Mentre scendevo le scale non provavo rimorso, sorridevo. Camminavo lentamente, non avevo alcuna fretta. Vedevo le persone che mi guardavano sconvolte, come se fossi uscita da un storia dell'orrore. Ma in fondo cos'avevo fatto?
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Mentre scendevo le scale non provavo rimorso, sorridevo. Camminavo lentamente, non avevo alcuna fretta. Vedevo le persone che mi guardavano sconvolte, come se fossi uscita da un storia dell'orrore. Ma in fondo cos'avevo fatto? Ero semplicemente stanca di tutto. Ero stufa di dover comportarmi bene solo perché era il mio ricco zio e mi avrebbe lasciato milioni di dollari in eredità. Aveva un atteggiamento fastidioso, con tutti quei baci e quelle caramelle. Mi disgustava. Ero stanca di doverlo andare a trovare nella sua residenza invernale per il suo compleanno. Era vecchio, aveva un cattivo odore. E poi ascoltava sempre quella musica insopportabile a volume troppo alto. La Regina della Notte aveva una voce irritante. Quindi mi era venuta in mente un'idea. Ero uscita dalla mia stanza, avevo seguito la stupida voce della Regina, ed ero arrivata alla stanza dello zio. Ero determinata a farla finita. Quella voce mi portava i nervi a fior di pelle. Ho aperto la porta ma quel vecchio non mi ha nemmeno sentito entrare. Mi sono avvicinata alla scrivania e ho preso il suo taglia carte. Quando finalmente mi ha visto andare verso di lui mi ha sorriso. Che stupido. Ero quasi tentata di andarmene, ma poi la Regina ha fatto un altro dei suoi acuti. Non ci ho visto più. Ho cominciato a colpire il torace dello zio con forza, ma non puntavo al cuore, non volevo che morisse troppo velocemente. Volevo che soffrisse. Gli schizzi di sangue mi arrivavano sul viso, che schifo. Urlava come un pazzo. Ogni acuto aumentava la mia furia e il mio braccio affondava con più violenza. Mi guardava con aria sorpresa, già, come se non se l'aspettasse. Ne ero rimasta sollevata. I domestici erano entrati e avevano visto il cadavere, alcuni gridavano, altri piangevano. Io sorridevo. Ho lasciato il tagliacarte conficcato nel suo petto, mi faceva ribrezzo almeno quanto lui. Ora tornavo tranquillamente nella mia camera. -"Portatemi un asciugamano, non voglio il suo sangue addosso."- La Regina della Notte fece un altro acuto. -"E tappatele la bocca!"- ringhiai - "O il sangue dello zio non sarà l'unico a essere versato stanotte".-