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Autore: lokina fanfantasy96    14/03/2014    1 recensioni
'Improvvisamente la ragazza vide arrivare qualcosa, o meglio qualcuno, quando, fermandosi per riprendere fiato, si voltò indietro. La figura che avanzava si stagliava in modo nitido nell'azzurro dell'orizzonte. In un attimo le fu davanti. Immerso nella luce accecante del giorno si trovava un ragazzo di media corporatura [...].
Egli non parlò. Non disse niente riguardo la sua natura e non spiegò il motivo della sua presenza.
Si limitò a porgerle la mano e il suo sorriso intrigante fu più allettante di un invito formale.'
Un consiglio: leggete questa oneshot accompagnati da un sottofondo musicale.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da poco passato mezzodì e la luce di un sole al culmine del suo splendore esaltava l'intera distesa di erba sottostante che pareva ornata di minuscoli diamanti per via delle numerose goccioline di rugiada che ricoprivano quel prato immenso.
Una ragazza vestita di un abito bianco e aggraziata nei movimenti passava di lì proprio in quel preciso momento. Ella aveva perso la strada di casa e adesso si trovava a vagare per quel paesaggio estraneo nel vano tentativo di riuscire a orientarsi.
Non era la strada di casa che stava cercando, ma la strada per il suo mondo.
Infatti aveva ignorato fino ad allora l'esistenza di alberi dalle verdi chiome, perché dalle sue parti avevano foglie di vetro, e non ricordava di aver mai posato i piedi su qualcosa di soffice e bagnato con una forma così singolare: la superficie come la conosceva lei era di freddo e duro marmo.
Nonostante lo sconforto, era piacevole camminare in mezzo a quel verde che accarezzava la sua pelle nuda.
Improvvisamente la ragazza vide arrivare qualcosa, o meglio qualcuno, quando, fermandosi per riprendere fiato, si voltò indietro.
La figura che avanzava si stagliava in modo nitido nell'azzurro dell'orizzonte. In un attimo le fu davanti. La ragazza fece un passo indietro, sorpresa da quel movimento fulmineo. Poi con discrezione si avvicinò incuriosita.
Immerso nella luce accecante del giorno si trovava un ragazzo di media corporatura: la sua pelle chiara si confondeva col bianco della camicia trasandata che indossava, i capelli neri lunghi erano mossi da una leggera brezza proveniente da est, e gli occhi riflettevano l'azzurro limpido del cielo. Lo sguardo non era così rassicurante e innocente, ma emanava un sentimento contrastato che sembrava tormentarlo da molto, molto tempo. Il sentimento di chi ha il cuore inquinato dai mali che affollano questo mondo, chi sente di essere forte e invincibile perché crede di aver trovato se stesso, ma in realtà è ancora alla disperata ricerca della sua vera identità. E solo quando l'avrà riscoperta potrà salvare la sua anima e mandar via il fumo che l'annebbia.
Egli non parlò. Non disse niente riguardo la sua natura e non spiegò il motivo della sua presenza. Si limitò a porgerle la mano e il suo sorriso intrigante fu più allettante di un invito formale.
La ragazza esitò solo per un istante, poi afferrò la presa e si lasciò guidare da quella creatura misteriosa.
Correvano, senza mai perdersi, attraverso pianure infinite, in mezzo a verdi signori dalla corteccia massiccia che formavano una coperta di foglie che offriva riparo a quella natura incontaminata, attraverso acque trasparenti che parevano il pianto incessante di un antico guardiano, la cui fronte innevata solleticava il cielo.
Improvvisamente entrambi s'accorsero di un particolare inesistente fino a poco tempo prima: una serie di suoni appena percettibili stava innalzandosi dal sottosuolo, e cresceva ogni volta che un loro passo rendeva più vicina la meta. Era una melodia leggera, confortevole, che sembrava scaturire dalla linfa degli alberi che facevano da contorno a quel panorama idilliaco, e dal pulviscolo atmosferico che, a contatto con la luce diurna , si tingeva di oro.
La ragazza intanto si era affidata completamente alla sua guida che le teneva stretta la mano in segno di vicinanza.
In seguito i due giunsero ai piedi di una salita piuttosto ripida. Il ragazzo misterioso le fece un sorriso d'incoraggiamento.
Poi, mentre percorrevano a passi veloci il pendio, qualcosa catturò l'attenzione della ragazza: la presenza di un cielo blu come la notte proprio nel punto in cui terminava la salita. Inoltre le parve di vedere una polvere di un giallo brillante, fosforescente. Una polvere che ondeggiava sopra l'erba, sullo sfondo di quel cielo oscurato, e che via via si faceva sempre più grande.
Quella vista le fece ritornare alla mente un ricordo che più volte aveva cercato inutilmente di soffocare.
Vedeva un fumo fosforescente levarsi sopra case incendiate e grida disperate di donne che piangevano i compagni trucidati. E lei sapeva che quel segnale era messaggero di morte. Ebbe paura e indietreggiò.
La sicurezza trasmessa da lui però la convinse del fatto che nel posto verso cui erano diretti non c'era traccia di male.
Così finalmente raggiunsero la cima e si trovarono circondati da luci danzanti, fosforescenti, che cambiavano forma e colore seguendo il ritmo della musica che oramai copriva ogni altro suono e si diffondeva fuori e dentro di loro.
In seguito il ragazzo si avvicinò e sussurrò piano all'orecchio di lei: “Lasciati andare.”
Le fece un sorriso smagliante, il sorriso più bello che avesse mai visto.
Iniziarono a ballare, trasportati dalla pioggia che ora bagnava i volti felici di entrambi e da quella melodia che faceva crescere in loro un senso di libertà mai provato prima.
La libertà di chi sa che non troverà nessun fumo a intralciare il suo percorso, chi è consapevole di vivere un momento che vale una vita intera.
La libertà di chi, credendo di aver perso la strada, s'accorge all'improvviso di non aver sbagliato direzione, e di aver camminato sulla via del ritorno.
Poi tutto si fermò. La musica, le luci, i due personaggi al centro del palco. Tutto divenne immobile come frutto di un incantesimo.
Dalla platea si sollevò un'ondata di applausi che continuò a risuonare nel teatro anche quando il sipario, portale magico di un mondo sempre nuovo, scivolò lentamente fino a chiudersi.

 

 

 

  
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