"Il fatto che mi basti poco per essere felice non significa che mi accontenti di ricevere delle briciole."
Questa frase rimbombava fra le pareti del mio cranio oramai da giorni, sapete quella sensazione di vuoto che si ha quando perdi qualcuno di importante, di speciale? Era esattamente come mi sentivo. Ma non avevo perso nessuno, se non me stessa.
Il rumore che causava il vento infrangendosi fra il fogliame degli alberi gił in giardino, distraeva di tanto in tanto i miei pensieri, ma io con noncuranza tornavo a perdere lo sguardo nel vuoto. Non sapevo cosa fosse quel dolore che sentivo, di certo non era un dolore di quelli normali, era un dolore inesistente, strano, particolare. Era un dolore causato dal nulla, come quando ti svegli nervoso ed inizi la giornata nei peggior dei modi, ed era proprio in quel modo il mio risveglio; la rabbia, la tristezza, l'ansia, la nostalgia, prese capo del mio corpo, contagiando tutti i miei organi. Sapevo che stava per succedere qualcosa, lo sentivo, dal modo in cui le persone mi mentivano, dal modo in cui quelle bugie sembravano pietre per me: e bugia dopo bugia, delusione dopo delusione, mi trovavo sul pavimento di