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Autore: BebaTaylor    14/03/2014    1 recensioni
Shane/Nicky+OC
Shane guardò la porta chiudersi e scoppiò a piangere. Nicky se ne era appena andato.
Non sapeva né come né perché ma era andato di nuovo a letto con lui. Si domandò con quale faccia avrebbe guardato Jackie quando sarebbe arrivata quel sabato, o con quale coraggio le avrebbe risposto al telefono.
Singhiozzò e si diede dello stupido per aver ceduto così facilmente a Nicky. Era da quando aveva conosciuto Jackqueline – sette mesi e mezzo – che non succedeva.
Con mani tremanti afferrò il cellulare, aveva un disperato bisogno di sentire la voce di Jackie. Mentre digitava il suo numero gli cadde l'occhio sull'ora. Le quattro del mattino. No, non poteva chiamarla, l'avrebbe solo spaventata. E non era sicuro che avrebbe detto qualcosa di sensato, così cambiò idea e le inviò un SMS. Prese il portafogli e tirò fuori una loro foto, baciò il viso della ragazza. Chiuse gli occhi sperando di svegliarsi e scoprire che era solo un terribile incubo.
“Sei sempre nei miei pensieri. Mi manchi. Ti amo.”
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Niente di quanto narrato in questa fanfiction è reale o ha la pretesa di esserlo. È frutto della mia fantasia e non vuole assolutamente offendere la persona in questione. I personaggi originali appartengono alla sottoscritta.


Sound of a Broken Heart

Parte V


Aprì lentamente gli occhi e fissò confuso il soffitto bianco. Dov'era? La sua camera aveva le pareti beige, non bianche; chiuse di nuovo gli occhi e respirò lentamente. C'era qualcosa che non andava, lo sentiva, anche il letto non era il suo. Aprì di nuovo gli occhi e fissò il soffitto.
«Tesoro, ti sei svegliato!»
Shane fissò sua madre e vide il tubicino della flebo e capì di essere in ospedale; si ricordò di ogni cosa, lui che beveva e mandava giù sonniferi.
Sospirò e si passò una mano sul viso. «Mamma.» mormorò e lasciò che lei gli accarezzasse i capelli. «Scusa,» disse con gli occhi chiusi. «non volevo deludere te e papà.» pigolò.
«Non mi hai deluso.» lo rassicurò Mae.
Shane sospirò e apri gli occhi. «Però ho deluso Jackie.» sospirò.
Mae sorrise e con un gesto della testa gli indicò la poltrona accanto al letto. Shane girò lentamente la testa e spalancò gli occhi dalla sorpresa, Jackie era lì!
«Ma è scomoda.» notò guardandola, Jackie era rannicchiata sulla poltrona, la testa posata sul bracciolo. «Le verrà il mal di schiena...» disse preoccupato. Lei era lì, addormentata su una scomoda poltrona, Shane pensò e sperò che fosse un buon segno.
«L'ho chiamata io.» spiegò Mae, «Io e tuo padre le abbiamo detto di andare a casa, ma lei ha insistito per stare qui.»
Shane annuì e continuò a guardare Jackie, i capelli le coprivano parte del viso, sorrise e gli venne voglia di alzarsi, andare da lei e stringerla forte; invece rimase lì a guardarla.

Il  medico e i genitori erano andati via da qualche minuto e Shane si sedette sul letto per guardare Jackie. Sorrise quando la vide svegliarsi. «Buongiorno.» le disse e sorrise nuovamente. Da quando l'aveva vista lì non aveva smesso di sorridere, neppure quando il dottore gli aveva consigliato di parlare con lo psicologo.
«Shane!» esclamò lei mettendosi seduta, «Stai meglio?» sbadigliò e alzò le braccia sopra la testa stiracchiandosi.
Shane sorrise, «Tu sei qui.» rispose e si fissò le mani non sapendo cosa fare. Voleva andare ad abbracciarla ma aveva paura di un rifiuto.
«Mi hai fatto preoccupare.» disse Jackie e si alzò in piedi. 
«Scusa.» disse Shane e pensò che ultimamente non aveva fatto altro che scusarsi. «Non volevo farti preoccupare.»
Jackie si avvicinò ancora e Shane allungò una mano e sfiorò quella di lei con l'indice e la strinse. «Shane, no.» disse scostando la mano.
Lui annuì e posò la mano sulla gamba. «Come vuoi.» pigolò leggermente deluso. 
«Vedi...» Jackie sospirò, «tu sei ancora importante per me, è solo che non me la sento.» spiegò.
Shane annuì e si sforzò di sorridere. «Va bene, Jackie.» disse. «Tu sei qui e per me è sufficiente.»
Jackie gli regalò un sorriso. «Adesso vado.» disse.
«Resta ancora un po', per favore.» mormorò Shane e si rese conto che la stava supplicando. Sospirò e iniziò a giocare con il tubicino della flebo. «Non voglio stare solo.»
«Ti si sfilerà l'ago se continui.» lo riproverò Jackie e Shane smise. «Ti senti bene sul serio?» chiese dopo un attimo di silenzio.
Shane annuì, «Sì.» rispose, «Insomma, potrebbe andare meglio.» aggiunse e scrollò le spalle, «Mi sei mancata tanto.»
Jackie respirò a fondo e non disse nulla, Shane la guardò deluso, voleva sentirsi dire lo stesso da Jackie. Si sdraiò sul letto e sistemò i cuscini dietro la schiena. 
«Non volevo farti del male, credimi.» disse Shane e sospirò. «Scusa.» mormorò. «Mi dispiace per tutto.»
«Lo spero.» disse Jackie e Shane sentì la cattiveria nella sua voce. Deglutì e si voltò per prendere l'acqua sul comodino, mentre svitava il tappo gli venne in mente quando aveva chiesto a Jackie di sposarlo. Chiuse gli occhi e bevve piano.
«Sei fai un'altra volta una cosa del genere ti ammazzo io.» esclamò Brian entrando in camera seguito da Kian e Mark.
«Io vado.» disse Jackie. «Ciao, Shane.» lo salutò, salutò anche gli altri e si avvicinò alla porta.
«Nicky.» sibilò lei. «Cosa ci fai qua?»
Lui alzò le spalle, «Sono venuto a trovare il mio amico.» disse ed entrò.
«Cosa ci fai qui?» domandò Brian. 
Nicky ignorò la sua domanda e si avvicinò a Shane, «Come stai?» sussurrò baciandogli la testa, si voltò e vide Jackie che lo fissava. «Sai che la sera in cui vi siete conosciuti lui è venuto da te solo per farmi arrabbiare?»
Jackie lo guardò e fissò Shane e lui lesse la delusione sul suo viso, senza dire una parola lei si voltò e andò via.
«Sei uno stronzo!» esclamò Mark. «Perché devi farla star male?»
Nicky scrollò le spalle. «Dio, e piantatela di scaldarvi così tanto per lei!» sputò, «È solo una ragazza!»
«Jackie è... era la mia ragazza.» mormorò Shane e sentì che sarebbe scoppiato a piangere da un momento all'altro. 
«Sei un coglione» disse Mark.
Brian sospirò pesantemente e andò vicino a Shane, gli posò una mano sulla spalla nel tentativo di consolarlo.
«Che cazzo sta succedendo?»
Si voltarono tutti quando sentirono la voce di Louis, il loro manager. «Perché Jackie mi ha detto che Nicky è uno stronzo figlio di puttana?»
«Mi ha detto che sei la persona più orribile che abbia incontrato.» disse rivolto al ragazzo. «E tu,» si girò verso Shane, «che non vuole più vederti.»
Shane annuì e singhiozzò in silenzio.
«Qualcuno vuole degnarsi di dirmi cosa cazzo sta succedendo?»
Shane singhiozzò un paio di volte, si asciugò le lacrime e respirò a fondo poi iniziò a raccontare. Disse di quando Nicky lo baciò, di come lui lo trattasse e di come lui si lasciasse trattare, della sera in cui aveva incontrato Jackqueline, dei mesi in cui Nicky lo aveva lasciato stare, del tradimento, dei ricatti...
Louis rimase in silenzio fino alla fine del racconto e camminò per la stanza, una mano sul mento, l'altra sul fianco e iniziò a camminare per la stanza. «Ma sei un coglione?» sbraitò contro Nicky.
«Stavo solo giocando!» si difese lui.
«Giocando? Stavi giocando?» urlò Louis, «Hai rovinato un relazione e fatto uscire di testa Shane, ti sembra un gioco?»
Nicky alzò le spalle e non rispose. «Ve la state prendendo troppo.» sbottò dopo qualche secondo.
Shane si asciugò le lacrime e si soffiò il naso con il fazzoletto che gli aveva passato Brian. Si sentì completamente  svuotato. Prima, per un singolo istante, quando Jackie gli aveva sorriso, aveva sperato che le cose tornassero come prima. Ma adesso lei se ne era andata e aveva detto a Louis che non lo voleva più vedere.
«Hai rovinato la mia vita.» disse guardando Nicky. «Ti odio.»
Nicky lo guardò e scrollò le spalle. «Io...» si bloccò quando intercettò Louis.
«Tu sei fuori.» disse il manager, «Vattene.»
Nicky sbuffò, «E va bene, me ne vado.»
«Tu non hai capito. Sei fuori dalla band, Byrne.» specificò Louis.
«Cosa?» strillò Mark.
Shane fissò Louis con gli occhi spalancati, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. 
«Mi stai cacciando?» urlò Nicky.
«Sì.» disse Louis. «Ed ora vai via, ti voglio domani nel mio ufficio.»
Shane sorrise. Se Nicky non avesse fatto più parte della band lui non avrebbe più avuto problemi. Si sentì meglio.

❦❦❦

Shane saltò sul letto quando sentì il campanello suonare, si premette le mani sulle tempie e sbadigliò. Barcollando si alzò dal letto e scese al piano di sotto gemendo per il dolore alla testa. La sera prima Kian e Mark erano andati da lui per vedere la partita. Avevano bevuto un paio di birre e chiacchierato per il resto del tempo. Shane aveva pianto un paio di volte.
Con uno sbadiglio aprì la porta e rimase a bocca aperta nel vedere Jackie.
«Jackie!» esclamò a voce alta e chiuse gli occhi alla fitta di dolore che gli attraversò il cervello.
«Stai bene?» domandò lei. 
Shane annuì, «È solo mal di testa.» rispose. «Cosa ci fai qui? Credevo che fossi a Dublino con Kerry...»
Jackie sorrise. «Sono tornata in anticipo.» disse, «Non mi fai entrare?»
Shane si sentì stupido per non averci pensato subito, si sentì ancora più sciocco quando si ricordò che indossava: un paio di vecchi pantaloni di una tuta, macchiati e rovinati in più punti. «Scusami.» sorrise, «Entra.» disse e si spostò.
Jackie lo seguì e si sedette con lui sul divano.
Shane si guardò le mani insicuro su cosa dire e cosa fare. «Come stai?» domandò infine.
«Bene.» rispose lei. 
Shane annuì e la guardò. «Vuoi del caffè?» chiese e Jackie annuì, lui si alzò e andò in cucina domandandosi come mai lei fosse lì. Non la vedeva da due settimane, da quando era uscita dall'ospedale.
Dieci minuti dopo tornò in salotto con due tazze di caffè. «Come mai sei qui?» domandò sedendosi. «Cioè... sono felicissimo che tu sia qui ma ecco... credevo che non volessi più vedermi.»
Jackie soffiò sul caffè e respirò profondamente. «Ieri ho incontrato Nicky.» disse.
Shane rimase in silenzio con la paura che Jackie lo mandasse al diavolo rovesciandogli il caffè sulla testa. Però lei era lì...
«Mi ha detto alcune cose,» continuò lei e fissò il liquido scuro, «era davvero arrabbiato.» sorseggiò lentamente il caffè. «Ha detto che era geloso perché tu non lo guardavi più mentre prima eri sempre disponibile.»
Shane annuì lentamente. «È vero.» mormorò e posò la tazza sul tavolino.
«Mi dici cos'è successo?» disse lei.
Shane sospirò e si posò contro lo schienale del divano. «Credo di essermi innamorato di Nicky appena ci siamo incontrati. Solo che per lui io ero un... giocattolo.» si fermò e guardò davanti a lui, le mani in grembo, la sinistra che tormentava la destra.
«Quella sera... quando ci siamo conosciuti ero arrabbiato con lui e sì, sono venuto da te per farti ingelosire.» confessò e guardò Jackie con la paura che scappasse di nuovo; senza pensarci le prese la mano e la strinse fra le sue. «Ma io ti amo sul serio, Jackie.»
Si fermò nuovamente e respirò a fondo. «Lui mi ha ricattato e io non ho avuto il coraggio di dire di no. Scusa.»
Jackie annuì lentamente, tolse la mano da quelle di Shane e riprese in mano la tazza. «Ho capito.» disse. 
Rimasero in silenzio mentre finivano i caffè. Shane temeva che Jackie non gli credesse, che se ne andasse e non tornasse più.
«Lo hai ancora!» esclamò Jackie afferrando l'orsetto.
Shane si chiese cosa ci facesse lì, poi si ricordò che lo aveva con lui quando era sceso e lo aveva lasciato sul divano. «Puoi riprendertelo, se vuoi.»
Jackie sorrise e accarezzò le orecchie dell'orsetto. Respirò a fondo e sorrise a Shane. «Mi piacerebbe.» disse.
Shane sorrise ancora di più; sentiva che aveva una speranza, doveva solo aspettare.

❦❦❦

Jackie si guardò allo specchio e si toccò il collo. «Sono in tempo per fuggire, vero?» 
Kerry rise e le prese le mani. «Calmati, tesoro.» disse sorridendo. «È normale essere nervose, credimi.»
Jackie annuì. «Sì, lo so.» disse. «E se ha cambiato idea? E se non ci fosse?» chiese allarmata.
«Ma sei matta?» la rimproverò Jodi, «Shane è lì che ti aspetta!»
«E noi siamo abbastanza in ritardo.» disse Kerry, «Andiamo, è ora.»

Shane guardò Jackie che si avvicinava lentamente lungo la navata nel suo bellissimo abito bianco e lilla. Sorrise e si sentì felice. Lei era li e stavano per sposarsi. Ci aveva messo mesi a riconquistare la sua fiducia. Cia aveva messo un mese e mezzo dal giorno in cui lei era andata a casa sua prima che lei dicesse di sì ad un appuntamento. Un altro mese prima che riuscisse a baciarla. Altri quaranta giorni prima di fare di nuovo l'amore con lei, sette mesi prima che gli dicesse di nuovo “Sì, voglio sposarti!”
Ma lei ora era lì, davanti a lui. Shane le strinse le mani e la baciò velocemente sulla guancia. «Ti amo.» le sussurrò.
«Ti amo anche io.»
Shane  guardò il viso sorridente di Jackie ed era sicuro, le cose sarebbero state perfette da quel giorno.

FINE


Ed ecco la quinta e ultima parte di questa storia.
In realtà non doveva finire così, Shane doveva... ehm... bhe, la storia doveva concludersi con lo scorso capitolo ma ho il cuore di burro e non ci sono riuscita a farla finire così. L'happy end ci voleva alla fine di questa storia.
In ogni caso ringrazio chi ha letto la storia, chi l'ha inserita nelle seguite/preferite/riordate.
Grazie!
BebaTaylor

   
 
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