Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |      
Autore: nyckole    14/03/2014    0 recensioni
"Il fatto che mi basti poco per essere felice non significa che mi accontenti di ricevere delle briciole."
Questa frase rimbombava fra le pareti del mio cranio oramai da giorni, sapete quella sensazione di vuoto che si ha quando perdi qualcuno di importante, di speciale? Era esattamente come mi sentivo. Ma non avevo perso nessuno, se non me stessa.
Il rumore che causava il vento infrangendosi fra il fogliame degli alberi gił in giardino, distraeva di tanto in tanto i miei pensieri, ma io con noncuranza tornavo a perdere lo sguardo nel vuoto. Non sapevo cosa fosse quel dolore che sentivo, di certo non era un dolore di quelli normali, era un dolore inesistente, strano, particolare. Era un dolore causato dal nulla, come quando ti svegli nervoso ed inizi la giornata nei peggior dei modi, ed era proprio in quel modo il mio risveglio; la rabbia, la tristezza, l'ansia, la nostalgia, prese capo del mio corpo, contagiando tutti i miei organi. Sapevo che stava per succedere qualcosa, lo sentivo, dal modo in cui le persone mi mentivano, dal modo in cui quelle bugie sembravano pietre per me: e bugia dopo bugia, delusione dopo delusione, mi trovavo sul pavimento di
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Threesome
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Il fatto che mi basti poco per essere felice non significa che mi accontenti di ricevere delle briciole."





Questa frase rimbombava fra le pareti del mio cranio  oramai da giorni, sapete quella sensazione di vuoto che si ha quando perdi qualcuno di importante, di speciale? Era esattamente come mi sentivo. Ma non avevo perso nessuno, se non me stessa.



Il rumore che causava il vento infrangendosi fra il fogliame degli alberi giù in giardino, distraeva di tanto in tanto i miei pensieri, ma io con noncuranza tornavo a perdere lo sguardo nel vuoto. Non sapevo cosa fosse quel dolore che sentivo, di certo non era un dolore di quelli normali, era un dolore inesistente, strano, particolare. Era un dolore causato dal nulla, come quando ti svegli nervoso ed inizi la giornata nei peggior dei modi, ed era proprio in quel modo il mio risveglio; la rabbia, la tristezza, l'ansia, la nostalgia, prese capo del mio corpo, contagiando tutti i miei organi. Sapevo che stava per succedere qualcosa, lo sentivo, dal modo in cui le persone mi mentivano, dal modo in cui quelle bugie sembravano pietre per me: e bugia dopo bugia, delusione dopo delusione, mi trovavo sul pavimento di quel tunnel oscuro. Tutto era oscuro. Mi sentivo un fiume oscuro, pieno di sentimenti da far sfociare, indossavo la solita maschera da fredda, stronza, cercando di proteggere i sentimenti veri che avevo all'interno, cercando di proteggere la piccola me che ogni sera saltava fuori, quella me sensibile, idiota, facile da ingannare, quella me che nessuno mai ha visto, perché tutti si sono fermati alla maschera.. senza aver il coraggio di strapparmela dagli occhi e mostrarmi ai loro occhi, ma non quegli occhi che abbiamo tutti in viso, ma bensì gli occhi del loro cuore.

Ero una di quelle ragazze difficile da scoprire: amavo essere interessante da conoscere, amavo non mostrare mai il mio vero carattere al primo incontro, così da far restare di più le persone nella mia vita. Ma tutto quello che facevo era ricascare di nuovo nelle stesse bugie, ricadendo ogni volta in quel tunnel che oramai mostrava la grande lontananza che la luce aveva dal mio corpo.



Sentendo la porta scricchiolare, mi girai con fare veloce, mormorando un "avanti!" prima di riprendere a guardare fuori dalla finestra.



< Ehi, Nyckole!> * Sentì una voce femminile provenire dalla soglia della porta, e mi girai verso d'essa, fissando la ragazza bionda sulla soglia della porta che pronunciava il mio nome, e sorridendole risposi "Ehi, Khyla." - Khyla era mia sorella minore, non tanto minore visto che ci separavano due anni di differenza. Era una ragazza spensierata: viveva la vita come fosse l'ultimo giorno, non versava mai lacrima, aveva tanti amici, un ragazzo, l'esatto opposto della mia vita, ed era esattamente questo che le invidiavo. Prese posto al mio fianco, facendomi spostare leggermente per farle più spazio; guardandomi, riprese a parlare.*

< Domani sera ci sarà la festa di Bill e sei una delle prime invitate, ha detto senza parocchi che non accetta un no come risposta, quindi. . ti va di fare shopping? > * la ascoltai con molta calma, Bill era il suo ragazzo e sapevo quanto entrambi ci tenessero alla mia presenza, ma ero stanca mentalmente e corporeamente per uscire.* < Ora?> * dissi guardandola, prima di vedere una risata risuonare dalle sue corde vocali.* <Ora!> *disse poi, l'entusiasmo nella sua voce. Scossi la testa, ricambiando a mia volta la risata ed alzandomi.* < D'accordo, d'accordo.>







*Dopo circa cinque ore tornammo dal centro commerciale, ammetto che l'idea non era stata tanto male, avevamo trascorso ore nei negozi per trovare qualche vestito decente, il che equivale a ore di prese in giro e risate. Mi sentivo meglio in quel momento, avevo capito che per riempire quel vuoto non avevo bisogno d'altro che d'una persona importante per me. Dopo aver sistemato gli abiti nuovi nell'armadio, decisi di togliere le scarpe e sedermi sul letto, ritornando a guardare fuori. Il buio aveva preso il controllo totale della luce, c'erano dei lampioni che illuminavano quel poco di strada che partiva dal mio giardino fino a sfociare in una vera e propria strada, di fronte casa mia. Quello era da sempre stato il mio rifugio, oltre ad un posto regalatomi da mio nonno. Mi trovavo bene con quella finestra, dietro quella finestra. Potevo vedere con occhi diversi quello che succedeva fuori dalla mia vita, fuori dalla mia stanza, e potevo proteggermi da quel vetro che mi separava dalla "vera vita". Ero una tipa tranquilla, non una di quelle solite asociali: avevo degli amici, ma preferivo passare del tempo con me stessa. Lo trovavo un modo per conoscermi meglio, per conoscere sia i miei difetti che le mie qualità, un modo per migliorare. Ero sola con me stessa e questo - stranamente- mi faceva stare bene. *









Spazio Autrice:



Salve a tutti, io mi chiamo Cyara ed ho sedici anni.

Vivo la vita come una normale adolescente, e questa è diciamo un'anteprima della mia vita. Tutto quello che scriverò sarà tratto da esperienze personali, quindi si specifica il fatto che non voglio copie dei miei capitoli [ come già successo con l'altra fan fiction.] .

Chiedo perdono se nel prologo ci sono degli errori grammaticali, ma purtroppo sono di origini Argentine ed Inglesi, e mi sono trasferita da poco in Italia. Ci metto tutta me stessa per essere un'Italiana D.O.C HAHAHAHA.





Spazio Protagonisti:



La protagonista di questa storia è Nyckole, una ragazza vivente a Manhattan, New York che si trova ad affrontare i tipici problemi di una diciannovenne. Nyckole ha due sorelle minori, Khyla [17 anni] e Jhesyn [5 anni]. Vive con i suoi zii e suo cugino Dylan, che oramai definisce come suo fratello, in una gran bella casa in periferia. 

La migliore amica di Nyckole è Shaillen, una tipica adolescente ribelle. Al contrario di Nyckole, Shaillen è molto alta ed ha dei lunghi capelli castani e mossi che le coprono tutta la schiena, i suoi occhi sono grigi, la sua pelle era di un bianco cadaverico e le lentiggini che si trovavano sotto ai suoi occhi, creavano un forte e splendido contrasto con le sfumature azzurre e grigie che i suoi occhi possedevano e con la sua pelle. [                          Interpretata da Marìa Eugenìa Suarez - ex membro della band Teen Angels.]



Nyckole invece, aveva dei capelli lunghi fino al bacino: li aveva recentemente tinti di un biondo chiaro, lasciando il suo colore naturale - ovvero un castano scuro, quasi nero- sulla parte inferiore della chioma. Aveva degli occhi castani, che molto spesso al contatto col sole, diventavano di un color caramello. La sua pelle era olivastra, e questo particolare faceva un lieve contrasto con le sue labbra rosee. [ http://i0.wp.com/exitoina.com/wp-content/uploads/2014/03/Lali-Esposito-Asesina-3.jpg?fit=630%2C1200 interpretata da Mariana Esposito - ex membro della band Teen Angels]





QUESTA FAN FICTION NON E' DEDICATA A NESSUNO IN PARTICOLARE, TANTO MENO AI TEEN ANGELS: HO USATO LORO DUE PERCHE' MI SEMBRAVANO ESATTE PER QUESTO RUOLO E PERCHE' ENTRAMBE RISPECCHIERANNO LO STESSO CARATTERE DI EUGENIA E MARIANA.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: nyckole