LA
NOSTRA FAMIGLIA
Capelli corvini, soffici e lucenti, orgogliosi e fieri nel loro essere
ribelli e mai domi. Identici ai tuoi.
Occhi argentei, all’apparenza freddi e glaciali, in
realtà vivi e appassionati. Uguali ai suoi.
Accoppiata perfetta.
Guardi quella creatura tra le tue braccia e pensi che nessuna mai
potrà essere più bella.
Poi sorridi pensando che anche se avesse i capelli azzurri e gli occhi
viola, il tuo giudizio non potrebbe cambiare. Come di certo non
cambierebbe l’amore che provi nei suoi confronti.
Lui ti fissa dal tuo abbraccio, incatenando così il tuo
sguardo al suo.
Saresti capace di stare lì ore, giorni, settimane
semplicemente fermo ad osservarlo, mentre lo stringi forte a te.
Lo vedi aggrottare le sopracciglia, sembra concentrato a fare qualcosa
di maledettamente difficile e complicato, ma non riesci a capire cosa.
Improvvisamente alza una delle sue piccole, minuscole manine.
Ne segui il percorso lentamente, curioso di sapere cosa stia cercando
di fare, finché la vedi chiudersi intorno al tuo dito,
imprigionandolo.
La presa è forte: ti sta chiedendo di non lasciarlo mai,
perché si fida di te. Ciecamente.
Ti sta pregando silenziosamente di stargli accanto, di proteggerlo, di
sostenerlo. Ma soprattutto di amarlo. Incondizionatamente,
perché lui già lo fa. E ti sta chiedendo di farlo
per tutta la vita.
Perso in quegli occhi, sussulti appena quando due braccia forti ti
stringono a sé.
Ti abbandoni dolcemente a quel petto che ti sorregge, a quel calore che
ti è ormai famigliare, ricevendo in cambio un piccolo bacio.
Il viso che stai ancora osservando sembra illuminarsi ancora di
più quando incontra gli occhi del nuovo arrivato. Due occhi
che sono esattamente uguali ai suoi.
Quegli occhi di cui ti sei innamorato una prima volta, ammirandoli nel
volto del tuo uomo.
Quegli occhi di cui ti sei innamorato una seconda volta, guardandoli
nel volto del tuo bambino. Del vostro bambino.
Incapace di distogliere lo sguardo da quella visione, vedi
l’altra piccola, minuscola manina alzarsi e chiudersi,
esattamente come prima, attorno ad un dito. Stessa stretta, stessa
forza, stesse mute richieste. Solo la mano proprietaria di quel dito
non è uguale, non è più la tua mano.
Guardi attentamente le due manine avvicinarsi tra loro, trascinando con
sé le due dita ancora racchiuse.
Un sorriso appare su quel piccolo viso, sprigionando pura gioia, quando
le due dita si toccano.
Un gesto semplice, ma intimo ed intenso, così tanto che il
fiato ti si spezza in gola.
Poi lo vedi aggrottare ancora le sopracciglia, concentrandosi.
Lentamente dischiude le labbra.
E infine le senti.
Due sillabe appena pronunciate, identiche, dette una dietro
l’altra.
“Papà…”
E lo vedi ridere, felice ed orgoglioso, di quanto appena fatto.
Senti il tuo cuore battere furiosamente, eco di quello che percepisci
battere nel petto dell’uomo dietro di te.
Un sorriso si apre sul tuo viso e sai con certezza che se ti voltassi
potresti specchiarti nel suo gemello.
Mentre osservi le due dita che si toccano lievemente e le due manine
strette con forza attorno a loro, solo una parola nasce nella tua mente
e nel tuo cuore.
“Famiglia…”
Un semplice sussurro, ma non sei riuscito a trattenere quella parola
dentro di te.
Senti l’abbraccio farsi più forte.
Senti il tuo uomo annuire contro la tua spalla.
Senti la sua bocca appoggiarsi al tuo orecchio.
“La nostra famiglia,
Harry…”