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Autore: _Wild_Heart    17/03/2014    1 recensioni
"Io, da due settimane a questa parte, le cose romantiche non le sopporto proprio. E non perché io sia sempre stata una cinica del cavolo, ma solo perché esattamente tredici giorni fa io e il mio - ormai ex - ragazzo abbiamo deciso di lasciarci. Curioso, no? Una come me si lascia con il proprio fidanzato e parte per Parigi per una settimana."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I've just seen a face.

Sono trenta dannatissimi minuti che aspetto di vedere il mio bagaglio uscire dal nastro trasportatore. Trenta minuti qui ad osservare le valigie degli altri uscire dal macchinario e scorrermi sotto agli occhi. Trenta minuti qui a non fare assolutamente niente. E da sola, tra l'altro. Mannaggia a me e a quando ho deciso di andare una settimana da sola a Parigi; che poi, neanche mi sia piaciuta così tanto come città. Sì, bella la torre Eiffel e tutto. Romantica, molto. Ma è proprio questo il problema. Io, da due settimane a questa parte, le cose romantiche non le sopporto proprio. E non perché io sia sempre stata una cinica del cavolo, ma solo perché esattamente tredici giorni fa io e il mio - ormai ex - ragazzo abbiamo deciso di lasciarci. Curioso, no? Una come me si lascia con il proprio fidanzato e parte per Parigi per una settimana. Fortunatamente è stata una decisione di comune accordo e abbiamo deciso di rimanere in buoni rapporti. Questo non vuol dire che nessuno di noi abbia sofferto, anzi: la povera Molly ha dovuto sorbirsi i miei piagnistei per quattro lunghissimi giorni; e anche la sua situazione non è stata da meno. Qualche giorno fa il suo migliore amico mi ha chiamato per informarmi gentilmente che da quando non stavamo più insieme la situazione era degenerata. E lo capisco, neanche io sono più la stessa da quando non lo vedo più. Ed è inutile che io tenti di autoconvincermi che va tutto bene e che presto troverò qualcun'altro, perché lo so che anche se un ragazzo avesse mai l'idea di riavvicinarsi a me non lo lascerei fare. Non sarebbe in grado di competere con questa mia ultima, lunga relazione. Mentre sono immersa nei miei pensieri poco opportuni ad un aeroporto, il mio bagaglio mi scorre sotto agli occhi. Mi lancio per riuscire a prenderlo, rischiando quasi di cadere faccia a terra. Tento di ricompormi alla ben'e meglio e mi avvio verso la direzione Departures prima di accorgermi di aver sbagliato strada, rigirare ed avviarmi verso l'uscita seguendo lo sciame di persone. Sono così tante che non mi capacito che tutte loro siano state sul mio stesso aereo. Dai finestroni dell'aeroporto entra la luce del sole calda ed invitante; sta già tramontando, perciò la luce arancione si riflette contro i contorni delle sagome di tutti i passeggeri. Esco dal gate e faccio scorrere lo sguardo sulla folla alla ricerca di qualcuno che sia venuto a prendermi: Molly, mia madre, mio padre, mia sorella; chiunque, basta che qualcuno mi riporti a casa. Poi, purtroppo, lo vedo. Riconoscerei quella chioma corvina tra mille. Quando il suo sguardo intenso incontra il mio non posso fare a meno di sussultare e dico il suo nome sottovoce, solo per assicurarmi che lui è davvero qui. Sorride; mi è mancato così tanto vederglielo fare. Istintivamente sorrido anch'io, ma non un sorriso raggiante ed allegro; più un sorriso timido e colmo di amarezza. Lo raggiungo e mi fermo di fronte a lui; profuma ancora di menta e fumo. Sono felice di constatare che non ha cambiato abitudini in queste due settimane. Io ho cambiato praticamente tutto: per prima cosa ho iniziato a bere il caffè (cosa che prima detestavo fare), in più ora ho iniziato ad ascoltare musica totalmente diversa da quella che ascoltavo prima e a parlare in maniera assolutamente differente. Forse.
«Ciao.» dice con la solita voce calda che scaturisce un brivido che mi percorre la schiena.
«Ciao, Zayn.» dico rassegnata abbassando lo sguardo.
È felice, glielo si legge dagli occhi. Preferisco pensare che sia felice perché io sono qui davanti a lui, piuttosto che per qualunque altro motivo. E forse è davvero così, altrimenti perché sarebbe venuto se non per vedermi? Sospiro. Vorrei che tutto tornasse come prima; vorrei parlargli di mille cose, abbracciarlo e soprattutto baciarlo. Ma so che non posso, lo sapevo già quando ho deciso che tra noi sarebbe finita. Mi viene da piangere, ma non lo faccio; non qui in mezzo a centinaie di persone. Forse piangerò in macchina quando saremo soli, sempre che sia lui a riportarmi a casa. Deve per forza essere così perché non vedo nessun'altro; si saranno di sicuro messi d'accordo. Lo guardo fisso negli occhi e mi perdo ad osservarne i colori, in tutto questo tempo li ho sempre visti cambiare. Ora sono quasi nocciola, forse è la luce, o forse è un mio riflesso incondizionato che me li fa vedere più belli di quanto non siano.
«Come stai?» domanda con premura.
Mi stringo nelle spalle, ma poi ricordo che lui non ha mai sopportato questa mia abitudine. Oggi dev'essere di buon umore, perché anziché roteare gli occhi come al solito, lo sento ridere. Una bella risata, leggera, genuina.
«Bene - rispondo, comunque - e tu?»
Ora è lui a stringersi nelle spalle e io sorrido. Sta cercando di non sembrare nervoso, anche se - secondo me - lui non lo è mai in realtà. Sa sempre cosa dire, in qualunque momento.
«Bene.» mi imita grattandosi la nuca.
Entrambi abbiamo mentito; perché, poi? Basterebbe dire che nessuno dei due sta bene in realtà e la storia finirebbe. Ma non è questo il mio problema: ciò che mi preme è sapere perché è qui. So che non è normale che io trovi strano che il mio - ex - ragazzo è qui davanti a me. Se fossimo ancora insieme non mi sembrerebbe strano. Sto pensando troppo; e cose senza senso, per giunta.
«Perché sei qui?»
Zayn sussulta e mi guarda negli occhi. La sua mano si muove con lentezza e mi accarezza i capelli, incastrandone una ciocca dietro l'orecchio. Arroscisco a quel tocco, non ci sono più abituata e lui sembra notarlo.
«Tua madre mi ha chiesto di venirti a prendere.»
Avrei dovuto immaginarlo. Mia madre ha sempre adorato Zayn e farebbe qualunque cosa per vederci di nuovo insieme. Non mi stupisce che sia stato tutto architettato da lei. Sospiro. Ora Zayn mi accarezza una guancia; è così piacevole lasciarsi cullare dal calore della sua pelle che non mi staccherei mai da lui. In effetti nessuno mi obbliga a sottrarmi a quel tocco.
«Perché hai accettato?» chiedo d'istinto.
Zayn sorride e per un attimo il suo pollice che disegna circoli sulla mia guancia si ferma, poi riprende con la sua occupazione. Il suo sguardo si vela di malinconia e per poco non scoppio a piangere; mi ferisce vederlo così.
«Mi manchi, Effie.» sputa alla fine.
Le mie sopracciglia scattano in alto per la sorpresa.
«Anche tu.» sussurro in un sospiro.
La mano forte di Zayn si sposta sul mio collo e in un attimo vengo spinta verso di lui e mi trovo di nuovo a contatto con il suo corpo. Mi bacia. Le sue labbra sanno di fumo, ma non mi da fastidio; sono calde e morbide e mi sono mancate un sacco. Lui mi è mancato un sacco: la sua voce, il suo profumo, i suoi occhi, le sue labbra. Stringo la sua t-shirt in un pugno per cercare di imprimermi bene in mente ogni sensazione di questo momento. Quando indietreggio sembrano passati secoli. La fronte di Zayn è ancora appoggiata alla mia e lo sento sorridere sulle mie labbra. Lo guardo di nuovo: ora i suoi occhi solo brillanti e vispi, come lo erano quando eravamo ancora insieme.
«Ti amo.» sussurra con lo sguardo fisso nel mio.

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Hola, gente!! Lo so che vi siete pressoché scassati la minchia con le mie one-shot, ma oggi avevo ispirazione e ho finito di studiare - relativamente - presto. Non so come sia la storia, se vi piaccia o meno, ma ho scritto quello che mi veniva. Spero che sia almeno passabile, così... A presto :) Bye!
  
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