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Autore: _redsky_    20/03/2014    1 recensioni
"E comunque, Alex, mi prenderó una rivincita. Magari alla play, come i vecchi tempi"
"Lo sai che ti batto; l'ho sempre fatto"
"No, ti ho sempre fatto vincere; eri troppo tenerello e sfigato"
"Si, cammina, cretino"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alex Gaskarth, Rian Dawson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ahia, mi hai fatto male, idiota" urla Rian mentre piange dalle risate.
"Ma dai, ti ha solo dato una cuscinata, non credo che una femminuccia come Alex possa farti male" replica quel simpaticone di Jack.
"Oi guarda che io non sono forte come Zack" continua il finto ferito
"Beh, modestamente" dice Merrick
"Uh, scusami tanto piccolo Rian" lo sfotto.
"Guarda che senza me non saresti andato da nessuna parte, stronzetto, portami rispetto" grida divertito Rian
"Si, ceerto"
"Eh no, Alex, questa volta Robert Rian Denti Perfetti ha ragione" continua Jack
"E ok, ammettiamolo"
"Non ci credo signori, Alexander William Gaskarth, ci da ragione! Woho che evento" si congratula Zack.
Mi da una pacca sulla spalla destra, prendiamo le giacche e usciamo, divertiti, per andare a prendere una birra. Ci aspetta la crew al bar in fondo alla strada.
"E comunque, Alex, mi prenderó una rivincita. Magari alla play, come i vecchi tempi"
"Lo sai che ti batto; l'ho sempre fatto"
"No, ti ho sempre fatto vincere; eri troppo tenerello e sfigato"
"Si, cammina, cretino"


["Esci un pò da quella camera, su, Alex." mamma urla dalla cucina, ma urla così forte che riesco a sentirla anche con la porta chiusa e lo stereo ad alto volume. Perchè non capisce che non ho voglia di starla a sentire?
Apre di colpo la porta. "Alex, ma almeno rispondi o mi fai preoccupare seriamente. Su vestiti, e ordina la caretta. Apri le finestre che fuori c'è una bella giornata; il buio non è mica bello"
"Mamma perchè non posso ascoltare la musica in santa pace?"
"La musica si ascolta quando non si ha niente da fare, nei momenti di noia"
"E perchè, questo cos'è?"
"Non scherzare. Sistemati un pò. Andiamo a pranzo a casa di Sam, così ti faccio conoscere suo figlio."

Sam è la nuova collega di mamma; ci siamo trasferiti a Baltimora da qualche mese, lei si sta già facendo una vita, mentre la mia è un pò una palla. Ha già delle nuove amica, Sam, l'altra collega Fliss e tante altre ochette di cui non ricordo il nome. Se il figlio di questa Sam è una noia come la madre, beh, mi sa che siamo messi bene. Salterei il pranzo volentieri, ma penso che mamma mi ucciderebbe, quindi andiamo a fare sta benedetta visita a Sam, magari non la sentirò più lamentare per un bel pò di giorni.

"Pronto?" urla mamma dal piano di sotto
"Si, arrivo"
"Ti aspetto in macchina. Sbrigati e non dimenticare di spegnere le luci"
-

"Ben arrivati, accomodatevi" Sam apre la porta. Io fingo un sorriso e mamma mi spinge dentro.
"Alex, dammi la giacca, così la poso"
"Oh, grazie"
"Se vuoi raggiungere mio figlio, è in camera, lì in fondo" Mi indica una porta bianca con una mega scritta 'Rock'n Roll, Baby'. Bah. Allora mi incammino e busso
"Si?"
"Permesso?!"
"Ei, tu devi essere il figlio di Susan, entra pure"
"Si, sono io. Mi chiamo Alex"
"Lo sapevo già, io sono Rian" mi abbozza un sorriso. "Fai come se fossi in camera tua"
"Wow, camera mia non è figa come la tua. O meglio, quella della vecchia casa forse ti batteva, ma quella nuova è davvero vuota"
"Stavo finendo di disegnare quest'angolo di parete, ma penso che lo finirò dopo.. Allora? Che mi dici? Come mai quì?"
"Mamma mi ha trascinato a pranzare da te, anche se devo dire che non mi sarebbe dispiaciuto restare a casa a dormire."
"Capisco benissimo; dormire in casa quando si è da soli è la cosa più bella del mondo, ovviamente oltre a suonare la batteria"
"Tu suoni?"
"Si, da un paio d'anni"
"Figo! Anche io, la chitarra. E canto pure"
"Iniziamo bene, mi stai già simpatico"
"Senti.. e che genere di musica suoni?"
"Bah, non so come definirlo, probabilmente è un Pop Punk, o Pop Rock, o chissenefrega,  figo"
"Siamo d'accordo!" Gli schiaccio l'occhiolino.
"Wow, il prettro dei Blink, fighissimo" nota il mio ciondolo
"Si, l'ho preso al loro ultimo concerto, qualche mese fà, mi piacciono tantissimo"
"A chi lo dici, io li amo! Sei forte, Alex" è la prima persona che me lo dice da quando sono quì, facciamo progressi, devo dire.
"Grazie Rian, anche tu!"
"Ti va se dopo suoniamo qualcosa? Ho una chitarra in garage, magari te la do"
"Bell'idea!"
"Senti, non so tu, ma io muoio di fame, andiamo di là?"
"Non volevo dirtelo, ma penso di essere nella tua stessa situazione" Ridiamo e raggiungiamo i nostri genitori che parlano ormai beatamente del più e del meno, mentre mi presentano suo padre.
"Dai prendete posto che è pronta la pasta" dice sua mamma
Un odore di lasagne appena sfornate mi fa venire voglia di divorare tutti, e Rian forse percepisce la mia sensazione, tanto che mi guarda e ride.
"Buona eh?" dice Rian, indicando il mio piatto pulito
"Mi sa di si"

"Noi torniamo di là a suonare" Annuncia lui
"Va bene, ma non fate troppo chiasso o i vicini iniziranno a lamentarsi" raccomanda Sam
"Alex, fate presto che tra un pò torniamo a casa. Papà deve andare a lavoro e non può fare tardi"
"Non si preoccupi, Susan, Alex può restare con me se gli va, magari poi lo riaccompagno io" Rian ha avuto una bella idea, ed io accetto.
-

"Scusa la polvere, ma ormai in garage non ci entra più nessuno. Cerco la chitarra e arrivo"
"Si, tranquillo"
Mi faccio spazio tra piatti di batteria mezzi rotti e pedali in frantumi e mi siedo un pò a terra, Ieri ho preso una bella caduta e adesso ho il ginocchio dolorante.
"Venivo sempre quì a suonare, sai?"
"Figo, anche io voglio un posto tutto mio in cui sfogarmi"
"E' davvero bello. Comunque ecco la chitarra" Me la porge. E' verde e per niente male.
"Fighissima"
"Tienila pure se vuoi, tanto io non so che farmene"
"No, dai"
"Nessun problema, te la ragalo"
"Grazie, davvero"
"Senti, li ascolti i Green Day, Alex?"
"Come no, certo che lia scolto"
"Allora partiamo con Basket Case?"
"Dai!"

Dopo esserci ridotti a suonare tutto Dookie, lui prenota una pizza ed eccoci quì, sfiniti, seduti a terra a bere un pò di Coca.
"Mamma mi ha detto che frequentiamo la stessa scuola. Scusami Alex, ma no ti ho mai visto"
"Io e la scuola non andiamo bene insieme. E' probabile che tu non mi abbia mai visto, la salto ormai da un bel pò"
"Tua mamma ne è al corrente?"
"Spero tu stia scherzando" Lo fulmino con lo sguardo
"Ok, ok, ricevuto. Senti, ma così rischi di saltare l'anno"
"Non è che me ne frega più di tanto"
"Beh, ma dovresti. Nemmeno io amo la scuola, insomma, sarebbe da pazzi. Ma almeno cerco di andare, così me ne libero"
"I bulli dicono che sono troppo femminuccia per frequentare quel college"
"Ah" lo vedo pentito
"Ma ce ne faremo una ragione. Io non ho intenzione di andare a scuola, anche perchè i professori stessi mi hanno tolto la minima voglia che avevo di alzarmi la mattina, mettermi sul bus e vedere tutte quelle facce del cazzo che circolno là dentro. Quindi almeno me ne sto nascono da qualche parte e all'ora di pranzo torno a casa. Sono abituato a questa routin e la trovo anche perfetta" sorrido
"Senti ma.." il fattorino delle pizze ci interrompe. Allora lui prende la banconota che era sulla scrivania, si dirige alla porta e ritorna in camera con belle pizze. Ci voleva proprio.
Mentre mangiamo sporchiamo di olio tutta la stanza e siamo abbastanza divertiti. Questo ragazzo non è male; molto meglio di come lo prevedevo.
"Che mi stavi dicendo?" Gli chiedo
"Ah" fa una pausa "Ma.. tu davvero.. insomma.."
"No, non sono gay" lo precedo
"Ah, ecco"
"Anzi, mi piace parecchio una ragazza. La figlia di quella collega delle nostre mamme. Lisa"
"Ruocco?"
"Ecco, lei"
"Alex, ahah, siamo cresciuti insieme io e lei. La conosco benissimo, è la mia migliore amica"
Figura di merda.
"Ti prego non dirgli questa cosa, vabè che probabilmente nemmeno mi conosce" lo supplico
"Senti.. Che ne dici se tu ritorni a scuola e vieni con me? Te la presento, e ti presento anche i miei amici, suonano anche loro, sono sicuro che gli piacerai. Dai, dai."
"Ci penso" chiudo la discussione.
"Okay"
"Si è fatto tardi, che dici se vado?"
"Ti accompagno" mi propone
"Okay"

Durante la strada del ritorno non abbiamo parlato tanto. Sto rivalutando la sua proposta. Insomma, non so se è il caso di buttare tutto in aria, o se è meglio continuare a marinare scuola fin quando mamma non se ne accorge. Ho paura dei potenti. E magari se vedo Lisa mi prende anche per coglione. Per non parlare dei suoi amici. Tra poco scoppio a piangere per l'agitazione. Dio, perchè tutto è così complicato? Tra l'altra non studio da un casino, chissà se ci sono delle verifiche o no.Chissà se i miei professori e i miei compagni ricordano ancora il mio nome, anche se, diciamolo, sarebbe stupendo passare inosservato.
"Ci siamo, sto quì" gli indico il vialetto illuminato a destra.
"Perfetto"
"Grazie per la bella giornata"
"Ci si vede domani a scuola, Alex?"
Faccio una pausa. 'Alza la voce' diceva mio fratello.
"Okai, a domani" mi convinco
"Perfetto. Lisa, Jack e Zack saranno felici di avere un nuovo membro nel gruppo dei sognatori senza speranza"]




 
  
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