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Autore: Littlewolf    18/03/2014    2 recensioni
Molto spesso ci confondiamo tra realtà e fantasia, la realtà è ciò che noi realmente abbiamo, facciamo, pensiamo. E' tutto ciò che comporta una conseguenza mentre la fantasia è un universo parallelo creato da noi per noi. La fantasia è il mondo che sognamo, è quello che ci aspettiamo di fare, di vivere e di pensare. E' una magia.
Genere: Commedia, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda. La luna piena splendeva sulla Senna. Nessuno si aggirava per le strade tranne un ragazzo. Aveva circa 20 anni e aveva deciso di fare un colpo grosso, probabilmente un grande errore dovuto alla sua giovane età. Non aveva più niente da perdere, si ripeteva, Camille gli aveva spezzato il cuore e lui era rimasto solo, deluso e arrabbiato. Aveva pianificato di colpire al Louvre. Voleva rubare un quadro di un’inestimabile valore che l’indomani mattina sarebbe partito per un’importante mostra a Londra.


Arrivò davanti al Louvre; ci volle poco tempo per entrare a un ragazzo sveglio e deciso come lui. Non era tempo di ripensamenti si diceva.
Cercò per molto tempo dentro al museo prima di trovarlo e poi, finalmente, eccolo lì davanti ai suoi occhi. Il ‘Bacio davanti all’Hotel De Ville’ di Robert Doisneau’, davvero meraviglioso, la prima volta che lo aveva visto era insieme a Camille. Lei era un’appassionata di fotografia e arte. L’aveva conosciuta proprio davanti a quel quadro. Forse era stato amore a prima vista il loro, quello che tutti sognano e infatti restarono insieme per quasi 2 anni ma poi, qualcosa cambiò, Camille cambiò. Non facevano altro che litigare ed ora, eccolo lì, alla fine della loro storia che guardava quel romantico quadro, quel quadro che ora detestava.
Conosceva bene le guardie all’interno e sapeva come uscirne senza farsi beccare.


Un attimo prima era dentro e un attimo dopo era fuori col quadro tra le mani. Preso dal panico per ciò che aveva fatto corse a casa. Appena entrato nel suo appartamento si chiuse a chiave, si sedette di fronte al quadro poggiato su una sedia e iniziò a piangere. Si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto, pensava che avendolo distrutto avrebbe risolto tutte le sue angosce ma non ci riusciva. Non riusciva a tagliare la tela, quella fotografia era troppo bella, piena di emozione e piena di Camille. Ecco Camille, era lei la causa di tutto. Trascorse la notte tra lacrime e un coltello tra le mani fino a che non si addormentò esausto.


Fu il sole del primo mattino a svegliarlo, i raggi risplendevano nella stanza. Aprì un occhio e poi l’altro e si focalizzò sul quadro. Mancava qualcosa, qualcuno. La donna della fotografia era scomparsa. Alan era sconvolto, non riusciva a credere ai suoi occhi. Come una donna di una fotografia poteva scomparire nella notte? Ma soprattutto, come poteva staccarsi dalla tela? Tutto questo era impossibile. Magari era solo l’effetto della sonnolenza che pesava ancora su di lui, pensava. Non aveva dormito un gran che quindi, si buttò sul letto e cadde in un sonno profondo. 
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