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Autore: NyxNyx    15/03/2014    6 recensioni
Melissa è una ragazza di quasi diciotto anni che si trasferisce in una nuova città.
Sta crescendo, con l'aiuto di suo padre, la piccola Emma.
Ce la farà questa giovane donna a conquistare un po' di felicità, in mezzo a tutte le novità che l'ultimo anno di liceo le sta riservando?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mamma” - mi chiamò una vocina dall'uscio della porta della mia camera.

Che succede Emma? Hai fatto un brutto sogno?” - chiesi accendendo la luce.

La bimba fece cenno di si tirando su col nasino.

Vieni qui” - le dissi battendo piano piano la mano sul materasso.

Em corse verso di me e si gettò fra le mie braccia.

La sollevai e la feci sdraiare vicina, coccolandola un po'.

Cerca di dormire” - le sussurrai - “Domani è il primo giorno nel nuovo asilo. Conoscerai tanti bimbi e avrai tantissimi amici”.

E se non vogliono giocare con me?” - domandò spalancando i suoi occhioni verdi.

Tutti vorranno giocare con te” - le risposi dolcemente - “Sei una bambina bella e simpatica, ricordati di sorridere e tutto andrà bene”.

Si” - disse annuendo.

Bravissima” - esclamai, poi le diedi il bacio della buona notte - “Adesso dormi piccola mia”.

 

Si addormentò quasi subito fortunatamente e io poco dopo feci altrettanto.

Il giorno dopo sarebbe stato il primo giorno anche per me, avrei iniziato la quinta liceo.

L'ultimo anno... La maturità...

Sarebbe stata dura all'inizio, ma per fortuna potevo contare sull'aiuto di mio padre.

 

Quando la sveglia suonò la spensi sbadigliando.

Una folta chioma di capelli rossi come i miei dormiva ancora beatamente contro di me.

Em svegliati” - le dissi piano piano - “E' ora di fare colazione”.

La bimba si stiracchiò sbadigliando rumorosamente.

Nel farlo aveva arricciato il naso, e le piccole lentiggini rosse le donavano un aspetto ancora più furbo.

Scendemmo in cucina ancora in pigiama e trovai mio padre ai fornelli, stava preparando delle deliziose frittelle.

Nonno!” - esclamò la piccola correndo verso di lui.

Ciao Emma” - disse l'uomo prendendola in braccio.

Giorno” - lo salutai andando a dargli un bacio sulla guancia.

Buongiorno a te Melissa” - rispose.

Ci sedemmo a tavola facendo colazione tutti insieme.

Emma aveva mangiato con gusto le frittelle con la marmellata di fragola che papà le aveva preparato.

Mio padre, era uno chef rinomato, perciò a casa non si mangiava mai male.

L'unico problema erano gli orari, lavorava tutti giorni senza sosta e tornava sempre a casa molto tardi.

Preparava i nostri pasti sempre il giorno prima, in modo che bastasse cuocerli. Del resto io sembravo negata per la cucina e l'unica cosa che ero in grado di preparare da sola erano i popcorn al microonde. Anzi, una volta ero riuscita a bruciare persino quelli.

 

Finita la colazione salii al piano superiore con Emma e la feci vestire per l'asilo.

Avevo preparato lo zainetto con la divisa e la merenda la sera prima, adesso bastava si spazzolasse per bene i denti.

Vieni qui” - le dissi sistemandogli i capelli ribelli - “Perfetto, così sei ancora più bella”.

La bimba mi ringraziò con un sorrisone da orecchio a orecchio.

Mio padre al piano di sotto ci chiamò dicendo che stavamo facendo tardi.

Presi la mia tracolla, avevo infilato un quaderno e un astuccio, non sapendo bene cosa mi sarei dovuta aspettare da quel primo giorno.

Fai la brava con il nonno e non fare capricci, mi raccomando” - dissi a Emma mentre uscivamo di casa.

Mamma perché non vieni anche tu?” - chiese la bimba.

Mi dispiace, ma anch'io devo andare a scuola oggi” - risposi - “Ma vengo a prenderti appena ho finito” - le assicurai.

Vaaa beneee” - esclamò sorridendo.

Vieni qui, dammi un bacino porta fortuna” - dissi piegandomi sulle ginocchia.

La bambina mi stampò un bacio sulla guancia e se ne andò stringendo la mano di mio padre.

 

Rimasi a guardarli fino a quando non furono troppo lontani per distinguerli chiaramente.

Sorridi e andrà tutto bene” - dissi ad alta voce per darmi un po' di coraggio.

Camminai verso quello che sarebbe diventato il mio nuovo liceo.

Quando entrai dal cancello, vidi chiaramente che tutti mi stavano fissando.

E' normale Mel” - pensai - “Sei quella nuova”.

 

Mi diressi verso la segreteria per consegnare gli ultimi moduli.

Quando entrai vi trovai un biondino preso da una pila di scartoffie.

Bussai con le nocche sulla porta per cercare di attirare la sua attenzione.

Buongiorno” - dissi timidamente.

Il ragazzo alzò il viso dai fogli che stava compilando e sorrise.

Buongiorno” - rispose - “Scusa non ti avevo sentita entrare, tu sei?”.

Melissa, piacere” - esclamai porgendogli la mano - “Sono qui per consegnare gli ultimi moduli d'iscrizione”.

Piacere mio, sono Nathaniel” - disse - “Sei la nuova arrivata, bene, ti stavamo aspettando”.

Sorrisi un po' imbarazzata.

Fai compilare questa ai tuoi genitori e riportamela domani, inoltre mi servirebbe una tua fototessera per completare l'iscrizione” - spiegò in maniera molto professionale.

Ti ringrazio, davvero molto gentile” - dissi - “Potresti indicarmi la mia nuova aula?”.

Archivio questi fogli e arrivo” - disse in tono gentile - “Se non ricordo male dovresti essere nella mia classe”.

Sei uno studente?” - chiesi stupita.

Si, sono solo il segretario delegato, così do una mano prima e dopo le lezioni” - disse arrossendo leggermente.

Bene, quindi se ho un problema posso chiedere a te?” - chiesi.

Naturalmente” - sorrise.

 

Mi accompagnò in classe annunciandomi al professore.

Benvenuta” - disse cordialmente l'uomo che mi stava di fronte.

La ringrazio” - risposi.

Prego, entri e si presenti” - esclamò.

Piacere” - iniziai - “Mi chiamo Melissa, Melissa Gualtieri. Mi sono appena trasferita, spero di fare presto la vostra conoscenza”.

Molto bene” - mi disse il professore - “Come se la cava in matematica?” - mi chiese.

Ha una domanda di riserva?” - risposi facendo ridere la classe.

Lo vidi chiaramente sorridere, anche se cercava di trattenersi - “Signorina Gualtieri prenda posto laggiù” - disse indicando l'unico banco vuoto presente.

Armin” - disse poi rivolto ad un ragazzo dai capelli neri - “Aiutala se ne avesse bisogno”.

Il ragazzo annuì con il capo e mi porse la mano una volta che mi fui seduta accanto a lui.

Piacere Armin” - disse sorridendo.

Melissa, piacere mio” - risposi cordialmente - “Spero di non crearti troppi problemi”.

Tranquilla, quando non capisci chiedimi pure” - esclamò.

Ti ringrazio”.

 

Mi guardai intorno e i miei nuovi compagni mi sembravano davvero interessanti.

Quando suonò la campanella della pausa mi stiracchiai timidamente.

Allora come ti sembra il liceo?” - mi chiese Armin.

Non saprei” - dissi - “Non ho ancora avuto il modo di fare un giro per i corridoi”.

La pausa dura un quarto d'ora” - mi spiegò - “Se vuoi te li mostro io”.

Davvero gentile da parte tua, grazie” - risposi.

Era davvero un ragazzo simpatico e disponibile, ero contenta di essere seduta vicino a lui.

 

Da questa parte c'è il cortile scolastico” - mi spiegò facendomi fare il tour della scuola - “Da quella parte c'è la serra del club di giardinaggio, quella costruzione laggiù è la palestra” - proseguì - “Se invece sali le scale ci sono i laboratori di scienze”.

Mi stava mostrando l'edificio quando un ragazzo che gli assomigliava molto sbucò da un'aula chiamandolo a gran voce.

Dove ti eri cacciato?” - gli chiese saltellando verso di noi.

Sto mostrando alla nuova arrivata il liceo” - disse - “Ti presento Melissa” - poi si rivolse a me - “Melissa, lui è il mio gemello Alexy”.

Piacere” - dissi allungando la mano, ma il giovane mi abbracciò senza farsi tanti problemi.

Scusalo” - esclamò Armin - “Mio fratello è fin troppo espansivo” - disse quasi rimproverandolo.

Ridacchiai davanti a quella scena.

Nessun problema” - dissi sorridendo - “Comunque potete chiamarmi Mel”.

 

Passai il resto della pausa insieme ai due ragazzi e poi rientrai in aula insieme ad Armin.

Quando varcai la soglia della classe Nathaniel mi venne incontro.

Scusa, volevo mostrarti il liceo ma non ti ho più trovata” - disse il segretario.

Grazie mille, ma non preoccuparti, ci ha già pensato lui” - risposi indicando il mio compagno di banco con un cenno del capo.

Ok, se non ricordi qualcosa chiedi pure” - esclamò.

Lo ringraziai nuovamente e tornai a sedermi al mio posto.

Le due ore successive passarono molto velocemente. Di certo lettere era più interessante di matematica per me, anche se avevo comunque provato a seguire gli strani geroglifici che il professore aveva scritto alla lavagna le ore precedenti. Lui la chiamava algebra, io non ero dello stesso avviso.

 

Al suono della campanella tutti si alzarono per tornare a casa.

Io feci lo stesso, infatti dovevo andare all'asilo a prendere Emma, ero più in agitazione per lei che per me, speravo si fosse trovata bene e sopratutto che non avesse fatto capricci.

Ero leggermente sovra pensiero, quando mi ritrovai davanti un Alexy super sorridente.

Allora che ne dici?” - mi chiese.

Scusa” - dissi arrossendo - “Ero distratta... Puoi ripetere?”.

Volevo chiederti se più tardi vieni a bere qualcosa con me mio fratello, così ti presentiamo agli altri” - disse sorridendo.

Cavolo, questi gemelli erano davvero fantastici. Sembrava quasi mi avessero preso sotto la loro ala protettrice da quando ero arrivata.

Mi dispiace ma devo lavorare, se possiamo fare un altro giorno cerco di organizzarmi” - risposi declinando il suo invito.

Certo nessun problema” - disse.

Ecco tieni” - dissi scarabocchiando su un pezzetto di carta - “Questo è il mio numero. E' stato un piacere conoscervi. Ora scusate ma devo proprio scappare. Buona giornata”.

Mi fiondai fuori dalla classe, ero già in ritardo, considerando che non ero sicura della strada da percorrere.

 

Passai davanti a un ragazzo con i capelli rossi, palesemente tinti.

Stava fumando una sigaretta appoggiato ad un muretto.

Avevo proprio voglia di un tiro, ma Em mi stava aspettando, perciò scacciai il pensiero e aumentai il passo.

 

Quando arrivai all'asilo Emma mi corse incontro abbracciandomi.

Mamma!” - aveva urlato mentre mi raggiungeva.

Ciao Em. Come è stato il primo giorno? Ti sei comportata bene?” - le chiesi scompigliandole i capelli.

Sono stata brava” - rispose annuendo con la testa.

La presi in braccio e subito si avvinghiò al mio collo.

Sono Melissa piacere” - dissi allungando la mano a una delle maestre - “E' andato tutto bene?” - chiesi - “Vi ha dato qualche problema?”.

Piacere Cinzia” - rispose la maestra - “Emma è una bambina fantastica” - esclamò - “E' un piacere avere nella mia classe una bimba così solare e sorridente. Ha già fatto amicizia con tutti praticamente”.

Sorrisi a quelle parole, ero proprio orgogliosa di Em.

Ciao Emma, ci vediamo domani” - l'aveva salutata la donna.

Ciao maestra 'Cinsia' ” - aveva risposto l'angioletto dai capelli rossi storpiandole il nome.

Io e la signora ridacchiammo complici, poi mi congedai e tornai verso casa.

 

Ti sei proprio meritata il dolce oggi” - dissi alla bimba che a quelle parole aveva spalancato gli occhioni.

Frittelle!” - aveva urlato contenta.

Vediamo cosa ha preparato il nonno a pranzo prima”.

Feci cambiare Emma e la sistemai a tavola.

Presi dal frigo il pasto preparato da mio padre e seguì le istruzioni che mi aveva lasciato su un fogliettino per cuocere il tutto.

Anche per questa volta me l'ero cavata.

 

Mi preparai per andare al parco con Em e la bimba fu molto felice della cosa.

Non lontano da casa infatti, c'era un bellissimo parco immerso nel verde.

Uno scivolo, delle altalene, una sabbiera e tanti altri giochi.

La piccola iniziò a saltellare sul posto per l'eccitazione.

Ricorda Emma” - le avevo detto - “Si gentile con tutti, non allontanarti, non litigare con gli altri bimbi”.

Poi le porsi il mignolo e lo circondò con il suo - “Sorridi e andrà tutto bene” - avevamo esclamato insieme, come fosse una formula magica.

 

Corse verso lo scivolo e ben presto stava giocando con gli altri bimbi.

Facciamo che li c'è un drago” - aveva spiegato ai suoi compagni di gioco.

Sorrisi a quelle parole, non che io avessi difficoltà a farmi nuovi amici, ma la semplicità dei bambini era disarmante.

Estrassi dalla borsa che mi ero portata gli appunti della giornata e cercai di sistemarli scrivendoli in bella copia.

Naturalmente non potevo distrarmi troppo, o la piccola peste rossa ne avrebbe combinata una delle sue.

 

Posso?” - chiese una voce avvicinandosi alla panchina dove ero seduta.

Mi voltai per guardare chi fosse e con mia grande sorpresa era Nathaniel, il mio compagno ci classe.

Accidenti.

Se Emma mi avesse chiamata mamma avrei avuto parecchi problemi a scuola.

Non che mi vergognassi della mia piccola Em, ma sono una persona piuttosto riservata e quello che è successo in passato sono solo affari miei. Non voglio dare spiegazioni a nessuno. Perciò in cuor mio speravo che la cosa si venisse a sapere il più tardi possibile, o magari mai.

Certo Nathaniel” - risposi per non farlo insospettire - “Che sorpresa vederti qui”.

Vengo spesso a leggere in questo parco” - disse mostrandomi un libro - “Tu cosa ci fai qui?”.

La baby-sitter” - esclamai. Speravo si bevesse la scusa e non chiedesse altro.

 

Iniziai a chiacchierare con il biondino del più e del meno, mi aveva spiegato alcune cose sul liceo, e il giorno seguente mi sarebbero sicuramente servite.

Sembra un manuale di sopravvivenza” - dissi ridendo mentre gli mostravo gli appunti che di tanto in tanto avevo preso.

Scrivi davvero bene” - esclamò il segretario facendomi arrossire.

Ti ringrazio” - risposi imbarazzata - “Ho seguito un corso di calligrafia dove abitavo prima”.

Potresti insegnarmi uno di questi giorni” - disse sorridendo.

Volentieri” - risposi sorridendogli a mia volta.

Sono contento di averti incontrato qui” - disse - “Questo è il mio numero” - aggiunse scribacchiando sul mio bloc-notes - “Chiamami se sei da queste parti”.

Certamente” - risposi facendogli uno squillo in modo che anche lui potesse avere il mio.

Ora scusa ma devo proprio andare” - gli dissi congedandomi - “E' l'ora del pisolino” - conclusi facendogli l'occhiolino.

 

Mi avviai verso Emma, lasciando Nathaniel a leggere sulla panchina.

Promisi alla bimba che saremmo tornate li anche il giorno seguente, perciò non fece molte storie per tornare a casa.

Appena arrivata sembrava un giocattolino con le pile scariche, si addormentò all'istante.

Ne approfittai per sistemare casa e infine mi riposai un po' sul divano.

 

Erano le cinque, quando sentì le chiavi girare nella toppa della porta.

Sono tornato” - esclamò mio padre avanzando.

Ciao papà” - lo salutai - “Come mai già a casa?

Sono passato a vedere se va tutto bene” - rispose.

Emma sta facendo il riposino pomeridiano di sopra” - dissi.

E il tuo primo giorno al liceo? Com'è stato?” - mi chiese.

Ho dei compagni davvero gentili e simpatici, e a parte matematica tutto bene” - risposi facendolo ridere - “Ma mi sto impegnando lo giuro”.

Sono fiero di te piccola mia” - esclamò abbracciandomi - “E non solo per la scuola” - disse dolcemente.

Grazie” - dissi semplicemente.

Dalla settimana prossima Emma può frequentare anche il tempo prolungato, quindi se devi studiare o uscire con i tuoi nuovi amici puoi andare a prenderla alle 16.00” - mi spiegò mio padre.

Va bene grazie mille” - risposi sorridendo.

Adesso torno al ristorante” - esclamò - “Vedo che la cucina è ancora integra quindi non ci sono stati problemi con il pranzo”.

Spiritoso” - sospirai.

Nel frigo trovi la cena, fai la brava” - disse dandomi un bacio sulla fronte.

Buon lavoro” - esclamai prima che uscisse dalla porta.

 

Guardai nuovamente l'orologio.

Sarà meglio che svegli Emma, altrimenti questa notte non mi lascerà dormire” - pensai.

 

 

______________________________

Angolino dell'autrice

Ciao a tutti ^^

Non ho mai fatto questo angolino prima, ma per questa fanfiction credo potrò fare un eccezione.

Ringrazio tutti quelli che stanno leggendo e spero che questa storia possa piacervi.

E' solo il primo capitolo, me ne rendo conto, ma vorrei sapere cosa ne pensate.

Vi prometto amore, romanticismo, incomprensioni e colpi di scena ^^

Se vi piacerà proseguirò con la stesura.

 

Un abbraccio e un bacio Nyx

   
 
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