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Autore: kuwari    20/03/2014    3 recensioni
Ecco, queste erano le persone con cui voleva stare, gli amici che non aveva mai avuto.
Con loro poteva essere se stesso, non doveva fingere di essere qualcuno che non era…
Con loro si sentiva a casa…
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davide
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoooooo!!!!

Sono solo parole per descrivere, secondo me, quali sono i pensieri di Davide quando esce dall’ospedale…

Spero vi piaccia!!!!!!

Aspetto commenti!!!!!!!!!

 

 

E QUESTA E’ CASA MIA…

 

Li guardava… Osservava quei ragazzi intenti a giocare e a rincorrere quel pallone…

 

Invidiava quella loro vita spensierata e priva di preoccupazioni…

 

Anche lui era stato così… Libero, senza pensieri e paure…

 

Avrebbe dato tutto pur di poter andare da loro e fare una partita, di tirare una semplice punizione…

 

Prima di quella “stramaledetta mattina” in cui era stato male aveva una vita perfetta!

 

Aveva amici, giochi, era rispettato e temuto dai compagni… Era una sorta di Leader a scuola!

 

Poi, in un attimo, suo malgrado, tutto era cambiato… Il mondo gli era caduto addosso, la terra gli era sprofondata sotto i piedi… Era precipitato in un pozzo senza poter e senza saper come uscirne…

 

Ora ogni minimo sforzo poteva essergli fatale, ogni attimo poteva essere l’ultimo…

 

Non aveva mai pensato alla morte e non lo avrebbe di certo fatto se non fosse sopraggiunta la malattia.

 

Ogni notte, nell’oscurità della sua stanza in ospedale, quando nessuno lo vedeva, lasciava cadere la sua maschera di sicurezza e di ragazzo “stronzo” per far spazio alla parte più sensibile, sincera, insicura e piena di dubbi…

 

In quei momenti era semplicemente Davide, un bambino spaventato e non più il “bullo” della scuola.

 

Aveva paura, una paura fottuta di non farcela…

 

Davanti agli altri non lo dava a vedere ma era letteralmente terrorizzato! Non voleva però che suo padre, Lilia o chiunque altro lo capisse…

 

E quindi continuava con il suo solito atteggiamento…

 

Trattava male tutti, perfino Mirko, il suo compagno di classe che era venuto a trovarlo… Era stato l’unico a farlo, l’unico compagno di scuola che era venuto a salutarlo e a sincerarsi delle sue condizioni...

Tutti gli altri avevano trovato delle scuse patetiche e ridicole…

Quelli che fino a quel momento si erano detti suoi amici, si erano invece rivelati per quello che in realtà erano… Solamente degli ipocriti…

 

Mirko, invece, nonostante gli insulti e le angherie nei suoi confronti, era venuto, gli aveva portato i compiti, i giochi… Si era comportato da vero Amico!

 

E lui come lo aveva trattato??

Come una pezza da piedi! Si vergognava e si odiava per averlo chiamato “brutto ciccione”…

 

E quegli stupidi non lo facevano giocare!

 

Avrebbe voluto scendere da quella macchina, andare sul campetto e menare tutti quanti!

 

Ma perché non lo faceva?

 

Perché non voleva scendere?

 

Perché aveva fermato Mirko che lo aveva visto e si stava avvicinando?

 

Perché adesso, che era fuori dall’ospedale, se ne stava lì seduto e non raggiungeva i compagni?

 

Eppure quella mattina non vedeva l’ora di tornare alla “vita vera”!

 

Ora, però, lì fuori si sentiva fuori posto, un pesce fuor d’acqua…

 

Guardava quei ragazzi e sentiva che quella vita non gli apparteneva più… Guardava quel mondo con distacco…

 

Davide: -Dai Lilia, andiamocene via…-

 

La donna mise in moto l’auto e partirono…

 

Andarono a casa.

 

Davide non toccò cibo, non mangiò nulla di quello che Lilia aveva cucinato… Aveva lo stomaco chiuso… L’appetito che lo aveva sempre contraddistinto era sparito…

 

Si sentiva strano, spaesato.

 

Continuava a guardarsi intorno e gli sembrava di non riconoscere niente di ciò che lo circondava…

 

Andò in camera sua e si sdraiò sul letto… Tutto gli era estraneo…

 

Ma era davvero tutta sua quella roba?

 

Nel mentre arrivò suo padre che gli si sdraiò accanto.

 

Lilia osservò quella scena, le salirono le lacrime agli occhi e le si formò un “groppo” in gola...

 

C’era voluta la malattia di Davide per avvicinare quei due!

 

Entrambi erano forti, orgogliosi, duri… Ma ora sembrano così fragili ed indifesi…

 

Se ne stavano distesi senza dir nulla, semplicemente abbracciati l’uno accanto all’altro… In quel momento non servivano parole…

Lì c’erano solo un padre, con tutte le sue paure per le sorti del figlio, ed un ragazzo di 14 anni che si sentiva sereno come forse non era mai stato…

Il muro che era stato innalzato fra i due era crollato, definitivamente… Finalmente erano solo padre e figlio, nulla di più…

 

Prima di tornare in ospedale, Davide prese un po’ della sua roba, voleva portare qualcosa ai suoi amici…

 

Entrò nella stanza che condivideva con Rocco e li trovò tutti lì…

 

C’era Leo, il Leader di quel loro strano gruppo…

Al suo arrivo in ospedale lo aveva trattato malissimo, quasi insultato ed aveva fatto commenti spiacevoli sul fatto che non aveva una gamba…

 

All’inizio gli era proprio antipatico!

 

Non sopportava proprio quella sua aria felice!

 

Che diavolo aveva poi da essere così allegro??

 

Ma ricordava molto bene l’attimo in cui la loro amicizia era nata…

 

Avevano entrambi fatto appena una risonanza magnetica e, disobbedendo agli ordini dei dottori, avevano fatto un “corsa con le carrozzine” finendo chiusi in ascensore… Gli era venuta una fitta all’altezza del cuore e, se non ci fosse stato Leo, sarebbe sicuramente morto…

In quel luogo, così strano ed inaspettato, era entrato a far parte dei Braccialetti Rossi…

 

Poi c’era Vale, il Vice-Leader. Un ragazzo timido, introverso ma dal cuore d’oro!

 

Poi Toni, il Furbo… Anche se tanto furbo non gli sembrava proprio, anzi…

All’inizio non voleva che entrasse a far parte del gruppo… Gli sembrava strano ed anche un po’ scemo a dir la verità…

 

Continuava a dire di poter parlare con Rocco!

 

Ma quale persona sana di mente può parlare con uno in coma!? Che assurdità…

 

Con il tempo, però, aveva capito che in fondo era un ragazzo buono, generoso e speciale, come lui stesso sottolineava…

Era sempre pronto ad aiutare il prossimo!

 

Poi c’era Cris, la Ragazza. In ogni gruppo che si rispetti c’è ne sempre una…

 

Le piaceva, ma non in quel senso, forse era troppo piccolo per pensare a certe cose… La vedeva più che altro come un sorella maggiore, d’altronde non avrebbe avuto speranze con lei. Cerano già Leo e Vale che le sbavavano dietro…

 

Ed infine Rocco, l’Imprescindibile, senza il quale il gruppo non avrebbe potuto formarsi… Si augurava davvero che si risvegliasse…

 

Ecco, queste erano le persone con cui voleva stare, gli amici che non aveva mai avuto.

 

Con loro poteva essere se stesso, non doveva fingere di essere qualcuno che non era…

 

Con loro si sentiva a casa…

 

 

 

  
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