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Autore: ThePrettyParawhore    14/03/2014    0 recensioni
“Jack….Jack mi stai ascoltando?” Alex incrociò le braccia al petto, visibilmente irritato. Ma Barakat aveva la testa piegata oltre il suo amico, che gli stava di fronte, e il suo sguardo era rapito dal bel fondoschiena di una ragazza bionda che gli era appena passata davanti. “Lex.” “Jack.” “Voglio lei.” [Jack Barakat\ Jenna McDougall] [accenni Jalex]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Altri, Jack Barakat
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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“Jack….Jack mi stai ascoltando?” Alex incrociò le braccia al petto, visibilmente irritato. Ma Barakat aveva la testa piegata oltre il suo amico, che gli stava di fronte, e il suo sguardo era rapito dal bel fondoschiena di una ragazza bionda che gli era appena passata davanti. “Lex.” “Jack.” “Voglio lei.” Jack puntò il dito verso la ragazza ormai lontana. Alex si girò a guardarla un secondo, per poi voltarsi di nuovo verso il suo amico con uno scatto. “Cosa?! No! Lascia in pace Jenna!” Jack fece spallucce. Un grosso camion suonò e i due ragazzi capirono che dovevano spostarsi dal bel mezzo della strada. “Dai, torniamo nel tour bus.” Disse Alex.
“Dicevamo?” riprese Jack sedendosi sullo scomodo divano del bus. “Dicevamo che non puoi provarci con Jen.” Rispose il biondo. “E sentiamo, perché no?” Gaskarth sospirò. “Punto primo: Jenna è una mia grande amica e so che la faresti soffrire, te la sbatteresti una notte e poi addio, e secondo punto, non meno importante….LA SUA BAND APRE I NOSTRI CONCERTI PER TUTTA L’ESTATE (tranne in Italia, loro sono degli sfigati e quindi non si meritano nulla, gne) e se tu la usassi come fai di solito con tutte le ragazze  lei si incazzerebbe e non avremmo più una band di apertura. COMPRENDI, IDIOTA?” Ma l’altro cercava di creare figure di animali con le mani, e non sembrava aver ascoltato una parola. Alex sospirò.
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“Buongiorno bellissima!” Jack si aprì in uno dei suoi meravigliosi sorrisi appena vide la biondina nell’autogrill, dove si erano fermati a fare colazione. “’Giorno.” Rispose fredda lei. “Hei, qualcosa non va?” chiese lui con un interesse palesemente fasullo. “E’ mattina. Sto sempre scazzata la mattina. E ieri sera ho perso il mio piercing in una bottiglia di birra, non chiedermi come, quindi sono ancora più nervosa.” Barakat rise, una risata cristallina e bellissima. La McDougall abbassò lo sguardo e si morse il labbro. Non era del tutto indifferente al fascino del moro, ma in fondo, chi lo era? Ma Jenna era una tipa tosta, non si sarebbe lasciata di certo intortare da un coglione qualunque, soprattutto da un tizio con la pessima fama di Jack Barakat.
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Erano da soli, nel tour bus degli All Time Low. E lei era ubriaca. Era consapevole non avere più il controllo delle proprie azioni. Avrebbe ceduto agli istinti, avrebbe ceduto a Jack. Il ragazzo era invece perfettamente sobrio, soddisfatto per essere riuscito a catturare anche questa preda, che all’inizio sembrava difficile da prendere. “Ti odio.” Disse lei ridendo, sotto l’effetto dell’alcool. Lo spinse sul divano e si sedette a cavalcioni su di lui, si slacciò velocemente la larga camicia scozzese da maschio, restando in reggiseno e jeans. Jack le cinse la schiena e l’avvicinò a se per baciarla. Già dopo un rapido incontro delle loro lingue, dai pantaloni di Barakat spuntò un evidente bozzo. Jenna sorrise soddisfatta alla vista del rigonfiamento del ragazzo, e con sguardo malizioso prese a slacciargli i pantaloni.
Jenna si svegliò verso le sei del mattino, nel bus dei Tonight Alive, e pensò che l’esperienza della notte prima con Jack potesse essere tutto un sogno. Ma il forte mal di testa postumo della sbornia, e il fatto che fosse nuda nel letto le fece dedurre che dopo essere andati a letto lei si fosse addormentata e Jack l’avesse riportata in braccio fino al suo bus. Arrossì, ricordando cos’era successo poche ore prima. Si vestì in fretta e scese a prendere una boccata d’aria. Dopo un po’ Arrivò Jack. Jenna lo salutò raggiante, felice. L’altro mugugnò un “Buongiorno”. Lei sembrò rimanerci male. Iniziò a parlare della notte passata, ma per Jack Barakat era stata solo una scopata come un’altra, una ragazza tra le tante. Jenna sentì il proprio cuore andare in pezzi. Che stupida che era, si era davvero illusa di poter avere una storia con Barakat, di essere diversa dalle altre, speciale. Scosse la testa, ‘povera illusa’ pensò. Si girò e se ne andò a testa bassa prima di iniziare a piangere. Bassam restò fermo a guardare un punto fisso nel vuoto, dando le spalle alla ragazza ferita che fuggiva via da lui. Chiuse gli occhi e respirò profondamente, si sentiva terribilmente in colpa, come ogni volta che usava ogni puttanella di turno. Ma ormai ci stava facendo l’abitudine.
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Jenna iniziò a correre, le lacrime sgorgavano ormai copiose lungo le bianche guance della ragazza. Se le asciugò violentemente con la mano, odiava piangere, la faceva sentire debole. Senza accorgersene andò a sbattere contro Alex, che era appena sceso dal bus. “Jen! Jenna che succede?” il ragazzo le scuoteva violentemente le spalle, ma lei continuava a piangere e farfugliare. Jack intanto era tornato nel bus, e osservava la scena dal finestrino. Vide i due parlare, poi Alex si avvicinò alla ragazza e le asciugò dolcemente le lacrime, si abbracciarono per lunghi, interminabili minuti. Un sospiro, e Bassam chiuse le tende del bus e si sedette al tavolo del “cucinino” del bus, aspettando il rientro del suo migliore amico. Alex rientrò sbattendo la porta, l’altro abbassò subito lo sguardo. Era infuriato. “Perché. Voglio sapere il fottuto motivo. Spiegami perché cazzo devi fare così con ogni ragazza che incontri! Ti avevo chiesto di lasciarla in pace, Jenna!” il tono della voce del cantante si alzava ad ogni frase. “Lascia stare Lex, non puoi capire.” Alex respirò profondamente, si sforzò di rimanere calmo. Nel frattempo Jenna si era appostata davanti alla porta del bus, e stava ascoltando la conversazione. Alex si sedette di fronte al moro e riprese a parlare “Senti Jack, sai, Jenna è…speciale. Lei è una forte, sa badare a sé stessa, ma è anche molto dolce e sensibile. E’ tipo la persona migliore sul pianeta, non puoi, davvero, non puoi ferire una persona del genere! E’ come prendere a calci un tenero coniglietto bianco!” L’altro non potè fare a meno di ridacchiare “Stai davvero paragonando Jenna a un coniglietto?” La ragazza, che aveva sentito tutto, non riusciva a smettere di sorridere. La conversazione continuava. ”Non hai dei sentimenti, Jack?” Il tono della voce di Alex era esasperato. Barakat strinse i pugni “Certo che ho dei sentimenti, Alex. E lo sai bene.” Sibilò. La bionda aggrottò le sopracciglia. “Jackie… ti ho chiesto scusa.” L’altro annuì “Sì Alex, sono anni che mi chiedi scusa e sono anni che ti dico che non fa niente. Sono andato avanti, è tutto okay, giuro.” Gaskarth sentiva le lacrime pizzicargli gli occhi. “Ora dimmi perché hai trattato in quel modo Jen.” Riprese il biondo cercando di mantenere salda la voce. “Oh, l’ho trattata come tutte le altre ragazze. Come tu hai trattato me. Lo faccio per sentirmi meno solo nel mio dolore, sai? Ma davvero, è tutto okay.” Jenna non riusciva a capire il filo del discorso, ma di che cazzo stavano parlando quei due? Alex si alzò e si avvicinò a Jack. Le loro labbra restarono incollate per qualche minuto. La bionda, che non sentiva più alcun suono provenire dal bus, si chiede cosa diavolo stessero facendo. “Mi manchi, mi dispiace tanto.” Sussurrò il biondo a Barakat. 



*storia totalmente nosense scritta alle undici di notte, non so nemmeno come sia uscita fuori. Chiedo perdono a chi l'ha letta e ha perso sangue dagli occhi ... RECENSITE ANCHE NEGATIVAMENTE DITEMI COSA NE PENSATE GUYS*
  
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