Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |       
Autore: kiko90    15/03/2014    10 recensioni
Sola. Si era ritrovata di nuovo sola, dopo una vita passata solo con la compagnia dei libri.
Dopo anni Robin aveva finalmente trovato la pace, la serenità di una famiglia un po' pazza, ma il destino crudele è sempre contro di lei...
FIC RUROBIN con accenni Zonami
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nico Robin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sola…

Gli occhi.

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, pura o torbida che sia.
Per un osservatore attento un solo sguardo basta a decifrare lo stato d’animo della persona che si ha di fronte.
In questo caso però, chiunque, anche il più distratto, il più cieco, avrebbe intuito e compreso il devastante dolore che celavano quegli occhi azzurri.
Aveva iniziato a soffrire sin da quando era piccolissima, Robin. Paragonata ed etichettata come un demone, un mostro, solo perché possedeva delle abilità speciali, solo perché era diversa.
Non aveva mai ricevuto l’affetto familiare che necessitava come ogni bambina, solo perché sua mamma la reputava intelligente e quindi in grado di capire quali doveri lei doveva affrontare per proteggere la loro isola e l’intero mondo, e Robin questo lo sapeva ma era pur sempre una bambina, una bambina che voleva solo sentirsi amata.

La solitudine era sempre stato il punto debole di Robin finché non ne aveva fatto un punto di forza, costruendosi una corazza intorno in modo che nessuno, mai, riuscisse a varcare la soglia del suo cuore e così a portarla irrimediabilmente a soffrire quando sarebbe di nuovo rimasta sola.
I suoi occhi cristallini si erano sempre più spenti nel corso degli anni, quando man mano aveva perso quei pochi affetti che era riuscita a costruirsi. L’amicizia di Sauro, l’affetto degli scienziati di Ohara e l’amore di sua madre, tutti uccisi dalla marina.
Non avrebbe mai immaginato di poter trovare, nella sua triste e solitaria vita, degli amici che non fossero i suoi cari libri, eppure così era accaduto. Rufy e tutti i suoi compagni erano arrivati inaspettatamente, come una ventata di aria fresca nel bel mezzo del caldo estivo. L’avevano fatta sentire per la prima volta, dopo tanto tempo, apprezzata, voluta, amata.
Tutto quello le era sembrato un sogno, troppo bello per essere vero. Finalmente aveva trovato degli amici, una famiglia che si era dimostrata leale e disposta a tutto per lei, persino a morire.

Erano ormai anni che Robin viaggiava con i mugiwara, la sua famiglia. Erano fortissimi e nessuno sembrava in grado di poterli dividere, ma si sa la felicità dura sempre troppo poco…



TIC, TAC, TIC, TAC

Il ticchettio snervante dell’orologio a pendolo risuonava nella stanza semi vuota. All’interno, sotto la piccola finestra, era deposta una scrivania con sopra molti libri di ogni genere, che però, visto il leggero strato di polvere che li ricopriva, non erano mai stati neanche sfogliati.
Accanto alla parete, nel punto più buio della stanza, era stato sistemato un letto ad una piazza, dove ormai da settimane giaceva una donna vuota e sola.
Robin era distrutta dentro e fuori. Ogni volta che chiudeva gli occhi, ricadeva, in quella voragine oscura, in quell’incubo che però sapeva essere reale.

Grida, pianti. Robin ogni volta, mentre ripercorreva quella cruda verità, cercava di fare di tutto per salvare le persone a lei care, a volte era così vicina al suo obiettivo, ma subito dopo qualcosa andava storto, un particolare a cui lei non riusciva ad arrivare, nonostante la sua intelligenza, la sua perspicacia, qualcosa di importate le era sfuggito e continuava a sfuggirle. Così si ripeteva il tutto, sempre uguale. Il sogno, infine, la riportava a fare sempre le stesse scelte, salvandola, facendola rimanere per la seconda volta nella sua vita, l’unica superstite.

Un leggero bussare alla porta la risvegliò un istante prima che il peggio si scatenasse su di lei. Odiava quei momenti perché veniva portata via da quell’incubo dove però lei era ancora con i suoi compagni. Sapeva anche che, svegliandosi proprio in quel momento, avrebbe perso di vista qualcosa di importante, di fondamentale, per venire a conoscenza della verità e del perché di tutto quello.

Di scatto aprì gli occhi fissando per qualche secondo la parete che si trovava di fronte. Sperò, come tutte le volte che si risvegliava da quell’incubo, che fosse stato solo tutto frutto della sua immaginazione, un sogno, e che non fosse la crudele realtà, ma appena si girava e non ritrovava i contorni della sua stanza sulla Sunny, lo sconforto l’assaliva.
Era sola, di nuovo.
L’unica sopravvissuta, di nuovo.
Ma perché?
Questa volta più che mai avrebbe desiderato morire, morire li con loro, con lui.
Non riusciva ad accettarlo, la vita ormai per lei non aveva più senso.

Un uomo aprì finalmente la porta della piccola e spoglia stanza, stanco di non ricevere nessuna risposta.

-Robin buongiorno. Ti ho portato qualcosa da mangiare- disse un uomo alto e muscoloso con dei capelli biondo scuro che gli arrivavano sopra le spalle.

Robin osservò l’uomo avanzare verso di lei e poggiare il cibo sul comodino accanto al letto. Come sempre la mora non spiaccicò nemmeno una parola, non lo faceva ormai da quel maledetto giorno.
L’uomo si sedette sul letto vicino alla donna e le prese una mano tra le sue.

-Robin devi reagire. Non puoi continuare così, ti ammalerai-

Robin osservò con sguardo assente Adrien, lo scienziato che aveva conosciuto insieme ai suoi nakama qualche giorno prima della tragedia.
Adrien era stato sempre buono e gentile con lei in quelle settimane, ma non aveva ancora capito che lei non aveva nessuna intenzione di reagire, lei stava solo aspettando che la morte venisse a riprendere ciò che aveva risparmiato o dimenticato, lei.

Adrien toccò il viso scavato e pallido della donna. La sua pelle olivastra, i suoi occhi lucenti e pronti a leggere nell’animo delle persone, erano solo un lontano ricordo. La donna di cui si era innamorato a prima vista era diventata l’ombra opaca di se stessa.

Robin si scostò da quel tocco, non doveva toccarla, come non avrebbe dovuto salvarla.

-ho capito, scusa, è ancora presto- disse con tono affranto ma non rassegnato, Adrien.

Robin si rigirò verso la parete nascondendosi sotto le coperte ed iniziando a piangere calde e silenziose lacrime. Aveva la mente confusa, non ricordava con precisione quello che era successo quel giorno, rivedeva solo alcune immagini: i corpi dei suoi compagni riversi a terra nel fango, sotto la pioggia scrosciante. Lei ferita, non riusciva a muoversi, si sentiva paralizzata. Con lo sguardo cercava lui, l’unico in grado di salvarla, di salvarli tutti, ma non c’era, o almeno non riusciva a vederlo. Dov’era Rufy? Perché non era lì con loro, cosa gli era successo? Chi li aveva attaccati?

I suoi compagni sostenevano che lei aveva sempre le risposte a tutto, ma questa volta no. Le sfuggiva ogni cosa, e i ricordi pian piano svanivano come neve al sole man mano che i giorni passavano lenti e inesorabili, portandola sempre più vicino al suo obiettivo.


-Robin, io vado nel mio studio, chiamami se ti serve qualcosa- disse Adrien uscendo dalla porta, restituendo così la stanza alle tenebre.


Mentre continuava a piangere in silenzio, qualcosa, un piccolo movimento nel suo ventre, la fece smettere.
Robin spalancò gli occhi ricordandosi solo in quel momento, dopo settimane di dolore, di essere incinta…




ANGOLO AUTRICE:

Benvenuti miei cari lettori in questa nuova avventura. Questa è la mia prima fic Rurobin e la voglio dedicare a tutte le/i ragazze/i amanti di questa coppia!
Lo so è molto triste e probabilmente mi vorreste morta in questo momento, quindi non mi dilungherò molto.
Il capitolo è corto lo so, ma consideratelo come un prologo o una cosa simile, anche se i successivi capitoli non saranno poi tanto più lunghi di questo!
Adesso vi lascio prima che mi raggiungiate con i forconi!
Spero di leggere comunque, anche se sono critiche, le vostre opinioni!
Bacioni kiko90 (si dilegua nella notte)

   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: kiko90