Profumo di ricordi
Non riesco
a dormire. Succede sempre più spesso.
Respiro a
fondo e mi giro un'altra volta nel letto. Le coperte si muovono insieme al mio
corpo strusciando contro il materasso. Cerco di fare piano, per non svegliarlo.
E’ inutile,
il sonno non arriva. Occhi spalancati e mente lucida. Devo alzarmi.
Mi metto
seduta sul letto, sposto i capelli dal viso mettendoli dietro l’orecchio,
strofino gli occhi e alzo lo sguardo.
Davanti a
me lo specchio. E’ buio certo, ma incontro comunque i miei occhi.
Sguardo assente, distante, vuoto il
mio. Non mi riconosco più. Non c’è luce nei miei occhi o almeno non più.
Profumo di ricordi
Mi alzo in
piedi e la camicia da notte, che si confonde con l’oscurità della stanza si
adatta a me scivolando silenziosa lungo i fianchi.
Sento il
pavimento duro e freddo sotto di me e un brivido mi percorre la schiena.
Brivido
gelido [come quel giorno]
Brivido
vano [come il mio tentativo di salvarlo]
Brivido
disperato [come le mie urla strazianti su
quel corpo inerme]
Profumo di ricordi
Arrivo in
salotto, non so neanche io come e mi siedo sulla comoda poltrona rosso fuoco
così simile a quella della sala comune di quando andavamo a scuola.
Mi
rannicchio sopra di lei, le gambe strette contro il petto, come allora.
E i ricordi
mi uccidono. Lentamente.
Il nodo
alla gola mi impedisce di respirare.
Ed eccolo.
Quel formicolio al naso è arrivato. La prima lacrima della notte cadrà da un
momento all’altro. Lacrima piena di
nostalgia, di rimpianti, di frasi non dette e di sentimenti mai confessati.
Profumo di ricordi
Chiudo gli
occhi, nell’ennesimo tentativo di non lasciarmi andare ancora una volta al
dolore.
Inutile
tentativo, come sempre.
Posso
sentire ancora il suo profumo, se chiudo gli occhi e mi concentro.
Quel
profumo che mi faceva sentire a casa, al sicuro, protetta come non mai.
Quel
profumo che mi inebriava i sensi e la mente, facendomi smarrire.
Quel
profumo che mi faceva venir voglia di assaggiare la sua pelle.
Desiderio
non appagato. Lui è morto.
E’ morto.
E’ morto.
E’ morto.
Non faccio
altro che ripetermelo.
Un
singhiozzo più forte degli altri rompe il silenzio della stanza.
Lo amavo. Con tutta me stessa, ma me
ne sono resa conto troppo tardi. Stupida ragazza.
Profumo di ricordi
Dai passi.
Sento dei passi. E’ dietro di me, ma non ho il coraggio di voltarmi. Gli sto
facendo male. Troppo male. Non lo merita.
La luce si
accende e illumina la stanza.
“Herm, non
riesci a dormire?”
Da parte
mia solo altre lacrime.
“Dai vieni
qui”
Ora è
davanti a me e allarga le braccia. Un sorriso di consolazione sul suo volto.
Alzo il viso e sprofondo in quell’abbraccio, che però non può sostituire il suo.
“Ron, lo
amavo. Io lo amavo”
Profumo di ricordi
Non
gliel’avevo mai detto. O almeno non direttamente.
“Lo so” La
sua risposta. Parole sentite, senza gelosia né rabbia.
Parole
immense nella consapevolezza che il suo amore nei miei confronti non sarebbe
mai stato contraccambiato, forse avrei solo potuto imparare ad amarlo.
Perché il mio
cuore apparteneva e appartiene a un’altra persona. A Harry. Appartiene a Harry
e sarà suo per sempre.
“Mi
dispiace Ron” Mi sento in colpa. Per averlo deluso. Per averlo illuso.
“Herm, non
importa. In fondo lo sapevo”
L’abbraccio
si fa più forte.
“Ti starò
vicino comunque”
“Grazie”
Profumo di ricordi
Ecco di cosa vivrò
***
Salve
gente! Eccomi tornata con un’altra ff…spero vivamente che sia stata di vostro
gradimento!
Molto graditi
consigli, critiche…tutto!
Non penso
di dovere molte spiegazioni: c’è Herm che adesso sta con Ron, ma che non riesce
a dimenticare Harry, che è morto.
Recensite
pleaseeeeeeeee!
Un bacione
grande!
daph