un giorno tu avresti provato quello che provavo io” confessai.

Ora che avevo iniziato a parlare era cosi facile dire tutto. Avrei potuto urlare al mondo intero quali erano i miei sentimenti per Scott, perché adesso che li avevo finalmente detti ad alta voce, ero certo che fossero veri.

Ero certo di amarlo come non lo ero mai stato fino a quel momento ma la situazione che si era creata mi distruggeva.

Sentii la presa di Scott farsi ancora più forte quando cercai di staccarmi da lui.

“Odio la gente che mente. I miei mi mentivano sempre prima del divorzio, dicendomi che andava tutto bene e poi mi sono ritrovato a scegliere con chi stare. Mentire non serve a niente la verità viene sempre a galla, capisci?” la sua voce era più che un sussurro. Poggia titubante le mani
sulle sue che erano intrecciate sul mio stomaco.

“La gente mente continuamente a loro stessa, per illudersi di vivere una vita perfetta ma non è cosi, non esistono le cose perfette, neanche nelle bugie. Si mente per paura, ma poi, per paura di cosa? Le cose vanno male continuamente se per una volta la verità fosse l’unica strada per essere felice?”

Ascoltai tutte le parole di Scott accarezzandogli lentamente le mani.

“A nessuno piace la gente che mente!” sussurrai lasciandomi andare contro di lui.

Mi sentivo cosi bene tra le sue braccia e per un attimo lo feci ancora, menti ancora una volta a me stesso. Immaginarmi tra le sue braccia era una delle bugie che avevo sempre detto a me stesso.

“Mentire a se stessi non serve a niente, fa solo più male.”

“Scott cosa stai cercando di dirmi?” domandai girandomi nell’abbraccio e trovandomi a pochi centimetri dalle sue labbra.

I suoi occhi adesso erano nei miei e mi guardavano enormi e belli come non li avevo mai visti.

“Io mi ricordo quando mi sono reso conto di amarti. È stato la prima volta che le nostre mani si sono toccate, è stato come una scossa elettrica.

Tu sei elettricità Isaac, ogni volta che sono con te o mi guardi o, semplicemente, parli con me mi sento percorso da elettricità. Ma non quella che
fa male. Mi sento percorso da scosse dolci che mi fanno venire i crampi allo stomaco mentre ti vedevo sorridere.”

Spalancai gli occhi alle sue parole mentre sentivo il battito del mio cuore aumentare a dismisura.

“E ricordo anche il momento in cui ho iniziato a mentire a me stesso perché credevo che tu non saresti mai stato mio. Ti ho visto baciare Allison nel momento subito successivo alla mia decisione di dirti tutto. Ho capito che era finita e ho cercato il male minore per entrambi..”

Non lo lasciai finire, gli presi il viso tra le mani premendo le mie labbra sulle sue, sentendole morbide come le avevo sempre immaginate.

“Stavo facendo la stessa cosa quando ho baciato lei, mentivo a me stesso” sussurrai sulle sue labbra sentendo il suo respiro sulla pelle.

“Sono stanco di mentire a me stesso!” disse stringendomi a sé.

Annui alle sue parole.

Anche io ero stanco, stanco di mentire. Stanco di fingere che andasse tutto quando in realtà non era cosi. Volevo smettere di mentire a me
stesso. Volevo darmi la possibilità di essere felice, felice sul serio.

Scott era la mia felicità e ci sarebbe stato tempo per spiegare tutto, per capire come era iniziato tutto. Ci sarebbe stato tempo per rendersi
conto cosa diventare un noi avrebbe comportato.

In quel momento, in quella notte volevo solo essere felice. Volevo solamente vivere Scott fino in fondo.
 
 











Ringrazio tutti coloro che sono arrivati a leggere fino a qui :3
Mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate anche due righe se vi via.
Grazie in anticipo a tutti quelli che lo faranno.
Marinella
   
 
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