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Autore: stelazz    17/03/2014    1 recensioni
Evelyne è una ragazza di 17 anni, sua sorella ed i suoi due genitori sono stati assassinati da un vampiro la cui identità è ancora sconosciuta. Evelyne é costretta a trasferirsi alla Cross Academy poichè il padre era oltre che un grande collega anche un grande amico del preside Kaien. Qui la ragazza si ritrova a riscontrare il suo passato che inevitabilmente si intreccia col presente.
''Tu non sai nulla di me, né di cosa ho provato!''
''So molto più di quanto tu possa immaginare..''
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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                                                            FIRST IMPRESSIONS

 

''Non lavorerò mai con questo essere.''

Quelle parole rimbombarono con una forza inaudita in quella stanza.  Riecheggiarono passando da un orecchio all’altro mentre il mio sguardo diventava sempre più cupo e indignato. 


‘’Evelyne posso capire la tua reazione ma Zero è uno di noi, fa parte dell’organizzazione degli hunter ed è parte altrettanto della mia famiglia..’’ disse con tono calmo e comprensivo il preside.


‘’Un assassino, un vampiro fa parte della vostra famiglia?!’’ Urlai senza neanche accorgermene.


‘’Evelyne anche la famiglia di Zero è stata sterminata da un puro sangue non partire prevenuta..’’ provò a ribadire Kaien alzandosi dalla poltrona sulla quale era stato seduto fino a pochi momenti prima.


Non ebbi il coraggio di girarmi verso quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio, grigi e invisibili. Anche lui doveva aver provato un grande dolore ma il mio rancore nei confronti di esseri come lui era troppo forte e indelebile.


‘’Kaien non serve giustificarmi.’’ sentii dire alle mie spalle.


‘’Questa è una scuola dove bisogna collaborare e relazionarsi anche con coloro che non sono della nostra stessa specie, la ferita che ti è stata inflitta Evy è profonda ma come tu saprai bene non bisogna fare di tutta l’erba un fascio..’’ insistette ancora Kaien.


Mentre pensavo sul da farsi mi tornò in mente l’immagine di mia sorella Isabel, più grande di me solo di un anno ma possedeva una maturità a me ancora troppo lontana e sconosciuta. Mi chiesi come avrebbe reagito lei al mio posto, cosa avrebbe fatto se quella ad essere uccisa fossi stata io e non lei. 


Anche se le lacrime erano sul punto di sgorgare a quel ricordo le respinsi indietro, mi ero rigiurata di non piangere ma più per nessun motivo, avevo pianto fin troppo in quei mesi.


‘’D’accordo’’ dissi infine, ’’ ma lo faccio solo in nome degli hunter e per mio padre che aveva tanta stima nei suoi confronti e nelle
sue idee..’’.


Mi alzai e mi girai per prendere il mio borsone da viaggio non staccando mai lo sguardo da terra per non rischiare di scontrarmi con quegli occhi indecifrabili.
Ancora immersa nei pensieri imboccai il corridoio destro appena uscita dall’ufficio, e partì a passo svelto senza neanche aspettare quello che sarebbe diventato da lì a poco il mio compagno di guardia.


‘’Ehm ehm, la tua stanza sarebbe da quest’altra parte ma se desideri procedere per conto tuo prego.’’ disse la voce di quel Kiryu con fare da sbruffone.


Mi voltai scocciata e sbuffando, avevo non solo fatto una figuraccia ma continuavo imperterrita a comportarmi come una bambina.  Lo seguì per parecchi metri, passando attraverso vari corridoi e salendo parecchie scale e finalmente giunsi nell’ala dell’edificio dove avrei dormito e passate le mie fortune giornate.


‘’Ecco’’ disse indicando una porta alla nostra destra ‘’Questa è la tua stanza, la mia è poco più avanti sulla sinistra, nel caso tu abbia bisogno di qualcosa’’ .


Si girò e per l’ennesima volta in quella giornata ebbi l’impulso di attaccarlo e fargli del male proprio come era successo alla mia famiglia ma mi limitai a scrutarlo. Con la mia espressione chiusa e intrisa di rancore lo squadrai questa volta con più precisione, i miei occhi passarono ogni centimetro del suo corpo.


Era un bel ragazzo, più che bello questo era innegabile. Allo stesso tempo però era cupo, silenzioso ma soprattutto era uno di loro. Lui allo stesso modo mi fissò per pochi interminabili secondi, si soffermò più tempo sul mio viso e poi passò al mio braccio dove portavo ancora la cicatrice inflittami quella maledetta notte.


‘’Bene. Non ho nessun’altra domanda.’’ affermai.


‘’Quindi sai esattamente a che ora inizino le lezioni, a che ora si concludano e quando iniziano precisamente i turni di guardia?
Perfetto allora non perderò tempo ad informarti’’ disse incamminandosi verso la sua stanza.


‘’Ehm in realtà no..’’ dissi passando sopra al mio orgoglio, quel tipo voleva proprio farmi pagare le parole di disprezzo che gli avevo inflitto prima.


Non si girò ma immaginai che sulle sue labbra vi fosse un sorrisino compiaciuto.


‘’Le lezioni hanno inizio dalle 8.30 e durano fino alle 13.30, dopo vi è la pausa pranzo e le lezioni riprendono alle 16 e si concludono alle 18. Il nostro turno inizia alle 21 circa, quando il sole sta tramontando dobbiamo già trovarci di fronte all’ingresso della NightClass e successivamente sorvegliare il giardino per all’incirca tutta la notte’’.


‘’D’accordo..’’ gli dissi e decisi, anche se i miei non mi avevano educata in questo modo, di non ringraziarlo.


Entrammo entrambi nelle nostre stanze, buttai il mio borsone per terra e mi buttai sul letto che si trovava in fondo alla camera subito sotto ad un’ampia finestra. Inspirai e espirai l’aria per rilassarmi e tra un pensiero e l’altro, tra i brutti ricordi del passato e l’immagine di due occhi grigi ed enigmatici, mi addormentai.

……………………………..................................................


Il caldo delle coperte mi stava soffocando, i raggi del sole entravano a intermittenza dalle fessure della persiana e i miei occhi cercavano ancora di orientarsi e abituarsi a quella luce.
 Non appena riuscii ad aprirli guardai verso l’orologio posto sulla mensola di fianco al letto e non appena vidi che segnava le 8.15 balzai in piedi in fretta e furia.


Era il mio secondo giorno all’interno di quell’accademia e rischiava di essere più disastroso del precedente. Mi ricordai che il preside aveva accennato qualcosa su una certa divisa che usavano portare a scuola, perciò, in fretta e furia, aprii l’armadio che si trovava vicino alla porta e cercai di individuarla.


Vidi attaccata ad una gruccia una camicetta bianca abbinata con una giacchetta nera ed una gonna dello stesso colore. Trovai quella divisa alquanto inadatta ad una scuola ma allo stesso tempo molto bella, moderna, libera. 


Me la infilai il più velocemente possibile, mi misi anche le calze nere di cotone che arrivavano poco sopra al ginocchia ed infine mi infilai i miei anfibi neri che tanto amavo poiché erano precedentemente appartenuti a mia madre.


Mi chiesi dove si trovasse il bagno e mi ricordai che il giorno precedente nel lungo corridoio avevo intravisto una porta che si trovava tra la mia camera e quella dell’altro guardiano.


Uscii velocemente e spalancai la porta ’’segreta’’ dove fortunatamente  trovai proprio il bagno. Mi guardai al grande specchio, il mio viso era riposato, quella notte dopo tanto tempo finalmente era riuscita a farmi una bella dormita. 


I miei occhi verdi ricordavano tanto quelli di mia sorella Isabel, avrei tanto voluto scambiarli con quelli di qualcun altro solo per non dover pensare a lei ogni maledetta volta mi trovassi di fronte a una superficie riflettente.


Pettinai con rapidità i miei capelli lisci e decisi di lasciarli sciolti per quel giorno. La loro lunghezza (che arrivava sotto il seno) e il loro colore biondo cenere mi avevano sempre fatta sentire particolare nella mia famiglia, dove tutti erano soliti averli ricci e mori.


Mi lisciai e misi apposto la camicia  facendo passare le dita fra le varie pieghe e guardai la mia figura alta un’ultima volta allo specchio prima di scappare e correre a lezione.


Corsi giù per le scale rischiando anche di cadere e giunsi nel corridoio dell’edificio dove ero arrivata per prima ieri. Sentii l’odore del caffè provenire da una stanzetta e avvicinandomi vidi che si trattava proprio della cucina.


Al suo interno vi trovai Kaien, da solo, intento a cucinare qualcosa ai fornelli con addosso un grembiule ridicolo.


‘’Evy!! Spero tu abbia dormito bene sto finendo di preparare delle frittelle! Zero non le ha nemmeno volute assaggiare’’ disse facendo finta di asciugarsi una lacrima immaginaria dalla guancia.


‘’Grazie preside ma sono in super ritardo!! Prendo solo un bicchiere di caffè se è possibile’’ mi trovavo ancora molto in imbarazzo in quel nuovo ambiente ma per la fretta afferrai un bicchiere di carta con dentro del caffè nero senza aspettare una risposta.
‘’Sigh nessuno apprezza la mia cucina..’’ sussurrò con fare melodrammatico.


‘’Va bene su ne prendo una con lo zucchero a velo!’’ mollai alla fine e in un batter d’occhio quel burlone del preside me ne preparò una che mangiai nel tragitto verso l’entrata della DayClass.


Erano le 8.35 ma il professore probabilmente non era ancora arrivato poiché, quando entrai, non incontrai nessuno intento a spiegare una lezione.


Appena entrata notai che i banchi erano disposti tutti su una fila di scale, come se si trattasse di un’aula universitaria che ero solita vedere nei film.


Ma a colpire la mia attenzione fu il fatto che, valcata  la soglia, tutti i sguardi erano puntati su di me.
Essere la ‘’nuova’’  all’interno di una scuola non era mai stato uno dei miei sogni,per non parlare di una scuola particolare come quella. La classe era praticamente tutta composta da ragazze, i maschi erano pochi e in un angolo, in alto a destra, vidi Kiryu seduto da solo che ,non appena incrociò il suo sguardo con il mio, con disinvoltura  si mise a leggere un libro.


Essere ignorata era la cosa che odiavo maggiormente , d’altronde, cosa ci si poteva aspettare da un essere come quello e, ad essere sincera, nemmeno io ero stata molto amichevole nei suoi confronti.


Percorsi le scale e misi a sedere sull’ultima schiera di banchi da sola e tirai fuori il mio quaderno degli appunti con il mio solito atteggiamento da scocciata.
Dopo pochi secondo la professoressa entrò nell’aula e tutti gli sguardi si concentrarono su di lei mentre io, tra un’equazione e l’altra, continuavo a tormentarmi tra i vari ricordi.



POV ZERO


‘’Sparks’’ quel cognome mi era conosciuto, Kaien me l’aveva accennato più volte nei suoi racconti storici.  Mentre la guardavo notai che anche se i suoi occhi erano puntati sulla lavagna, la sua mente era altrove, stava pensando ad altro, era immersa in un’altra dimensione. Lo capii perché ero lo stesso sguardo che avevo io quando fingevo di essere interessato a qualcosa.


Il preside mi aveva informato del suo arrivo qualche settimana prima. La sua intera famiglia era stata uccisa parecchi mesi fa da un vampiro o più, e, mentre l’essere stavo squartando i genitori,  lei lo aveva attaccato nel buio della notte assieme ala sorella. Come sia andata poi mi sembra chiaro.


Era particolare, strana, scontrosa proprio come lo ero io e come, in un certo senso, lo ero ancora adesso. Era quasi, oserei dire, sfregiata dall’interno, da come si muoveva e dal suo aspetto non dava per nulla l’impressione di essere stata in passato una tipa solitaria o depressa, era stato quell’avvenimento ad averla cambiata.


Il suo rancore nei confronti dei vampiri era palese ed esorbitante, le sue parole,non appena si accorse di me il giorno precedente, non mi stupirono più di tanto, d’altronde era comprensibile.


Si girò verso la parte dell’aula nella quale ero seduto, ma lo fece involontariamente, era immersa in se stessa, i suoi occhi per quanto colorati di un verde intenso erano come vuoti, sottomessi a emozioni più grandi e profonde di lei.


Avrei tanto voluto scoprire cosa ronzava in quella testa ma parlare direttamente non era sicuramente un’opzione adeguata, avrei dovuto trovare un modo adatto per farla aprire e per liberarla da quel dolore che, sfortunatamente, sapevo quanto fosse pesante.


POV EVYLINE


L’ultima ora suonò finalmente, lo schermo del mio cellulare segnava le 18 ed entusiasta che quella giornata scolastica fosse finita mi alzai dalla mia postazione.


Avevo passato l’ora di pranzo in giardino seduta sull’erba a sgranocchiare una merendina che mi era stata offerta da una ragazza molto gentile di nome Yori, l’unica che mi avesse rivolto  la parola.
Le spiegai che venivo dall’ Inghilterra ma ovviamente non le dissi il motivo che mi aveva spinto a trasferirmi. 


Arrivata nella mia stanza mi sdraiai sul letto e nonostante fossi parecchio esausta, decisi di non dormire ma di mettere in ordine tutte le poche cose che mi ero portata dietro.
Per prima cosa appoggiai sulla mensola  sottostante la finestra le foto assieme a mia sorella Isabel, eravamo così diverse eppure così legate..


Appesi tutti i miei vestiti nel piccolo armadio, compreso quell’abito lungo che avrei dovuto indossare per il ballo di maturità quell’anno; nostra madre si era impegnata tanto a comprarceli e per ricordo avevo deciso di portarmelo anche se, molto probabilmente, sarebbe rimasto rinchiuso in quel piccolo guardaroba per l’eternità.


Il mio arco sarebbe dovuto arrivare via aerea fra qualche giorno. L’arma che avevo costruito con le mie stesse mani qualche anno fa era il mio segno distintivo, ma non ero stata in grado di portarlo con me durante il viaggio per questioni burocratiche.


Tra un cosa e l’altra il sole stava sempre più cedendo il posto alla luna e quindi mi detti una mossa e mi avviai verso l’entrata della NightClass.
Mi ricordai di un piccolo particolare però, non avevo idea di dove si trovasse. 


Vagai per almeno una decina di minuti in quel giardino immenso e finalmente intravidi e più che altro sentii un sacco di grida provenire dall’entrata di un altro edificio. Migliaia di ragazze erano radunate attorno un gruppo di vampiri che riconobbi subito.


Si trattava di tutti vampiri nobili, lo percepivo dall’odore che emanavano e di alcuni riconoscevo anche i visi visti più volte nei fascicoli dell’organizzazione degli hunter a Londra.


Kiryu era già lì e dalla sua occhiataccia capii che non era contento del mio ritardo ,era sommerso da ragazze che spingevano per poter anche solo interagire con quei vampiri che, devo ammettere, erano di una bellezza strabiliante.


‘’Eccomi scusa ero indaffarata..’’ Dissi per giustificarmi e cominciai ad allontanare quell’ammasso di ragazzine urlanti.


Come era successo anche quella mattina attirai di nuovo l’attenzione essendo la ‘’nuova’’, ed alcuni tra quei vampiri si avvicinarono a me chiedendomi il nome, da dove venivo e riempiendomi di complimenti.
Bloccata dalla situazione rimasi in silenzio e non aprii bocca per ribattere seppure non era da me.


‘’Penso che la vostra lezione stia per iniziare.. Forza sloggiate!’’


Sentii provenire alle mie spalle.  Kyryu aveva parlato per me tirandomi fuori da quel momento di imbarazzo.


Mimai un ‘’grazie’’ con le labbra e ripresi ad allontanare le persone attorno all’entrata dell’edificio. Doveva aver capito che dopo a quello che avevo passato non ero più così disinvolta vicino a vampiri.


Improvvisamente vidi arrivare una ragazza che attirò la mia attenzione, riconobbi immediatamente il suo viso visto più volte nei fascicoli a Londra, sembrava tanto innocente eppure era colei che insieme a Kaname Kuran teneva in pugno tutti. 
Anche lei sembrò notare la mia presenza e mi guardò, anzi mi fissò per parecchio ma non abbassai lo sguardo.


Si scambiò un saluto con Kiryu, si conoscevano? Non appena tutti furono entrati tirai un sospiro di sollievo e mi andai a sedere su una panchina in pietra posta a lato del sentiero.


‘’Non pensare di startene seduta lì tutto il turno di guardia’’ disse in maniera severa il ragazzo con gli occhi grigi.


‘’Come prima cosa non ne avevo l’intenzione. Secondo fatti gli affari tuoi!’’ risposi a tono e mi alzai incamminandomi dall’altra parte.


Non sarebbe stato per nulla semplice vivere in quell’accademia.

POV YUUKI

Perché ero così turbata? Avevo già visto quella ragazza da qualche parte e perché aveva preso il posto di guardiana? Era una hunter.. Eppure mi sembrava di averla vista in altre circostanze..



NOTE AUTRICE:

Questo capitolo è un po’ più lungo del precedente e spero vi sia tutto chiaro! Pensate che potrà mai esserci qualcosa tra due animi scontrosi come Zero e Evelyne? E dove può aver visto Yuuki la ragazza nuova?
Recensite e datemi consigli se ne avete ne sarei davvero lieta!
Dal prossimo capitolo vi sarà già un po’ più di movimento e si comincerà ad entrare nel vivo della vicenda!!




 

  
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