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Autore: Mordekai    20/03/2014    0 recensioni
New York. 2003 A.D.
Un serial Killer spietato e senza scrupoli, uccide con il favore del buio reietti della società, come tossicodipendenti, prostitute o pedofili.
L'agente Aidan Tesla dovrà risolvere il caso, ma a quale prezzo?
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NY Hospital. Ottobre 2003. 22:35
 
‘’Battito cardiaco regolare signore. Il paziente si sta riprendendo.’’- disse una voce femminile rimbombante in un luogo oscuro, ma a poco a poco la luce inondò la stanza, mostrando sagome indistinte di persone.
 
‘’Aidan? Ehi, Aidan, tutto bene?’’- domandò una voce familiare.
 
‘’Oh… cosa è accaduto? Dove sono?’’
 
‘’Ti sei ferito alla testa portando solo una lieve contusione, nulla di grave.’’- disse il medico che controllava la scheda clinica.
 
‘’Ora ricordo. Il Killer dell’Ombra, era nel mio appartamento. Devo prend-Gah.’’
 
‘’Resti nel suo letto, detective Aidan.’’- disse entrando il Procuratore, seguito dall’agente dell’FBI, Mcfritz, ovvero l’armadio vivente.
 
‘’Signor Aidan, sono qui a nome del mio collega per chiederle di non intralciare più le indagini condotte dall’FBI, le sue continue intromissioni ci stanno facendo perdere tempo prezioso e…’’
 
‘’Senti, Mcfritz, io non c’entro nulla, quella canaglia mi ha aggredito, in casa mia, minacciandomi di morte.’’- rispose Aidan interrompendolo e sbattendo il pugno sul comodino della sala.
 
‘’Può essersi procurato la ferita ovunque nel suo appartamento. Una mensola, uno spigolo, non so.’’
 
‘’Mi scusi agente, ma la ferita che abbiamo esaminato non è riconducibile a nessun tipo di arredamento presente nel suo appartamento. La ferita presenta un solco rettangolare con i bordi smussati, riconducibile a quella di una 9mm. Si, sono stato agente di polizia per qualche mese, poi ho scelto la professione di medico perché-‘’
 
‘’Basta con le chiacchiere. Vorrei stare da solo con Aidan se non vi dispiace.’’- rispose Gwen, lasciando sbigottito il medico e l’agente dell’FBI, tranne il Procuratore, freddo e impassibile come sempre.
 
Non appena furono tutti fuori, Aidan si alzò leggermente, sedendosi sul bordo del letto, massaggiandosi il ‘’bernoccolo’’ ricevuto.
 
‘’Sei stata tu a condurmi qui?’’ domandò il detective, sobbalzando ad ogni fitta di dolore.
 
‘’Ehm… si Aidan, quando sono tornata da lavoro, la porta del tuo appartamento era aperta e ti ho trovato steso sul pavimento, con il sangue che…’’
 
‘’Comprendo. Ora è meglio che vai a casa, domani invierò un agente per farti qualche domanda.’’
 
Gwen si alzò e, prima che potesse uscire dalla porta, Aidan disse qualcosa che la fece sorridere: ‘’Grazie.’’
 
Ottobre 2003. Primo pomeriggio: 16:10. NYPD.
 
Aidan Tesla era nel suo ufficio, con una mano sulla fronte, gli occhi fissi sui dossier delle vittime e ancora senza nome del Killer, solo quel maledetto nomignolo. Perché uccidere reietti della società? Che senso aveva? Quale connessione c’era tra lui e le vittime?
 
‘’Detective Tesla?’’
 
‘’Si, lei chi è?’’
 
‘’Sarah Forsythe per CNN News.’’
 
‘’Oh, lei è la giornalista che ha fatto il servizio di qualche giorno fa su G. e Ed? Sa che potrei farla arrestare per intralcio alla giustizia?’’
 
La giornalista si sentì una stretta al petto e deglutì rumorosamente, pensando alla sua carriera che poteva essere compromessa e rovinata per sempre.
 
‘’Lo so detective, ma è il mio lavoro trovare scoop così interessanti, ne vale la mia carriera.’’
Aidan si alzò di scatto, sbattendo i pugni sulla scrivania e facendo cadere il porta-penne sul pavimento:
 
‘’La sua carriera è più importante della sua vita? Quel criminale non si fa scrupoli, lo può vedere dalla ferita che ho sulla nuca.’’
 
Il volto del detective era completamente arrossato, furioso per ciò che aveva detto la giornalista, leggermente sconvolta e imbarazzata.
 
Era vero, il Killer dell’Ombra non aveva nessun scrupolo o pizzico di umanità, doveva essere arrestato a tutti i costi, pur di rimetterci la sua vita, ma almeno un pericoloso assassino sarebbe finito dietro le sbarre.
''Io vorrei solo delle informazioni su questo pazzo criminale e...''
 
‘’La prego, mi lasci da solo adesso, ho avuto una pessima giornata.’’- disse Aidan appoggiandosi alla finestra con la fronte e sospirando; stress accumulato e notti quasi insonne non giovavano alla sua salute, ma voleva risolvere il caso e non avrebbe permesso che altri cadessero per mani di quel criminale psicopatico.
 
La giornalista se ne andò, stizzita.
 
*Blip* *Blip*
 
‘’Tesla, chi parla?’’
 
‘’La prego, mi aiuti.’’
 
‘’Chi è lei?’’
 
‘’Tesla, Tesla, Tesla. Non è bella questa voce supplicante del nostro Alberto Montarsi, un pedofilo e spacciatore di eroina?! Senti come urla, come implora il perdono. Supplicami che io non ti tagli la gola.’’
 
‘’Bastardo, osa fargli del male e io ti…’’
 
‘’Uccido? Oh, no, sono morto da tempo ormai. ‘’
 
La chiamata si interruppe lì, Aidan corse da Speedy per fargli rintracciare il segnale della chiamata, che in meno di mezz’ora venne individuato: Civic Street, appartamento 501, Orion Motel.
 
Ottobre 2003, ore 21:30. Orion Motel, appartamento 501.
 
‘’Polizia di New York, apra la porta.’’- urlò uno degli agenti speciali, ma nessuno rispose.
‘’Vai.’’
 
L’ariete sfondò la porta e una 7 agenti entrarono rapidamente, ma l’appartamento risultò letteralmente vuoto, nessun mobile, letto, o altro, ripulito fino in fondo, tranne che per una grande chiazza di sangue sul tappeto, con una nota vicino:
 
‘’Troppo tardi.’’
 
‘’Samuel, dirama un avviso a tutte le unità disponibili e digli di perlustrare ogni zona di New York, motel, metro, stazioni ferroviarie, tutto, non voglio avere un’altra vittima sulla coscienza.’’- disse Aidan uscendo dall’appartamento e correndo verso la sua pattuglia.
 
Partì a tutta velocità, con una destinazione precisa. La metro new yorkese.
 
Ottobre 2003, ore 23:00. Metro.
 
Imboccando una vecchia galleria, Aidan arrivò ad una sala manutenzione in disuso dal 1998, lo si notava dall’ultima firma sul cartello.
 
‘’Martin Ophers, direttore della linea 5-A. Data di chiusura della sala: 5 Maggio 1998, ore 14:50.''
 
Il detective sfondò la porta e, non appena entrò, trattenne a stento il vomito; la vittima era appesa a degli uncini che trapassavano i polsi, la gola tagliata da orecchio a orecchio, gli occhi gonfi e la bocca aperta, priva di denti, la lingua tagliata e gettata ai suoi piedi, era semi nudo e un lungo taglio partiva dal petto fino ad arrivare alla pancia.
 
‘’Aidan Tesla, detective di New York. Sei arrivato, figliolo.’’
   
 
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