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Autore: Breathe me    19/03/2014    0 recensioni
[...] Lo sguardo calamitante di quel Federico mi aveva confuso così come quello di Colton, così freddo e per niente simile a quello che mi avrebbe rivolto un mese fa. Mi passai le mani sul viso cercando di scacciare quei pensieri. Tra una settimana sarebbe iniziata la scuola, era quello il mio vero problema.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Aprii svogliatamente il libro di algebra, poggiato malamente sulla mia scrivania. L’idea di mettermi a studiare era decisamente infondo ai miei pensieri. Maledissi mia madre, ripensando a ciò che mi aveva detto poche settimane dopo la fine della scuola “Inizia i compiti Giada, così avrai meno da fare tra qualche mese!”  ma la cosa che più mi infastidiva era che aveva assolutamente ragione. E ora, invece di godermi le mie ultime giornate dove il sole era caldo e il cielo limpido, dovevo rimanere chiusa nella mia camera, seduta al tavolo, mordicchiando nervosamente il tappo della penna senza la minima idea di dove iniziare i compiti. Non avrei nemmeno potuto salutare Colton prima che tornasse in Inghilterra, rispecchiarmi per l’ultima volta nei suoi occhi blu e magari trovare il coraggio di baciarlo. Invece non potevo fare niente di tutto ciò, e solo per colpa di quella maledetta scuola e di mia madre che ascoltava divertita le mie ragioni per lasciarmi uscire. – Mamma, è l’ultima settimana! Le mie amiche partiranno tutte tra pochi giorni come farò a salutarle? – Con tono assillante l’avevo pregata in tutti i modi di concedermi almeno un’oretta per fare i miei comodi e distrarmi un po’. Ma la sua risposta era giunta senza obbiezioni, lasciandomi arrabbiata ed infastidita. – Amore, hanno inventato i telefoni per un buon motivo. Su, torna di là a studiare, la scuola prima di tutto  – Era insensibile, crudele ed io non potevo non odiarla. Il mio cellulare vibrò sulla superficie della scrivania facendomi sobbalzare.
“Ehi Giada, usciamo per le quattro, sei dei nostri?”
Sospirai rumorosamente squadrando la pila di libri di fronte a me. Non c’era pericolo che svanissero nell’aria, erano rimasti li per tre lunghi mesi, senza mai essere sfiorati, e non avevano la minima idea di scomparire proprio adesso. Mio padre sbucò dalla porta di camera mia sorridendo. – Tesoro… – Annui compiaciuto vedendomi sui libri – Faccio un salto al supermercato in centro, ti serve qualcosa? – Scossi la testa – Niente… fai pure con calma – Con una faccia d’angelo gli sorrisi amabilmente mentre il mio cervello lavora febbrilmente. – Ok, buono studio! – Mi salutò un’ultima volta prima di voltarsi e nell’esatto momento in cui sentì la serratura chiudersi presi il telefono digitando velocemente un messaggio di risposta a Veronica.
Certo! Solito posto? J
***
Mi preparai rapidamente indossando le prime cose mi capitarono sotto mano. Presi la borsa e le chiavi del motorino, richiudendomi la porta alle spalle con un tonfo. Uscita dal palazzo, il sole mi illuminò il volto, obbligandomi a socchiudere gli occhi. Come al solito il Duomo di Milano era pieno di turisti ma impiegai poco a trovare i volti accaldati dei miei amici, seduti accanto alla cattedrale in quello che ormai era diventato “il nostro posto” . Sorrisi vedendo Ale sbottare contro una ragazza giapponese che continuava ad inciampargli addosso. Il mio sguardo si posò poi su Colton, seduto leggermente in disparte. I soliti capelli biondi che riflettevano al sole, gli occhi persi nel vuoto. Quegli occhi che mi avevano guardata a lungo, che mi avevano, seppure a loro modo, amata. Riposi il casco e mi diressi verso di loro, quando qualcosa mi costrinse a fermarmi. Improvvisamente avevo preso le sembianze di uno straccio da strizzare. Ero zuppa dalla testa ai piedi. I capelli gocciolanti e il trucco leggermente sbavato. Con un sospiro di sollievo ricordai che il telefono era nella borsa e quella era, più o meno, umida. Mi girai di scatto pronta a maledire il deficiente che si divertiva con i gavettoni. Un ragazzo mi guardava divertito con in mano una bottiglietta d’acqua ormai vuota. – Tu! – Mi avvicinai e lui rimase immobile a sorridermi – Io? – Ripeté con una faccia da schiaffi. – Sei stato tu! – I suoi amici poco più lontani da lui cominciarono a ridere. – Scusa, non eri tu il mio obbiettivo – Lo guardai incredula. La mia voce era diventata fastidiosamente stridula, come tutte le volte che mi arrabbiavo. – Ma guarda un po’ è finita addosso a me! – Lui alzò le spalle per niente dispiaciuto. Mi sarei messa ad urlare a momenti ma rimasi calma, scostandomi leggermente da lui. – Biondino, passami la bottiglietta che hai in mano – Il ragazzo mi guardò confuso, ma lo liquidai con il mio sguardo glaciale e non ci pensò due volte a lanciarmela. – Vediamo… – Mi alzai in punta di piedi, fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso, avvicinando la bottiglia ai capelli, perfettamente pettinati e ordinati. Lui rimase immobile mentre l’acqua sgorgava velocemente sulla sua testa, lasciandomi infine la bottiglietta vuota in mano. – Così dovremmo essere pari – Annuì con approvazione facendo dietro-front ma qualcosa mi bloccò. Una mano mi aveva afferrato e stretta intorno al mio polso non si decideva a lasciare la presa. – Ma cosa… – Il tipo che avevo appena finito di lavare mi guardò impassibile. – Fede, vacci piano – Feci la faccia da angelo. – Su Fede, dai retta ai tuoi amichetti – Provai a sfilarmi la sua mano dal mio polso, ma la sua morsa si fece più stretta fino a circondarmi con le sue braccia ed issarmi sulla sua spalla. – Ma cosa diamine fai? – Lui non mi rispose, dirigendosi verso Piazza Fontana. – Tu sei … ? – Mi chiese lui cambiando discorso. – Fanculo! – Lui alzò le spalle. – Potevi evitarti un bel bagnetto, ma visto che non vuoi collaborare… - Sospirai – Giada – Borbottai, picchiettando con i pugni stretti sulla sua schiena. – Smettila o ti ci annego dentro quella fontana – Ci avvicinammo sempre di più, sotto gli occhi scandalizzati dei passanti. Si fermo a pochi centimetri dall’acqua. – Magari possiamo trovare un accordo –  Rimase in silenzio – Un bacio forse? – Voltai la testa. – Preferisco affogare – Lui sospirò,  rovesciando in aria gli occhi. – Mi lasciò sprofondare nell’acqua fredda rimanendo a guardare compiaciuto la scena. – Stronzo! – Dissi alzandomi sotto il peso dell’acqua intrisa nei miei vestiti, mentre lui stava già incamminandosi verso la sua compagnia – Aspetta! – Lo bloccai piazzandomi di fronte a lui. – Ho finito con te – Mi disse impassibile fissandomi con quei occhi così magnetici, di un verde impressionante – Non hai finito per niente! Io a casa così non ci torno! – Lui mi guardò inarcando le sopracciglia. – Siamo a Milano, se vai al sole rischi di prendere fuoco, avanti è solo un po’ d’acqua – Fece per incamminarsi ma lo fermai nuovamente. – Non voglio stare al sole! – Il suo sguardo mi oltrepassò. – Cosa dovrei farci io? – Continuammo a camminare in silenzio. – Hai smesso di assillarmi? Perchè non parli più? – Disse ridendo mentre con la mano si scompigliava i capelli ancora bagnati. – Ti odio – Incrociai le braccia dirigendomi verso i miei amici. – Ciao Giada, a presto! – Lo fulminai con lo sguardo voltandogli definitivamente le spalle. Non detti spiegazioni ai miei compagni, leggermente confusi dal mio aspetto. Colton non fece nemmeno la fatica di salutarmi, mi sorrise e basta prima di tornare a fissare il vuoto. Io proprio non lo capivo. Me ne tornai a casa sconsolata. Mio padre non era ancora tornato, probabilmente si era fermato al bar con degli amici. Mi tolsi velocemente i vestiti, lasciandoli cadere sul parquet dirigendomi poi verso la doccia. Lo sguardo calamitante di quel Federico mi aveva  confuso così come quello di Colton, così freddo e per niente simile a quello che mi avrebbe rivolto un mese fa. Mi passai le mani sul viso cercando di scacciare quei pensieri. Tra una settimana sarebbe iniziata la scuola, era quello il mio vero problema.

Angolo della scrittrice
Salve a tutti! Sono finalmente tornata con una nuova storia, e ci terrei a ringraziare molto chiunque la leggerà o recensirà in futuro. Allora, protagonisti di questo nuovo racconto sono Giada, una ragazza moolto esuberante e testarda, da quanto scopriremo nei prossimi capitoli e poi questo misterioso Federico, di cui purtroppo non si sa ancora bene nulla. Per farvi immaginare meglio i ruoli dei personaggi e di chi li interpreta, ho scelto Holland Roden, conosciuta come la rossa di Teen wolf xD e poi Harry Styles, uno dei componenti dei One Direction. Spero vivamente che vi piaccia, buona lettura! <3
- Breathe me

  
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