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Autore: MusaDarcySirenyx    13/03/2014    3 recensioni
-Tratto dal chappy 23
«Ma Guardiana, non capisco, siamo Fate Lightyx e tu puoi ancora comparire come mia protettrice Sirenix?» - «Ma io non sono mai scomparsa dopo la tua trasformazione Aisha, il Sirenix non è mai scomparso..» così la piccola Guardiana dai grandi poteri si tuffò­ nella sua Sirenix Box colorata.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciauu belli. Sono mancata tanto tempo scusatee :C Spero vi piaccia il capitolo! Aggiornerò la storia il prima possibile e cercherò di leggere le vostre storie non appena avrò un pò di tempo. Baci baci baci, MusaDarcy.
Capitolo 36: Energie ormai opposte

Stormy lasciò seccata la stanza a causa delle prediche delle sorelle. Decise di uscire dal rifugio per andar a svolazzare nella sua forma basic sugli alberi incantati dai melodiosi cinguettii appartenenti a Selvafosca da millenni.
Era notte fonda. La luna vellutata illuminava l’intera foresta in ogni suo angolo fitto, le stelle argentee sembravano dei brillanti riflessi nei piccoli stagni nei pressi del bosco. Stormy si posò leggiadra su un grande ramo secco caduto da tempo da un grande faggio.
Era un comportamento tipico della sorella maggiore Bridgette, lei ripeteva spesso i suoi gesti, ma esitava a farlo davanti a Darcy e Icy.
Sgranò gli occhi, chinò il capo verso il basso e chiuse le palpebre lentamente.
«Venivamo sempre qui da piccole.» - «Mi ricordo.»
Stormy percepiva la presenza della Strega ormai Fata delle Fiamme di Gelo e Fuoco, e viceversa. Glacespark si sedette accanto a Stormy e le accarezzò la schiena, ma ritirò subito la mano fin sopra le ginocchia. Tolse la sua maschera e la poggiò sul tronco.
«Cosa mi dici di quelle due?» - «Lo sai bene Glace, sei solo la traditrice del gruppo a loro parere.» - «Si sbagliano.» - «Si.» Stormy tentennò per un attimo a parlare. Bridgette se ne accorse, così non proferì alcuna parola attendendo che la sorella parlasse.
«Davvero non c’è una soluzione? Perché non possiamo essere quelle di una volta? Si rifiutano nettamente.» - «E anch’io mi rifiuto, Stormy.» la risposta di Bridgette sorprese la Strega delle Tempeste. Poi la Fata continuò a parlare: «Possono considerarmi traditrice quanto gli pare, ma sono loro che hanno sbagliato. E casomai, secondo una remota e distante ipotesi chiedessero scusa, non mi unirei mai nuovamente a voi.» Stormì a sentir quelle parole incupì il viso, il nervosismo si mutò nell’improvviso cambio del fenomeno atmosferico. Il cielo si riempì di lievi nubi cineree, le stelle brillarono di meno e il vento iniziò a scompigliare le folte chiome dei sempreverdi.
La ragazza dai capelli violetti guardò malinconica la sorella maggiore e con voce quasi supplichevole le chiese: «Raccontami cos’è successo, ti prego.»
Aveva insistito così tante volte, glielo domandava ogni volta che poteva, ma Bridgette restava sempre nella sua posizione decisa, determinata a non raccontarle cosa accadde il girono della separazione dalle attuali Trix. Ma stavolta fu diverso. La voce di Stormy fu diversa. Era del tutto prostrata, triste, stanca delle verità nascoste.
Qualche strana emozione si scatenò nel cuore della Fata. Cento volte Stormy le aveva implorato quel racconto, il doppio delle volte lei rispose negativamente. Ma quella sera, senza nessun prologo o risposta, iniziò a parlare in modo abbattuto, come se quel ricordo la logorasse dentro.

«Icy ti prego, riavvolgiamo l’incantesimo. Stormy e Darcy sono rimaste sole.» - «Tranquilla Bridgette, dammi un altro minuto e torniamo nel reale.» - «Va bene, ma solo un minuto.»
Le due ragazzine avevano unito i loro poteri glaciali in un’intensa convergenza che aveva simulato sulle distese colline innevate la Dimensione di Obsidian, a loro sconosciuta sia per nome che per morfologia.
«Questo posto mi fa paura.» - «Bridgette è una copia del concreto, non può accadere nulla di pericoloso qui.» - «Ne sei sicura bambina?» Un’alta figura maschile circondata da un lungo mantello bordeaux e viola si avvicinò alle due ragazzine. Era un uomo dai lunghi capelli biondi, gli occhi incredibilmente azzurri e la pelle bianca. «Vacuum! Collocazione nel presente tangibile, ora!» urlarono all’unisono le due streghette del ghiaccio sperando in un rapido ritorno alla realtà, ma l’incantesimo non funzionò e si ritrovarono costrette in quella simulazione da loro creata.
«Non abbiate fretta di andare, non voglio farvi del male. Mi presento, sono..» - «Io so già chi sei, Valtor! E se ti conosco abbastanza, e ne sono certa, non voglio avere nulla a che fare con te!» lo interruppe acidamente Icy. «Icy zitta..» bisbigliò trattenendo il terrore dentro di se Bridgette.
«Tranquilla, la tua amica avrà le sue ragioni per dire questo, vero?» domandò retoricamente lo stregone mentre fissava con un ghigno maligno la Strega con cui un giorno si sarebbe alleato. E lui lo sapeva.
«Non è mia amica, bensì mia sorella.» rispose più fredda dell’atmosfera gelida che ricopriva quella Dimensione strana. «Noi dobbiamo andare.» e senza dire altro, Bridgette afferrò la sorella per un braccio e la tirò indietro, ma per suo puro stupore, una volta voltatasi di spalle, vide di nuovo innanzi a se l’uomo che era in perfetta posizione eretta e con le braccia conserte.
«Vi facevo più in gamba, è stata un’avversaria difficile vostra madre.» a sentir quelle parole le due streghe s’immobilizzarono e attuarono, seppur involontaria, una necessaria posizione di difesa.
«Cosa ne sai tu di nostra madre, Valtor?» - «Le mie padrone hanno combattuto a lungo contro Sunrise, ma alla fine ne sono uscite vincitrici. Lei ora è su un vecchio pianeta gelido che un tempo veniva chiamato Domino, prima che sparisse qualche anno fa con i governanti e il suo popolo ridotti in statue di marmo e ghiaccio.» le ragazzine strinsero i pugni dalla rabbia, non gli era stato mai detto dove fosse finita la madre. Nessuna delle due parlò, avrebbero iniziato a piangere, e non era il caso di umiliarsi davanti a quell’essere senza cuore.
«Con vostra zia Eclipse invece è stato un gioco di primo livello. L’ho ingannata facilmente, non ci è voluto molto.» - «Cosa le hai fatto!» urlò a squarciagola e con gli occhi ridotti a fessura Bridgette mentre si lanciò contro lo stregone.
Quest’ultimo però sparì in un pesante strato di polvere e la ragazza cadde a terra.
«Codardo, dove sei? Esci fuori!» Urlò spaventata e tremante Icy che non scorgeva più l’uomo.
«Sai.» risentì quella calda voce maschile alle sue spalle: «Credevamo fossero Sunrise ed Eclipse le streghe che stavamo cercando.» si avvicinò fino alle spalle della ragazza che non si voltò dalla paura e rimase ad ascoltarlo con lo sguardo fermo sulla sorella distesa sul pavimento roccioso.
«Dicevano che due potenti sorelle dai poteri simili avrebbero scatenato un putiferio nella Dimensione, in quanto si narra che soltanto queste due prescelte sarebbero state capaci di sconfiggere una volta per sempre le Streghe e la loro creazione, me. Se la leggenda fosse stata portata al termine in questa vita, allora non avremmo avuto più problemi, il mito delle prescelte era destinato a essere dimenticato. Eppure è ancora nella mente di chi lo conosce, ancora è vivo da qualche parte. E forse quelle due streghe siete proprio voi due, e aver ucciso quelle due donne è risultato inutile, seppur piacevole. Ora basterebbe un po’ della mia Fiamma del Drago per distinguere per sempre i vostri poteri e far in modo che voi, le elette, non possiate più nuocere né a me né alle mie Padrone.» accarezzò i capelli di Icy e la girò verso di se: «Sai bambina, tu mi aiuterai a fuggire, già lo so. Ma quel giorno non è ancora arrivato.»
Valtor sorrise malignamente e arretrò di qualche metro, Icy era immobile ad osservare la sfera di energia che si espandeva tra i palmi dello stregone.
«Drago Elevato!» enunciò il suo incantesimo lo stregone che scagliò la sfera magica contro la ragazza li davanti a se. Ma improvvisamente, nel momento in cui l’incantesimo era a poca distanza dalla Strega, Bridgette corse verso Icy e, con il suo corpo, fece da scudo alla sorella, assorbendo tutta l’energia infuocata di Valtor.
«Bridgette!» strillò disperata Icy intanto che la sorella dai lunghi capelli mori sbatté di nuovo a terra. «Maledetto!» urlò ancora Icy alzando il capo verso Valtor, ma lo stregone non c’era.
«Tutto secondo i piani.» disse fra se e se Valtor che osservava la scena a lunga distanza.
Icy stese la sorella supina e tentò di svegliarla. Aprì gli occhi, erano rossi come il fuoco. Li richiuse e li riaprì ancora. Erano tornati del suo lucente azzurro.
«Glace!» esclamò singhiozzando Icy che abbracciò in fretta la sorella. Ma gli occhi di Bridgette tornarono rossi.
«Questo e ciò che vuole Valtor: Memory Vanish.» disse meccanicamente la Strega mora; la sua mente era in possesso dello stregone. «No, vattene Valtor, va via..» ripeté poi coprendosi gli occhi con un mano. Lo stregone così abbandonò la volontà della ragazzina e si avviò verso un portale oscuro. «Tutto secondo i piani, sono energie ormai opposte. A presto Icy.» disse a bassa voce e sparì. Bridgette era finalmente riuscita a liberarsi di quel mostro, ma l’incantesimo da lei pronunciato aveva già fatto effetto sulla sorella gemella. Icy cadde a terra priva di sensi. Glace sfinita si addormentò senza volere.
L’incantesimo di simulazione ad un tratto svanì e si ritrovarono sulle solite colline invernali.
Al loro risveglio Stormy e Darcy erano rannicchiate li vicino ad osservarle. «Sveglia, su.» disse Darcy alle sorelle maggiori, che si lamentarono nel sonno quasi interrotto. Aprirono gli occhi.
«Cos’è il LightDark Icy?» - «Di cosa parli Darcy, ahia..» disse toccandosi la testa Icy. Sembrava diversa, più cattiva, spietata, gli occhi erano pieni di odio. «Lo hai detto tu mentre dormivi.» replicò la piccola Stormy, che poi disse alla maggiore preferita: «Carine le ali.» - «Ali? Quali ali?» Bridgette aveva assunto la forma di una graziosa Fata.
Urlò terrorizzata, aveva paura. Nel suo grido di terrore sentì il sussurro dell’evocazione di Valtor. Icy la guardò schifata e iniziò a parlarle contro: «Tu mi hai tradita! Era solo questo che volevi, eri d’accordo con Sunrise e Eclipse.» - «Ma cosa ti prende Icy?» domandò tentando di mantenere la calma Bridgette. Era forse una capacità delle fate?
Poi, ingenuamente, Stormy disse ciò che l’animo di Glace avrebbe voluto cancellare per sempre: «Cos’è Memory Vanish?» - «No Stormy!» disse traumatizzata Bridgette, ma il danno era ormai fatto. Le tre Trix del futuro caddero per terra. La Fata aveva gli occhi gonfi di lacrime, voleva salvarle, ma non poteva.
«Non posso. Non posso.» ripeteva più e più volte. Iniziò a piangere silenziosamente. Andò via.


Stormy non tratteneva più le lacrime dal racconto della sorella, così la Fata la prese tra le braccia e insieme si strinsero forte.
La storia non era finita li, ma per quella sera bastava.
TO BE CONTINUED
  
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