Non riuscivo a smettere di fissarla.
Era lì, a pochi banchi da me, ma sembrava così lontana.
E mentre lei continuava a chiacchierare, io continuavo a non capire.
Perché lui e non io?
La conoscevo da tantissimo tempo.
La vedevo da tantissimo tempo.
La volevo da tantissimo tempo.
Ma lei voleva lui.
Come tutte.
Mi ero convinto che fosse diversa, che fosse speciale..
Ma mi sbagliavo.
Probabilmente mi ero sbagliato su tutto.
Mi ero sbagliato sulle sue parole.
Sui suoi sguardi.
Ma non sui miei sentimenti.
No, su quelli certo che no.
Sapevo benissimo cosa provavo.
Sapevo che avrei voluto vederla sorridere tutti i giorni dell’anno.
Sapevo che preferivo lei a me.
Sapevo che non sarei mai riuscito ad odiarla.
Non sarei mai riuscito a dimenticarla, perché l’amavo.
Ed è difficile, quando ami una persona e lei lo ignora.
O ti ignora.
Perciò non mi rimaneva che restare con il rimpianto di quello che io non avevo fatto e lui sì.
E poi lo vedevo che si avvicinava, faceva allontanare le sue amiche e si sedeva accanto a lei, mettendogli il braccio destro sulle spalle.
E mi saliva la rabbia, mi saliva tantissima rabbia.
Perché io sarei riuscito ad amarla, amarla veramente.
Eppure lei era con lui.
Ed io qui con me.