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Autore: HamishWatsonHolmes    17/03/2014    1 recensioni
Ormai sono passati due anni dal salto dal Bart's e John sta per arrendersi all'idea che Sherlock non tornerà più. Comunque, gli scrive questa lettera raccontandogli della sua vita senza di lui è confessando cose che neanche lui avrebbe mai immaginato di scrivere...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Caro Sherlock, 
Sono passati due anni... due anni senza di te.
Non riesco ancora ad accettare il fatto che tu sia morto; ogni tanto me ne dimentico. Ti compro ancora il latte, preparo ancora il tè per due persone, ti compro i cerotti alla nicotina e, qualche volta, un pacchetto di sigarette, perché mi fa male ricordarti nella tua vestaglia blu, che implori pietà per una sigaretta o due. 
Non ce la faccio più. Ho pensato più volte al suicidio. Ogni volta che ho un coltello in mano, ogni volta che apro il cassetto della scrivania in camera e trovo la mia pistola, quella con cui ho già ucciso, per proteggerti... ma tutte le volte continuo a ripetermi: " No, John. Lui tornerà, lui è vivo e tornerà! È solo questione di giorni. Sicuramente è là fuori a risolvere qualche caso, ma quando avrà finito tornerà da te." 
Mycroft passa a trovarmi quasi tutti i giorni. Non ha più bisogno di una dieta; da quando tu non ci sei più mangia poco o nulla. Ti voleva bene, dopo tutto. Non era il mostro ossessionato dal controllo che tu descrivevi. Ti controllava perché ti conosceva meglio di chiunque altro, e sapeva che avevi bisogno di qualcuno che ti proteggesse, di qualcuno che ti fermasse quando andavi troppo oltre il limite.
Il mondo sembra vuoto senza di te.
Lestrade ha perso ogni desiderio di risolvere casi, Mrs. Hudson non riesce a pulire il disordine che hai lasciato sul tavolo in cucina. A dire il vero non riesce neanche a guardare verso la cucina. L'unica che non sembra provata dalla tua morte è Molly, continua a dirmi che tutto si risolverà, che è solo questione di tempo. Sembra che sappia qualcosa che a tutti noi sfugge.
Anche mia sorella, Harry, e cambiata. Ha smesso di bere e si preoccupa che io non cominci. È assurdo, prima non le importava se stessi bene, se avessi superato il trauma causato dalla guerra, ma adesso è come se io fossi il centro del suo mondo, come se non mi avesse mai lasciato.
Ti amo...
Non ho mai avuto occasione di dirtelo, e so che se leggessi questa lettera mi daresti un pugno, ma è la verità. Penso che me ne sia accorto pochi giorni prima del salto, e rimpiango ogni minuto che non ho passato con te, ogni ora di sonno in cui avrei potuto confessarti ciò che provavo, ciò che mi stava distruggendo dall'interno , che voleva solo essere liberato.
Ti prego, se veramente sei vivo, se veramente mi sorvegli come un guardiano della notte o un difensore dell'oscurità, torna da me, torna sulla tua poltrona a fare deduzioni, sul tuo divano, sotto allo smile dipinto sul muro.
Indosso la tua camicia, ogni tanto, quella viola, per sentire il tuo odore, per sentirti vicino. Non mi aiuta molto, ogni volta che la metto comincio a piangere, e ogni volta che comincio sento che potrei non smettere mai più, che tu non tornerai, che il mondo rimarrà grigio e spento. 
Ho paura... 
Non penso di averne mai avuto così tanta.
È colpa tua. Tu mi hai ridotto così. Prima mi hai portato su, fino a toccare il cielo con un dito. Poi, con quel salto, mi hai portato sottoterra, con te. 
Visito tutti i giorni la tua lapide. Fredda e nera, dove risalta a caratteri d'oro il tuo nome. Quelle quattordici lettere, che, ormai, sono incise nella mia mente, nel mio cuore, e bruciano con la forza di mille soli. 
Penso che andrò a vivere da Harry. Questa casa mi ricorda ogni singolo istante della mia vita con te e rende quei momenti così felici tristi e cupi. Li prende e li trasforma, li cambia come più le aggrada e li rende, irrimediabilmente, orribili.
Mi ha offerto un alloggio anche Mycroft, ma ho preferito rifiutarlo. Mi ricorda troppo te, per i suoi modi di fare, per il suo atteggiamento altezzoso e per i suoi occhi, così freddi, ma che allo stesso tempo ti riscaldano il cuore. Mi chiedo ancora come sia possibile.
Ho smesso di andare dalla psicologa. Continuava a darmi consigli su cosa fare per aiutarmi a dimenticarti. Ma io non voglio dimenticarti. Quello che ho trascorso con te è stato il periodo più felice della mia vita e dimenticarlo peggiorerebbe solo la mia situazione.
Sto uscendo con una ragazza che mi ha presentato mia sorella. Si chiama Mary. È molto carina, ma non è il mio tipo. Il mio tipo è alto, dal volto appuntito, dagli zigomi perfetti, magro e di sesso opposto al suo, ma Harry non sembra averlo notato.
Vuole sposarmi.
Ti prego torna! Non voglio spezzarle il cuore, ma deve sapere che non la amo. 
È molto simpatica, carina, gentile... è una ragazza perfetta, ma ho imparato ad amare il tuo disordine, le tue notti insonni, la cucina praticamente distrutta e le tue crisi d'astinenza. Ho imparato ad amare te, con tutte le tue imperfezioni e le tue manie.
Mi manca persino la tua ossessione di sparare al muro quando sei annoiato. Quando ERI annoiato. 
Mi mancano la tua astuzia e la tua sagacia, la tua eccitazione alla richiesta di aiuto per un nuovo caso.
Ho ricominciato a zoppicare... 
Pensavo che non avrei dovuto usare quel bastone mai più, ma eccolo di nuovo qui, che mi accompagna tutti i giorni lungo il mio percorso.
Ho preso il tuo teschio, spero che non ti dispiaccia. Lo tengo sempre con me, ovunque io vada, lui è con me, a ricordarmi che tutti diventeremo così prima o poi, ma a te è successo troppo presto.
Io credo ancora in te, non ho mai smesso. Non credo a quelle assurdità sul fatto che tu fossi un imbroglione. Non lo eri. So che non lo eri. Sei riuscito a capire che mia sorella aveva problemi con l'alcol solo dai graffi intorno ad un buco su un cellulare, Cristo! Non mi hai mai mentito, o se lo hai fatto era a fin di bene. 
So che sei vivo, o almeno prego che tu lo sia, e non mi arrenderò finché non l'avrò dimostrato.
Adesso vado, provo a chiudere gli occhi e riposare, perché è un po' che non lo faccio.

Ti amo,
John.



Note: ok, vi presento la mia OTP, la Johnlock! Questa fanfic è un po' triste, lo so, ma è come mi sentirei io se fossi John. Vi prometto comunque che scriverò storie un po' più allegre!
  
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