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Autore: aui_everdeen_love    20/03/2014    7 recensioni
Un freccia è conficcata nel punto in cui ci dovrebbe essere un polmone
[...]
E poi...e poi
BOOM
Un colpo di cannone.
E' morta.
E lo sono anche io, dentro di me.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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PICCOLA NOTA

Allora...prima di farvi incominciare la lettura della mia brave storiella vi devo comunicare delle cosette.

La storia è divisa in tre parti: nella prima ho scritto dell'arena, nel secondo del Tour Della Vittoria e nell'ultimo della morte di Finnick -scusate! :( -

Nella prima parte, il linguaggio di Finn è quello da ragazzino “ho paura dell'arena...non voglio morire!”, quindi -se ci sono delle ripetizioni- è tutto voluto

 

BUONA LETTURA

 

 

 

E' il mio secondo giorno nell'arena.

Quest'anno l'arena è costituita da un terreno argilloso, pieno di ampi laghi, brughiere e boschi.

Un colpo di cannone mi fa sobbalzare.

Sono morti dieci ragazzi: la ragazza del tre, il ragazzo del cinque, entrambi quelli del sei, entrambi quelli dell'otto, quello del nove e un ignoto.

Dieci morti e uno a causa mia.

Mi rivedo ancora nella mente gli occhi verdi vitrei e vacui del ragazzo moro del Distretto sei.

Cammino.

A un certo punto, sento un urlo strozzato.

E' femminile.

Mi avvicino lentamente, senza far rumore, e vedo un ragazzone -del distretto 10- che mena una dodicenne raggomitolata vicino a una quercia.

Mi si stringe il cuore.

Prendo il mio tridente e glielo conficco nel petto.

Il cannone suona.

Undici...due a causa tua. Finnick, sei un mostro.

La ragazzina mi guarda, ancora terrorizzata.

Ha dei bellissimi occhi color verde bosco, i capelli hanno una sfumatura rossiccia ma sono color cioccolato, ondulati, corti fino al mento, pelle lentigginosa e abbronzata.

“Come ti chiami?” le chiedo gentilmente. Proprio non mi ricordo di lei.

“Regan Noxks, Distretto 7. E tu sei Finnick Odair...ti conosco...tutta la capitale ti consce. Come se avessi già vinto” mi risponde, mettendosi in piedi.

Sorrido.

“Allora, Regan...vorresti essere mia alleata?”le chiedo, suscitando il suo stupore

“Con me?! Ma ho preso solo un misero sette, nella sessione privata con gli strateghi. Tu hai preso 10!” mi risponde.

“Per la tua età, 7, è un bellissimo voto. E poi, le tua abilità non corrispondo a un voto. Allora?” rispondo a mia volta e lei, dopo un po' di incertezza, alza il pollicino all'insù e mi sorride.

Un sorriso così puro, Finnick.

Ci incamminiamo verso il suo rifugio.

Mi racconta che ha due fratellini più piccoli (che si chiamano Mark e Shon di cinque e sette anni.) e una sorella più grande, di nome Victoria.

A Victoria, Regan, vuole un sacco di bene.

Victoria è la Capital di Regan.

Mi racconta anche che anche sua madre le vuole un sacco di bene, che è brava a cucinare la torta alle more della Domenica e che è un'impiegata in una cartiera; suo padre lavora come taglialegna, qualche volta le porta a casa dei pezzetti di legno e lei ci intaglia i suoi giocattoli.

E a quel punto capisco: lei deve vincere.

Io, non ho più nessuno: mia sorella Aghata è morta nell'edizione scorsa, mio padre è fuggito con una che vive da non so in quale Distretto e mia madre è morta tre settimane fa per il dolore.

Ora vivo con una donna che preferirebbe vedermi morire al posto di darmi da mangiare. La cara Zia Roselle.

“Siamo arrivati...ta-dan!” annuncia la piccola Regan, riportandomi nel mondo della realtà.

All'inizio non vedo niente, solo un'altra brughiera con tanti ranuncoli gialli.

Ma, strizzando un po' gli occhi, vedo un buchino coperto da sterpaglie varie.

“Vado prima io” le comunico, incominciando a scendere.

“Prendi il corridoio a destra, mi raccomando!” mi risponde.

Faccio come dice quando, dopo pochi gattoni, vedo tre biforcazioni.

Quando arrivo alla “tana” mi stupisco di come, anche in questo momento, questa bambina mi faccia sorridere: c'è un sacco a pelo blu, uno zainetto arancione, delle nocciole e radici. Ma non è tanto quello che mi fa “ridere”. Sulle pareti ci sono dei disegni che, visto che le pareti sono di terra argillosa, ha fatto lei e vicino al suo sacco a pelo ci sono dei personaggi intagliati nel legno.

“Posso venire, capo?” mi chiede dall'apertura del “tubo”

“Sì...vieni pure!” le rispondo.

Prima di cena, Regan, mi procura una tavola di legno che ricopriremo di terra e useremo per mascherare l'entrata della tana.

La sera mangiamo del pane che mi è stato inviato da degli sponsor, delle radici e delle fragole che ha trovato la mia piccola alleata.

Ci addormentiamo vicini.

E così passano i giorni...

Siamo rimasti in tre.

Io, lei e il ragazzo del Distretto 1.

La vedo irrequieta.

Mi dispiace farla preoccupare, ma avevo già deciso chi sarebbe stato incoronato vincitore.

Lei.

Abbiamo abbandonato la tana già da un giorno.

Siamo diretti verso la Cornucopia, quando sento un sibilo nell'aria.

Grido a Regan di abbassarsi e vedo che la chioma bionda del ragazzone muscoloso del Distretto 1 svanire dietro un'albero.

Mi volto.

La mia piccola alleata ha una freccia conficcata nel punto in cui ci dovrebbe essere un polmone.

“No!” urlo, prendendola imbraccio prima che cada.

“V-va tutto bene...” balbetta lei.

Un rigagnolo di sangue scuro le esce dalla bocca.

“Sai qual'è il mio colore preferito? Il verdemare...il colore dei tuoi occhi, Finn” mi sussurra

“Ti prego...vinci per me. L-lo farai?” mi chiede, speranzosa.

Annuisco.

Come faccio a dire di no a lei?

“Ti voglio bene, Finnick Odair” mi dice.

E poi...e poi...

BOOM

Un colpo di cannone.

E' morta.

E lo sono anche io, dentro.

 

 

I miei preparatori sono felicissimi.

Mi hanno infilato dei pantaloni e giacca verdi e una camicia marroncino chiaro e legato al collo una cravatta, toppo stretta, color della giacca.

“Un'altro distretto da visitare, una nuova avventura...non sei felice?” trilla la preparatrice dai capelli rosa e viola che, almeno credo, si chiama Noel

Annuisco.

Sei bravo a mentire, Finnick

Questo non è un Distretto qualunque. Questo è IL Distretto.

Il Distretto di Regan

Devo guardare in faccia la famiglia di quella magnifica bambina, della ragazzina che è morta per causa mia.

Quando il sindaco ordina ai pacificatori di aprire le porte del palazzo di giustizia, mi sfrecciano davanti agli occhi molti ricordi.

Troppi.

Io che intreccio una corona di rametti e che la poso sopra la testolina di Regan.

Io che uccido il ragazzone dell'uno, quello che si chiamava Jonx.

Lui che sputa sangue.

Io che vinco.

Io che piango.

Io che, pian piano, muoio.

“Ed ecco, signori e signore, Finnick Odair.” annuncia un sindaco basso e cicciotello con vestiti troppo stretti.

I miei occhi saettano da tutte le parti, finche non trovo quello che cerco.

Un grande cartellone giallo, con raffigurata Regan che sorride.

Poco più sotto, c'è la famiglia.

Ed è in quel preciso momento che la vedo, Victoria.

I suoi occhi sono verdi, come quelli della sorella, ha i capelli biondi -legati in una coda alta- la pelle bianca come porcellana ma lentigginosa.

Ed è triste.

Dall'altra parte della piazza, c'è lo stesso cartellone ma con raffigurato un ragazzo biondo, con occhi color cioccolato e con pelle candida. Mi pare che si chiami Max. Mi pare che sia morto verso il terzo giorno.

Gli hai parlato durante l'addestramento, Finnick.

“Salve, cittadini del Distretto 7” incomincio, cercando di rimandare giù il magone

“Mi dispiace molto per la morte dei vostri coraggiosi tributi. Max era un ragazzo d'oro. Era veloce a intuire le cose. Gli ho parlato. Non si meritava di morire. E Regan...”

Forza, Finnick!

“Era una bambina fantastica. Le volevo bene. Avevo programmato di far vincere lei, ma non è bastato. E' morta combattendo e, per questo, rimarrà sempre nei nostri cuori...soprattuto nel mio.” concludo.

Guardo verso Victoria e vedo che mima una parola con le labbra.

“Grazie”

 

 

 

E ora, che sto morendo, ripenso a lei.

A Regan.

Alla mia piccola e coraggiosa alleata.

Ai suoi occhioni verdi mi lampeggiano nella testa.

E poi vedo buio.

Un buio nero.

Un nero che si trasforma in blu e poi in bianco e poi in azzurro.

Mi trovo disteso a terra e guardo il cielo azzurro.

Dove sei, Finnick?

Mi alzo e noto subito qualcosa di strano: sono in una pineta e, anche se in lontananza, si sentono le strida dei gabbiani. Dietro di me si estendono montagne rocciose con le punte innevate e in lontananza si intravede un filo di fumo grigio.

Ma non è solo il paesaggio a essere cambiato.

Lo sono anche i miei vestiti: non indosso più quella bruttissima e puzzolente tuta grigia e nera del Distretto 13, ma dei pantaloncini blue e una camicia leggera, chiaramente aperta, bianca.

Incomincio a camminare.

Prima piano, poi veloce e, alla fine, incomincio a correre.

Quando i miei piedi incontrano la sabbia mi fermo.

“Finnick!” un voce femminile che non sentivo dai 64 Hunger Games mi giunge alle orecchie.

“Aghata!” urlo, correndole incontro e abbracciandola.

Le accarezzo i capelli color oro.

“Mi sei mancato tantissimo...ma non dovevi arrivare qui!” mi dice, staccandosi da me e mostrandomi i suoi occhi azzurri, come quelli della mamma.

“Cos'è...non mi vuoi?”

“Piantala...scemo!” mi rimbecca lei, facendomi ridere.

“E' da tanto che non sento questa risata” dice un'altra voce femminile

“Ciao, Mags”

“Ti piace, qua?” mi chiede.

Allora, solo in quel momento, osservo quello che ho davanti.

C'è un mare azzurro, preceduto da una bellissima spiaggia bianca sulla quale stanno giocando dei bambini, tra cui intravedo Rue.

“Sì, tantissimo ma...”

“Non ti preoccupare...lei è qua!” mi dice la mia ex-mentore, spostandosi lievemente tanto da farmi vedere una bambina vestita con una camicia leggera bianca e con die pantaloncini color verdemare.

E' Regan.

Ma il suo volto non è sorridente come quello che la caratterizzava nell'arena.

E' duro...arrabbiato.

Passano i secondi e lei non dice niente.

Se ne sta lì, con le braccia conserte.

Solo dopo un po' di minuti, che a me sembrano secoli, gli angoli della bocca si alzano fino a diventare un sorriso.

IL sorriso, Finnick.

“Ciao, Finn”

E, allora, anche io sono felice.

 

Aui's Time

 

Ciao, ragazzi.

Questa storia mi è venuta durante un'ora di scuola.

Perchè non posso scrivere di un'alleata di Finnick?!” ho pensato.

E ora eccomi qua!

Scrivetemi un parere, anche brutto, e ne sarò felicissima!

Grazie.

Bye

 

   
 
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