BORN TO BE A KING

 

Accarezzo delicatamente i capelli di Efestione senza svegliarlo . guardarlo dormire ha sempre avuto un effetto calmante sui miei nervi.
La sua pelle chiara è appena accarezzata dalla luce del sole che entra dalla finestra.
Si stiracchia, girandosi verso di me. Apre gli occhi e mi fissa per un attimo: -Cosa ti turba, mio Re?-
Rido sfiorandogli con le dita gli zigomi per poi scendere lungo la mandibola e il collo, fermandomi solo sulla clavicola: -Per te sono Alessandro, Efestione, e lo sai-
Lui scuote la testa: -Non più, non dalla morte di Filippo-
Mi siedo sul letto e lui appoggia la testa sulle mie gambe.
-Ti prego Efestione, chiamami Alessandro. Almeno quando siamo soli. Non sono ancora pronto per questo titolo-
Efestione sorride prima di alzare una mano per posarla sulla mia guancia: -Sei nato per essere Re, Alessandro-
Intreccio le mie dita alle sue: -E se non fossi pronto?-
Il suo sorriso si allarga, illuminando tutto il suo viso: -Ci sono io qui pronto ad aiutarti. Non sei solo-
Rimango in silenzio commosso da queste parole.
-E adesso dimmi cosa ti turba-
Ci conosciamo da troppo tempo, non gli posso nascondere più niente: -Il mio regno- sospiro.
-Hai appena sedato le rivolte a Tebe- mi fa notare. –Non hai motivo di essere pensieroso, tutta la Grecia è sotto il tuo controllo-
-La Grecia sì, ma l’Asia?-
Efestione si alza di scatto e mi fissa negli occhi- Stai davvero pensando…?-
Annuisco: -Ti faccio solo una domanda: sei con me?-
La sua risposta non si fa attendere. Mi posa una mano sul cuore: -Insieme-
Faccio lo stesso gesto completando la frase: -Fino alla fine-