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Autore: Scarlett_Brooks_39    14/03/2014    1 recensioni
Dianna è solo una ragazza di 16 anni quando scopre di essere la prossima erede al trono del più potente regno di vampiri del mondo. Dovrà lasciare i suoi amici ed il suo quasi ragazzo per prendere il posto di suo nonno dopo che avrà frequentato la Darkness Academy per tre anni. Riuscirà principessa Dafne Casandra Juliette Mazilescu, tra tradimenti, segreti, un principe che vuole soffiarle la corona ed un'inquietante presenza nel suo nuovo castello a diventare regina?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Princess of Darkness


Capitolo 1
Un nuovo mondo


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Fissavo fuori dalla finestra della mia nuova casa. Non era poi così male, se non fosse per il bosco che la circondava. Una folta e fitta distesa di alberi secolari si estendeva tutt'intorno, rendendo tutto più tenebroso, anche se il tramonto visto da lì era davvero mozzafiato. I raggi del sole, rosso, seppur stessero scomparendo dietro le colline scure riuscivano ancora a toccare punti altissimi nel cielo rosa, creando sfumature mai viste prima. Quella bellezza mi distrasse per un momento dal mio unico pensiero fisso, Luke. Ogni volta che ci pensavo mi scendeva di colpo una lacrima, quindi cercavo di evitarlo anche se fosse praticamente impossibile. Quel bacio d'addio, la consapevolezza che non l'avrei mai più visto mi attanagliavano lo stomaco. Ma come farò a sopravvivere qui? Un'inutile, sempliciotta ragazza con anche qualche chilo di troppo come potrà mai essere un vampiro? Ero venuta a conoscenza delle mie vere origini e volevo morire. Castelli, cerimonie, vampiri, sangue, etichetta e servitori non si adattavano a me. Volevo tornare da Luke, dalla mia migliore amica Roxy, scappare da quella prigione di pietra e ricominciare la vita di sempre. Ma come avrei mai potuto? Per passare da questo regno alla Terra c'era un rituale ben preciso del quale non ero a conoscenza. Del resto, mi sarei solo dovuta abituare, no? Era passato già un mese ed avevo dovuto aspettare che i miei nonni, i sovrani del regno, tornassero dal loro viaggio nella 'regione del laghi' o qualcosa del genere. Avevamo vissuto nella piccola tenuta di campagna che era stata affidata a mio padre quando ancora non era stato diseredato da mio nonno per aver sposato un'umana, mia madre. Non so come fece ad arrivare sulla Terra, ne' come mia madre poté arrivare qui. So solo che il giorno del mio compleanno, quando compii 16 anni, si manifestarono in me strani poteri, come la super vista, la velocità supersonica, alle quali si aggiungeva una sete incondizionata di sangue. Bleah! L'ho sempre ritenuto rivoltante, per questo preferisco mangiare da umana che da vampira. Inoltre il mio vero nome non era Dianna, ma Dafne, anzi, la principessa Dafne Casandra Juliette Virginia Mazilescu. Potevo considerarmi fortunata, almeno riguardo a questo.
"Devi solo farci l'abitudine Dianna."- mi ripetei ad alta voce, ma tanto non ci avrei creduto lo stesso.
"Parole sagge."
Sussurrò una voce dolce e gentile, quella di mia madre.
"Mamma."- le sussurrai andandole incontro ed abbracciandola. Il profumo dei suoi capelli era inconfondibile, un misto di lavanda e violetta.
"Papà."
Anche mio padre era entrato nella mia nuova camera, tre o quattro volte più grande di quella vecchia.
"Perché siete venuti tutti e due?"
"Dobbiamo spiegarti delle cose."
"Vieni,siediti."- disse mia madre, facendomi sedere sulla coperta rossa dell'enorme letto a baldacchino. Così aspetto che inizino a parlare.
"Stasera farai il tuo primo ingresso nell'alta società dei vampiri. Conoscerai i tuoi nonni e dovrai fare bella figura con i membri del parlamento. Saranno loro a decidere se potrai diventare regina, un giorno."
Ecco cosa mi ero dimenticata! Già, sarei salita al trono al posto di mio nonno quando avrei finito la Darkness Academy, che sarebbe durata 3 anni.
Mio padre non aveva più il diritto di governare, poiché aveva rifiutato la sua natura per sposare mia madre.
"Come dovrei comportarmi?"
"Dovrai essere te stessa amore mio."- disse dolcemente mia madre, ma il non credevo ad una sola delle sue parole. Avevo accettato con facilità il fatto di essere un vampiro, dato che non potevo negare i fatti che si manifestavano in me. Ma non potevo accettare l'idea di regnare si una stirpe di vampiri che durava da secoli e secoli, non ce l'avrei mai fatta. Questo però non importava ai miei genitori, ne' a mio nonno, che neanche conoscevo.
"Lunedì inizierai i corsi alla Darkness Academy."- disse allora mio padre.
"Che giorno è oggi?"
"Sabato."
"Stasera sarà presente anche la famiglia Radezky. È una delle famiglie di vampiri più prestigiose del regno, loro figlio è davvero un bel ragazzo..."- bene, adesso mia madre voleva anche combinarmi un matrimonio, perfetto!
"Ho accettato il fatto di essere un vampiro, di essere una principessa, ma non accetterò mai di sposare qualcuno solo perché è davvero 'un bel ragazzo'."- dissi scettica e fredda, proprio come loro.
"Prima o poi ci farai l'abitudine,un giorno ti sposerai ed avrai dei figli qui, non potrai più tornare nell'altro mondo."
"No, non penso proprio."
"Il tuo abito è sul letto, a dopo."
Non risposi, continuai a guardare fuori, con lo sguardo assente e perso tra i profili rocciosi di colline e montagne. Uscirono e rimasi sola. Quale abito? Ah, quell'involucro nero sul letto forse? Aprii la zip e mi trovai davanti uno splendido vestito. Era rosso vivo, rosso sangue...avvertii un fastidioso prurito nella gola, che poi si trasformò in una morsa straziante. Dovetti tenermi il collo con una mano, perché stavo faticando a respirare. Non era come la prima volta, la sera del mio compleanno, quando azzannai con una forza sconosciuta un innocente gufo. Stavolta era ben diverso, come se non riuscissi a sopravvivere senza bere sangue. Mi osservai allo specchio e notai che i miei occhi non erano più marrone scuro, ma rossi e davvero spaventosi. Sentii bussare ed esclamai con voce spezzata:" Avanti!"
Una signora bassa e dal fisico tondeggiante entrò e chiuse la porta dietro di sé.
"Oh, povera piccina, tenete."- mi porse un calice dal liquido scuro dentro e dall'odore inebriante. Lo afferrai senza tante esitazione e lo bevvi tutto, fino all'ultima goccia. Wow, mi era mancato davvero tanto quel sapore...mi asciugai un rivolo di quel liquido squisito che mi era caduto da un angolo della bocca e notai che era rosso. Oh mio dio! Avevo di nuovo bevuto sangue e la cosa più spaventosa era che lo avevo trovato veramente squisito!
"Oh no, che ho fatto?"- sussurrai, chinando la testa.
"Signorina, è normale, lei è per metà un vampiro."
Alzai la testa e solo allora mi accorsi della persona che avevo di fronte. Nel suo viso riconoscevo qualcosa di...familiare, come se fosse nascosto nell'anticamera del mio cervello, come se avessi già vissuto quel momento..
"Poverina.. Ecco vedete, non dovrete più avere paura di bere sangue, è una cosa normale qui. Potrete berlo senza aver paura di far del male a qualcuno. Il castello ne conserva in quantità gigantesche.
"Ma lei chi...chi è?"
"Oh, signorina! È ovvio che non vi ricordiate di me, ma io mi ricordo di voi come fosse ieri. Quando la cullavo tra le mie braccia e lei si addormentava con quelle sue guanciotte così tonde...io ero la sua balia e lo sono ancora. Da oggi l'aiuterò a vestirsi, pettinarsi,le insegnerò come camminare, come mangiare, la svestirò, le preparerò il bagno..."- guardava un punto fisso nel vuoto, con aria sognante, poi il suo sguardo si soffermò sul mio:"Mi chiamo Johana, ero la vostra balia quando eravate solo una neonata. Ricordo ancora il momento in cui siete partita con i vostri genitori, poiché i vostri nonni non accettavano...beh, penso che questa storia la sappiate già."
"No, a dire la verità no, potreste raccontarmela?"
"Giusto cielo signorina! Non merito che si rivolga a me con il "voi"! Mi dia del "tu", la prego."
"Solo se anche tu mi darai del "lei" non del "voi", non potrei sopportarlo."
"Non potrei mai..."
"Ti prego."
"Come vuole, allora."
"Suo padre stava conducendo alcuni studi nel nuovo mondo, solo chi riesce a superare gli e esami della Darkness Academy con il massimo dei voti ottiene il permesso. Lì incontrò sua madre, un'umana come tante. Suo padre era uno scapolo molto ambito qui, ma lui s'innamorò solo di una donna, sua madre. Così era deciso a sposarla e la portò al cospetto di suo nonno, il re Maximilian Kasimir Anghel Mazilescu il quale non accettò assolutamente l'affronto che il figlio Philip Gheorge Iulius Mazilescu gli stava presentando.
Come prossimo erede al trono Philip avrebbe dovuto sposare una nobile, come la duchessa Adelaide Alaxandra Camelia Raudescu. Ma suo padre non ne voleva sentire, voleva stare con sua madre per sempre. L'amore che provava per lei faceva invidia all'intera stirpe dei vampiri esistenti. Suo nonno gli chiese cosa desiderava di più: salire al trono o amare la signorina Kate. Ovviamente lui scelse la seconda e venne cacciato dal regno. Il resto della storia la sapete già."
"E cosa ci faccio io qui allora? Se mio madre è stato cacciato dal regno, perché mai mio nonno mi concederebbe di stare qui?"
"Suo nonno si è pentito ed ha deciso che fa comunque parte della famiglia reale e che quindi, data la sua natura, ha il diritto di frequentare la Darkness Academy e di riuscire a convincere i nobili del regno a concederle il trono in caso suo nonno abdicasse.
"I vampiri sono immortali giusto?"
"Certamente, lo diventano per trasformazione, per nascita, oppure, come nel suo caso, ancora non lo sono."
"Ancora non lo sono?"
"Esatto. Lei diventerà un vampiro a tutti gli effetti quando la sua anima gemella la morderà."
"Come? Anima gemella?"
"Ogni vampiro è legato ad un altro, deve solo trovarlo e poi rimarrà con lui per l'eternità. Quando così sarà, lui la morderà e starete insieme per sempre."
"Stasera farà il suo ingresso in società, non si spaventi se tutti la guarderanno con troppa curiosità, è una novità nel nostro mondo." -" Ma adesso pensiamo a farla bella anche se non sarà difficile."- abbozzò un sorriso ed io feci lo stesso. Johana iniziò a prendermi alcune ciocche corvine ed esclamò:" Qui dobbiamo assolutamente smuoverli un po'."
Ed aveva ragione! Avevo sempre detestato quei capelli così lisci e sterili, privi di curve, che non rendevano il mio viso più magro, come invece avrei voluto.
Iniziò ad arricciarli con degli strani strumenti che non avevo mai visto nel mondo reale, ma fatto sta che nel giro di poche decine di minuti morbidi boccoli ricadevano sulle mie spalle. Passò poi al trucco, una passata di cipria, del mascara, rossetto sulle labbra ed infine dell'ombretto. Prese poi l'abito rosso dall'involucro nero, lo appese all'armadio e mi aiutò a togliermi la felpa della squadra della mia vecchia scuola che tanto amavo ed i miei jeans preferiti. Mi chiesi se mai li avrei più potuti mettere. Osservando l'abito, notai che era veramente bello: aveva la gonna lunga ed ampia, ricamata in un tessuto molto fine, delicato e morbido. Nel complesso era semplice, l'unica decorazione in più era una sorta di scialle che si adattava alle spalle, con un tessuto che lasciava trasparire la mia pelle chiara. Era davvero mozzafiato ma....avrebbe fatto lo stesso effetto su di me? Ero sempre stata in carne e non pensavo che un abito potesse dire il contrario, o meglio, nasconderlo.
Johana prese il vestito tra le mani e mi aiutò a metterlo. Tenevo gli occhi serrati mostrando una smorfia di disprezzo. Per me ovviamente.
"Ecco, adesso sei pronta. Specchiati pure."
"Non sono sicura di volerlo fare.."
"Oh, giusto cielo! E perché mai non dovrebbe farlo signorina?"
"Non avrò mai un aspetto regale e di sicuro questo bellissimo abito sfigura indosso a me. Faresti meglio a rimetterlo nella busta, così stasera resterei in camera mia rimpiangendo la mia vecchia vita."
"Non dica sciocchezze! Lei adesso è la principessa, una bellissima principessa, la futura erede al trono! Sono sicura che con quell'abito ammalierà tutti i vampiri presenti nella sala, mi dia retta. Adesso però si specchi, le giuro che non ha di che preoccuparsi."
Sospirai e poi, continuando a tenere serrati gli occhi, mi voltai, cercando a tastoni qualcosa a cui aggrapparmi. Uno, due, tre! Apri gli occhi Dianna, Dafne,chiunque tu sia, subito! Niente da fare. Gli occhi rimanevano serrati. Ci riprovai. Avanti, apri gli occhi frignona che non sei altro! Stavolta gli occhi si aprirono ed io stessa mi meravigliai si come mi ero trasformata. I capelli erano raccolti dietro la nuca, ma morbidi e piccoli ricci corvini ricadevano ovunque, regalandomi quell'aspetto disordinato ma allo stesso tempo regale. Il trucco era molto curato, ma senza esagerare. Mi donava un'espressione delicata. Sul decolletè ricadeva leggera cipria. Il vestito era la parte più straordinaria: i soliti eccessi di grasso erano come scomparsi sotto il pregiato e morbido tessuto rosso sangue. Provai a fare una piroetta e la gonna ampia mi venne dietro come a volermi rincorrere.
"Sono...bellissima."-sussurrai, ripetendolo a me stessa poiché non riuscivo a crederlo.
"Giusto cielo! Manca ancora una cosa!"
Johana si affrettò ad aprire un cassetto nell'armadio e tirò fuori uno scrigno color ebano. Lo aprì davanti ai miei occhi. Conteneva un bellissimo ciondolo con una goccia di rubino come ciondolo, incorniciato da piccoli diamanti.
"Questo ti è stato regalato alla nascita, l'ho conservato al sicuro proprio per questa occasione. "
Toccai il gioiello che mi ricadeva sul collo e successe qualcosa di strano. Fu come se...in quel momento una chissà quale forza avesse stabilito un legame tra me e quel gioiello rosso, tra me ed il regno dei vampiri. Strano, a me il rosso neanche piaceva. Lo consideravo un colore troppo forte per me, preferivo di lunga il rosa.
Mi guardai un'ultima volta allo specchio, poi dissi:" Credo proprio di essere pronta."
  
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