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Autore: caskett_merder    13/03/2014    4 recensioni
"Ho anch'io una teoria, la mia riguarda i momenti. I momenti d'impatto. La mia teoria dice che i momenti d'impatto, lampi di elevata intensità che cambiano la nostra vita completamente, finiscono con il definire chi siamo. Ognuno di noi è la somma di tutti i momenti che abbiamo vissuto, con le persone che abbiamo conosciuto, e questi momenti diventano la nostra storia. Come i migliori momenti che ripercorriamo e ripercorriamo ancora e ancora…" – La memoria del cuore-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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AMAMI DI NUOVO

 Vorrei ringraziare la mia Castle Family per avermi sempre incoraggiato a continuare a scrivere.
Grazie Fra , che ha letto la storia in anteprima e me l'ha corretta 
Grazie Ari per avermi incoraggiata , sempre.
Grazie Ludo,Stefi,Isa,Cri per non avermi uccisa.
Questa storia è frutto delle ore di buco a scuola
e notti insogne ,
mi sono ispirata al celebre film
''La memoria del cuore''
Spero molto che vi piaccia.





 
CAPITOLO 1 - "Svegliati amore"

 
C'era un silenzio assordante.
L'unico rumore udibile era il continuo "bip" delle macchine, che scandivano il battito cardiaco di Kate. Regolare. Un sollievo per Rick. O almeno in parte.
Continuava a guardarla ed ad ammirarla. Anche con quei graffi sulla faccia e quella benda in testa era bellissima.
Quasi riusciva ad intravedere un sorriso sulle labbra socchiuse di Kate... No, forse era solo una sua impressione.
Chiuse gli occhi, ma fu costretto a riaprirli. I flash black di quel giorno tornavano e lui voleva solo dimenticare.
Continuò a fissare la sua donna.
Erano sposati da quasi un anno. Tre mesi ed avrebbero festeggiato il loro primo anniversario. Rick aveva progettato tutto.
Voleva solo che si svegliasse.
Ma si può comandare alla vita.
Mai.
 
 
"Che cena noiosa" sbuffò Kate in macchina.
"Ma no... Io mi sono divertito" la contraddì Kate solo per sentirla sbuffare di nuovo, allacciando la cintura di sicurezza e mettendo in moto.
"Castle. Io mi sono annoiata. E la prossima volta non ci vengo alla cena con i tuoi amici scrittori" - quel soprannome gli fece sfuggire un sorriso e lei gli diede un veloce bacio sulle labbra.
"Ma volevano conoscere la nuova signora Castle" ridacchiò Rick.
"Sai che odio quando lo dici!" ribatté Kate, lanciandogli un'occhiataccia "Dovrai farti perdonare! Con molto sesso" aggiunse sorridendo maliziosa.
"Non vedo l'ora" rispose Rick, che non era mai riuscito a resisterle.
 
Kate sollevò la mano ed ammirò la sua stupenda fede d'oro che ormai occupava il suo anulare sinistro da quasi un anno.
Aveva accettato di diventare sua moglie e di amarlo per Sempre, anche se ciò la spaventava un po'.
Ma amava quell'uomo! Amava tutto di lui, anche quelle piccole stupide ed insopportabili cose.
C'erano voluti sei anni perché se ne rendesse conto.
Lui era l'uomo giusto. Quello con cui costruire una famiglia.
Sorrise a questo pensiero e Rick la notò.
"A cosa pensi?" si girò ad osservarla un secondo per poi tornare a guardare la strada.
"Stavo pensando..." disse titubante "che...."
"dovremmo avere un bambino" finì tutto d'un fiato.
"Wow" Rick spalancò gli occhi, sempre fissi sulla strada.
"Che ne dici? Intendo... Ci potremmo provare"
"Ti senti pronta?" domanò con serietà.
"Si, ho aspettato sei anni. Ti amo e voglio un bambino e... non mi serve altro tempo"
"Allora proviamoci!" disse Rick facendo un risolino.
Si fermò al semaforo rosso vicino casa loro.
Quel giorno il quartiere era deserto.
Kate si slacciò la cintura e si avvicinò a lui.
"Kate mettiti la cintura che" non finì la frase che si ritrovò le labbra di Kate sulle sue.
"Sai che cosa dicono..?" disse staccandosi dalle sue labbra, per poi tornarvici senza finire la domanda.
"Cosa dicono?"
"Dicono che il sesso in auto aumenta la percentuale di avere un bambino" sorrise Kate.
"Allora dovremmo farlo in"
Non fece in tempo a finire la frase che si sentì un tonfo. Un camion.
Rick vide solo la faccia disperata di Kate allontanarsi fino a sparire nel vuoto.
Sentì solo un dolore atroce stringergli il petto.
 
 
Si svegliò di colpo con il fiato corto.
Maledizione!
Si era ripromesso di non addormentarsi per non rivivere quell'incubo.
Si stiracchiò. Era ancora scosso. Vivere quei momenti era stato doloroso, ma riviverli... faceva ancora più male.
Se solo le avesse detto di rimettersi la cintura.
Se solo avesse visto il verde.
Se solo....
Se solo fosse stato più attento!
Guardò di nuovo Kate.
Non poteva vederla così... così vulnerabile, ferita.
Voleva solo che si svegliasse. Voleva dirle quanto la amasse e quanto sarebbero stati belli i loro figli. Voleva dirle che erano solo all'inizio della loro straordinaria vita.
Le prese la mano e gliela strinse, così fredda e liscia. Fu come toccare un cadavere.
 
Un'infermiera gli si avvicinò da dietro, toccandogli una spalla in segno di comprensione e gli sussurrò:
"Ci sono delle persone che chiedono di lei"
Sicuramente erano loro: Jim, Esposito, Ryan, Lanie e Martha. Alexis era in Italia e Rick non le aveva detto niente riguardo l'incidente. Non voleva rovinarle le vacanze.
Arrivò in sala di attesa ed erano tutti lì, ad aspettare notizie sulla loro amata Kate.
Si abbracciarono affettuosamente e Rick spiegò l'accaduto:
"Kate ha avuto un ematoma al cervello, ma sono riusciti a toglierlo senza lesionare niente... apparentemente. Bisogna aspettare che si svegli per constatare i danni riportati." Si sforzò per non far tremare la voce, ci provò, ma non ci riuscì.
Nei loro occhi si poteva vedere la disperazione, la paura che Kate potesse non svegliarsi più.
Jim era in lacrime. Aveva già perso la moglie, non poteva perdere anche sua figlia. Esposito abbracciava forte Lanie, distrutta dal dolore, e Ryan cercava di trattenere le lacrime, senza successo.
 
Lasciati fuori gli amici, Rick si incamminò nuovamente verso la stanza di Kate.
Non smise di pensare a come sarebbe la sua vita senza lei, senza quel sorriso che gli rallegrava la giornata, senza poter toccare il suo viso o accarezzargli i capelli. Lui non poteva stare senza lei.
Lei era ossigeno puro per lui e adesso stava affogando.
Entrò nella stanza.
"Eccola lì, ancora addormentata" pensò Rick ammirando il suo viso rilassato.
Si sedette e le prese la mano gelida, si avvicinò al suo viso ed inziò a parlarle
"Ciao amore.. ehm… lo so che stai dormendo... ma potresti anche sentirmi" deglutì. Si sentiva così stupido.
"Volevo solo dirti che ti amo" sbuffò
"Ahh io ti amo tantissimo, e avremo tutti i figli che vorrai" sorrise e continuò- "e potremmo anche fare una crociera nelle isole della Grecia! Si lo so, ti avevo detto che non mi piaceva la crociera... ma sai cosa? Ho cambiato idea! E magari quando ti sveglierai potremmo prenderci una bella vacanza, non pensi?"
Nessuna risposta, se lo aspettava.
"E poi potremmo fare una maratona di Nebula 9 tutte le volte che vorrai! Potremmo andare a sciare e se vuoi ci possiamo prendere un anno per viaggiare insieme" sorrise "solo noi due.. ma tu devi svegliarti perché non puoi lasciarmi adesso! non puoi perché con chi andrei in crociera?" fece un sorriso quasi disperato e scoppiò a piangere.
Buttò la testa vicino al braccio stringendo la mano di Kate sempre più
"Svegliati, ti prego svegliati! Ho bisogno di te, davvero bisogno, svegliati" continuò a sussurargli quando sentì un lamento.
Gli occhi di Kate si aprirono lentamente mostrando quel colore verde intenso di cui lo sxrittore si era innamorato dal primo istante.
Rick alzò la testa di scatto e i suoi occhi divennero lucidi per la felicità.
"Amore, sei tornata!" le diede un bacio a fior di labbra, commosso.
Ma il viso di Kate era indifferente quasi spaventato.
Entrò un’infermiera che doveva cambiare la flebo nel braccio di Kate.
 "Amore? Non mi riconosci? Sono Rick!" continuò Castle, incredulo e spaventato.
"Chi?" rispose con voce distaccata
"Richard! Tuo marito! Sono io!" continuò a ripetere con voce disperata
L’infermiera subito fermò Rick "Signor Castle è confusa per colpa dell'anestesia" -fece una pausa- "le dia tempo".
Ma la paura lo fece continuare "Amore! Non mi riconosci?!"
Kate si coprì la faccia con le mani. Era stanca e le faceva male la testa e non sapeva neanche il perché.
"Scusi chi è lei? E dove mi trovo?" rispose confusa
"Sono Rick! Tuo marito!" continuò alzando la voce e facendo uscire una voce alquanto disperata.
L’infermiera si avvicinò a Kate mettendo da parte Rick e domandandole
"Ha avuto un incidente, si trova al Brooklyn Hospital Center, sa dirmi il suo nome?"  
"Kate Beckett" rispose sicura la detective.
"Perfetto e mi dica riconosce quest’uomo?" chiese indicando Rick.
"Mmmh... Aaaah!" -esclamò - "lei è Richard Castle" -arrossì- "ma che cosa ci fa qui?"
A quella risposta Rick rimase impietrito. Non capiva!
"Kate? Ma.. ma..." non gli uscivano le parole.
Continuava a fissarla. Era così confuso.
"Signor Castle come sa il mio nome?"
"Non ricordi?? Kate noi due…" non finì la frase che l’infermiera usci subito dalla stanza e urlò "chiamatemi un neurochirurgo".



 
  
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