Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Marts Clarity    14/03/2014    1 recensioni
"Leggere i libri e leggere le persone però sono due cose diverse e quella sera, quando finalmente una lettera di risposta arrivò, lo capì."
Racconto che partecipa al concorso letterario della mia scuola. [parole da usare: rosso, barone, quartiere. non oltre 3600 battute]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LA RAGAZZA DI CERA.


C'era una volta una ragazza fatta di cera. Non sapeva chi l'avesse creata, né quando fosse nata o perché fosse così. Sapeva solo di esistere e in qualche modo la sua esistenza aveva un senso. La sua vita purtroppo era in perenne pericolo: doveva uscire sempre con un ombrello e coprire ogni centimetro del suo corpo, per evitare che il sole la sciogliesse. I suoi capelli erano di un rosso scuro, come il colore del sangue. Rendevano la sua già curiosa figura ancora più elegante e non c'era una persona per strada che non si fermasse a guardarla o che non le lanciasse un'occhiata di ammirazione. I suoi occhi azzurri, insieme ai capelli rossi, la pelle diafana e il portamento elegante la rendevano unica nel suo genere.

Un bel giorno la ragazza venne invitata ad una festa dalla sua vicina di casa, un'anziana signora molto simpatica con cui spesso prendeva il tè delle cinque. Gemma (questo il nome della ragazza) accettò e alle otto precise di venerdì sedici maggio suonò il campanello. Il quartiere in cui abitavano era uno dei più eleganti della città, con le case di mattoni rossi e le pareti bianche e le rose gialle che incorniciavano gli archi d'ingresso.

Alle undici arrivò un uomo, che attirò l'attenzione di Gemma immediatamente. Non che avesse qualcosa di molto particolare, sembrava un ordinario uomo dell'alta società, forse un barone. Aspetto curato, sorriso cortese di circostanza, sigaro fra le labbra. Ma c'era qualcosa, nel suo sguardo, nei suoi occhi, nella sua anima, che lei non capì. Sentì come un legame, istantaneo, forte, strano, come un filo che collegava il suo cuore di cera a quello dell'uomo. Non capiva e questa mancanza di controllo sulla situazione la fece impazzire. Gli parlò fino alle tre del mattino, quando lui la riportò a casa, sempre con quel sorriso cortese che non gli svanì dalle labbra per tutta la sera.

Dal giorno dopo, Gemma cominciò a sciogliersi.

Gli scrisse mille lettere, si macchiò la pelle di cera con il rosso inchiostro delle parole d'amore che non aveva mai pensato di conoscere, consumò i suoi occhi nelle lacrime liquide che quella sensazione sconosciuta gli fece per la prima volta nella sua vita versare.

La notte non la usò più per dormire ma per pensare a nuovi versi da dedicargli. Il caffè la teneva sveglia di giorno, mentre alla notte ci pensava il ricordo del suo enigmatico sorriso a non farle chiudere occhio. Qualcosa in lei cominciò a cambiare. Sentiva caldo, e questo non poteva essere un buon segnale. Ma lei ancora non l'aveva capito.

Passò un mese. Non ricevette alcuna risposta dall'uomo. Aveva ormai finito le lacrime, le parole, i pensieri. Si stava annullando per lui. Si stava consumando. Ma per cosa? Perché sfidare la sua stessa natura?

Forse non era neanche un'attesa. Forse era un addio, che lei non aveva letto nel suo cortese sorriso di circostanza quella sera alle tre di notte. Leggere i libri e leggere le persone però sono due cose diverse e quella sera, quando finalmente una lettera di risposta arrivò, lo capì.

Capì che era stato come lanciarsi volontariamente in un burrone con rocce aguzze sul fondo, un inevitabile suicidio.

Più tardi, quando il sonno ebbe la meglio sulla sua mente distrutta, si accese una luce. Al centro del suo petto. Sembrava una fiamma, calda ed intermittente. Il calore abbracciò la cera, iniziando a corroderla, amandola, facendola sua. La ragazza di cera si consumò d'amore, il cuore sciolto dalle fiamme e i capelli rossi come l'inchiostro delle sue parole che quel sorriso falso di circostanza non meritava. Ma lei non l'aveva capito in tempo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Marts Clarity