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Autore: Anwyn    18/03/2014    1 recensioni
I Nott non lo sapevano, ma quell'avvolgente fagottino di coperte conteneva un essere differente da tutti gli altri, di straordinarie capacità magiche, che avrebbe dimostrato senza esitazione le sue doti naturali. Lily Nott, Purosangue, il suo nome ricordava ironicamente il nome della madre del Prescelto, ma lei non aveva nessun legame con il Bene. Sarà lei a decretare le ultime parole.
(Fan fiction ambientata durante la prima caduta del Signore Oscuro, poco dopo la morte dei Potter)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco, Malfoy, Famiglia, Malfoy, Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Lucius, Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ormai anche il proprietario aveva perso le speranze, ma appena la giovane Lily la prese in mano sprizzarono scintille dorate dalla punta della bacchetta che illuminarono lo sguardo stupito della bambina. Olivander sorrise con gioia, mai avrebbe pensato che una ragazzina riuscisse a domare una bacchetta tanto potente! Il fabbricante allora si rivolse al padre che, alquanto spazientito e sorpreso, non aveva intenzione di comprare quell'oggetto magico. Olivander, allora pese delicatamente dalle mani di Lily la bacchetta illustrandone le caratteristiche: Melo, 13¼ pollici, rigida, nucleo di fenice. Una bacchetta piuttosto insolita date le sue componenti, Olivander non ricordava di aver mai venduto bacchette di melo, legno piuttosto insolito per la loro fabbricazione. Tuttavia Everard non sembrava interessato, anzi cercava di concludere la faccenda il prima possibile, Lily non aveva bisogno di una bacchetta e quel vecchio pazzo stava solo cercando di far perdere loro tempo! L'attenzione del Mangiamorte venne però catturata quando Olivander affermò con sicurezza che la bacchetta di melo aveva un valore inestimabile, era considerata un cimelio storico e che non avrebbe dovuto cadere nelle mani sbagliate, in quanto era pericolosa quanto la Bacchetta di Sambuco. Everard in cuor suo si spaventò, come poteva sua figlia controllarla? Forse era meglio lasciarla nel negozio e farle dimenticare l'accaduto? Impossibile, la ragazzina aveva un immenso potere nonostante l'età, non si sarebbe lasciata sfuggire tale oggetto. E poi il padre ricordava l'ultima volta che aveva impedito a Lily di esternare i suoi poteri, e non voleva che la sua casa saltasse di nuovo in aria a causa della sua collera. Doveva assecondarla, prenderle la bacchetta. Si rendeva conto solo ora dell'importanza di mantenere stabile l'umore della figlia. Doveva solo renderla felice, poi magari sarebbe riuscito anche a parlare con il direttore del San Mungo e farla rinchiudere in qualche cella blindata dotata di protezioni magiche che nemmeno lei sarebbe riuscita a scavalcare. Immerso nelle sue riflessioni non si accorse che Olivander stava porgendo di nuovo la bacchetta a Lily, e salutandoli gentilmente con un sorriso lo congedò senza chiedergli nemmeno una falce e affermando che ciò che era appena successo valeva più di mille galeoni. Everard condusse i figli fuori, ma prima si fece giurare da Olivander il silenzio sulla questione, e, uscendo dal negozio, si incamminò coi figli lungo Diagon Alley che iniziava a brulicare di maghi e streghe dall'aria stanca. Lily era più felice che mai, forse con quella bacchetta avrebbe potuto convincere il preside di Hogwarts a concederle l'iscrizione.
  
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