Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: rora02L    17/03/2014    10 recensioni
Hinata ormai è stanca di rimanere in panchina, mentre guarda il suo Naruto sorridere e corteggiare un altra, più bella ed intelligente di lei. Non vuole rimanere ancora una volta inerme, senza reagire. Vuole fare qualcosa, perché l'idea di perderlo senza combattere la lacera dentro.
In fondo, Naruto le ha insegnato proprio questo: combattere per i propri sogni con tutte le proprie forze, senza mai arrendersi o rassegnarsi.
Sakura decide di aiutarla, a modo suo ...
Riuscirà Hinata a conquistare l'amore della sua vita ? Scopriamolo ...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

One and only one.

Naruto si svegliò di ottimo umore, sentiva che quella giornata sarebbe andata bene !                                                                                           
Il suo amico infermiere notò subito il suo cambiamento di umore e gli chiese se non fosse collegato alla ragazza che aveva incontrato l’altra sera.                                                                                                      
Naruto arrossì, imbarazzato, ma annuì sorridendo.                                
Verso mezzogiorno, arrivò sua madre, che gli aveva portato altri cambi e voleva sapere come stava il suo “bambino troppo cresciuto”. Lo trovò stranamente raggiante. Kushina sapeva benissimo che suo figlio odiava stare chiuso ed essere rimasto per più di un giorno dentro un ospedale non era il massimo per lui.                                                    
Si aspettava di trovarlo imbronciato come un marmocchio capriccioso e che la supplicasse per portarlo via. Ma era calmo, sereno e felice.                                                                                                       
Si sedette sul letto accanto a lui, con ancora gli occhi sbarrati.              
E poi glielo chiese: “Naruto … come mai sei così allegro, questa mattina ? Mi aspettavo che tu …”                                                                     
“Oh ?!- Naruto arrossì nuovamente, detestava farsi scoprire così dalla madre, soprattutto sull’ argomento “ragazze”- Non è nulla, mamma … semplicemente non vedo l’ora di uscire da qui e godermi l’aria aperta !” esclamò, stiracchiando le braccia, ancora coperte dalle bende.                                                                                                                
Ma Kushina non era per nulla convinta della scusa di suo figlio: “Cosa mi stai nascondendo, Naruto ? Lo sai che non sei bravo a mentirmi …”                                                                                                          
La rossa si avvicinò pericolosamente al ragazzo, curiosissima di sapere il motivo di tutto quel buon’umore inaspettato.
Lui cominciò a balbettare con le spalle al muro: “Io … e-ecco, mamma … io …”                                                                                                     
Non sapeva cosa fare: se avesse mentito nuovamente, lei lo avrebbe punito. Ma se le diceva la verità, sarebbe sembrato un pervertito traditore, visto che sua madre adorava Shion.                                              
Proprio in quel momento, arrivò il pranzo: ramen.  Lo sguardo di Naruto si illuminò di felicità, non poteva desiderare di meglio.                  
Si avventò sul cibo, mentre sua madre cercava di raccontargli dell’incontro con l’assalitore dai capelli rossi.                                                    
Ma il figlio non sembrava darle molta attenzione. “Ma insomma, mi vuoi ascoltare, Naruto !?” gridò Kuschina, dando un pugno sulla testa del ragazzo, ottenendo così la sua attenzione.                                   
“Ahia ! Ma mamma …” si lamentò lui, massaggiandosi il bernoccolo. “Ti stavo dicendo: si chiama Pain qualcosa, non ricordo bene il cognome … ha parlato coi poliziotti solo questa mattina, dopo un interrogatorio estenuante ieri sera.” continuò la donna, mentre il biondino mangiava felice.
Naruto, per far capire che stava attento, chiese: “Allora perché voleva Shion ?”                                                                                                
Kushina rispose subito: “Perché lei proviene da una ricca famiglia, mi sembra ovvio … non ci avevi pensato ?”                                                   
“No.” ammise schietto lui, continuando il suo pasto tranquillo.              
La madre sospirò: “Comunque … insomma, avevano cercato di rapirla, ma tu l’hai fatta scappare e hanno pensato bene di rapire te, in quanto suo ragazzo, pensando che avrebbero potuto ugualmente chiedere il riscatto per te.”                                                                           
Naruto annuì, anche se non capiva bene perché avessero scelto proprio Shion. Insomma, era vero che la sua famiglia gestiva una catena di cosmetici molto famosa, ma non pensava che lei sarebbe stata a rischio come se una vip.                                                                           
“Ti stavano pestando per bene perché tu opponevi resistenza. Finché non è arrivata quella ragazza …- il biondino alzò la testa dalla ciotola di ramen, sentendo parlare di Hinata- e non sapevano come disfarsi di lei. Avrebbero dovuto ucciderla.
Ma il signor Pain qualche-cosa, nel momento in cui doveva spararle al cuore, scelse di risparmiarla. E non solo perché ormai sentiva le sirene della polizia avvicinarsi … ma perché … beh …                                   
Lui ha detto che non aveva mai visto un amore del genere. Che sua madre era morta così, cercando di salvare suo padre.                                        
E … beh … anche se è un criminale, è pur sempre un essere umano. Ha ammirato il coraggio di quella ragazza e ha preferito mirare solo alla gamba.”                                                                                                       
Naruto abbassò la testa, sentendosi sconfitto. Non era riuscito a combinare nulla di buono. Erano stati fortunati.                                    
Hinata aveva corso un rischio enorme, tutto solo per colpa sua. Inconsapevolmente, chiuse le mani a pugno per la rabbia e la frustrazione che provava.                                                                          
Se non era capace di difendere chi amava, che razza di uomo era ? E soprattutto, chi amava tra Hinata e Shion ? Era ancora confuso, a metà, diviso.                                                                                                     
Strinse la mandibola, facendo digrignare i denti, e promise a sé stesso che non avrebbe mai più permesso a nessuno di toccare le persone a lui care.
                                                                *
Kiba e Sakura si precipitarono dentro la stanza di Hinata, preoccupati per lei e ansiosi di vederla, ma speravano che la ragazza non li cacciasse via.                                                                                                
Si chiedevano ancora perché non aveva voluto vederli prima. Non era giusto.                                                                                                           
Kiba spalancò la porta ed esclamò: “Hinataaa !”                                            
La corvina stava distesa sul letto e, appena vide i suoi amici, sorrise candidamente, salutandoli.                                                                           
Sakura si sedette vicino a lei, mentre Kiba prese la sedia e si posizionò dall’altro lato del letto.                                                                          
La rosa chiese alla corvina come mai non aveva voluto vederli prima. “Ecco … mi vergognavo a farmi vedere così debole … oggi mi sento molto meglio e …” rispose lei, timida.
Kiba prese la parola: “Ma non ti devi fare problemi con noi, Hina-chan ! Siamo i tuoi migliori amici e ti sosterremo sempre !”                 
“Grazie …” bisbigliò lei. Non sapeva bene se raccontare ai due la sua serata con Naruto. Ma, sapendo come era fatto Kiba, decise che era meglio tralasciare.                                                                                        
Sakura le disse: “Sai, Hinata, tutti a scuola sono preoccupati per te ! Non vedono l’ora che tu ritorni …”                                                                  
Lei rispose con un sorriso, le mancava la sua vita di tutti i giorni e desiderava scappare da quel posto asettico e freddo.                                
Kiba esclamò, indignato: “Io invece non vedo l’ora di pestare quel baka che ti ha messo nei casini … gli spaccherò la testa !”                   
Sakura si aggiunse a lui: “Prima dovrà passare sotto le mie torture, quel cretino non la passerà liscia !”                                                                 
“Vi prego, non c’è bisogno di fare questo. Ho deciso io di andare ad aiutarlo, senza fermarmi a riflettere, quindi … è colpa mia se mi trovo qui, non di N-naruto …”intervenne Hinata, prendendo le difese del biondino.                                                                                        
Si sentì strana mentre pronunciava il suo nome, perché il suo cuore aveva accelerato la sua corsa pensando a lui.                                                    
I due si fermarono, anche se avrebbero voluto continuare a discutere su quale fosse il miglior metodo per torturare Naruto.                 
Si chiesero come era possibile. Lei lo amava ancora, ancora. Dopo tutto quello che le aveva fatto pensare.                                                          
Sakura, in quel momento, capì che Hinata avrebbe davvero amato Naruto per il resto della sua vita. E Kiba si sentì impotente, perché non sapeva più come proteggere la sua migliore amica.                            
Era evidente che, nonostante tutto, Hinata non avrebbe mai rinunciato al suo amore, al suo sogno.                                                      
Hinata sorrise guardando in alto e disse con voce inespressiva: “Forse verrà a trovarmi anche questa sera …”
                                                          *
“Sicura di farcela, Hinata ?” le chiese Sakura, preoccupata, mentre la sorreggeva tenendole il braccio destro.                                                       
“S-sì, sta tranquilla, Sakura-chan !”rispose lei, avanzando ancora di un passo lungo il corridoio.                                                                          
Voleva riprendersi subito ed il modo migliore era allenarsi.                   
Kiba le stava dall’altro fianco, stando attento all’equilibrio precario della mora.                                                                                                    
Hinata si sentiva euforica, perché ogni passo che faceva era una grande vittoria per lei. La faceva sentire più vicina alla sua vita di prima, ai suoi compagni di classe, alle scampagnate coi suoi amici, alle gite con la famiglia e a Naruto. Soprattutto a lui.                                 
Non vedeva l’ora di fargli vedere i suoi progressi, anche se minimi.  Sakura l’aveva portata insieme a Kiba per un tratto di strada sulla sedia a rotelle, finché Hinata non le aveva detto di fermarsi, perché voleva provare a camminare. La accontentò, ricordandosi di non sforzare troppo l’amica.
Avevano lasciato la sedia a rotelle a qualche passo da loro, ma per Hinata era una grande conquista.                                                       
Passarono accanto ad una stanza aperta, illuminata dalla luce del giorno.                                                                                                                          
Il cuore di Hinata smise di battere e sgranò gli occhi. Naruto era in quella stanza, seduto sul suo letto, ancora pieno di bende.  China su di lui c’era una ragazza dai lunghi capelli bianchi. E si stavano baciando teneramente.                                                                     
Shion e Naruto si stavano baciando davanti a lei, anche se non lo sapevano. Hinata non ce la fece più e si lasciò cadere a terra, senza forze.                                                                                                                       
Kiba e Sakura la tirarono su prontamente, trasportandola di peso alla sedia a rotelle, poco distante.                                                                                   
Sakura la sgridò: “Te lo avevo detto che non dovevi sforzarti, Hinata … e … mi dispiace per quello che hai visto. Ma forse dovresti fartene una ragione.”                                                                                                      
Lo disse per il bene dell’amica. Quell’amore la stava uccidendo, pezzo per pezzo. Non poteva andare avanti così, o Hinata si sarebbe fatta ammazzare per lui.                                                                                      
Kiba sospirò e diede un colpetto sulla testa dell’amica: “Ricordati che noi ti rivogliamo indietro. Tu non appartieni a lui, ma solo a te stessa…. Che ne dici, torniamo indietro ?”                                              
La mora si limitò ad annuire, trattenendo le lacrime. Sapeva che loro parlavano coì perché non sapevano della visita che aveva ricevuto da Naruto.                                                                                                                  
Ma Hinata, ora, si sentiva più confusa che mai. Allora, Naruto non ricambiava i suoi sentimenti ?
                                                            *
Naruto sentiva che c’era qualcosa di diverso e sbagliato in quel bacio che stava dando alla sua fidanzata, che era venuta a trovarlo.  Appena si staccarono, lei lo rimproverò: “Sai di ramen, Naruto-kun …” Lui ridacchio imbarazzato.                                                                         
C’era una strana tensione nella stanza ed anche Shion la percepì, perché gli chiese: “C’è qualcosa che devi dirmi ?”                                            
Ma lui non sapeva proprio che cosa dire, nemmeno cosa pensare. Perché non capiva che cosa provava. Per la sua ragazza e per Hinata.  Si sentiva confuso, pieno di dubbi. Non era il momento adatto per far preoccupare l’albina, così rispose con il suo sorriso: “No, nulla, Shion …”                                                                                                           
Lei non ne era del tutto convinta, ma non disse nulla. E poi, era strano che Naruto l’avesse chiamata per nome.                              
Solitamente, quando erano soli e si erano appena baciati, la chiamava sempre “amore”.
                                                        *
Hinata avrebbe preferito che la notte non venisse mai. Aveva passato un bel pomeriggio, tutto sommato, con i suoi amici.                      
E aveva paura. Non sapeva se Naruto sarebbe venuto. E nemmeno sapeva più se lo voleva vedere o no.                                                                       
Si rannicchiò ancora nel letto. Si chiese perché si era innamorata proprio di lui. Tra tanti …                                                                                   
Ma sapeva che non avrebbe mai avuto una risposta. Lui era l’unico ed il solo che riusciva a farla sentire in quel modo.                                 
Felice da morirne, leggera, con il cuore che batteva a mille, pronta anche all’azione più ardita.                                                                                
E si sentiva tremendamente sbagliata ed inadatta. Perché, nonostante tutti i suoi sforzi, non era riuscita ad essere alla sua altezza. E nemmeno a proteggerlo, si era dimostrata solo un peso morto.                                                                                                             
Era naturale ed ovvio che Naruto avrebbe sempre scelto Shion: la perfetta. E mai la piccola ed inadatta Hinata, che non sapeva mai come comportarsi esattamente, che non eccelleva in nulla e di cui tutti si scordavano.                                                                                      
Affondò il viso nel cuscino ed inizio a piangere senza ritegno, era da molto che non lo faceva. Era semplicemente scesa in uno stato di apatia, adesso invece il dolore per la sua inadeguatezza e per l’amore che aveva perso, la travolsero nuovamente.                                                      
Il petto era scosso dai singhiozzi, che cercava di soffocare col cuscino, esposto alle lacrime della giovane, che scivolavano sul suo viso silenziose ed implacabili.                                                                           
Si domandò cosa le restava. Per che cosa doveva combattere ora. E soprattutto, era davvero necessario combattere ancora ?                      
Era stanca, sia fisicamente che psicologicamente. Stanca.                          
Si addormentò con le lacrime agli occhi, tenendo un pugno serrato a cercare di fermare il suo cuore sanguinante. 
                                                              *
Naruto era certo di riuscire a tornare anche quella sera nella stanza della corvina, grazie anche alla collaborazione del suo amico infermiere.                                                                                                    
Si presentò davanti alla stanza di Hinata. Si fermo, incerto sul da farsi. Bussò piano, sperando che lei non si fosse già addormentata. Ma non ebbe alcuna risposta.                                                                           
Aprì la porta. E capì che Hinata si era appena addormentata, così ci avvicinò piano al suo letto, trattenendo i gemiti di dolore per le sue ferite.                                                                                                                     
Solo quando si fu avvicinato abbastanza al letto, notò che la ragazza stava piangendo e teneva la mano a pungo tra i seni, sul cuore.               
Si chiese che cosa la rendesse così infelice. Finché non la sentì balbettare nel sonno qualcosa: “Naruto … Naruto … non lasciarmi, scusami … scusa … scusa …”                                                                      
Un’altra lacrima scese giù per la guancia della corvina. Naruto rimase paralizzato, non sapeva proprio che fare. Aveva paura.              
Se la avesse svegliata, forse avrebbe fatto male e lei lo avrebbe cacciato. Dopotutto, non la biasimava di certo.                                            
Era colpa sua se adesso era in quel maledetto letto di ospedale. Voleva assolutamente fare qualcosa per alleviare il suo dolore, qualunque cosa.                                                                                                     
Si mise in ginocchio accanto a lei, accarezzandole i capelli. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quel bel viso candido.                    
Hinata respirava affannosamente e la lacrima stava ancora scivolando sulla sua guancia. Il biondino gliela tolse delicatamente. Sentì sulle dita la morbidezza della pelle della ragazza e gli venne voglia di accarezzarla ancora e ancora, finché non si fosse calmata. Desiderava fargli sentire la sua presenza, dirle che era lì accanto a lei e che non aveva alcuna intenzione di lasciarla.                                    
Adesso toccava a lui proteggerla. E lo avrebbe fatto.                           
Sorrise vedendo che la mora si stava calmando e che inspirava a fondo, quasi volesse sentire meglio l’odore del ragazzo.                                  
Gli occhi di Naruto si posarono irrimediabilmente sulle labbra rosse e carnose della giovane, provando un impulso che non aveva mai sentito. Quei petali di rosa erano schiusi, mostrando tutta la loro bellezza.                                                                                                          
Il ragazzo dovette chiudere gli occhi per impedirsi di fare una sciocchezza. In fondo stava con Shion e non era giusto tradirla così. E Hinata stava dormendo, una parte di sé era sicuro che nessuno aveva mai posato le labbra su quelle della corvina. E ne era segretamente felice.
Perché solo allora si accorse di voler essere il primo a farlo. Il primo ed il solo.  




Angolo autrice (me):
Ed eccomi nuovamente ! Spero di essere stata chiara in questo capitolo, forse l'ho fatto troppo intricato ... ma devo ammettere che sono soddisfatta del mio lavoro !
Mi auguro che anche a voi sia piaciuto, adesso sapete perchè Pain ha lasciato (più o meno) in pace la cara Hinata !
Prossimo capitolo, chissà che accadrà ... ma penso di dover vedere come vanno le cose con Kiba e Sakura, oltre che con la nostra coppia principale.
Un abbraccio a tutti, in particolare al caro Mattia, a cui faccio tanti auguri per il futuro !
A presto !
La vostra Rora-chan ! <3

 
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: rora02L