Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: Francine    18/03/2014    3 recensioni
Non ha proprio mentito, dopo tutto la usava sin da quando era una bambina.
L’aveva trovata nello studiolo che Arlong le aveva fatto preparare nella sua reggia, poco fuori Coconut Village. Era già tarlata. Chissà quanti anni aveva quell’arnese e a chi l’avevano saccheggiata…

Prima pubblicazione: 07.05.2007
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Stella dei desideri



Il cielo è sereno e sgombro da nuvole. Osserva le stelle sopra la sua testa, così chiare, così luminose che sembrano quasi chiamarla. Il mare verde dorme placido sotto di loro, e la Strada Maestra serpeggia morbida e luminosa contro il fondo nero del cielo.
Chissà se le stelle cadenti si vedono anche quaggiù, pensa annotando schizzi veloci sulla carta e riportando le distanze sulla mappa. Traccia le linee con la riga che ha acquistato nell’ultima città che la nave si è lasciata alle spalle. Quella che aveva portato con sé da Arlong Park l’ha sfasciata Rufy. Come al solito.
Mai che lui ed Usopp ne combinassero una giusta, pensa rammentando come l’inventore della ciurma, colto da un raptus di follia mentre ramazzava il ponte, abbia alzato lo spazzolone ed abbia rifatto il verso a Zoro.
E ovviamente, poteva Monkey D. Rufy, piantagrane di prima categoria, esimersi dal fare casino con il suo degno compare?
Ma certo che no, si risponde tracciando la posizione delle stelle. Rufy è corso nella cabina di pilotaggio, ha arraffato il primo oggetto oblungo che ha trovato – la sua riga – ed è corso per tutto il ponte superiore agitandola come fosse una spada vera, mentre lei era a terra per alcune commissioni.
Della spesa se ne occupa lei personalmente. Se lasciasse fare a loro, i soldi finirebbero dilapidati in quattro e quattr’otto. Senza contare, poi, che mandare Rufy da solo, significa andarlo a cercare per tutte le osterie della città, oppure seguire la Marina che lo ha trovato a fare casino come suo solito, e che lo insegue per arrestarlo.
Usopp sperpererebbe i soldi per nuovo materiale per le sue invenzioni. Non che siano inutili, certo. È solo grazie al bastone del tempo se è riuscita a salvarsi dallo scontro con Miss Double Finger, ma lei sa che se lo lasciasse libero di agire, finirebbero per mangiare zuppa di bulloni e assi di legno panate.
Zoro si perde anche a bordo della Going Merry, figuriamoci in un posto sconosciuto e Sanji… oh, per ritrovarlo bisognerebbe battere a tappeto tutti i bordelli della città e scoprire se ha speso i soldi con una bionda o una brunetta.
Così scende lei, facendosi accompagnare da Robin e da qualcuno che porti i pacchi e gli acquisti, mentre gli altri restano di guardia alla nave, senza fare danni. 
Ma stavolta non è andata così, a quanto pare.
È tornata appena in tempo per vedere la sua riga colare a picco sotto la chiglia della Going Merry. «Adesso tu me la ripeschi!», ha urlato strattonando Rufy per lo scollo del gilet, mentre quel suo collo di gomma si allontanava dalle sue mani e sfuggiva alla sua presa. 
Sanji si è immerso, ma ha riportato a galla solo due pezzi di legno. 
«Il resto dev’essere sul fondo, sparso chissà dove», ha detto risalendo a bordo, i vestiti zuppi e con quel suo ciuffo ancora più aderente del solito al viso.
«Molto bene. Vorrà dire che detrarrò i soldi per l’acquisto del materiale tecnico dal fondo cassa.»
«Ehi, aspetta, che storia è questa?», ha protestato Usopp. «È Rufy che ha fatto il danno, mica noi…»
«Silenzio!», ha ringhiato Sanji accendendosi l’ennesima sigaretta della giornata. «Se tu non avessi iniziato, lui non ti sarebbe venuto dietro e non avrebbe preso la riga della dolcissima Nami.»
«Ma noi ci annoiavamo!», ha piagnucolato Rufy mettendo il broncio. «Perché siamo sempre noi quelli che devono restarsene a bordo?»
«Perché la tua faccia vale un capitale, così come quella di voi altri due», ha risposto Sanji includendo nel conteggio anche Zoro, che continuava a dormire della grossa nonostante la confusione. 
«Anche voi siete pluriricercati», ha obiettato Rufy poco convinto. «Per non parlare di Robin!»
«Non azzardarti a paragonare la bellissima Robin a due casinisti come voi!!»
«Lascia perdere, Rufy. Che vuoi farci? È il prezzo che occorre pagare quando si è una personalità come il sottoscritto…», ha commentato Usopp pavoneggiandosi come suo solito.
«Idioti», ha sputato Sanji prima di avvicinarsi a Zoro. «Ma guardatelo! Il truce Rolonoa, terrore di pirati e spadaccini, dorme come un pupo! Sveglia, Bella Addormentata!», e gli ha rifilato un calcio dei suoi, svegliandolo.
«Chi è? Che succede? La Marina? Dove sono?», ha chiesto Zoro scattando in piedi, una mano sulla zucca dolente e l'altra alle sue spade.
«Incosciente che non sei altro, noi ti lasciamo qui a sorvegliare questi due e tu che fai? Ti addormenti?»
«Eh?»
«Per colpa della tua negligenza Rufy ha rotto la preziosissima riga della dolce Nami.»
«E tu ti sei tuffato a riprendergliela?»
«Certo! Sia mai detto che io lasci soffrire il cuore di una dolce fanciulla.» 
«E tu mi svegli a suon di calci per una cosa del genere?!», ha ringhiato Zoro estraendo le spade.
E mentre sul ponte degenerava l’ennesima rissa tra il cuoco e lo spadaccino, lei è scesa a terra e si è regalata una riga nuova. Acciaio cromato dai riverberi rosati, in tinta con il nuovo rossetto che s’intona alla perfezione al suo nuovo vestito e ad un paio di scarpe dello stesso colore.
«Danni morali…», ha risposto sfilando carica di pacchetti sotto il naso allibito di Zoro. «Rufy ha rotto la riga che avevo fin da piccola.»
Bugiarda, le ha risposto lo sguardo dello spadaccino.
Bugiarda a chi?, hanno replicato i suoi occhi. Non ha proprio mentito, dopo tutto la usava sin da quando era una bambina. L’aveva trovata nello studiolo che Arlong le aveva fatto preparare nella sua reggia, poco fuori Coconut Village. Era già tarlata. Chissà quanti anni aveva quell’arnese e a chi l’avevano saccheggiata…
«Spero ti vada bene, signorinella…», le aveva detto Arlong in persona, con quei suoi denti affilati e gli occhi malvagi che brillavano sotto quel suo cappellaccio.
«Benissimo!», aveva risposto con il cuore che le martellava nel petto con una forza tale che aveva temuto potesse schizzarle fuori da un momento all’altro.
Come se dentro di sé avesse sempre saputo che la paura era un lusso che non poteva concedersi.
La paura ci fa deboli, l’amore rende forti, ripeteva Bellemère e lei ha fatto di quelle parole il proprio motto, insieme ad un’altra frase che aveva trovato in un libro. Cogli la mela quando è matura.
Genzo le aveva spiegato il vero significato di quel verso: acciuffare le occasioni quando è possibile. Perché le occasioni sono come il vento, non tornano mai indietro, e lei questo lo sa bene.
Se solo avesse saputo cosa l’aspettava dietro l’angolo, non avrebbe sprecato un solo istante. 
Ogni attimo passato con Bellemère e Nojiko si affaccia alla sua mente avvolto da una luce dorata e dolce, come l’aroma dei mandarini. 
Lei che rincorre sua sorella tra il bucato steso ad asciugare in un gioco di ombre, e la luce del sole che fa capolino tra lenzuola pulite e profumate alla violetta. 
Le patate arrostite sotto la cenere nei primi pomeriggi autunnali e lei che si scottava sempre le mani per sbucciarle. 
Le corse nel frutteto dietro casa alla ricerca dei soffioni da far volare via in mille pezzi, lievi come piume. 
La neve che scendeva silenziosa di notte e loro tre a fissare il giardino imbiancato con una tazza di cioccolata calda tra le mani e le coperte sulle spalle.
E poi l'arrivo di Arlong. La fucilata a bruciapelo perché Bellemère non poteva pagare. Non voleva pagare.
I primi anni ha pensato che fosse stata una stupida idealista. Non lo diceva anche Sephora, giù all’emporio? Se Bellemère aveva fatto quella fine, era perché non aveva capito che doveva mettere da parte i suoi ideali e i suoi sogni e piegare la testa.
Nojiko s’infuriava a sentire certi discorsi, e spesso Genzo la trascinava via mentre urlava parole irripetibili all’indirizzo di Sephora e della sua cricca. 
Lei, invece, no. Lei pensava che sotto sotto quella zitella magra come un chiodo avesse ragione. Che prima o poi il chiodo che spunta dalla trave si sarebbe beccato una solenne martellata. Che Bellemère avrebbe dovuto capire contro chi si stava mettendo.
Era stato Rufy a farle capire quanto fossero sbagliati i suoi pensieri, ad aprirle gli occhi e a farle comprendere perché Bellemère avesse preferito morire piuttosto che piegare la testa davanti ad un sopruso.
Si stringe le mani. Quell’incubo è finito. Ora, la sua strada, come le ha detto Genzo prima di salutarla, è tutta in discesa. E lei sa che ha ragione: per quanti pericoli dovrà affrontare, per quanti problemi dovrà risolvere, il solo fatto di non avere più Arlong e la sua banda come una spada di Damocle sulla testa la fa sentire libera.
È diventata grande, e può lasciarsi alle spalle il peso che ha sempre sopportato stoicamente. Adesso è ora di realizzare i suoi sogni.
Posa la penna nel calamaio. La sua riga non era quella che Rufy ha spezzato, ma quella che Bellemère le aveva comperato ed incartato con un bel nastro rosa geranio. Nojiko gliel’ha tenuta da parte per tutto questo tempo, e lei la custodisce gelosamente nel quarto cassetto dell’armadio, con ancora il nastro rosa bello stretto attorno alla carta a fiorellini rossi.
Ha deciso di usarla solo quando disegnerà la mappa di tutto il mondo. Allora la tirerà fuori dal suo nascondiglio, la scarterà e traccerà delle linee precise sulla carta pergamena. Bellemère sarà con lei, perché se è diventata la ragazza che è, lo deve principalmente ai suoi insegnamenti.
 «Una stella cadente!», esclama Robin , un libro in grembo aperto a farle compagnia in questa sera così calma. Nami alza la testa.E mentre ne segue la scia, nella sua mente esplode un solo desiderio: diventare la migliore cartografa del mondo.
Contaci, Bellemère. Contaci!
 

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Francine