Capitolo 18
Appena entrai lo abbracciai.
“Che
hai piccola”
“Prima metti in moto”
…Ci
siamo allontanati un po…
“Dove andiamo?”
“Dove
vuoi”
“Che ne dici di fare un giro alle spiagge dall’altro
lato della città?”
“Ci vuole tanto?”
“Una mezzora
abbondante, dipende da quanta gente c’è”
“Si andiamo”
“Che
è successo?”
“Ho litigato con i miei”
“Per cosa?”
“Al
inizio per i voti in storia, poi per la storia del trasferimento. Poi
quando mi arrabbio con loro tiro fuori di tutto”
“Vieni qui
piccola”
Amo la sua macchina perché è una di quelle con i 3 posti attaccati anche davanti. Così mi avvicinai a lui, misi le gambe sopra le sue. E mi feci piccola piccola, Bruno aveva la mano intorno ai miei fianchi e con la mano riusciva a raggiungere le marce. Avevo la testa sul suo petto, e ogni tanto mi baciava.
“attacca
il lettore cd amore”
“Questo pulsante?”
“Si, il cd è
già dentro, l’ho fatto per te”
Schiacciai ON
Sento le prime note e subito… Why…
“Why!”
“Inverità
si chiama Human Nature” “Looking
out
Across
the night-time”
Avevamo cominciato a duettare. E il ritornello insieme. Io che cantavo sorridendo e sentivo il suo petto che andava su è giù per respirare.
I-P“If
they say -
Why,
why, tell 'em that is human nature
Why,
why, does he do me that way
If
they say -
Why,
why, tell 'em that is human nature
Why,
why, does he do me that way”
“Sapevo
che avrebbe funzionato”
“Cosa?”
“Sapevo che Michael ti
avrebbe fatto sorridere”
“Ti amo”
“Anchio
piccola”
“Scusa se piango al nostro primo mese”
“Sfogati
pure”
…
Alla spiaggia.
…
“Ci
abbiamo messo una vita”
“Amore non è passata neanche un
ora”
“Con te che commentavi ogni canzone del Cd che ho fatto
sembrava una vita”
Li tirai uno schiaffo sulla spalla. Presi la
borsa, mi tolsi le scarpe, bruno se le tolse anche lui e prese
l’asciugamano nel bagagliaio.
“Sono
stupende le spiagge qui a Honolulu”
“Mai quanto te” iniziò
a camminare e mi porse la mano.
Lui con il braccio che mi circonda le spalle ed io con il mio braccio intorno ai suoi fianchi. Con l’altra mano tengo le scarpe e la borsa e lui con l’altra tiene l’asciugamano.
“Amo
la sensazione della sabbia nei piedi, e l’odore del mare”
“Si
è capito che ti piace il mare”
“Hahaha :’), è solo che ci
sono stata poche volte in città vicino alla spiaggia”
“Allora
bisogna rimediare, andiamo a mettere i piedi ammollo”
…
“L’acqua
è gelida”
“Ah, piena di problemi”
“Hahaahahah” lessi
un messaggio ‘Luce,
dove sei? E con chi? Mamma e papà sono preoccupati. E vogliono
sapere quando torni?’
‘Sono a fare un giro con Jenny e torno dopo cena, va bene?’
Gli occhi tornarono rossi.
Bruno si girò verso di me, mise le sue mani sui miei fianchi e mi baciò, io misi le mie mani sul suo collo. Era uno di quei lunghi baci, che se dati al momento e dalla persona giusta migliorano ogni cosa. Uno di quei baci dove capisci subito che chi te lo da non ti lascerebbe mai, Dopo prese il suo telefono e attacco una canzone suonata con il piano, dolce lenta. E inizio a ondeggiare a ritmo di musica.
“Luce
Swam ti amo”
“Peter Gene Hernandez, ti amo”
E dopo un altro di quei baci di qui non ne farei mai a meno.
…
Bruno distese l’asciugamano vicino la riva, mi sedetti davanti a lui. Appoggiata al suo petto, lui che mi avvolgeva con le sue braccia e io che gli stringevo la mano. E ogni tanto alzavo la testa per baciarlo, e mi sorrideva. Quanto amo il suo sorriso.
“Ci
facciamo una foto?”
“Perché no” Peter chiese alla prima
persona che è passata “Mi scusi ci può fare un paio di
foto”
-“Certo”
Ci siamo fatti le foto davanti al’acqua,
una dove mi stringeva da dietro. Una vicini, una dove siamo
abbracciati e ho la testa sul suo petto. E le ultime due in quella
posizione, ma in una ci baciamo e nel altra abbiamo le fronti che si
toccano. L’ultima diventerà il mio prossimo sfondo.
…
Bruno
era intento a scrivere a qualcuno quando mi chiese: “A che ora ti
devo portare a casa?”
“Quando vuoi, tanto non ceno a
casa”
“Perché?”
“Mia mamma mi ha detto che non vuole
che ceni con loro quindi”
“E
dove ceni?”
“Bo”
“Che ne dici se vieni a cenare da
me?”
“Emh…
Con tutta la tua famiglia?”
“Si,
così li conosci”
“E se non li piaccio?”
“Perchè non
dovresti piacerli? Sei adorabile”
“Per te… ma non per
loro”
“Ma tu devi piacere a me non a loro”
“Giusto :
)”
“Quindi? Vieni?”
“Emh…. Si dai”
“Evvai”
mi diede un bacio sulla guancia. “Avverto i miei e andiamo”
L’unica
cosa che senti fu: “Ma’, per cena che ne dici se viene anche
Luce… Si lei… Ma si non si fa problemi per cosa cucini…non li
interessa… dai ma’… grazie… si fra un ora siamo a casa…
ciao”
“Sistemato
tutto”
“Ti avverto che non sono una che mangia tanto”
“Massi”
…
In macchina… Ero distesa a pancia in su… con la testa sulle sue gambe intenta a usare il telefono prima che mi cadesse sulla faccia.
“Comoda
li giù”
“Finchè non mi arriva il telefono in faccia
si”
“Tirati su che ci sono i vigili”
…
“Passati?”
“Si”
“Ritorno
alla comodità di prima”
….