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Autore: lady_hope    17/03/2014    3 recensioni
Ecco a voi a distanza di mesi dalla messa in onda, una mia versione della 5x06. Perché tutti noi avremmo voluto molto di più di quelle poche scene klaine che i RIB ci hanno fatto vedere, perciò eccovi qui, una 5x06 esattamente come l’avremmo voluta noi klainers. O meglio, come l’avrei voluta vedere io ;)
-Hummel se non la smetti giuro che te lo taglio quel piede-
-Santana- esclamò Rachel sconvolta mentre Kurt si limitava a sollevare gli occhi al cielo, ormai abituato al caratterino della sua amica.
-Scusa se sono un po’ agitato ma non vedo il mio futuro marito da più di un mese e sono dannatamente impaziente di rivederlo- le rispose Kurt fermando il suo piede che stava tamburellando nervosamente sul pavimento da circa mezz’ora.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dani, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I DON’T WONT ANYTHING ELSE


-Hummel se non la smetti giuro che te lo taglio quel piede-

-Santana- esclamò Rachel sconvolta mentre Kurt si limitava a sollevare gli occhi al cielo, ormai abituato al caratterino della sua amica.

-Scusa se sono un po’ agitato ma non vedo il mio futuro marito da più di un mese e sono dannatamente impaziente di rivederlo- le rispose Kurt fermando il suo piede che stava  tamburellando nervosamente sul pavimento da circa mezz’ora.

-Si, credimi lo sappiamo bene. È tutta la settimana che sei in fibrillazione. Ci hai trascinato da un lato all’altro della città per trovare l’outfit perfetto per questa serata, hai passato il pomeriggio in bagno per applicarti creme e sistemarti i capelli e ci hai allietato gli ultimi tre giorni parlando di quanto fossi felice e fortunato ad aver il fidanzato migliore al mondo e di tutto quello che avevi intenzione di fare questo weekend per renderlo unico, tutto nei minimi dettagli. E non erano neanche dettagli sessuali e interessanti , ma solo l’itinerario completo di dove porterai il tuo usignolo ingellato in giro per NY- dichiarò la latina.

-Già, mi sono lasciato un po’ trasportare, dopotutto non eri tu quella che ha dato di matto quando Dani l’ha invitata ad uscire-  ghignò Hummel ricevendo un’occhiataccia dalla sua amica ma facendo ridacchiare Dani che si sporse per lasciare un dolce bacio sulla guancia della sua ragazza.

-Trovo che tu sia adorabile Kurt- gli sorrise subito dopo la nuova fiamma di Santana – E non vedo l’ora di conoscere questo famoso Blaine, deve essere davvero un tipo in gamba-

Kurt ricambio il sorriso. Gli piaceva Dani, era simpatica ma anche molto dolce e sembrava davvero affezionata a Santana. Inizialmente era un po’ scettico su quella relazione, sapeva quanto Santana amasse Brittany e quanto duro fosse stato dirle addio. Pensava che la latina avrebbe approfittato dell’occasione per saltare da un letto all’altro. Anche perché NY non mancava mica di ragazze belle e lesbiche. Invece Santana l’aveva sorpreso e aveva iniziato una relazione solida e matura con Dani. La giovane aveva attuato un lieve cambiamento in Santana. Prima la latina era sempre sulla difensiva, come se dovesse proteggersi da tutto e tutti e faceva apparire di rado il suo lato dolce. Si sentiva in dovere di proteggere Brittany dalla cattiveria del mondo. Ma per quanto amasse la bionda cheerleader, spesso si sentiva sola in quel sentimento così grande che Brittany non ricambiava con la stessa intensità. Invece con Dani le cose erano diverse, Santana si sentiva bene con lei. Non doveva erigere mura difensive intorno a loro, Dani era una tipa tosta e sapeva come farsi rispettare. Avevano un rapporto paritario e felice e benché non fossero ancora innamorate l’una dell’altra, c’erano delle ottime basi di partenza.

-Ok, dato che non riesco a stare fermo andrò a prendere un drink al bancone- annunciò Kurt alzandosi e dirigendosi verso il barmen.

Aveva bisogno di muoversi perchè se fosse rimasto seduto qualche altro minuto si sarebbe messo a saltellare sulla sedia e Santana probabilmente gliela avrebbe tirata addosso, sconvolgendogli la perfetta pettinatura, o l’avrebbe strozzato con il suo stesso foulard.

No, Kurt preferiva evitare di morire per mano della sua coinquilina psicopatica, perciò si era allontanato al più presto. Inoltre il bancone era proprio davanti all’entrata, il che significava che si sarebbe fiondato su Blaine appena il moro avesse messo piede nel locale e non si sarebbe staccato per nulla al mondo. Cosa che aveva chiarito con Rachel, dato che anche lei era impaziente di rivedere Anderson e ciò significava che si sarebbe gettata al collo del ragazzo anche se quest’ultimo avesse avuto le labbra incollate a quelle di Kurt. No, non baciava il suo futuro marito da un mese, nessuna Rachel Berry si sarebbe messa tra loro a rovinargli il momento come al solito.

Dopo aver ordinato un drink analcolico afferrò velocemente il suo cellulare per ricontrollare nuovamente l’ora. L’appuntamento era per le 20, ma erano già le 20:15 e di Blaine non c’era traccia. Probabilmente aveva avuto un problema con il taxi. Kurt ormai conosceva quanto potessero essere affollate e trafficate le strade della grande mela. Ma Blaine poteva almeno mandargli un messaggio per avvertirlo del ritardo. Invece il suo bel fidanzato non gli aveva inviato nulla. Kurt stava per alzarsi per uscire fuori dal locale in modo da telefonargli, quando una mano si posò sul suo braccio costringendolo a risedersi. Si voltò infastidito verso il suo seccatore e si scontrò con un paio di occhi chiari tristemente famigliari.

-Ciao Kurt-

-Adam- mormorò Kurt con tono seccato, liberandosi dalla sua stretta.

-Sono felice di vederti- sorrise il biondo eccessivamente mellifluo e Kurt si chiese cosa diamine gli fosse venuto in mente quanto aveva chiesto di uscire al ragazzo davanti a lui. Probabilmente il dolore per la separazione e per il tradimento di Blaine, gli avevano offuscato ogni capacità di raziocinio. O forse voleva solo mettere a tacere Rachel che continuava a stressarlo affinché dimenticasse Blaine per poter frequentare un nuovo ragazzo, magari più grande e più maturo.

Doveva smetterla di ascoltare la sua migliore amica, dato i risultati pessimi in cui si imbatteva ogni volta che lo faceva. Ok, magari Rachel era colpevole solo in parte, dopotutto non era stata mica lei ad invitare Adam a prendere un caffè. La NYADA è piena di ragazzi giovani e carini, perché aveva beccato proprio quello fuori corso, entrato lì per raccomandazione, coetaneo dei prof e con il sorriso più melenso e inquietante? Va bene che aveva il cuore distrutto, ma i suoi occhi avrebbero dovuto funzionare.

-Davvero? – domandò Kurt con tono ironico –Eppure l’ultima vota che ci siamo visti mi hai sbattuto fuori dal tuo gruppo- gli ricordò

-Beh, mi avevi spezzato il cuore Kurt, prova a capire- cercò di rabbonirlo l’altro- Prima eravamo così felici e innamorati, poi parti per Lima a trovare tuo padre e ritorni con l’anello di fidanzamento del tuo ex al dito-

Kurt lo guardò a bocca aperta. Ma quel tipo era serio?

-Felici e innamorati? Stai scherzando. Quando mai sono stato felice e innamorato di te? Non ti ho mai illuso su questo Adam, sapevi che non ti amavo, che non avrei mai potuto amarti…-

-No Kurt, tu mi amavi e mi ami ancora. Il nostro sentimento era reale. Solo che tu confondi l’amore con ciò che ti legava a “lui”, ma quello non è amore. Non eri felice con lui. Ti ha fatto soffrire. Quello che c’era tra voi era un rapporto malato e corrotto, mentre il nostro è così vero  e semplice. Vieni con me. Dimenticalo e ricominciamo insieme. L’ha detto anche Rachel che  sono io quello giusto per te!- dichiarò Adam con ardore.

Kurt prese un respiro profondo per calmarsi ed evitare di prenderlo a schiaffi davanti a tutti, cosa non facile in verità, dato che gli prudevano le mani. Il suo buon umore si era completamente dissolto.

-Stammi bene a sentire, perché non intendo ripeterlo. Non azzardarti mai più a dire una singola parola si ciò che lega me a Blaine. Non osare sporcare il nostro sentimento con le tue parole, perché è la cosa più pura, bella e giusta che io abbia mai avuto. Mi sentivo perso e sbagliato prima di lui, se sono diventato il ragazzo che sono oggi è per merito suo. Se sono qui davanti a te, a NY, per inseguire il mio sogno è per merito suo. Senza di lui forse mi sarei arreso o peggio.  Lo amo completamente e perdutamente, lo amo dalla prima volta che l’ho visto e continuerò a farlo per sempre. Tu non lo conosci, non sai nulla di noi, di quello che abbiamo passato. Non sai quanto sia meraviglioso il suo sorriso e quanto siano luminosi i suoi occhi, non sai quanto è bello la mattina appena sveglio con i riccioli liberi e selvaggi che accarezzano dolcemente il mio collo, non conosci il suono della sua risata, ne la gentilezza dei suoi gesti, non sai che le sue mani in inverno sono sempre fredde e screpolate perché permette alle mie di stare nelle tasche del suo cappotto, non sai…-

Avrebbe potuto continuare all’infinito ad elencare tutti gli innumerevoli aspetti che amava di Blaine e che Adam non conosceva e che non avrebbe mai potuto possedere, ma si interruppe immediatamente quando vide che nel locale era appena entrato proprio il soggetto del suo appassionato discorso.

Appena i loro occhi si incrociarono Kurt sentì un calore dolce e famigliare invadergli il cuore. Perché Blaine era questo: calore, felicità, casa. E quando il moro gli sorrise Kurt non perse altro tempo, accorciò la distanza che li separava e gli gettò le braccia al collo, stringendosi a lui.

-Ciao amore- lo salutò dolcemente Blaine aumentando la stretta e seppellendo il viso nel collo del più alto, strofinando il naso freddo sulla quella pelle calda.

Kurt rabbrividì, ma non per il freddo, ma perché Blaine era lì, tra le sue braccia, e il suo tono di voce era basso e dolce e la consistenza del suo corpo così reale e invitante e se Kurt non l’avesse baciato subito sarebbe impazzito. Perciò sollevò il viso dalla spalla dell’altro e si fiondò con disperato bisogno sulle labbra del moro. Blaine sorrise contro le sue labbra, gli afferrò i fianchi e se l’attirò più vicino, mentre apriva la bocca per dare libero accesso a Kurt. Le loro lingue entrarono subito in contatto, iniziando una danza nota eppure sempre eccitante e innovativa.

Quanto gli era mancato tutto ciò? Quanto gli era mancato il divorare le labbra di Blaine, stringersi a lui, fondersi con lui in un’unica entità? Quanto gli era mancato sentirsi fragile e forte tra le braccia del suo uomo, ascoltare il suo cuore che batteva a ritmo con il proprio? Quanto gli era mancato quel profumo, quel sapore, quei riccioli tra le dita? Aspetta riccioli?

Quando la mancanza d’aria lo costrinse a separarsi da Blaine osservò attentamente il suo fidanzato, dato che poco prima nella foga del momento gli si era gettato addosso senza soffermarsi molto sul suo look.

-Hai lasciato liberi i capelli? - domandò sorpreso, vedendo i bei ricci del compagno che, completamente sciolti, gli incorniciavano il viso. Senza gel sembrava diverso, positivamente diverso. Ma non era solo quello l’unico cambiamento. Blaine era sempre stato molto ordinato nel suo look, non ai livelli di Kurt, ma anche a lui piaceva coordinare i suoi abiti, in modo particolare i suoi famosi cardigan o papillon. Eppure in quel momento non indossava ne uno nell’altro.

Kurt si allontanò un po’ per osservarlo meglio. Blaine stava indossando dei jeans blu scuro, una maglietta bianca sulla quale aveva un giubbotto marrone di pelle! Era assolutamente incredibile. Non che non fosse bellissimo anche con i suoi soliti vestiti, ma con questi stava davvero magnificamente. Era un po’ meno da “scuola privata” e più da “bel newyorchese sexy”.  Kurt approvava completamente mentre lo osservava con gli occhi spalancati. Non se lo stava mica mangiando con gli occhi e anche se fosse, era pur sempre il suo futuro marito, se c’era qualcuno che aveva il diritto di farlo era proprio lui.

-Kurt- lo richiamò il moro preoccupato per il lungo silenzio del fidanzato –Tutto bene?-

Kurt annuì velocemente riavvicinandosi a lui

-Ovvio che sì, solo che questa tua trasformazione mi ha un po’ spiazzato- rivelò il castano intrecciando nuovamente le braccia dietro alla nuca del compagno

-Beh, abbiamo avuto problemi con le valige, ma non potevo presentarmi davanti a te con i vestiti con cui avevo viaggiato, dato che una simpatica vecchina mi aveva rovesciato il suo succo d’arancia sui pantaloni. Perciò io e Sam abbiamo rivoltato quasi tutti i negozi dell’aeroporto e lui mi ha praticamente obbligato ad acquistare questi. Mi ha vietato di avvicinare qualsiasi sostanza gellosa ai miei capelli e mi spedito nel primo taxi disponibile assicurandomi che avrebbe risolto lui il problema delle valige. Sarei dovuto rimanere con lui per aiutarlo, ma non potevo aspettare ancora prima di vederti. Sto così male?-domandò Blaine dato che Kurt non aveva ancora detto nulla.

-Blaine Devon Anderson! - lo richiamò il castano con tono solenne- Non pensarlo neanche, stai benissimo, anzi, magari potresti vestirti così più spesso- lo lodò con serietà prima di avvinarsi al suo orecchio per sussurrargli –Con questa giacca di pelle sei incredibilmente sexy-

Blaine, rabbrividì per quel tono e quelle parole e voltò velocemente il viso per baciare il suo fidanzato quanto prima, quando fu interrotto da una voce sconosciuta e fastidiosa.

-Allora sarebbe lui! -

I due ragazzi si voltarono verso il nuovo arrivato con identiche espressioni scocciate. Il moro cercò subito di non far trapelare troppo la sua indignazione e sorrise cordiale a ragazzo che si era appena avvicinato, voleva conoscere gli amici di Kurt e mostrarsi al meglio.

-Adam- sibilò invece Kurt incenerendo il biondo con lo sguardo.

Adam però lo ignorò e porse la mano a Blaine sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi inquietanti.

-Tu devi essere Blaine, il ballerino della coppia- disse con forte accento straniero, tant’è che non fu per nulla semplice capire ciò che aveva appena detto

-Oh, no- sorrise cordialmente Blaine stringendo saldamente la mano del biondo –Il vero ballerino della coppia è Kurt. Io sono solo il fidanzato che tira di box*- concluse sorridendo minaccioso e aumentando la presa sulla mano dell’altro.

I due si fronteggiarono per qualche secondo, poi Adam si tirò via, come se si fosse scottato e uscì velocemente dal locale dopo aver lanciato ai due un’occhiata un po’ timorosa, in modo particolare a Blaine. Non era così sciocco da infastidire qualcuno che praticava pugilato. Anche se Anderson non era particolarmente alto, aveva delle belle spalle larghe e  dei bicipiti muscolosi. Era meglio non farlo adirare.

-Temo di aver spaventato il tuo amico- si scusò Blaine fingendosi affranto prima di lanciare al suo ragazzo un’occhiata divertita

-Si, lo penso anch’io- sorrise Kurt tornando a cingergli il collo e avvicinandosi per depositargli un dolce bacio  sulle labbra.

-Wow Anderson- li interruppe la voce di Santana- chi l’avrebbe mai immaginato che possedessi un lato così dark e sexy. Se non fossi fieramente lesbica potrei anche fare un pensierino su di te-

-Ciao Santana- la salutò il moro abbracciandola calorosamente- È bello rivederti-

-Ti sorprenderà saperlo, ma fa piacere anche a me rivederti. Almeno questa sera mi addormenterò con il sottofondo dei sonori ansiti di Hummel e non con le solite canzoncine sdolcinate delle due gemelle Olsen qui presenti- disse indicando Kurt e Rachel- Inoltre hai dato il ben servito a  quell’insopportabile inglese da strapazzo. Ma quanto eri ubriaco Hummel quando hai deciso di rivolgergli la parola?-  chiese la latina rivolgendosi a Kurt

-Ne abbiamo già parlato Santana-  borbottò Kurt alzando gli occhi al cielo –Possiamo cambiare discorso? Mi hai preso in giro abbastanza su questo argomento-

-Si, ti piacerebbe. Ti sfotterò finché avrò fiato per farlo- rise la latina divertita dagli sbuffi di Kurt

-Non saresti tu altrimenti vero San?-

Blaine si voltò verso la giovane che si era appena avvicinata. Era una ragazza molto bella, con i capelli blu  e un sorriso sincero e luminoso. La trovò subito molto simpatica e stravagante.

-Blaine Usignolo lei è Dani, la mia ragazza. Dani lui è Blaine Anderson, il fidanzato della nostra lady Hummel. Non lasciati intimorire dalla sua aria da bad boy, non è mica così interessante. Per la maggior parte del tempo sembra più che altro uno di quei noiosissimi gentiluomo d’altri tempi. Se non stai attenta ti farà il baciamano e aprirà le porte per farti passare, senza tener conto che l’emancipazione femminile ha fatto passi da gigante rispetto all’800- li presentò la latina gesticolando.

Dani ridacchiò divertita e tese la mano  verso Blaine.

-Ciao Blaine-

-Ciao Dani è un piacere conoscerti- le sorrise il moro stringendole la mano in modo affettuoso –Sei una musicista- aggiunse subito dopo guardandola con rinnovato interesse.

-Te ne sei accorto dalla mia spumeggiante pettinatura rock?- domandò lei sorridendo e scuotendo un po’ il capo per mostrare maggiormente i suoi capelli

-No, ma un musicista sa sempre riconoscerne un altro- spiegò Blaine indicando le mani della ragazza, che annuì lusingata e affascinata.

-Sì, sono una chitarrista, ma non me la cavo male con il pianoforte. Tu?- domandò lei incuriosita.

-Sono un pianista, ma non me la cavo male con la chitarra- dichiarò Blaine sorridendo. Dani gli piaceva. Non era solo bella, ma anche simpatica e di talento. Santana aveva scelto proprio bene.

-Ora posso salutarlo anch’io?- si aggiunse Rachel lanciando un’occhiataccia a Kurt che acconsentì  controvoglia, facendo un cenno del capo mentre Rachel si gettava su Blaine travolgendolo con il suo entusiasmo.

-Sarai il mio compagno di karaoke questa sera vero Blaine? Non cantiamo insieme da troppo tempo. E le nostre voci si armonizzano alla perfezione e se vuoi fare il provino per la NYADA devi esercitarti quanto più possibile e lo so che tu sei un portento, ma è davvero una scuola dura e tu c’eri al mio provino, non è così? Hai visto che fu tragico, ma il successivo fu una meraviglia ed ora sono una delle migliori studentesse della scuola. Era ovvio che sarebbe successo ciò, insomma sono sempre stata sublime  e…-

-Rachel!- la zittirono contemporaneamente Santana e Kurt

-Che c’è?!- si indignò la Berry incrociando le braccia al petto e alzando il mento irritata per l’interruzione.

-Cosa ti avevo detto a proposito Rachel?- chiese Kurt con mal celata pazienza mentre prendeva sotto braccio il suo ragazzo e lo allontanava dalle grinfie della bruna.

-Che avrei dovuto lasciarvi un po’ di intimità- dichiarò annoiata la ragazza, cose se stesse ripetendo una filastrocca a memoria.

-Esatto- annuì Kurt ricompensandola con un sorriso.

-A meno che Blaine non voglia cantare con me- tornò alla carica lei subito dopo.

-Berry dubito che l’hobbit ingellato preferisca cantare con te tutta la serata invece che fare sesso sfrenato con lady Hummel- si intromise Santana prendendo per le spalle Rachel e spingendola via.

-Meglio che le raggiunga o una delle due potrebbe uccidere l’altra. È stato bello conoscerti Blaine, spero di rivederti presto. Ciao Kurt e buona serata- si congedò Dani poco prima di seguire a ruota le altre due ragazze.

-Finalmente!- sospirò Kurt chiudendo gli occhi per un momento, come per riprendersi dopo una lunga sfida.

Blaine ridacchiò mentre osservava intenerito il volto del suo ragazzo. Gli si avvicinò nuovamente posando le mani sui fianchi del più grande e accostando il suo volto a quello dell’altro.

-Ora sei tutto mio- sussurrò con tono basso.

-Non mi provocare Anderson non immagini neanche cosa ho in serbo per te- rispose Kurt con lo stesso tono, prima di prenderlo per mano e condurlo fuori dal locale.

***

Fare una passeggiata romantica e notturna per Central Park era sempre stato uno dei sogni di Kurt. Ogni commedia romantica ambientata a New York aveva sempre una scena ambientata a Central Park o in uno dei vari parchi della città. E lui, da buon sentimentale quale era, aveva sempre desiderato di poter percorrere quelle strade in mezzo al verde mano nella mano con l’amore della sua vita. Ed ora ecco lì. Immerso in atmosfera romantica e suggestiva, con la mano stretta a quella del ragazzo che amava e che presto avrebbe sposato. Era tutto perfetto, tranne per un piccolo particolare: Blaine era piuttosto silenzioso. Normalmente non vi avrebbe fatto così caso, Blaine spesso si incantava a fissarlo mentre Kurt parlava di innumerevoli cose, era qualcosa che faceva divertire e imbarazzare il castano. Gli piaceva molto il modo in cui Blaine lo guardava in silenzio, come se avesse davanti agli occhi la cosa più bella che avesse mai visto.

Solo che non era questo il caso. Blaine si limitava a camminare al suo fianco, con lo sguardo fisso davanti a se. Insomma era normale che Blaine fosse stanco dopo il lungo viaggio in aereo,perciò era comprensibile che non avesse molta voglia di parlare, ma che preferisse passeggiare in silenzio godendosi il paesaggio e la compagnia del suo ragazzo. Solo che questa situazione gli sembrava tragicamente famigliare.

-Tesoro- lo richiamò

Blaine sobbalzò voltandosi verso di lui, sbattendo le palpebre e lanciandogli uno sguardo confuso. Kurt si sarebbe intenerito se non fosse stato così preoccupato riguardo a ciò che stava pensando il suo ragazzo.

-Si. Scusami, mi sono distratto un po’. Dicevi?- disse il moro velocemente facendo un sorriso nervoso.

-Blaine cosa c’è che non va?- volle sapere Kurt fermandosi e fronteggiandolo. Una forte sensazione di deja vu cominciava a diffondersi per tutto il corpo. Quella situazione era troppo simile ad una che avevano già vissuto e che aveva quasi distrutto ogni cosa.  Ma non poteva essere vero. Blaine non l’avrebbe mai tradito nuovamente.

-Nulla, non preoccuparti- si affrettò a rispondere il moro, in modo troppo veloce.

-Blaine per favore, l’ultima volta che ti ho visto così nervoso e distante mi hai rivelato che eri stato con un altro … io non potrei sopravvivere a ..-  iniziò a balbettare Kurt.

-NO- urlò Blaine spalancando gli occhi e afferrando saldamente le mani di Kurt e stringendole forte tra le sue- No Kurt, non ti ho tradito. Non oso neanche più pensare a quella parola figuriamoci metterla in pratica. Non potrei mai rifarlo, lo sai questo. Non potrei mai più infliggerci una simile sofferenza. La sola idea mi ripugna. Devi credermi- dichiarò guardando Kurt fisso negli occhi e comunicandogli la verità delle sue parole.

Kurt si rilassò lievemente e annuì –Questo lo so. So che non lo faresti nuovamente, è solo che ti vedo strano. C’è qualcosa che ti turba e che non vuoi dirmi. Di questo ne sono sicuro- affermò con convinzione guardando Blaine, e perdendosi in quegli occhi dalle mille sfumature dorate, alla ricerca della mancata verità che stava impensierendo il suo ragazzo.  

- È vero- ammise Blaine sedendosi su una panchina, senza lasciare la presa su Kurt e tirandolo verso di se, in modo che si sedesse a suo fianco –C’è qualcosa che vorrei dirti, ma ho paura della tua reazione-

- Non è nulla di grave vero?- chiese Kurt preoccupato rafforzando la presa sulle mani dell’altro.

-No. Non lo è. Ma è inutile girarci intorno, perciò te lo dico direttamente- disse Blaine voltandosi verso di lui e guardandolo con serietà –Non farò il provino per la NYADA-

-Che cosa?- esclamò Kurt, di certo non si aspettava una simile rivelazione- E come pensi di entrare? Blaine senza provino non puoi ….-

-Non voglio entrare alla NYADA Kurt- annunciò Anderson con convinzione.

-Non vuoi?- mormorò Kurt sorpreso.

-No. Lo so che era il nostro sogno quello di frequentare la NYADA insieme, ma mi sono reso conto che non è quello che voglio- rivelò Blaine con tono dolce ma fermo- So o che a Natale avevo detto che mi sarebbe piaciuto fare domanda lì, ma non lo facevo per me, lo facevo per te, perché era l’unico modo per continuare a starti accanto. Ora invece le cose sono cambiate, non ho bisogno di frequentare quella scuola per averti vicino-

-Ma tu sei perfetto per la NYADA. Hai un talento eccezionale, sei un artista completo amore. Non devi lasciare che la paura di fallire ti impedisca di provarci. Io credo in te, so che puoi farcela. Non sarà tutto rose e fiori e spesso potrai cadere durante il percorso, ma io sarò lì al tuo fianco, ti aiuterò ad alzarti- dichiarò con enfasi. Sapeva che Blaine nascondeva una buona dose di incertezze sotto la facciata di tranquilla sicurezza che sfoggiava sempre. Ma non avrebbe mai permesso che questi dubbi corrompessero il futuro di Blaine.

-Amore ti ringrazio per la tua fiducia in me e nelle mie capacità. Ma non è per paura che sto rinunciando alla NYADA, anzi è il contrario. Mi sono solo reso conto di volere altro nella mia vita- lo rassicurò Blaine.

-Cosa puoi desiderare più di un palcoscenico? Tu ami esibirti, puoi essere assolutamente te stesso sul palco-

-Esatto è proprio quello il motivo- affermò il moro.

-Temo di non capire-

-Per tutta la vita ho sempre cercato di accontentare gli altri. Ero il figlio perfetto per i miei genitori, lo studente diligente per i miei insegnanti, l’amico tranquillo e cordiale per i miei compagni di classe. Ho sempre dovuto mettere a tacere parte della mia personalità, ma sul palco potevo mostrarmi per quello che ero. Potevo gettare la maschera e rivelare il vero me. Amo cantare e conosci la mia immensa passione per la musica, ma il palcoscenico è sempre stato questo per me, l’unico modo che avevo per ricongiungere le due parti di me, l’unico momento in cui potevo essere davvero Blaine. Ma ora non ne ho più bisogno. Grazie a te ho capito che non devo mettere a tacere una parte della mia personalità. Mi hai insegnato a mostrare tutto il mio volto, non solo una parte. Non ho più bisogno del palco per essere Blaine, lo posso essere sempre, anche senza un microfono in mano. E lo devo a te. Tu mi hai dato quel coraggio che mi mancava- dichiarò Anderson sorridendo dolcemente e raccogliendo sulla punta delle dita la piccola lacrima che si era formata all’angolo dell’occhio di Kurt.

-Allora cosa vuoi fare?- domandò Kurt dopo essersi ricomposto.

-Voglio studiare medicina e specializzarmi in pediatria- affermò Blaine con entusiasmo- Potrò ancora suonare, credo che la  musicoterapia possa aiutare i bambini a convivere meglio con la loro situazione e affrettare la guarigione. È questo quello che voglio fare. Voglio diventare un pediatra, voglio aiutare i bambini, mi piace stare a contatto con loro e voglio davvero guarirli. Sento che è questa la mia strada. È questo il vero me. Potrai amarmi ancora anche se non inciderò un disco e non reciterò a Broadway?- chiese con tono scherzoso.

-Io… certo che ti amerò idiota- sorrise Kurt asciugandosi velocemente le lacrime –Mi hai solo sorpreso, non avevo idea che fosse questo il tuo sogno, ma è bellissimo, se vuoi studiare pediatria va più che bene, ti aiuterò come posso. Se ti rende felice, rende felice anche me- dichiarò gettandogli le braccia al collo e stringendosi a lui.

-Mi fa piacere che tu l’abbia presa così bene, temevo un po’ la tua reazione- rivelò Blaine poco dopo.

-Beh, non posso dire di essere felice del fatto che non ti vedrò a scuola ogni giorno, ma che frequenterai un ambiente del tutto diverso da mio, in un’università dall’altro lato della città, ma sono sicuro che ce la farai, ce la faremo- sorrise il più alto prendendo il fidanzato sotto braccio e posando il capo sulla sua spalla.

-Questo cambierà un po’ i nostri piani futuri- mormorò Blaine stringendogli la mano e baciandolo delicatamente sulla fronte.

-Sì, ma sto già immaginando un nuovo futuro per noi- dichiarò- Un futuro ancora più bello-

-E sarebbe?-

-Chiudi gli occhi- gli ordinò Kurt alzando il capo per controllare che Blaine avesse eseguito il comando, sorrise nel vedere che il suo ragazzo aveva agito immediatamente, senza chiedere spiegazioni, fidandosi ciecamente di lui, dopo di ciò si risistemò nell’incavo del collo di Blaine, respirando profondamente il suo futuro.

-Ed ora immagina un teatro elegante gremito di persone. Il pubblico è incuriosito, perché sta per assistere ad uno spettacolo unico, scritto e diretto dal giovane e promettente attore principale. Inizierà tra venti minuti, ma dietro il sipario il giovane attore trema emozionato, sbirciando oltre la tenda, facendo vagare lo sguardo tra i vari volti noti. Ci sono famosi attori, critici e giornalisti.                                                 

Potrebbe svenire da un momento all’altro. È la sua grande occasione, ha sognato da sempre una cosa del genere, eppure non riesce a gioirne completamente. È troppo nervoso, ha una paura matta di sbagliare tutto, teme che lo spettacolo sia troppo innovativo e che non piaccia al pubblico. Per un folle momento pensa di scappare via, ma poi sente una voce chiamare il suo nome.  Si volta e finalmente ogni paura scompare, perché lì davanti a lui c’è il suo coraggio, la sua forza, colui che gli ha dato così tanto, che ha sempre creduto nelle sue capacità, che lo ha salvato da se stesso e da gli altri. Davanti a lui, bello come il Sole, c’è suo marito. È vestito in modo impeccabile, ma il suo accessorio più bello è il sorriso dolce, accompagnato da uno sguardo fiero e amorevole. E non è da solo. Tra le braccia stringe un bellissimo bambino dagli occhi blu e i morbidi ricci biondo cenere, mentre alla sua destra una meravigliosa bambina, dagli occhi dorati e lisci capelli neri, regge orgogliosa tra le mani un mazzo di fiori rossi e gialli. I loro fiori.

-Eccoci qui, amore- si presenta l’uomo avvicinandosi al giovane attore per lasciargli un casto bacio sulle labbra –Scusa il ritardo, ho dovuto chiudere l’ambulatorio poco fa, ho avuto una piccola emergenza all’ultimo minuto. Ma siamo riusciti ad arrivare in tempo, sai che non ci saremmo persi la tua prima per nulla al mondo-

-In bocca al lupo papà- esclama gioviale la ragazzina, travolgendo l’artista  con un abbraccio caloroso e porgendogli i fiori.

-Grazie tesoro- sorride l’attore con gli occhi lucidi, baciando la figlia e avvicinandosi al marito per depositare un bacio sulle guanciotte del bambino e strofinare il suo naso con quello del piccolo. Poi si rivolge all’uomo che ama e lo ricompensa con un dolce, ma inteso bacio.

-Tutto bene?- chiede il marito premuroso

-Sì- annuisce l’attore con convinzione-Ora che siete qui va tutto benissimo-

Ora che ha la sua famiglia davanti a lui si sente invincibile. È pronto a dimostrare a tutti quello di che pasta è fatto.

Quando il sipario si apre e lui compare sul palco, i suoi occhi corrono immediatamente a quelli dorati del marito, seduto in prima fila con i loro figli. Non hanno bisogno di parole, riescono a comunicare con un semplice sguardo. L’immensità del sentimento che riesce a leggere in quelle iridi color caramello gli da il coraggio necessario per alzare il volto e affrontare la platea.

Il cuore batte furioso nel petto. La musica si diffonde in torno a lui. Lo spettacolo ha inizio-


- È questo che vedi per noi?- chiese Blaine con la voce un po’ roca per l’emozione, aprendo gli occhi e specchiandosi in quelli del più grande.

-Sì, non ho bisogno di altro. Solo tu, io e magari dei bambini in futuro. Ho già deciso i nomi, e come arredare la loro stanza- disse con enfasi Kurt battendo le mani eccitato iniziando a enumerare le differenze tra le varie tonalità di celeste da usare per la camera dei bambini.

-Blaine?- lo chiamò dopo un po’, dato che il suo fidanzato era rimasto in silenzio, limitandosi ad ascoltarlo e guardarlo intensamente - È quello che vuoi anche tu, vero? Avevamo progettato tutto questo prima di lasciarci, forse ora vuoi cambiare qualcosa. Se è così per me va bene. Faremo come vuoi tu, non voglio importi nulla…- iniziò a dire il più alto, un po’ imbarazzato, ma fu prontamente interrotto dalle labbra di Blaine che si posarono  sulle sue, divorandole con passione.

-Ti amo- mormorò il moro tra un bacio e l’altro – E voglio esattamente quello che hai descritto, voglio sposarti, voglio vivere con te, avere dei bambini, venire a vedere i tuoi spettacoli teatrali, voglio portarti i fiori in camerino per rivelarti quanto tu sia stato magnifico, voglio sorprendermi quando mi verrai a trovare in ambulatorio portandomi il pranzo, dato che avrò finto di dimenticarlo in cucina per farti venire lì apposta per pranzare insieme, voglio..…- probabilmente Blaine avrebbe continuato ad elencare tutto ciò che voleva, se Kurt non l’avesse interrotto riappropriandosi della sua bocca. I due si strinsero fortemente l’uno all’altro, divorandosi la bocca a vicenda, emozionandosi ancora come se fosse il loro primo bacio. Si staccarono solo quando il bisogno di respirare divenne impellente, ma non si separarono molto. Posarono la fronte l’una sull’altra, continuando a stare vicini, sentendosi avvolgere da una sensazione di felicità e calore. Kurt si specchiò negli occhi di Blaine e gli sorrise dolcemente prima di prendere un respiro profondo e alzarsi.

Blaine lo osservò incuriosito mentre Kurt si inginocchiava davanti a lui.

-Ma cosa…?- iniziò Blaine stupito spalancando gli occhi.

-Ok, è arrivato il momento - disse Kurt nervosamente, schiarendosi la voce e prendendo le mani di Blaine tra le sue- Ecco non so bene come iniziare, anche perché non potrei mai trovare delle parole che si avvicinino anche solo lontanamente alla tua proposta. La mia non è neanche un proposta e anche se lo fosse dovrei essere tranquillo, perché so già che dirai di sì. Wow come hai fatto a essere così calmo quando mi hai chiesto di sposarti? Non sapevi come avrei reagito ed eravamo circondati da tutto l’Ohio…- cominciò a straparlare emozionato.

-Kurt- lo richiamò il moro interrompendolo dolcemente

-Sì, scusa. Sono un po’ nervoso- rivelò il più alto sorridendo - È solo che ci stavo pensando da molto tempo e, non so bene come funziona la cosa, ma … beh, mi sono convinto a farlo finalmente- dichiarò risoluto.

-Di cosa stai parlando?- domandò Blaine piuttosto confuso.

-Di questo- disse Kurt uscendo dalla tasca una scatolina quadrata. E posandola tra le mani di Blaine- Mi piace tantissimo avere il tuo anello, è come una specie di simbolo che ricorda costantemente a me e agli altri che sono completamente tuo, che ti amo e che voglio passare il resto della mia vita con te. Ma mi piacerebbe che  ne avessi uno anche tu. Forse è assurdo e possessivo, ma voglio che la gente capisca che sei mio e di nessun’altro e che non ti lascerò andare via. Abbiamo fatto degli errori, abbiamo sbagliato entrambi, ma ora siamo cresciuti. Il nostro amore è stato messo alla prova e ne è uscito vittorioso e rafforzato- dichiarò solennemente aprendo la scatolina e mostrando un anello quasi identico a quello che Kurt indossava- Non sono riuscito a trovarlo uguale a quello che mi hai regalato, ma questo è molto simile, è un po’ come noi due, simili e diversi allo stesso tempo- continuò mentre infilava l’anello al dito del suo fidanzato.

-Ti piace?-gli  chiese dopo che Blaine ebbe osservato l’anello attentamente

-Certo che mi piace- lo rassicurò con entusiasmo il moro facendolo alzare da terra per farlo sedere nuovamente accanto a lui- Anzi ti confesso che speravo in qualcosa del genere. Mi piace avere il tuo marchio addosso- mormorò al’orecchio del più grande facendolo gemere sommessamente.

-Sai- iniziò Kurt con voce bassa e suadente, sistemandosi a cavalcioni sul fidanzato e avvolgendo le braccia intorno al suo collo- penso che sia ora di ritornare a casa, le ragazze saranno fuori per un’ ora e possiamo approfittarne per starcene un po’ soli soletti in camera mia- propose strofinando il naso sulla mascella dell’altro.

-Proposta allentante- lo lodò Blaine baciandogli il collo- Oppure possiamo andare da me. Ho prenotato una stanza separata da quella di Sam, completa di bagno con un enorme vasca idromassaggio. Magari possiamo ordinare dello spumante e festeggiare tutta la notte, senza preoccuparci di coinquiline invadenti e battute imbarazzanti da parte di Santana. E sì, ti ordinerò una colazione dietetica per domani mattina, anche se so che alla fine finisci sempre per mangiare il mio cornetto al cioccolato. Allora cosa ne pensi?- gli domandò con tono roco

-Che mi avevi già convinto quando hai parlato di vasca idromassaggio- sorrise Kurt alzandosi velocemente e prendendolo per mano – Su andiamo, che aspetti? Voglio provarla subito. E tanto per la cronaca non è vero che mangio sempre il tuo cornetto al cioccolato, sei tu che ne ordini due e mi sembra un peccato gettarne via uno-

-Kurt ne ordino due perché tu ti mangi il primo- sorrise Blaine cominciando a correre tirandosi dietro il fidanzato, mentre uscivano dal parco.

-Questo non è vero Anderson, e se anche lo fosse non è carino da parte tua il farmelo notare. Potrei vendicarmi per questa tua mancanza di tatto- lo rimproverò Kurt ridacchiando.

Blaine si fermò all’improvviso, prendendo al volo Kurt che stava per cadergli addosso –Hai intenzione di punirmi per questo Hummel?- chiese con un ghigno divertito e sensuale.

 Kurt lo guardo intensamente, arrossendo sia per la corsa che per le parole del suo ragazzo.

-Taxi- urlò subito dopo, con il volto accaldato afferrando la mano di Blaine e conducendolo verso la prima vettura disponibile – Spero per te con l’hotel non disti molto, perché non credo di poter trattenermi ancora, soprattutto se continui a provocarmi in questo modo- rivelò mentre saliva sui sedili posteriori tirandosi Blaine sopra di lui.

Il moro fece appena in tempo a riferire la destinazione al conducente, prima di gettarsi sulla bocca del  fidanzato.

Il tassista gettò una rapida occhiata ai due ragazzi intenti a divorarsi le labbra a vicenda, poi partì a tutto gas. Quei due sembravano avere una certa fretta e lui non ci teneva ad assistere ad un porno gay indiretta.


ANGOLO DELL’AUTRICE.

Ebbene sì, ho finalmente pubblicato la mia prima fan fiction klaine. Amo follemente questa coppia e da tempo volevo scrivere qualcosa su di loro, e dato che la long che avevo in programma sta risultando più impegnativa e lunga di quanto avessi previsto, e non la pubblicherò finchè non sarà terminata, allora ho deciso di cimentarmi in una one shot. Spero che vi sia piaciuta, è essenzialmente una mia versione della 5x06. La puntata è stata carina, ma non mi ha convinto fino in fondo. I klaine meritavano più spazio e avrebbero dovuto saltarsi addosso appena si sono visti, non abbracciare il rispettivo migliore amico dell’altro. Ma i RIB non brillano per la loro logica, perciò è inutile rimuginarci ancora. Piccolo particolare da chiarire, io ero forse una delle poche felici dello spoiler che uscì qualche mese fa e che vedeva Blaine come futuro medico. Ho sempre pensato che fosse la professione perfetta per il nostro giovane Anderson. Blaine è dolce, paziente, affettuoso e con un anima gioviale e infantile che lo renderebbero un pediatra ideale, inoltre ogni volta che vedo una foto di Darren con i bambini mi sciolgo e penso a Blaine versione dottore. Che immagina meravigliosa *_* Peccato che i RIB abbiano cambiato il tutto come al solito, potevano esplorare una storyline nuova e diversa da quella musicale di Rachel e Kurt, e invece hanno battuto in ritirata. Ma non importa, per me Blaine diventerà medico, almeno nella mia immaginazione :)

Voglio ringraziare la mia beta Zurry, per aver letto e corretto il capitolo. Per fortuna che c’è lei, che con la sua dolcezza e il suo ottimismo mi fa compagnia nei momenti di sclero nel fandom. Grazie di tutto tesoro <3

*Ho una piccola precisazione, lo scambio di battute tra Blaine e Adam, dove Blaine gli dice che è il fidanzato che tira di box è una scena che ho sempre desiderato vedere sullo schermo e che si ispira alla fan fiction “Ex boyfriend” della mitica Ginny_Potter. Autrice grandiosa che vi consiglio di seguire, perché le sue storie sono una più bella dell’altra.

Spero che vi sia piaciuta e lasciate una recensione se vi va.

Buona sera e buon Klaine anniversario, anche se un po’ in ritardo ;)

  
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