Barbette e pinguini

Penguin pensava veramente che Killer fosse un bell'uomo, nonostante le cicatrici che lo sfregiavano, no, che esaltavano il suo essere; nonostante si celasse dietro quella maschera inquietante (mai quanto l'accostamento righe-pois), nonostante la ferocia con la quale ammazzava le persone. L'aveva visto all'opera e, beh, non gli era piaciuto tantissimo il risultato finale, ma mentre Killer uccideva, lui aveva capito perché lo chiamavano il Massacratore. Un soprannome che gli calzava a pennello, la sua perfetta definizione. Massacratore. Suonava così bene... ogni tanto lo chiamava così, assaporando il suono di quella parola così feroce e stridente come il rumore di ossa rotte. E quei suoi muscoli gonfi così virili? La chioma selvaggia? A vederlo c'era da sciogliersi se non in lacrime, dal calore. Le palpitazioni raggiungevano livelli stellari, c'era da restarci secchi senza che il diretto interessato dovesse alzare un dito.
E dire che Killer aveva anche il suo caratterino. Ma Penguin lo amava, amava tutto di lui...
Ma quella barbetta, dannazione, non si poteva vedere!!
-Ti prego, smetti di fartela crescere!- piagnucolò fastidiosamente quando se lo vide venire incontro in tutta la sua considerevole corporatura.
-Sembri un uovo di pasqua al contrario!-
-Ciao, Penguin, da quanto non ci vediamo?- gli giunse canzonatoria e leggermente seccata  la voce dell'altro.
-Ciao, Kirachan, ti si è rotto il rasoio?-
Killer scosse il capo, Penguin si era proprio fissato con la sua barba.
-Che ha che non va?!-
-Ti sta male! Sembra un cespuglietto che esce da un'anguria!-
-... ho anche dei lunghi capelli che escono dall'anguria, se non hai notato.-
-Beh, ma quelli sono favolosi.- rispose il medico, allungando le mani per accarezzarli -Così morbidi e ben curati, cosi sottili... -
A "sottili" gli venne l'idea.

Quella sera Killer non aveva nulla da fare, se non rendersi disponibile in caso di eventuale pericolo. Heat era di vedetta e lui se ne stava nella sua cabina, con Penguin. Perché ovviamente quando si incontravano, i pirati di Kidd e quelli del Cuore finivano per stare insieme, almeno fino al prossimo incontro. Quasi gli dispiaceva per Heat che non potesse raggiungere Shachi e viceversa, avevano avuto entrambi la sfiga del turno di guardia quella notte. Lui sì che era fortunato, diceva Wire, compatendo l'amico e sottolineando con malizia quanto invidiasse il vice. Perché, parole sue, Penguin era davvero un bel bocconcino.
Con tanto di bacetto allegato.
Purtroppo il codice pirata gli impediva di uccidere un compagno.
-Ehi, Kirachan!- squillò la voce di Penguin.
Non poteva uccidere nemmeno lui.
Si voltò a guardarlo, chissà che cosa si sarebbe inventato ancora per movimentare la serata.
-Che c'è, pinguino?-
Penguin terminò di levarsi la tuta, rimanendo in canottiera e slip. Gli occhi di Killer si paralizzarono sugli slip. Gialli. Con una schifosa cascata di fronzoli pelosi a ornare l'orlo superiore.
-Mi stanno bene?- domandò Penguin, provocante, voltandosi per mostrargli le natiche. Killer avvampò.
-Tu sei fuori... - disse a voce bassissima, sconvolto.
Un perizoma! Si era messo uno schifoso perizoma inguardabile!! E aveva il coraggio di criticare lui!
-Wow, ho lasciato il Massacratore senza parole.- commentò sensuale il pirata degli Hearts, facendolo stendere sul letto. Killer era troppo sconvolto per opporsi.
-Non è una cosa che capita tutti i giorni.- continuò, calandosi l'intimo davanti a lui, con gesti lenti e calcolati, guardandolo di tanto in tanto, per vedere che effetto gli faceva. Aveva la salivazione azzerata. Sbagliava o Penguin era diventato più muscoloso dall'ultima volta? E quel giallo ci stava d'incanto con la sua pelle scura. Killer avvertì l'erezione premere contro il cavallo dei pantaloni. Il medico sorrideva, godeva nel vederlo ridotto così, a dipendere da lui, quasi. Non riusciva a smettere di guardarlo mentre sfilava via anche il secondo piede dall'intimo e si portava questo alle labbra. E poi al mento.
-Oi, sono Killer il Massacratore!- esclamò Penguin con un cipiglio scuro e... quel... quel cavolo di perizoma coi fronzoli pelosi sotto il mento! -Mi piace la pasta e odio i rasoi!-
L'eccitazione che aveva rischiò di passargli di colpo. Killer dovette fare affidamento su tutta la sua buona volontà per tenerselo in tiro e scattò, afferrando Penguin e rovesciandolo sul letto.
-E divoro i pinguini.- disse con un ghigno ferino dipinto sul volto.
-Oh,  che paura...- inarcò il sopracciglio quello con un sorrisetto tutt'altro che preoccupato. Perché lui adorava tanto il suo Kirachan. Per non parlare di quando i suoi piani riuscivano alla perfezione, ne era certo. Infatti, la mattina dopo, quando Killer uscì dal bagno con la pelle del viso liscia come il culetto di un bambino, il medico ringraziò mentalmente gli insegnamenti del Chirurgo della Morte. Dal canto suo, Killer li maledisse entrambi: non sarebbe più riuscito a guardarsi allo specchio senza pensare a quello stupido perizoma!!