"Allora, te lo spiego in
parole semplici. Gli asciugamani da bagno, vanno in bagno. Se andassero in
cucina sarebbero asciugamani da cucina. E' chiaro?"
"Sì, mamma!".
House era seduto sul divano, con una birra in mano, un sacchetto di patatine
sullo stomaco e guardava la tv. O almeno ci provava, se non fosse che Cuddy
cercava di dargli per l'ennesima volta una lezione.
"Bravo il mio bambino!" gli accarezzò la testa e gli schioccò un
bacio sulla guancia come ad un vero bambino di 5 anni al quale si cerca di insegnare
qualcosa. A ben pensarci effettivamente, forse il bambino avrebbe compreso più
facilmente di House.
Dieci mesi prima
"Buongiorno"
"Buongiorno - House sbadigliò - Il caffé?"
"E' nella brocca"
"Lo hai finito!" le fece notare lui
"No! Ne ho fatto di meno!" ribatté lei, senza distogliere lo sguardo
dalla rivista.
"Perché?"
"Perché non ho l'abitudine di bermi un'intera brocca di caffé per sembrare
poi una pazza esaurita!"
House sembrò per un momento titubante "Allora sei un'attrice fantastica,
perché é un ruolo che ti calza a pennello! - lei ricambiò con un sorriso
flebile che sparì dal suo volto dopo pochi istanti. - Andiamo..." disse
infine lui, alzandosi dalla sedia e prendendole la mano.
"Dove?"
"A fare la doccia...se una donna passa la notte con me...d'abitudine poi
facciamo la doccia insieme, anche perché...ci sono parti del tuo corpo che devo
ancora esplorare!" diede una veloce occhiata al suo fondoschiena, per poi
lasciare spazio ad un'esclamazione di piacere nel farlo.
"Ho già fatto la doccia...d'abitudine la faccio appena tornata dalla corsa
mattutina! E se consideri che oggi dopo la corsa ho anche fatto sesso... -
sorrise maliziosamente e si diresse verso il bagno per sciacquarsi le mani -
House!" lo richiamò innervosita.
"Dimmi mio splendido raggio di sole incazzato!"
"Dove sono gli asciugamani del bagno?"
"In cucina ovviamente...tsk" riposò lo sguardo sul giornale che stava
leggendo. Lei entrò nella stanza.
"Cosa c'è di ovvio nel tenere gli asciugamani da bagno in cucina?"
prese gli asciugamani e li portò nel bagno.
Per lei una cosa del genere era ovvia. Era metodicamente ordinata: gli
asciugamani al loro posto designato, la carta igienica inserita nel rotolo tra
la vasca e i sanitari, il suo beauty con i trucchi nell'armadietto accanto al
lavandino. Per House l'ordine era solo un'altra maniera per conformarsi alla
massa, di conseguenza il suo ordine era un totale disordine, o come preferiva
definirlo lui, ordine da bancarella della piazza: i vestiti a montagna su una
poltrona vicino al letto, gli asciugamani da bagno in cucina e quelli della
cucina chissà dove, le chiavi sul tavolino del soggiorno invece che
nell'apposito contenitore sul mobile all'ingresso.
"Cuddyyyy! Dove sono le mie pillole."
Una voce dal fondo dell'armadio nella stanza da letto rispose. "Hai
presente quel mobiletto dei medicinali sopra il lavandino?"
"Si?"
"Prova a vedere lì dentro!"
"Quando sei diventata così divertente?"
"Quando ho iniziato a venire a letto con te!"
"Ah proposito di letto...lo sai che mi viene un'ideuzza..."
"House...sono le 9 e io sono già abbondantemente in ritardo per il lavoro,
e non sarebbe male se anche tu ti vestissi per venirci insieme a me!"
"D'abitudine non arrivo mai prima delle 12...i pazienti più interessanti
si fanno male tutti verso l'ora di pranzo...è incredibile!" quel suo
dannato sorrisino
malizioso.
"Sii...credo che abbiano una fondazione apposita per questo 'I pazienti
idioti del Dr.House'" ricambiando quel sorriso.
"Che fai?"
"Cercavo un vestito in questo labirinto, puoi indicarmi la strada? T'oh
guarda... - prese in mano una confezione di detersivo - Detersivo per i piatti
nell'armadio della camera da letto. Immagino quanti piatti lavi al giorno qui
dentro!"
"Tu lo sai quanto sporca la famiglia di ragni che ho nascosto tra i tuoi abiti?" il primo istinto fu quello di lasciare la confezione e tirarsi indietro schifata.
Poi lo guardò fisso negli occhi, con aria innervosita, prese
i vestiti che si era tolti la notte prima, adagiandoli perfettamente senza una
piega sulla sedia nella stanza e disse "Vado a lavoro!".
Dieci mesi più tardi
"Hai cambiato la bambina?"
"Lo faccio dopo..."
"Lo fai adesso..."
"Oh mammaaaa!Ufff - prese la piccola creatura dal seggiolone, che non
aspettava altro che esser abbracciata - Ma se faccio tutto io lei che cosa fa?"
le disse
"Cosa?" rispose Cuddy dall'altra parte del corridoio.
"Ti amo, tesoro!"
Lei si affacciò dalla porta "See, come no?!" con quell'aria di
disappunto tipica di Cuddy. Quei dodici mesi di convivenza l'avevano resa più
forte alle sue affermazioni, lo conosceva da anni, eppure solo convivendoci era
riuscita, finalmente, a prendersi gioco di lui tanto quanto lui faceva con lei.
Ma infondo, quelle piccole ed ironiche bugie, glielo facevano amare sempre di
più.
"Cuddyyy!! - ancora si chiamavano per cognome. - Non posso lavare la
bambina!"
"Che storia è questa?" disse lei entrando nel bagno
"Primo manca il sapone...secondo te se la lavo con quello dei piatti? E
secondo se le tocco...la patatina, mi scambiano per pedofilo."
"Per pedofilo??? E' tua figlia...ohh lascia perdere! - prese in braccio la
bambina ed iniziò a lavarla delicatamente, mentre la piccina schizzava spruzzi
di acqua con allegria - Dov'è il detergente per bambini?"
"Ahhh...ecco perché i piatti erano oleosi e profumavano di rosa..."
Cuddy non ebbe il coraggio di rispondere.
"Perché non...?" smorzò le parole senza sapere se continuare o meno.
"Prometto... - House si fece vicino a Cuddy, si piegò per baciare la
fronte della bambina e poi diede un baciò sulle labbra a Cuddy, lasciandola
inebetita. - Ti prometto che imparerò ad essere ordinato!"
"Grazie!" rispose lei con un sorrisino dolce mentre asciugava la
bambina e la stendeva sul fasciatoio per cambiarle il pannolino.
Sei anni dopo
"Dov'è papà?"
"Si sta facendo la doccia!" la bambina stava colorando sul tavolo
della cucina. Ormai Lilian aveva 6 anni e House e Cuddy si potevano considerare
una coppia. Avevano venduto entrambi la casa e traslocato in una più grande,
arredata tutta interamente da Cuddy, riservando ad House una piccola stanzetta che
aveva sistemato per suo gusto in stile Fan di Sport: la poltrona di pelle nera,
il televisore piccolo, una lampada vecchia di decenni, un cestino sempre colmo
di carte che straripavano fino a terra, una piccola libreria dove aveva
ammassato tutti i libri e le riviste di medicina e una scrivania della quale
non si riusciva a scovarne né inizio né fine. Al contrario il resto della casa
sembrava appena uscita da una stirata di lucidatrice: Cuddy passava tutto il
giorno a lavoro e quando tornava, in stile Wonder Woman, riusciva a cucinare,
tenere in ordine la casa e aiutare Lilian a fare i "compiti". Il
disegno rappresentava papà, con il bastone che urlava contro il cane perché
aveva fatto la pipì sui suoi pantaloni costringendolo a sceglierne un altro
paio.
"Oggi papà mi ha fatto mangiare la panna!" disse la bambina
soddisfatta. House sapeva quanto Cuddy non volesse che la bambina mangiasse
troppi dolci, perché le facevano male...ma era sempre House!
"Ohh il mio raggio di sole preferito!" House entrò nella stanza con
indosso solo un asciugamano intorno alla vita, scalzo e bagnato, tanto che
gocciolava acqua dappertutto...per la felicità di Cuddy.
"Amore...il pavimento!" le fece notare lei.
"Pulisco io... - si tolse l'asciugamano, lo gettò in terra e tenendosi al
tavolino vicino al divano lo spostò con il piede per asciugare. La bambina
scoppiò a ridere e Cuddy non riuscì a trattenere il sorriso. - Che c'è?"
disse poi lui.
"E' che noi...d'abitudine siamo vestite quando giochiamo a pulire...e... -
piegandosi a prendere l'asciugamano che era rimasto in terra e portandogliene
velocemente un altro da mettere intorno alla vita - poi usiamo degli stracci
per asciugare".
"E dove li trovo?"
"Sotto il lavandino, dove sono sempre stati... - Cuddy andò in bagno per
rinfrescarsi un po' dopo una faticosa giornata di lavoro. - Houseeee - dopo 6
anni ancora si chiamavano per cognome - dove sono gli asciugamani del
bagno?"
"In cucina...dove vuoi che siano?"
FINE