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Autore: drem_of_love    17/03/2014    7 recensioni
Primo Capitolo Revisionato. Sto rivedendo la storia così da corregere eventuali distrazioni e aggiungere ciò che manca.
Spoiler Tratto dal 15 capitolo:
Avevo deciso avrei fatto un ultimo grande gesto d'amore per lei. Alzai il telefono e chiamai Seiya.
- Qualsiasi cosa ti conti oggi Usagi non crederle. Non ha passato la notte con nessun'altro uomo. Lei ama solo te. ieri lo incontrata dopo il tuo annuncio stampa. Era disperata e le ho chiesto di aiutarmi a scegliere un regalo per Rei
Mio fratello rimase in silenzio per un po, poi mi chiese.
- Perché mi dici queste cose? Perché dovevi comperare un regalo per Rei?
- Perché lei ti vuole allontanare. Ora che sei famoso ha paura. Comunque dovevo comprare un'anello di fidanzamento
- Wow fratellone che notizia. Ora devo scappare
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Usagi/Bunny, Yaten | Coppie: Ami/Taiki, Mamoru/Rei, Mamoru/Usagi, Seiya/Usagi
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna serie
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Eccomi qui con questa mia nuova storia dove saranno presenti un po’ tutti. Attendo le vostre opinioni. Nei primi capitoli è quasi sempre Usagi a parlare. Buona lettura!

Capitolo 1
Brutte notizie


Pov Usagi

Adoravo la mia vita, ero la dodicenne più fortunata del mondo.
Avevo dei genitori fantastici, un fratello meraviglioso e degli amici insostituibili. Ero goffa e pasticciona ma nonostante ciò mi ero mai sentita inadeguata. Per loro sarei sempre stata la piccola e golosa Usagi. Erano sempre pronti a sostenermi e a difendermi.
Gli amici di mio fratello anche se più grandi di me non avevano mai sdegnato la mia compagnia. Infatti, eravamo cinque ragazze e cinque ragazzi.
Motoki, il mio fratellone era il mio eroe. Dolce, saggio e protettivo forse troppo timido. Aveva sei anni più di me. Lavorava nella mia sala giochi preferita. Ricordo quel giorno in cui Anna, una ragazza più grande di me, mi aveva spintonato. Stavo entrando al Crow per il mio solito gelato quando quella strega per farsi notare da Motoki m'investì in pieno.
<< Scusami faccia tonda>> Ghignò la strega divertita.
<< L'hai fatto apposta.>> Urlai piangendo.
<< Anche se fosse? Sei una cicciona, ostruivi il passaggio.>>
Stavo per risponderle quando arrivò il mio idolo.
<< Sei pregata di uscire, non sopporto le persone prepotenti!>>
La strega diventò rossa come un peperone e scappò via. Questo era uno dei tanti motivi per cui amavo mio fratello.

Al secondo posto della mia scala affettiva, c'erano i fratelli Chiba: Mamoru e Seiya.
Il primo non smetteva un attimo di punzecchiarmi. Era capace di prendermi in giro nei momenti più disparati. Ricordo ancora il giorno di Natale di qualche anno fa. Avevo circa nove anni. Mia madre mi aveva fatto indossare un orribile vestito di flanella rosso scuro con delle renne ricamate al centro. Sulla testa per rispettare lo spirito natalizio mi aveva costretto a indossare un cerchietto con le corna. Ero ridicola.
<< Ehilà Cometa, dove hai lasciato le altre?>> Sorrise divertito Mamo. Adorava prendermi in giro e non aveva perso l'occasione.
<< Non sono una renna di babbo natale, baka che non sei altro!>>
Scoppiammo a ridere, il prete celebrava la nascita del salvatore e noi facevamo i cretini.
Seiya era l'esatto opposto, aveva un modo tutto suo per punzecchiarmi ma non smetteva mai di essere dolce e premuroso. Ogni anno, al mio compleanno mi dedicava sempre una poesia. Gli altri lo canzonavano. Io battevo le mani felice, solo anni dopo avrei scoperto che crescere è davvero difficile. Aveva solo tre anni prima di me ma spesso sembrava un bambino.

Taiki e Yaten erano cugini e avevano sedici anni. Frequentavano la scuola di spettacolo. Il calmo e riflessivo Taiki voleva fare il regista, Yaten egocentrico e diffidente l'attore “protagonista” ripeteva sempre. Un'altra parte non l'avrebbe mai accettata... Come si sbagliava.

Amy diciassettenne sognava di fare la biologa, era seria e riflessiva. Ogni volta che veniva a casa mia mi rimproverava sempre.
<< Usa devi impegnarti, la scuola è importante.>>
<< Uffa Amy, non ti diverti mai?>>
<< Non disprezzare lo studio, un giorno capirai che è davvero importante.>>
Come aveva ragione la mia saggia amica. Presto l'intelletto sarebbe stato la mia via di fuga.
Sua sorella Minako era l'esatto opposto. Impulsiva e testarda. Aveva quattordici anni e le idee chiare. Voleva diventare avvocato, non sopportava le ingiustizie. Era cotta dell'argenteo ma lui era ancora troppo concentrato su se stesso per accorgersene.

Per ultime ma non per importanza Rei e Makoto. La prima era caparbia, forte e impicciona. Aiutava suo nonno al tempio ed era al primo anno di psicologia. La seconda studiava scienze dell'alimentazione ed era la prima cotta di Motoki. Erano inseparabili.
Eravamo davvero affiatati. Tutto sembrava perfetto, non avrei mai immaginato cosa sarebbe successo di lì a poco.
 
Un mese dopo...

Stavo tornando da scuola quando, Mamoru mi venne incontro in moto.
<< Sali Usa!>> Mi ordinò agitato.
I suoi occhi avevano qualcosa di strano. Sembravano lucidi.
<< Mamo è successo qualcosa?>> Chiesi preoccupata mentre mi stringevo.
Non mi rispose, so solo che pigiò l'acceleratore. Avevo un brutto presentimento.
Finita la folle corsa, mi stupii di non trovarmi a casa. Eravamo fuori all'ospedale. Cosa ci facevamo lì?
Iniziai ad agitarmi. Cosa mi stava nascondendo?
<< Perché siamo qui!>> Urlai piangendo.
Mamoru mi abbracciò. << Devi essere forte mia piccola Usagi, non sempre la vita è giusta!>>
Mi afferrò la mano e mi trascinò in chirurgia d'urgenza. Arrivammo a destinazione e tutti i nostri amici erano lì. Mio fratello aveva gli occhi rossi e gonfi.
<< Perdonami, ho fatto il possibile! Spero non sia tardi.>>
Motoki gli fece un debole sorriso. << Lo è!>>
Si volto verso di me e abbracciandomi mi chiese.
<< Sei forte vero Usa?>>
<< Cosa sta succedendo? Ho paura!>>
Mio fratello non riuscì a rispondermi. Guardai i miei amici e il cuore sembrò spaccarsi nel petto. Piangevano tutti.
<< Usa non so come dirtelo. Vorrei avere la forza di spiegarti. Di farti comprendere perché la vita è ingiusta ma non ci riesco... Perdonami.>>
<< Cosa stai cercando di dirmi? Dove sono mamma e papà?>>
La risposta che tanto temevo arrivò da una voce alle mie spalle.
Cruenta, senza espressione, priva d'affetto.
<< I tuoi genitori sono morti! Presto mi occuperò io di te!>>
Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille. La perfida sorella di mia madre: 
<< Zia Esmeralda?>>
Lei mi odiava con tutta se stessa. Rappresentavo il suo fallimento come donna e come madre. Io nascevo e la sua unica figlia moriva. Iniziai a piangere come una fontana, ecco perché tutti mi chiedevano di essere forte.
I miei cari genitori erano morti e io non ero riuscita a rivederli.
<< Saprò io come aggiustarti>> Infierì la strega.
<< Non avrai mai Usagi>> Urlò mio fratello disperato.
<< Staremo a vedere!>>
Zia Esmeralda andò via e nel mio cuore nacque la consapevolezza che presto la mia vita sarebbe diventata un inferno.
 
   
 
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