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Autore: Nora_K_Cooper    16/03/2014    1 recensioni
Inizio:
Lo guardai passarmi davanti, [...descrizione...], ed ecco che i suoi occhi si posarono su di me e le sue labbra si allungarono in un sorriso timido, mezzo nascosto. Ma come ogni mattina non si fermò e andò avanti fino alla sua classe.
Mi girai verso la mia inseparabile migliore amica e le dissi:
- Ma muore se dice almeno 'ciao'?-
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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ONE THING

Lo guardai passarmi davanti, aveva quei capelli ribelli che stavano sempre in aria nascosti da quel stupido cappello che non toglieva mai, chi sa se si ricorda che glie l'ho regalato io, le mani nelle tasche del suo giubbotto bianco che lo distingueva ovunque andasse e i suoi occhi verdi smeraldo che non stavano mai fermi, sempre in cerca di qualcosa, e allegri. E come sempre si posarono su di me e le sue labbra si allungarono in un sorriso timido, mezzo nascosto. Ma come ogni mattina non si fermò e andò avanti fino alla sua classe. 
Mi girai verso la mia inseparabile migliore amica e le dissi:
- Ma muore se dice almeno 'ciao'?-
Lei per risposta scoppiò a ridere.
-No! Sono seria, cavoli! Ogni mattina mi passa davanti e mi sorride come un ebete! Ma ti sei mangiato la lingua!?-
-Senti non è che te sei migliore eh!-
-Lo so...ma io sono scusata...soffro di timidezza cronica-
Alcune volte penso di dover fare la comica per quanto ride Alex. 
-Krissy mi puoi dare un consiglio?- cavoli, odio quando Ely fa così! Perché inizia a urlare la domanda dal fondo del corridoio e corre fino a che non sbatte contro qualcuno che inevitabilmente sono io visto che ormai tutti hanno imparato a spostarsi.
-Ma si può sapere come puoi avere tutta questa energia già di prima mattina?-
-Caffè!! Comunque posso contare sul tuo aiuto?-
-Spara...-
-Conosco un tizio che è innamorato di una ragazza della nostra classe...- Pensai ad Ian ma lei non lo conosce e poi la interruppi dicendo:
-Scherzi vero? In questa classe di femmine siamo solo quattro! Escludendo te perché ci porti la notizia... non è che ci dai tanto spazio di scelta!- 
-Va beh! Comunque non so cosa fare!-
-Io non vedo il problema... cioè seriamente cosa devo risolvere?-
-Beh.. dico alla ragazza che questo tizio è perso per lei? E con lui che faccio? Lo aiuto?-
-Beh siete amici?- continuai quando lei annuì -Beh allora aiuta lui e non dire niente a lei.-
-Perché questa decisione?-
-Se sei sua amica lo devi aiutare, punto! E lei va beh tanto lo scoprirà più avanti no?-
-Giusto! Grazie!- Disse baciandomi la fronte.
-Okay adesso basta però! Niente più corse spericolate per il corridoio, urla che si sentono fino in Francia e baci che sanno di caffè e sigaretta!- E di nuovo le risate generali.

-Finalmente intervaloo!- Ed ecco le urla che si sento per la mia scuola durante l'intervallo. Non ho mai scoperto chi fosse ma c'era sempre qualcuno che lo urlava!
-Sbaglio o Tizio Caio e Sempronio ha la voce rauca- Mi disse Alex mentre si sedeva al posto del mio compagno di banco.
-Beh sai com'è prima o poi la voce si stanca di essere usata a questa maniera..-
-Kris ma te hai sempre la battuta pronta?- Mi disse Tony, il ragazzo che stava seduto davanti a me.
-Mi conosci da un anno e mezzo e l'hai scoperto solo oggi?-
-No ma la mia mente continuava a credere alla tua timidezza cronica.- Questo provocò le risa dei presenti.
-Sai come sono le malattie croniche.. vanno e vengono-
-Direi che la tua non viene quasi mai.-
Beh sì, dovevo ammetterlo non ero così timida come credevo, soprattutto dopo che iniziavo a conoscere quelli che mi circondavano. Soffrivo la timidezza solo con le nuove conoscenze, con gli altri era raro che non facessi qualche battuta.
Uscii in corridoio e iniziai a parlare con Alex, Tony, Daniel e Amanda del più e del meno, tanto per passare il tempo.
Come speravo Ian passò davanti alla mia classe come ogni giorno solo che accadde qualcosa che non mi aspettavo,        *No, non si è fermato a parlarmi o a salutarmi*, prese il telefono dalla tasca e mi inviò un messaggio "ciao". Lo seguii con lo sguardo fino a quando non svoltò l'angolo pensando a quanto idiota fosse e poi gli risposi: "Inizio a sospettare che tu non abbia più la lingua. comunque oaic"
"Scusa ma devo andare dal preside con urgenza. ma cosa sei? Una bambina che si diverte a scrivere all'incontrario?"
"Senti sei fortunato che non ti scrivo tutta la frase all'incontrario! E poi la mia parte bambina è molto tenerella e non la scambierei per nulla al mondo!!"
"Hahaha okay va bene. Mi arrendo te sei Peter Pan versione femmina e non riuscirò mai a cambiarti."
"Bravo! Comunque...cosa hai combinato di così orribile da dover andare dalla preside?"
"Niente di ché...ho dimenticato di giustificare l'assenza di qualche giorno fa..."
"Uhmm...capito..."
"Come è andata la giornata di oggi?" 
"Stupendamente *-* "
Alex mi spaccò un timpano: -La faccia assassina è ritornata!!- Ecco per colpa del suo urlo tutti quelli che erano presenti nel corridoio mi stavano fissando...
-Non è una faccia assassina! è come quando te fai 'Aww' ecco io faccio questa faccina! Punto e non voglio fare di nuovo questa conversazione!-
-Ma è inquietante! Sembra che ti voglia uccidere!- 
-Smettila!-
-Okay...ma a chi hai fatto quella faccina?-
-Uhm?-
-Beh stai scrivendo a qualcuno! Chi?-
-Uhmm...un tizio...-
-Che conosci da tanto?-
-Si...-
-Cazzo ti ha scritto?-
-Come fai a essere così sicura di sapere con chi parlo?-
-Beh sei rossa come il mantello di Superman! Non ci vuole un genio..-
-Uhmm..comunque non è la prima volta che mi scrive...-
-Ti ha chiesto di tuo fratello?-
-No-
-Allora si è la prima volta che ti scrive! Perché non si contano come conversazioni il "Ciao perché tuo fratello non risponde al telefono?"-
-Se lo dici tu...-
-Fammi leggere!- Non aveva senso protestare quindi le diedi il mio telefono. Vidi, però, che iniziava a digitare qualcosa quindi allungai subito la testa.
-Ha scritto?-
-Si!-
-Cosa?-
-"Perché?"-
-E te cosa stai scrivendo?-
-Le risate che ci siamo fatte in classe..-
-Abbassati e fammi vedere!- Per mia sfortuna lei era molto più alta di me e quindi non riuscivo mai a vedere quello che faceva. Ci sedemmo per terra e continuammo la conversazione con Ian.
"Wow beh allora ti sei divertita molto oggi"
"Beh si... te invece? Come è stata la tua giornata?"
"Beh un po' pesante ma ci sono stati dei momenti piacevoli"
"Ohh beh un po' mi dispiace ma comunque deve dare più peso alle cose belle che a quelle brutte!"
"Si! Hai ragione!"
E così passai tutto il resto della giornata a messaggiare con lui. E direi che quella è stata la giornata più bella della mia vita. E nel profondo del mio cuore speravo che il giorno dopo, quello del mio compleanno, sarebbe stato uguale o anche meglio.

Quella mattina mi svegliai alle sei perché mio fratello aveva ben pensato che visto che eravamo gemelli dovevamo farci gli auguri a vicenda per primi. 
-Ma non potevi aspettare alle sette? Quando uscivi di casa?-
-No! Perché metti che i nostri genitori si svegliavano prima!-
-Ma te sei pazzo!! Ma anche tanto!-
-Non mi hai fatto ancora gli auguri!-
-Auguri testone! E spero che in questo nuovo anno ti vada tutto per il meglio-
-Grazie sorellina! Anche a te! Spero che trovi nuove buone amicizie e anche l'amore-
Ci abbracciamo e poi lui si andò a prepararsi per andare a scuola. Era un peccato che non andassimo allo stesso istituto ma non importava così tanto, in fondo.
Comunque dopo quel risveglio non riuscii più ad addormentarmi e quindi mi mise a leggere un dei libri che avevo sul comodino fino alle sette e poi iniziai a prepararmi per andare a scuola.
Alle sette e trenta Alex e Ely passarono a casa mia per farmi gli auguri e poi partimmo per la scuola.
Come sempre durante il tragitto parlammo dei compiti per quel giorno e di quanto fossero stronzi i nostri professori. Arrivate all'ingresso della scuola incrociammo alcuni nostri compagni di classe che mi tirarono le orecchie per i miei sedici anni. Dopo questa esperienza mi sentivo moolto più vecchia di così contando tutte le persone che mi hanno tirato le orecchie. *al pensiero mi fanno ancora male*
Erano le otto meno un quarto e quindi ci avviammo in classe. Non so il motivo ma quel giorno mi sembravano tutti euforici, c'era gente che era allegra e pimpante, anche se di solito sembrava uno zombie. E poi ricevetti gli auguri anche da qualcuno con cui non avevo mai parlato! Cosa stava succedendo?
-Uhmm...Ma a voi non sembra che ci sia qualcosa di strano nell'aria?- Le mie due amiche si scambiarono uno sguardo complice e sorridendo dissero in coro un "No..non mi sembra". Okay le cose erano più strane del previsto allora.
Arrivate alla nostra meta ci sedemmo per terra attaccate al nostro muro che ci ha sempre sostenute in questo anno e mezzo. 
-Ciao Kris!- Alzai lo sguardo e vidi.... *momento di suspance* ...Tony *lo so non è chi vi aspettavate*.
-Hey! Te non mi vuoi tirare le orecchie vero?-
-No..tranquilla. Volevo darti solo queste..- E mi porse delle chiavi.
-Ma queste sono le chiavi della nostra classe?-
-Si!-
-E perché me le dai a me?-
-Perché devi aprire la porta.-
-Adesso?-
-Si!-
-Ma la profe ancora non è arrivata-
-Oggi non c'è abbiamo un'ora buca-
-E allora perché devo aprire la porta?-
-Cavoli Kris! Apri quella maledetta porta e basta!- Sbottò all'improvviso e allora io con una faccio molto confusa mi alzai e aprì la porta. E rimasi bloccata. Quello che mi si presentava agli occhi era una cosa incredibile. Non ci potevo credere! Doveva essere per forza un sogno. Ma mi convinsero del contrario l'abbraccio e gli auguri di....*Hahaha mi piacciono i momenti di suspance...anche se non ci vuole un genio per capire di chi parlo* ....gli auguri di....Ian! Era proprio lì e mi stava abbracciando! Volevo che quel momento non finisse mai...ma anche le cose più belle dovevano finire e quando lui disciolse l'abbraccio vide che la classe era tutta decorata in festa con palloncini azzurri, striscioni colorati con gli auguri di tutti, la cattedra piena di regali e i miei compagni di classe e altri amici dietro di lui tutti con il cappellino da festa in testa.
Alex mi abbracciò da dietro e mi fece di nuovo i suoi auguri aggiungendo: -Spero che ti piaccia questa festa- e Ely mi mise un cappellino blu con una scritta rossa "festeggiata".
-Grazie mille! Veramente è stata un sorpresa stupenda! Ma di chi è stata l'idea?-
-E dai Kris per una volta la vuoi smettere di fare domande?- intervenne Tony.
-Okay, va bene allora... divertiamoci!-
-Si...veramente non possiamo fare baldoria perché le altre classi stanno facendo lezione ma credo che chiacchierando ci si possa divertire lo stesso-
-Beh ragazzi divertitevi pure ma alcuni di noi devono andare in classe! Auguri Kriss!- E così una ventina mi fece gli auguri e ritornò in classe. Quindi rimanemmo solo io, Ian, Alex, Ely e alcuni altri compagni di classe ma ben pochi perché la maggior parte aveva da fare un corso di recupero.
-Beh immagino che 10 minuti prima della campanella dobbiamo mettere via tutto...- dissi.
-Beh si ma te di certo non farai niente! Sei la festeggiata!- Disse Ian sedendosi vicino a me su un banco. *si nel frattempo mi ero seduta :P*
-Allora dimmi...di chi è stata l'idea?-
-Mia e di Ely ma ci hanno aiutato un po' tutti-
-Ahh ecco perché erano tutti euforici oggi!-
-Haha te ne sei accorta?-
-Io mi accorgo di tutto! Ma...comunque....quindi...te conosci Ely eh?-
-Si, da quest'anno. Frequentiamo lo stesso corso di chitarra...- Annuii, incapace di dire qualcos'altro.
-Ma dimmi com'è avere sedici anni?-
-Bello! Mi sento così matura adesso!- Scoppiammo a ridere. Lui aveva già compiuto gli anni e sapevamo entrambi che non c'era poi tutta questa differenza.
-Vuoi aprire il mio regalo?-
-Oh mi hai fatto un regalo? Oh ma non dovevi!!-
-Ma scherzi? Te mi hai fatto un regalo quest'anno! Guarda lo indosso anche adesso!- Beh in effetti il cappellino lo indossava sempre, anche adesso e a dire il vero era un po' strano il fatto che indossasse due cappelli. Intanto si era alzato e aveva preso uno dei regali appoggiati sulla cattedra. La carta regalo era azzurra con dei pesciolini viola disegnati.
-Uhmm...mi sembra di aver compiuto sei anni non sedici!-
-Hey non dare la colpa alla carta regalo! Era l'unica rimasta! E poi hai detto te che ti piace la tua parte bambina!- Per risposta gli feci la linguaccia e iniziai ad aprire il regalo. Era una scatoletta blu marino e aveva anche la serratura!
-Bello...ma come lo apro?-
-Ah si giusto! Tieni!- E mi porse una chiave dorata. Aprii la piccola cassaforte e trovai dentro un quadernetto fucsia con scritto sopra, in una scrittura da bambina, il mio nome, il suo e quello di mio fratello.
La mia mente mi riportò subito indietro, a quando eravamo all'asilo, ripensai ai tre moschettieri, inseparabili, sempre insieme a giocare, a correre e a urlare, quanto urlavamo da piccoli. Il giorno che mi ricordai era quello in cui mio padre mi regalò questo quaderno, mi piaceva tanto ma, sinceramente, non sapevo cosa farci e allora lo mostrai ai ragazzi. Tra le tante opzioni che ci si presentarono scegliemmo quella di farne un piccolo diario delle nostre avventure. E giorno dopo giorno lo riempimmo di foto e scritte indecifrabili. Fino al giorno del primo giorno delle elementari. Loro non mi volevano più perché ero una ragazza e così io per la rabbia buttai via il diario e da quel giorno non ci parlammo più come prima.
Alzai gli occhi lacrimanti e Ian mi disse: -Quel giorno lo raccolsi e lo portai a casa, non volevo abbandonare del tutto le nostre avventure.- Lo abbracciai e lo ringraziai mille volte per quel splendido regalo, non riuscivo a crederci che lo avesse conservato fino ad allora. Mi sembrava una cosa così pazza!
-Posso farti un altro regalo?- Annuii. -Ma, non so se questo sia bello...- Aveva abbassato gli occhi ed era diventato rosso, io mi asciugai le lacrime e gli chiesi di cosa si trattava.
-Beh...volevo dirti...che beh...sai...è una cosa abbastanza recente ma...c'è questo pensiero fisso che mi segue ovunque vada...e...a essere sinceri... non è per niente una cosa brutta... ma... sento che se non parlo il prima possibile potrei morire...- Okay...mi stava preoccupando... e anche tanto!
-Ian! Dimmi!- Alzò gli occhi e disse quasi in un sussurro: -Krissy io ti amo!- Era detto così piano che non ero convinta di aver sentito bene ma non ebbi il tempo di chiedergli di ripetere che lui mi baciò. Allora l'aveva proprio detto! Ricambiai il bacio e lo strinsi forte. Quello era il momento che non volevo che finisse! E sembrava che fosse così, il tempo non ci riguardava, per noi sembrava che si fosse fermato per sempre! 
Ma certo questo non era vero, ma il primo bacio non è così? Una cosa eterna che sembra non finire mai? E quando ci si stacca dalle labbra che hai sempre desiderato sembra essere passato un tempo infinito anche se in realtà sono passati solo qualche secondo?
Beh ecco il nostro bacio è stato così oltre al cuore che batteva così forte da provocare un incendio in tutto il petto, le farfalle che volavano nello stomaco provocando un tornado di emozioni e il cervello inebriato di una droga chiamata Amore.

Quel giorno ci fidanzammo e incominciò anche il periodo più bello della mia vita. Quello passato vicino all'anima gemella. Quasi nessuno riesce a trovarla e noi siamo stati molto fortunati a trovarci così presto per poter passare insieme gli anni più belli. 


 

  
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