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Autore: IllySan    17/03/2014    1 recensioni
E si i nostri famosi amici dovessero fare i conti con i propri scheletri nell'armadio?
Se avessero fatto scelte causate da vari...e segreti, motivi dietro?
Che conseguenze porterebbero?
...Cosa succederebbe se si ritrovassero in una Clinica, dove dovranno affrontare i loro demoni interiori?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Puck/Quinn, Puck/Rachel, Quinn/Rachel, Quinn/Santana, Rachel/Santana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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... Non era considerata come una ragazza normale...
Era diversa dalle altre sue coetanee; la vita le aveva riservato cose indescrivibili da capire,
da superare...
Ostacoli che lei stessa, non si sarebbe mai immaginata di trovarsi davanti...
Da piccola si riteneva sfortunata, ma col tempo e con la crescita, capì che quelle situazioni l’avevano soltanto aiutata a crescere,
a maturare (forse troppo in fretta), a farsi un carattere tosto, (visto che durante l’età infantile era molto sensibile e vulnerabile,
insomma l’opposto di come divenne alla fine...), anche se ciò le aveva fatto mancare, rinunciare, a cose banali come:
una pizza con le amiche, un cinema, la prima cottarella, il primo appuntamento;
ma non rimpiangeva nulla...
Un brutto “incidente” accadutole, (che la fece rimanere scossa per quasi un anno) le diede il via...
Era molto intelligente, realmente,  si distingueva dalla massa, perché nonostante tutto,
non  aveva rimpianto, già da all’epoca, quelle scelte, che una bambina della sua età,
non avrebbe dovuto fare...
Si era rimboccata le maniche, subito, e si segnò a tutti gli sport possibili di Arti Marziali, all’età di ben 5 anni,
e li proseguì con una determinazione e passione, che fece sconvolgere i suoi Maestri e anche gli altri allievi...
Il suo scopo era solo quello di allenarsi e diventare forte, una combattente...
...spronandosi di volta in volta per superare i suoi limiti...
...Poi avrebbe trovato una strada; la sua!
Aveva tutto chiaro il suo obiettivo. Era per una buona causa, più che buona;
una vita era nelle sue mani...

Scappò di casa, scusandosi in una lettera con la madre, dove le espresse tutto il suo amore e la sua stima,
oltre che la sua eterna gratitudine, ma soprattutto, la concluse chiedendole perdono di quel gesto.
Fu costretta così, a vagare come clandestina, guadagnandosi da vivere fin da subito, da sola, lottando, negli incontri illegali,
inizialmente contro i bambini della sua età, che come lei, si erano affacciati in quel “mondo”,  poi contro quelli più grandi, fino ad arrivare,
in seguito all’esperienza e alle vittorie, contro i barboni e i Campioni...
A furia di colpi subiti, ferite aperte, e dolori allucinanti, questa bambina,
arrivò a scoprire il segreto del falso ”Calcio Rotante”, e così incominciò ad usarlo nei suoi match,
riscuotendo un gran successo...
Col passare dei mesi, degli anni, lo fece suo, modificando mosse valide di altri avversari, creandosi così, un proprio stile di combattimento.
...Imparò che alla luce del sole doveva comportarsi come tutti gli altri, imitandoli,
senza dare sospetti; evitando anche cose come “risse”; avrebbe dato troppo nell’occhio...

Riscuoteva parecchi soldi; poteva davvero tenere un alto tenore di vita,
quasi come se fosse una Vip, ma no, tutto quello che riceveva, lo spediva:
lei doveva, o meglio, voleva a tutti i costi tenere in vita sua madre...
Era malata; una malattia che non dava false speranze, non dava schance;
l’unica cosa che si poteva fare in quella situazione, era appunto, posticipare la morte...
E per farlo, servivano i soldi, parecchi soldi; soldi che il padre non gli passava,
(dopo quello che era successo quella notte in cui lui, ancora abitava in casa con loro),
per visite, esami, medicine, e operazioni varie...
La povera donna, ogni settimana riceveva uno stipendio pieno,
(stipendio che prendevano le persone con un lavoro fisso sulle spalle),
e questo la preoccupava sempre di più...
I soldi aumentavano, e di conseguenza, aumentavano gli incontri che faceva...
Santana era richiesta sempre di più, oramai non solo per combattimenti programmati,
ma a quasi tutte le ore del giorno e della notte; ed infatti, le era anche stato dato un cercapersone, per rintracciarla e avvisarla...
Era diventata una delle migliori lottatrici sul campo e il suo “Capo”, non l’avrebbe mai lasciata andar via,
visto che anche lui cominciò a guadagnare parecchia fama e il doppio degli incassi, e Santana, questo lo sapeva...
L’importante era che la madre non soffrisse troppo; per il resto le andava bene così...
Questo ed altro per la madre; si sarebbe sacrificata ancora, e ancora.
Addirittura all’infinito...
Il dolore fisico che le procuravano era nullo, a confronto a quello che avrebbe potuto provare se l’avesse persa...
La donna però, non sapendo come e dove, la figlia guadagnasse tutto quel denaro,
la dilaniava ogni giorno di più...anche se, non era difficile da immaginare che fine che avesse fatto, naturalmente...
Non riusciva a perdonarsi...
Stava impazzendo; era stata lei, era soltanto colpa sua, e non le rimaneva altro che incolparsi
per non aver potuto fermare la sua bambina......di non averle potuto dare una vita normale,
di non essere riuscita ad evitare tutto quello...



Quella “quotidianità”durò circa 11 anni, fino a quando, un giorno...
...Una dozzina di macchine della polizia speciale, fecero irruzione nei vari locali affittati per quegli incontri di lotta clandestini,
dove tutti furono arrestati...Tranne Ed, il “Capo”, che riuscì misteriosamente a sfuggire.
La soffiata costò molto a Santana, perché fu arrestata in un primo momento,
ma non potendola arrestare a causa di vie burocratiche non lecite,
e visto che era ancora minorenne, con precedenti pesanti in famiglia,
(dalla parte del cosiddetto Padre), il Giudice decise in un secondo momento, di  mandarla al:
“CCPAP”, ovvero in un: Centro Clinico Per Adolescenti Problematici!
Un Reah!



Li ci passò anni e anni della sua adolescenza, e vide cose che non pensava esistessero...
Si ricordò di quando era piccola e magari le compagnette si disperavano perché non potevano avere una bambola o un gioco del game-boy,
imputandosi come pazze, e capì finalmente, quanto superficiali e incredibilmente viziati, fossero gli esseri umani...
Avrebbero dovuto pensare che da qualche parte nel 3 Mondo, c’erano bimbi che morivano a tenera età per mancanza di cibo e cure, e ...
... che c’era anche...Quello!
In quella Clinica salivano a galla i peggio problemi degli adolescenti, problemi che se pensati sul momento, potevano anche essere scambiati per fissazioni o problemi sciocchi...ed invece...
Maturò ancora di più, provando sulla sua pelle, esperienze e sensazioni nuove, scoprendo persino l’amicizia, e l’amore,
che fino ad allora non sapeva neanche cosa fossero...
Non solo però...
Ritrovò anche il dolore, e l’odio...
Perse la Fede in Dio, o chiunque esso sia, e decise di spegnere quel bottoncino delle emozioni,
in modo che da quel momento in poi, avrebbe vissuto solo con odio e rabbia in corpo,
che l’avrebbero resa  ancora più forte e gelida, ripromettendosi che non avrebbe lasciato entrare più nessuno nel suo cuore,
e che così, non avrebbe più sofferto.
Amare portava solo guai!
Amare era da masochisti!
Amare era da deboli, e lei non lo era!
Divenne una tiranna, crudele, una bulla, o almeno così l’avrebbero aggettivata al Liceo.
Tirò fuori il peggio di sé, mostrandosi una persona orribile...
Tutti avevano paura di lei; si comportavano o da schiavetti, per entrare nelle sue grazie,
o la evitavano direttamente, per non rischiare la vita...

Sapeva che se avesse continuato in quel modo.......non sarebbe mai uscita da quelle mura...
...ma neanche sarebbe tornata quella di una volta: la dolce, affettuosa, premurosa Sannie!
  
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