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Autore: pallina1    13/03/2014    2 recensioni
Katniss, a distanza di quattro anni dalla morte del padre, si lascia convincere ad intraprendere una vacanza di famiglia con sua sorella e sua madre, per andare a trovare un amica di quest'ultima che vive in California. Nella stessa cittadina vive Peeta, ragazzo festaiolo e bellissimo, che sotto l'aria da duro nasconde comunque le sue insicurezze. Peeta metterà tutti i mezzi per far battere il cuore di Katniss, ma sarà lei così disponibile a lasciarlo fare?
Spero che la storia vi piaccia, è ambientata in un contesto più leggero di quello che conosciamo dai libri della saga, il che spero renderà la lettura rilassante e piacevole. Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

POV KATNISS
“Katniss, vuoi sbrigarti oppure no? Faremo tardi! Com’è possibile che tu sia sempre il ritardo?!?!?”
L’urlo della mia sorellina minore, Prim, mi risveglia dai miei pensieri, che sotto il getto dell’acqua della doccia si fanno sempre più copiosi.
Mi presento, mi chiamo Katniss Everdeen, ho 19 anni e vivo a Chattanooga, Tennessee. Non frequento il college, anche se mi piacerebbe,ma lavoro in una tavola calda e in una biblioteca. All’incirca quattro anni fa mio padre, Ray,è morto in seguito allo scoppio dello scoppio di una macchina nella fabbrica nella quale lavorava e da allora mia madre, una farmacista, dopo una lunga depressione, ha stentato a far quadrare i conti. I primi tempi fu dura, ma all’età di 16 anni, dopo aver preso il diploma in anticipo iniziai a fare dei lavoretti per aiutarla. Mia sorella aveva solo 11 quindi non poteva aiutarci in nessun modo, e anche se avesse potuto io non lo avrei permesso, lei deve diplomarsi e andare al college, a qualunque costo. Adesso però, per placare la sua sete di aiutarci, porta a spasso il cane della nostra vicina, un anziana signora, Sae, per 3 dollari al giorno. Non è molto, ma lei è contenta di farlo.
“Katniss!!!” è assurdo come dal corpo tanto piccolo e minutino di mia sorella riescano ad uscire certe urla.
“Si, arrivo!” le urlo di rimando.
Quando sono pronta scendo le scale della nostra casetta e trovo mia madre e mia sorella all’ingresso con una faccia alquanto scocciata. Usciamo, e sul vialetto troviamo già un taxi che ci attende per accompagnarci all’aereoporto, dove un volo per la California ci sta giusto aspettando.
Eh si, una carissima amica di mia madre ,Effie, ha avuto la brillante idea di regalarle tre biglietti aerei di andata e ritorno per  Newport Beach, Orange County, dove lei si è trasferita qualche mese fa con il marito. Resteremo li tre settimane, infinite aggiungerei. Non mi andava proprio di fare questa vacanza, e lo avevo anche apertamente detto a mia madre, ma agli occhi dolci di Prim non ho saputo resistere. In fondo da quando papà se ne è andato non abbiamo più avuto tanti momenti di serenità tutte insieme, sarà un modo per risentire la famiglia.
L’aria condizionata in aereoporto mi fa rabbrividire. Non riesco a spiegarmi che bisogno ci sia di metterla così forte; è vero, siamo in pieno luglio ma qui dentro avrei bisogno di un giubotto!
“ Sono così emozionata!!” Prim applaude contenta e mia madre le sorride.
“Sono davvero contenta, un po’ di riposo ce lo meritiamo tutte” afferma mia madre, con i suoi occhi blu, identici a quelli di mia sorella, che sembrano per un attimo avvolti da quella luce che avevano un tempo, anche se so che non torneranno mai vivi come allora.
“Già, forse si” dico io quasi sovrappensiero, e detto questo ci avviamo al gate, dove prenderemo l’aereo, il che mi rende abbastanza nervosa.
 
 
POV PEETA.
La luce che entra dalla finestra è parecchio forte, segno che ho dormito fino a tardi, e mi da parecchio fastidio, perché dormirei volentieri per altre 2 ore. Cerco di chiudere gli occhi, cercando di dormire ancora un po’, mi rigiro un po’ per il letto ma non riesco a riprendere sonno. Ho un mal di testa terribile, qualche drink di troppo ieri sera. Sussulto quando sento qualcuno che si muove al mio fianco, e in un attimo realizzo di avere addosso solo il lenzuolo e di essere in una stanza da letto che decisamente non è la mia. Giro lentamente la testa, pregando di non svegliare la persona con cui divido il letto. Vedo una testa dai capelli rossi e riccioluti che dorme ancora profondamente, anche lei avrà bevuto un po’ troppo.
Mi scanso lentamente, e una volta messi i piedi a terra raccolgo le mie cose e mi vesto più velocemente possibile e vado via, chiudendo la porta molto delicatamente. Fortunatamente sono riuscito a non sveglia la ragazza di cui non riesco nemmeno a ricordare il nome, qualcosa mi dice che sia Noel ma non ne sono molto sicuro.
Mentre mi avvio verso casa, passo davanti al bar, dove io e miei compagni di avventura ci incontriamo di solito, e come sempre loro sono li. Finnick alto e slanciato si tiene la testa mentre sorseggia un caffè (troppi drink anche lui) e Tresh,un ragazzo di colore che stona con tutte le teste bionde che si vedono qui in California, dal fisico asciutto e muscoloso, e che regge l’alcool sicuramente meglio di tutti, che lo prende in giro sorseggiando un tè freddo. Ogni tanto si unisce a noi anche un altro ragazzo, Gale, dai capelli mori e gli occhi grigi, che però sta via gran parte dell’anno per frequentare il college, perdendosi le nostre serate svalvolate.
Mi lascio cadere sulla sedia accanto a Finnick e ordino un cappuccino; in tutta risposta la cameriera, una biondina tutto pepe che, a detta del cartellino si chiama Lux, mi fa un occhiolino.
“Che brutta cera che hai Finn” gli dico con un sorriso scherzoso sulle labbra.
Lui alza lo sguardo giusto un secondo dal suo caffè “ sappi che tu non sei molto meglio, Mellark” mi ribecca lui senza sforzarsi minimamente di sorridere, troppa fatica.
“la verità è che siete due sfigati che non reggono due gocce d’alcool”. Tresh ride sotto i baffi bevendo ciò che resta del suo tè tutto di un fiato. “ quindi chi era la rossa?” continua.
“non lo so, non mi ricordo neppure il nome. Ma perché non mi avete fermato quando mi avete visto andare via con lei?” chiedo in un sospiro.
“Lo sappiamo, tu non sei per i rapporti occasionali. Ma eri troppo lontano per riuscire ad acciuffarti, e comunque la prossima sbronzati meno se vuoi controllarti, non ti facciamo mica da balia!”. Tresh ha un espressione divertita però ha ragione, dopo l’ultima volta che mi era successo ti trovarmi a letto con una sconosciuta avevo deciso che avrei evitato da allora in avanti.
“ok, io me ne vado a casa gente, a più tardi” dico, dopo aver finito il cappuccino che Lux mi aveva portato ancheggiando. Scompiglio i folti capelli di Finnick, che si lamenta visibilmente scrollandosi la mia mano dalla testa e vado via indossando i miei fidati Ray-ban e pensando a quanto Newport Beach sia divertente d’estate.
 
Angolo autrice:
ciao a tutti! Spero che questo primo capitolo sia stato piacevole da leggere. Era solo un capitolo per presentare la storia, che, devo ammettere, non ho ancora del tutto chiara in testa, quindi vado  per istinto. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, in bene e in male, sono aperta ad ogni critica :)  alla prossima!

  
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