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Autore: silence is everything    17/03/2014    0 recensioni
E' la mia prima fanfiction e quale modo migliore per iniziare se non farne una sui Bastille?!
In alcune parti della storia ho raccontato un po' di me e della mia vita.
Ho voluto parlare di quella vita che si sogna quando si è piccoli, quella vita che si vede solo in televisione, di quell'amore che ti prende e ti consuma ogni centimetro del corpo.
Un ragazzo perfetto, con una storia un po' complicata e una ragazza complicata con una vita perfetta.
Insomma qualcosa di tremendamente bello, ma difficile da ottenere. Ecco la mia storia in due righe. Spero vi piaccia, un saluto a tutti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aeroporto di Roma Fiumicino ore 10:20.

-Vans,Sole, ma si può sapere dov'è quella disperata di Becky abbiamo l'aereo tra poco, stai a vedere che ce lo fa perdere. Giuro che l'aggredisco quando la vedo.- disse con voce un po' troppo agitata Gin.

-Eccomi, eccomi. Dio mio c'è un traffico pazzesco, scusatemi- disse gridando Becky. -Gin per favore non essere arrabbiata, dovremmo stare vicine per due ore e quaranta. Quindi rilassati, goditi questo meraviglioso sole di luglio e vieni immediatamente ad abbracciarmi!- le ordinò Becky, Gin la guardò e dopo un po' cedette avvicinandosi all'amica con le braccia spalancate, l'abbracciò poi si rivolse verso le altre due amiche e disse -Beh, e voi siete troppo dive per abbracciare due pazze scatenate come noi?- rise fragorosamente provocando le risate di tutte e si abbracciarono.

-Dai ragazze abbiamo perso abbastanza tempo dirigiamoci verso il check-in e poi PARTIAMO!- disse entusiasta Sole. Tutte la seguirono come si fa con i professori durante le gite d'istruzione, arrivarono difronte una hostess alla quale diedero le loro carte d'identità e i biglietti aerei, s'imbarcarono e si sedettero ai loro rispettivi posti. Becky e Gin erano sedute vicine e dietro di loro c'erano le altre due Sole e Vans che parlottavano tutte eccitate e si scattavano foto. Gin e Becky erano così felici, dopo due anni sarebbero ritornate nella loro amata Inghilterra, ma questa volta non per una vacanza bensì per restarci parecchio tempo. Avevano organizzato tutto, dopo gli esami di maturità sarebbero partite tutte insieme e avrebbero trovato un lavoro, una casa e avrebbero vissuto il resto della loro vita da donne insieme, proprio come si programma nei film americani.

Io ero seduta dalla parte del finestrino, avevo già le cuffiette dell'ipod in mano pronta a passare tutto il tempo ascoltando la nostra band preferita: i Bastille. Si, la nostra band preferita, perché tutte e quattro eravamo innamorate follemente di questi quattro ragazzi inglesi, ognuna di noi aveva il suo membro preferito, Sole era innamorata di Chris e la cosa divertente è che erano quasi simili di corporatura, mentre Gin adorava Kyle, il vero motivo ancora non lo sappiamo, ma lo adorava e basta, Vans usciva completamente pazza quando vedeva Will, diceva che era il suo uomo ideale, un tipo a modo, ma che con quella barba sarebbe venuta la voglia di saltargli addosso anche ad manichino, io invece, parlavo sempre di Dan, anche quando uscivamo e vedevo qualcuno con i capelli strani mi mettevo a gridare perché pensavo fosse lui. Lo so è alquanto strano, ma sono sicura di essere veramente innamorata di lui.

Gin interruppe i miei pensieri d'amore per Dan prendendomi la mano e stringendomela così forte che le dita mi diventarono tutte rosse e si gonfiarono le vene. Capì subito che stavamo per decollare, anche se avevamo preso l'aereo un sacco di volte Gin non si era ancora abituata al decollo, diceva che le metteva ansia e le sembrava di essere sulle montagne russe, ogni volta che lo diceva mi faceva ridere perché faceva delle smorfie buffe quando parlava di questo.

Finalmente scendemmo dall'aereo, avevo le gambe intorpidite e avevo tantissima fame, ma Vans mi precedette e disse – Ragà vi prego troviamo un qualsiasi posto e andiamo a mangiare, se no giuro che mangio una di voi- così ci mettemmo alla ricerca di un posto dove mangiare, ovviamente fuori dall'aeroporto perché se no quei pochi spiccioli che avevamo sarebbero finiti subito.

Camminammo un bel po', ma alla fine trovammo un pub che aveva un menu fisso a poche sterline, decidemmo di entrare e mangiammo un bel po', quando finimmo di mangiare guardai l'ora e gridai -cazzo ragà a che ora avevamo appuntamento con quella signora che doveva farci vedere l'appartamento?- tutte spalancarono gli occhi e mi guardarono come se stessi bestemmiando in aramaico antico, poi guardarono l'ora e deglutirono con fatica, alzarono la testa e in coro gridarono -Corri! Corri! Coooorri!- iniziammo a correre con le nostre valigie da 23 kg in una mano e nell'altra quella di 8 kg, io non avendo così tanta forza nelle braccia perdevo sempre la valigia grande e tutte si giravano e mi insultavano dicendomi di essere una impedita. Quando arrivammo difronte la casa della signora che ce la doveva affittare tirammo un sospiro di sollievo, eravamo arrivate in orario, per la grazia di Dio.  Bussammo e uscì una signora sulla cinquantina, di bell'aspetto, tutta curata ed elegante. Ci presentammo e dopo aver visto la casa lei disse – Ogni tanto viene a trovarmi mio nipote, infatti vorrei chiedervi un favore enorme- annuimmo e continuò dicendo -adesso questa è casa vostra, ma c'è una stanza dove dorme mio nipote e vorrei chiedervi se fosse possibile lasciargliela usare, visto che non ha un posto dove stare- io intervenni dicendo -sarebbe un piacere ospitare suo nipote, anche perché alla fine noi utilizzeremo questa casa solo per mangiare e dormire, poi passeremo il tempo studiando all'università o lavorando, quindi non ci sono problemi.- lei si sentì sollevata sentendo queste parole così concluse dicendo -non voglio disturbarvi ancora, se ci dovessero essere problemi avete il mio numero di telefono non indugiate a telefonarmi, adesso vi saluto- ci baciò tutte e se ne andò.

  
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