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Autore: Amantide    17/03/2014    2 recensioni
Una rivisitazione del ballo del Ceppo e di quello che è successo da quella sera in poi!
Dal testo:
"C’era una sola cosa di cui Ronald Weasley era assolutamente certo: mai e poi mai avrebbe ballato! Eppure, anche se in futuro avrebbe fatto di tutto per negarlo, la sera della vigilia di Natale del suo quarto anno a Hogwarts era proprio lì, nel bel mezzo della Sala Grande addobbata per l’occasione."
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Angolo dell'autrice: Dopo una lunga pausa eccomi con una nuova storia. Siamo solo all'inizio quindi non vi prometto grandi cose ma ovviamente mi auguro che la mia storia possa appassionarvi o perlomeno strapparvi qualche risata. Grazie in anticipo a chiunque lascerà un commento anche breve! :-)


1- IL BALLO



C’era una sola cosa di cui Ronald Weasley era assolutamente certo: mai e poi mai avrebbe ballato! Eppure, anche se in futuro avrebbe fatto di tutto per negarlo, la sera della vigilia di Natale del suo quarto anno a Hogwarts era proprio lì, nel bel mezzo della Sala Grande addobbata per l’occasione. Già! L’occasione… era quel dannatissimo Ballo del Ceppo.  Maledetto quel ballo e quel mentecatto che se l’era inventato.  “Hai intenzione di chiedermi di ballare?” Gli domandò Padma piuttosto seccata riportandolo di botto alla realtà. “No.” Fu l’unica risposta che Ron riuscì a pronunciare. Percependo il suo tono svogliato la ragazza si alzò e si avviò a passo svelto verso la pista alla ricerca di un nuovo cavaliere.  Ron fissò Padma allontanarsi poi si voltò alla sua destra, dove Harry sedeva con lo sguardo perso nel vuoto e il papillon slacciato. Non aveva esattamente l’aspetto di uno che si stava divertendo.
Maledetto Ballo del Ceppo! Ron era sicuro che anche Harry la pensasse così, dopotutto lui si era pure beccato l’umiliazione di dover ballare per primo davanti a tutta la scuola. La cosa che li accomunava era il due di picche che entrambi si erano visti rifilare.  Cho Chang aveva cortesemente declinato l’invito di Harry perché già d’accordo con un altro e Ron aveva collezionato una serie di figuracce per concludere con la peggiore della sua vita, invitare Fleur!
In tutto ciò dovevano anche fare i conti con i loro compagni di dormitorio. Dean, colto da manie di grandezza, aveva invitato al ballo sei diverse ragazze, una più bella dell’altra e tutti i ragazzi si erano domandati come diavolo facesse a riscuotere un tale successo con l’altro sesso. Dopo una settimana intera passata a vantarsi del suo bottino, e diverse ramanzine da parte di Hermione che gli aveva elencato almeno dieci volte tutti i motivi per cui avrebbe dovuto ritenersi una persona spregevole, aveva finalmente realizzato che non poteva andare al ballo con tutte e sei e di conseguenza aveva passato tre giorni interi a decidere con quale di loro si sarebbe effettivamente presentato al ballo. Alla fine la scelta era ricaduta su una ragazza di Tassorosso ma Harry e Ron erano sicuri che le altre cinque stessero tramando qualcosa per fargliela pagare. Seamus invece si era presentato al ballo con una ragazza di Baubantox, era decisamente la meno carina delle francesi, ma visti i loro standard Seamus poteva ritenersi più che soddisfatto della sua conquista. La cosa più divertente in questa faccenda è che i due sembravano avere dei seri problemi di comunicazione, la ragazza non parlava una parola d’inglese e per tanto i due erano costretti a comunicare principalmente a gesti mettendosi in ridicolo davanti ai compagni. Infine Neville aveva fatto qualcosa che Ron non gli avrebbe mai potuto perdonare: aveva invitato Ginny. Nonostante i motivi per essere furioso nonché intrattabile fossero numerosi era solo una la vera ragione che aveva fatto precipitare l’autostima di Ron. Ad urtarlo profondamente era stata la vista di Hermione con il campione di Durmstrang. Ron aveva sempre adorato Viktor Krum, lui aveva tutto ciò che Ron desiderava: era un campione di Quidditch con il prospetto di una fantastica carriera, era ricco, famoso e adesso aveva anche la ragazza che lui sognava dal secondo anno.
“Viktor è andato a prendere da bere, volete unirvi a noi?” Come se fosse stata attratta dai pensieri di Ron, Hermione si era avvicinata improvvisamente ai ragazzi con il suo elegante abito color malva e le guance più rosse del solito.
“No, non vogliamo unirci a te e a Viktor!” Rispose brusco Ron che non riusciva a non pensare a quanto Hermione fosse bella con un abito tanto diverso dalla divisa di Hogwarts.
Come al solito ne seguì un battibecco senza fine e Harry si estraniò dalla situazione guardando divertito i fratelli di Ron che sollevavano il professor Vitius in aria. “E tu smettila di accorciare quella gonna!” Urlò ad un certo punto Ron alla sorella che stava passando con Neville, i lunghi capelli rosso fuoco che svolazzavano alle sue spalle.
“Fatti i fatti tuoi!” Rispose Ginny acida.
“Sono fatti miei! Sei mia sorella e quel vestito aveva almeno trenta centimetri in più tre ore fa!”. Harry sorrise divertito dalla situazione, Ron e Ginny che litigavano come cane e gatto erano molto più spassosi di Ron e Hermione che bisticciavano.
“Finiscila Ron! Scommetto che se fosse Hermione quella con trenta centimetri in meno di gonna non faresti tutte queste storie!” A quelle parole la faccia di Ron si colorò di un rosso acceso e ad Hermione scappò una risata imbarazzata.
“Io… cosa!?? Non cambiare discorso! Dove pensi di andare così scosciata?”
“A prendere da bere!” Rispose la rossa allontanandosi scocciata ma fiera di aver messo il fratello in difficoltà davanti ad Hermione.
“Lo vedi? Anche tua sorella ti trova insopportabile Ronald!” Esclamò Hermione ancora scioccata dalla dichiarazione di Ginny. Quella gonna era veramente corta, ma non avrebbe mai dato ragione a Ron. Poco più in là Calì e Lavanda avevano assistito a tutta la scena ridacchiando come due oche giulive e Ron fu sul punto di mandarle a quel paese ma poi si ricordò che se non fosse stato per Calì lui si sarebbe presentato al ballo da solo e si sforzò di fare finta di niente.
“Sarò anche insopportabile ma quel bulgaro ti sta usando e tu sei una stupida!” Hermione sbuffò incapace di proseguire quell’assurda conversazione e corse fuori dalla Sala Grande alla ricerca di Viktor.
Un attimo dopo Ron vide Seamus camminare a passo spedito verso di loro con in mano tre cocktail. Giunto al loro tavolo posò i tre bicchieri e si sedette a fianco ad Harry.
“Dov’è Hermione?!” Domandò Seamus sorseggiando il cocktail.
“E a te cosa te ne importa?!” Rispose brusco Ron.
“È con Krum al bar.” Rispose Harry guadagnandosi un’occhiataccia da parte del rosso.
“Ok, benissimo!” Esclamò lui alzandosi di colpo. “La raggiungo subito!”
“Ehi!” Gridò Ron afferrando Seamus per il colletto della giacca. “Da quando sei interessato a Hermione?” Domandò incapace di nascondere un po’ di gelosia.
“Interessato? Ron ma cosa hai capito?” Rispose lui ghignando. “Ho bisogno di lei come interprete! So che conosce un po’ di francese e io non ce la faccio più a comunicare con Michelle a gesti!” E liberandosi dalla presa del rosso s’incamminò verso il bar. Ron lo seguì con lo sguardo e poi finì il cocktail in un paio di sorsi. Harry guardò l’amico scuotendo la testa e ridendo divertito.
“Sta zitto Harry!” Disse Ron irritato dalla sua risata.
 
Dopo circa due ore e qualche cocktail in più Harry e Ron erano, se possibile, più depressi di prima. Harry non riusciva a staccare gli occhi da Cho che ballava un lento con Cedric e Ron continuava a fare supposizioni, una più assurda dell’altra, su dove Krum si fosse imboscato con Hermione.
“Harry, non credo che Krum andasse in biblioteca per studiare sai?” Biascicò Ron. “Se osa anche solo toccarla io lo ammazzo!”
“Sempre che non l’abbia già fatto!” Commentò Harry che aveva decisamente troppo alcol in corpo per tenere a freno la lingua. A quelle parole Ron sentì il sangue gelarsi nelle vene, il pensiero che mentre loro si ubriacavano Hermione stesse pomiciando con Krum non gli era minimamente passato per la testa.
“Ehy! guarda un po’ quella!” Cercò di distrarlo Harry ammiccando ad una ragazza che ballava. “Che gambe!”
“Già!” Approvò il rosso. “Ehi, aspetta un attimo, Harry ma quella è mia sorella!” Esclamò Ron sconvolto guardando Harry con aria omicida.
“Ops, scusa Ron ho bevuto troppo!”
“Si, certo! Da sobri facciamo i conti! Io vado a cercare Hermione!” Annunciò Ron mentre si alzava barcollando.
“Ma se sei più sbronzo di me!” Gridò Harry all’amico mentre quello si dirigeva verso il giardino inciampando in qualunque cosa incontrasse lungo il cammino. Per un attimo Harry ebbe la sensazione che fosse compito suo impedire a Ron di cacciarsi in qualche guaio, ma poi si accorse che il suo bicchiere di burrobirra non era ancora vuoto e improvvisamente dimenticò Ron e l’idea di andare a recuperarlo.
Una volta fuori Ron si ritrovò nell’elegante veranda allestita per l’occasione, ovunque si girasse c’erano coppiette intente a scambiarsi effusioni e il pensiero che tra loro potessero esserci Hermione e Krum lo mandava in bestia. Cercando di rimuovere ogni immagine di quei due dalla mente si allentò il papillon e proseguì a passo spedito lungo il tappeto rosso che occupava il centro della veranda.
Mentre si sforzava di camminare dritto incrociò Dean, con la Tassorosso che aveva avuto la meglio sulle altre cinque, e quello non mancò di fargli un occhiolino. Poco più avanti vide Malfoy e la Parkinson che si baciavano senza ritegno seduti su una panchina e infine vide una ragazza dall’abito color malva e un ragazzo con un mantello rosso che discutevano in maniera accesa sulla riva del lago.
“Dai Viktor, ti ho detto di no!” Diceva la ragazza mentre lui le si avvicinava come una piovra cercando di cingerle la vita. “Qual è tuo problema?” Chiedeva lui in un pessimo inglese strattonandola per un polso.
“Il suo problema è che ti ha detto di no e tu stai insistendo!” Disse Ron liberando Hermione dalla presa del bulgaro e stupendosi di come fosse riuscito a mettere insieme una frase di senso compiuto nonostante l’alcol. Hermione guardò Ron sbalordita, nonostante il loro precedente battibecco era felice che fosse intervenuto.
“Cosa vuoi tu? Vattene!” Ringhiò Krum con un accento talmente ridicolo che a Ron scappò una risata.
“Ron, Viktor ha solo bevuto un po’ troppo, andiamo via.”
“Beh? Anch’io ho bevuto un po’ troppo però non metto le mani addosso alle ragazze!” Sibilò Ron avvicinandosi a Krum in modo minaccioso. In un attimo il bulgaro liberò un destro che Ron, offuscato dall’alcol, non ebbe la prontezza di schivare. Tutti i ragazzi nella veranda si voltarono giusto in tempo vedere Ron rompere il naso al campione di Durmstrang. Hermione si portò le mani alla bocca incapace di reagire, poi vide Karkaroff avvicinarsi e prendendo Ron per un braccio rientrò nella Sala Grande alla ricerca di Harry. Lo trovò al tavolo con i gemelli Weasley impegnato a prendere in giro Seamus che tentava disperatamente di  parlare con Michelle mettendo in fila le quattro parole di francese che Hermione gli aveva insegnato un’ora prima. “Andiamo Harry, la festa è finita!” Disse Hemione prendendo Harry per un braccio. “Ma cosa succede?” Esclamarono all’unisono i due gemelli. “Vostro fratello ha fatto a pugni con Krum e gli ha spaccato il naso!”
“Coooosa?” Domandarono Harry e i gemelli guardando Ron che a stento stava in piedi. 
  
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