Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |       
Autore: Memento70    13/03/2014    0 recensioni
Tre storie di persone comuni costrette a scontrarsi con una situazione... particolare. Gli zombie si risvegliano, ma non sono come tutti si sarebbero aspettati!
Genere: Satirico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Alle ore 11 di quello che fu successivamente chiamato lo “z-day”, il dottor Almasio guardava, non senza una certa curiosità il suo (ex) paziente nella sala dell’obitorio. Non che fosse stato suo paziente a lungo: lo avevano portato all’ospedale in stato di incoscienza e, non appena ebbero scoperto che il signor Bertocchi aveva ingurgitato un’intera scatola di chiodi, era già troppo tardi. Il dottore non capiva perché avesse scelto un modo così doloroso e scomodo per trapassare, si vociferava che nel biglietto che gli era stato trovato addosso, ora ovviamente nelle mani della polizia, si vantasse con i ritrovatori del corpo della genialità e originalità del metodo scelto in quanto era “più educato che buttarsi sotto la metro”. Tuttavia era una voce troppo stupida per darle ascolto. A quel punto il dottor Almasio si girò per compilare alcune carte riguardanti il decesso, il medico dell’obitorio si era assentato momentaneamente, quindi non si allarmò quando sentì dei rumori alle sue spalle, pensando che fosse tornato. Quando tuttavia il dottore si girò non era assolutamente pronto alla vista che aveva di fronte: il signor Bertocchi, la cui autopsia era già stata completata, si era alzato e si dirigeva verso la porta! Accorgendosi di essere fissato, Bertocchi si girò di scatto, molto imbarazzato: “Ohibò! Che maleducato- fece un gesto come per togliersi un cappello, ma tastando solo la pelata ritrasse la mano più imbarazzato di prima- non l’avevo proprio vista… beh, le auguro una buona giornata!”. Il dottor Almasio osservava la scena a bocca aperta, completamente sbigottito. Passarono vari secondi di silenzio finché il signor Bertocchi, palesemente infastidito sia dalla scortesia del dottore che si rifiutava di salutarlo a sua volta, sia dal modo in cui era fissato borbottò un: “Mi stia bene” e uscì scocciato, sbattendo la porta.

 Sempre lo stesso giorno, vicino ad una caffetteria del centro, si verificò un terribile incidente. Pochi minuti dopo, nella stessa caffetteria, entrò una ragazza molto bella e di fatto tutti si girarono a guardarla. Non tuttavia, perché fosse bella, ma perché un enorme pezzo di lamiera le attraversava il petto da parte a parte. Come se niente fosse la ragazza si avvicinò al bancone, ci si appoggiò a braccia incrociate ed ordinò un caffè. La cameriera la guardava con orrore, senza che la ragazza riuscisse a capirne il perché, poi pensò di averne individuato la causa. Dal petto, infatti, continuava ad uscirle una certa quantità di sangue che, scivolando sulla lamiera, andava a sgocciolare sul bel bancone di pietra liscia! Non appena la ragazza se ne accorse esclamò “Oh Dio scusi! Che disastro” e, senza accorgersi che nel frattempo la cameriera non aveva ancora mosso un dito, pietrificata dal terrore, continuò “lasci! Lasci! Per carità, ci penso io!”. Detto questo prese con la mano il bordo della sua manica e, usandola a mo’ di straccio, cercò di pulire il sangue. Purtroppo però in questo modo le macchie non fecero altro che spalmarsi combinando un bel pasticcio; nel mentre la ragazza non la smetteva di blaterare “Oh no, scusi adesso rimedio! Che stupida… La prego, solo un attimo!” mentre andava visibilmente nel panico. Quasi in lacrime per l’umiliazione (i suoi tentativi di rimediare furono per vari minuti vani, in quanto mentre puliva il sangue continuava a riversarsi sul bancone e sulla cameriera) ad un certo punto smise di colpo, si girò verso gli avventori del bar accorgendosi che la guardavano tutti con gli occhi sbarrati. A quel punto la sua vergogna fu troppa, le si inumidirono subito gli occhi e urlò con una voce acutissima “piantatela di fissarmi!”, e usci singhiozzando nascondendosi il viso tra le maniche imbrattate e nell’incredulità generale.

Questi e molti altri episodi del genere si verificarono durante lo “z-day” in tutto il mondo, causando l’isteria incontrollata. Per tutto il giorno i giornali fecero uscire titoli dai toni apocalittici, per strada la gente urlava e si dava al saccheggio, tutti avevano perso completamente la testa. Comparvero dal nulla frotte di profeti che avevano già predetto la cosa da anni, leader politici mai considerati che promisero di ripulire il mondo da quella nuova minaccia e tutto un elenco di approfittatori che videro nella questione solo un cambiamento di mercato per vendere più sistemi di sicurezza e continuare ad arricchirsi. Poi più nulla, la gente ci mise solo una settimana di panico generale per capire che le intenzioni dei nuovi arrivati erano tutt’altro che malvagie. Si poteva, infatti, osservare che gli zombie, non senza essere un po’ perplessi del comportamento dei vivi, continuavano indisturbati le loro attività di sempre; come se la morte non avesse minimamente cambiato i loro piani. Fu solo allora che si capì la portata della cosa, e, da maledizione, gli zombie divennero la nuova rivoluzione del millennio. Dio, o chi per lui, aveva sconfitto la morte e, per qualche ragione misteriosa che nessuno scienziato era ancora riuscito a risolvere, le persone potevano continuare a vivere dopo che i loro organi avevano smesso di funzionare! In barba a chi si era decomposto da tempo, o chi si ritrovava completamente smembrato… Se l’era moderna aveva già permesso di creare legami anche con chi si trovasse dall’altro lato della terra, ora si poteva stringere amicizie con chi si trovasse già all’altro mondo! I cari defunti potevano tornare alle loro case, sempre che fossero desiderati, e continuare la vita come se nulla fosse, più o meno. Tutto funzionava nel migliore dei modi, e questo dono inaspettato superava ogni più roseo sogno umano. Ma ovviamente non poteva continuare in questo modo.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Memento70